Tentati omicidi contro il Coordinatore Generale del COPINH e un leader comunitario del COPINH

10 ottobre 2016

 

 

Il Consiglio Civico di Organizzazioni Popolari e Indigene dell'Honduras denuncia di fronte all'opinione pubblica nazionale e internazionale i tentativi di assassinio del compagno Membreño Tomas Gomez, Coordinatore Generale del COPINH, e di Alexander Garcia Sorto, leader della comunità di Llano Grande, Colomoncagua.

In due diverse circostanze, ieri 9 ottobre, sono stati presi di mira i compagni menzionati; nelle prime ore del mattino, individui sconosciuti hanno raggiunto la dimora del compagno Alexander Garcia e hanno sparato numerosi colpi alla porta d'ingresso e alla finestra della stanza dove dormiva con la moglie e due figlie. Gli spari sono stati fatti con l'intento di assassinare Alexander o i suoi familiari.

La sera dello stesso giorno, una persona ha sparato contro il furgone dell'organizzazione, guidata dal compagno Tomas Gomez Membreño, Coordinatore Generale del COPINH, mentre lasciava il centro d'incontro Utopia alla volta di casa sua.

L'attentato contro il compagno Alexander Garcia è un secondo tentativo, giacché lo scorso 6 maggio di quest'anno, a due mesi dall'assassinio della nostra coordinatrice generale Berta Caceres, l’ex militare Enedicto Alvarado gli ha sparato mentre usciva di casa, procurandogli una ferita quasi letale.

Questa nuova aggressione a colpi d’arma da fuoco contro la sua casa, arriva dopo che l'ex militare è stato sottoposto a processo e la sua famiglia ha minacciato Alexander per non aver ritirato l’accusa.

Il COPINH denuncia questi tentati omicidi contro il compagno Tomas Gomez, che ha assunto l’incarico di coordinatore generale del COPINH dopo l'assassinio, il 2 marzo scorso, della compagna Berta Caceres, e contro il compagno Alexander Garcia, quali tentativi di mettere a tacere la lotta del COPINH contro i progetti di morte nei territori Lenca, incentivati da questo governo corrotto, genuflesso agli interessi economici nazionali e multinazionali.

Allo stesso modo, il COPINH denuncia le raffiche d’armi da fuoco cui è sottoposta la comunità Lenca di Rio Blanco da parte di sicari pagati da DESA, come forma d’intimidazione e minaccia contro la comunità, che si oppone alla distruzione del fiume Gualcarque e al saccheggio dei territori del popolo Lenca.

A 7 mesi dall'uccisione della nostra compagna Berta Caceres, continuano gli attentati alla vita di coloro che si oppongono alla costruzione di progetti di morte come la diga di Agua Zarca / DESA sul Rio Gualcarque e la diga dell’impresa HIDROSIERRA sul Rio Negro nel municipio di Colomoncagua. Continuano gli attacchi mortali contro coloro che difendono i diritti del popolo Lenca e vogliono costruire valide alternative per lo sviluppo delle nostre comunità e del mondo, e non per lo sviluppo delle tasche di pochi.

A 7 mesi dall’uccisione della nostra coordinatrice generale, né il governo, né le istituzioni hanno risposto alle nostre richieste: cancellazione dei progetti per i quali le comunità non sono state consultate, indagine indipendente sull'omicidio, smilitarizzazione dei territori Lenca e fine della persecuzione e stigmatizzazione contro il COPINH. Esigiamo risposte.

Chiediamo la chiusura di Agua Zarca/DESA e di tutti gli altri progetti di morte, non sottoposti a consulta previa e illegittimi, presenti nei nostri territori.

Esigiamo il rispetto per la vita di tutte e tutti i membri del COPINH.

Chiediamo giustizia per l'assassinio di Berta Caceres.

 

Berta non è morta, si è moltiplicata.

 

Con la forza ancestrale di Berta, Lempira, Mota, Iselaca ed Etempica si alzano le nostre voci piene di vita, giustizia, dignità, libertà e pace.

 

La Esperanza, Intibucá - 10 