Tribunale Internazionale contro i crimini coloniali degli Stati Uniti a Porto Rico

                  

Quest’anno corre il centoventesimo anniversario dell’invasione statunitense e della conseguente occupazione di Porto Rico durante la guerra tra Spagna e Usa, che si concluse con la conquista da parte degli americani di Porto Rico, Cuba, Filippine e Guam.

25 luglio 1898, fu il giorno in cui navi americane comandate dal Generale Nelson A. Miles sotto gli ordini del Presidente William McKinley, atterrato a Guanica nel sud ovest di Porto Rico. Tuttavia, poco si è detto sul 12 Maggio di quell’anno, quando 11 navi militari americane bombardarono San Juan sulla costa nord. E’ un fatto storico importante da ricordare, giacché gli apologeti della colonizzazione vogliono che si dimentichi la natura violenta dell’invasione nord americana.

E’ stato chiaro fini dall’inizio cosa avevano in serbo gli americani per Puerto Rico. Fu spiegato dal generale Miles a Ponce, tre giorni dopo l’invasione.

“Agli abitanti di Porto Rico: proseguendo la nostra guerra contro il Regno di Spagna, combattuta per la causa della libertà, giustizia e umanità, le forze militari sono venute ad occupare Porto Rico. Siamo qui per sostenere i valori di libertà, ispirati dal nobile proposito di cercare i nemici della nostra nazione e della vostra, e per distruggere o catturare chiunque partecipi alla resistenza”.

La conseguente distruzione, sottoforma di persecuzioni, torture, lunghi periodi di prigionia, repressione e uccisione dei rappresentanti del movimento della resistenza, sono ben documentati attraverso la storia dell’occupazione di Porto Rico.

Anniversari di invasioni

Dal 25 luglio, diversi eventi sono avvenuti durante questo triste anniversario, a cominciare dal luglio 1952, con la proclamazione della “nuova” costituzione da parte del primo governatore di Porto Rico eletto con la legislazione coloniale, Luis Munoz Marin. Quella giornata fu chiamata il “giorno della costituzione”.

Questa farsa, chiamata “Free Associated State” (Stato libero associato), o Commonwealth, faceva parte della strategia americana.

Gli Usa erano nel mezzo della Guerra Fredda e dovevano apparire come una nazione democratica. Quando esplicitamente dichiarava di avere colonie, doveva consegnare alle Nazioni Unite un rapporto annuale e veniva considerata una Nazione Imperialista. Tuttavia il Commonwealth fu comunque istituito per dare l’illusione che vi fosse una certa “sovranità” a Porto Rico.

Per questo motivo Rafael Cancel Miranda, Lolita Lebron, Irvin Flores e Andres Figueroa Cordero andarono nella hall del Congresso Americano e spararono al soffitto per richiamare l’attenzione su questa farsa.

Un altro 25 luglio cruciale fu quello in cui avvenne il massacro di Cerro Maravilla. Nel 1978, due giovani indipendentisti, Arnaldo Rosado e Carlos Soto Arrivì, erano pronti per richiamare l’attenzione sullo status coloniale nel suo ottantesimo anniversario. Furono però ingannati da agenti sotto copertura, che facevano parte dell’apparato repressivo organizzato dall’FBI contro il movimento indipendentista. Quando arrivarono a Cerro Maravilla, furono uccisi a sangue freddo.

Ora, in questo 25 luglio 2018, Porto Rico sta affrontando la più grande sfida legale riguardante il suo status politico. Quel che sta accadendo ora è il culmine di un processo di distruzione di un popolo che cominciò dal giorno dell’invasione nel 1898.

Nel 2016, il congresso americano, sotto Obama, impose la PROMESA Act che obbliga Porto Rico di pagare un debito pubblico illegittimo di 74 miliardi di dollari. Da allora, il Fiscal Control Board, composto da 7 membri non eletti nominati dallo stesso congresso, hanno imposto misure severe di austerità che comportano lo smantellamento economico e la base sociale di Porto Rico. Queste misure sono come il lupo che si prende cura dell’agnello, dal momento in cui i membri rappresentano le forze economiche che hanno causato questo disastro.

Questo luglio, la corte federale ha assegnato il caso al giudice distrettuale Laura Taylor Swain, che ha cominciato a dare udienza a diversi casi relativi alla costituzionalità del PROMESA e del Fiscal Control Board. In effetti, è una cosa che ha a che fare con lo status coloniale dell’isola.

Qualunque cosa accada, una cosa è incontrovertibile: la situazione coloniale viene alla luce e non è una semplice questione di indipendentismo. Infatti il risultato dell’udienza potrebbe essere semplicemente la riaffermazione della decisione della Corte Suprema del 2016 nel caso Porto Rico vs Sanchez Valle. La Corte decise che “la sovranità di Porto Rico spetta al Congresso degli U.S.A” o, detto più chiaramente, che Porto Rico non è un libero stato associato dotato di sovranità, ma una vera e propria colonia degli Stati Uniti.

Un tribunale del popolo

Sotto queste circostanze, gli attivisti di Porto Rico, assieme con l’International Action Center, hanno iniziato a ideare un tribunale internazionale che indaghi sui crimini coloniali a Porto Rico (puertoricotribunal.org).

L’appello dice: “Il Comitato ad hoc per il Tribunale di Porto Rico ha convocato questo importante tribunale penale, per esporre la vera natura della guerra americana contro Porto Rico. Non lo facciamo solo per il bene dei posteri, ma anche per rafforzare la lotta per l’autodeterminazione. Ciò che è accaduto a Porto Rico è diverso solo in scala, proporzione durata rispetto ad altre distruzione avvenute altrove a causa degli Stati Uniti. Solo una campagna popolare in solidarietà con la lotta di Porto Rico per la decolonizzazione, auto-determinazione e giustizia può essere l’inizio della fine della presenza e della dominazione Statunitense a Porto Rico, nei Caraibi, in America Latina e altrove nel mondo.

Il Tribunale terrà udienza il 27 Ottobre alla chiesa di Santa Cruz a New York.

Molti crimini sono stati commessi contro i Portoricani, sia a Porto Rico, che negli stessi Stati Uniti.

La principale accusa riguarda l’invasione e la colonizzazione dell’arcipelago. Il crimine dell’occupazione si è manifestato con una serie di altri crimini che includono: la più alta percentuale di donne sterilizzate forzatamente nel mondo, l’uso dei Portoricani come cavie per l’industria farmaceutica, e l’utilizzo dei giovani come carne da cannone nelle guerre americane e nelle sue invasioni imperialistiche.

La distruzione dell’economia Portoricana non è solo frutto della PROMESA, ma anche di altre leggi precedenti, come quella del 1920, la Jones Act, che prevede che solo le navi americane possano essere usate per trasportare beni tra porti statunitensi.

Tra i coordinatori del tribunale vi sono anche l’ex prigioniero politico Rafael Cancel Miranda; Ismael Guadalupe, leader della protesta contro l’occupazione americana di Vieques, l’artista e attivista per la pace e i diritti umani Esperanza Martell; il giuslavorista Alejandro Torres, presidente dell’associazione baristi portoricani; l’internazionalista Father Luis Barrios; Deborah Berman Santana, professoressa emerita di studi etnologici; Mills College; e altre organizzazioni come il Colectivo Se Acabaron las Promesas, Call to Action, Filadenfia-Camden Boricua Committee e l’International Action Center.

Le accuse saranno presentate da Augusto Zamora, professore di diritto internazionale, che rappresenta il Nicaragua nella causa contro gli Stati Uniti, nella Corte Penale Internazionale, organo delle Nazioni Unite.

Obiettivi del Tribunale

Gli obiettivi del Tribunale sono di esporre negli Stati Uniti e a livello internazionale, i fatti riguardanti Porto Rico per cui gli USA hanno un’enorme responsabilità. Lo scopo del tribunale è ascoltare i testimoni, siano essi individui, organizzazioni o esperti che nel loro campo possano svelare  la veridicità delle accuse.

Occorrono volontari e fondi. Per maggiori informazioni, visitare il sito puertoricotribunal.org, o Puerto Rico Tribunal su Facebook, oppure scrivere alla mail TribunalPuertoRico@gmail.com.

 

Da  iacenter, 24/07/2018 -  Traduzione di Pacifico S. per CIVG.IT

 

Il CIVG (Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia), da sempre al fianco dei popoli e paesi aggrediti, ritiene la battaglia del Tribunale Puerto Rico e del popolo portoricano, per la verità e la giustizia, per la propria indipendenza, sovranità e libertà, pienamente  interna ai nostri intenti e obiettivi. Aderisce e si mette a disposizione per eventuali iniziative di sostegno e solidarietà  da loro richieste.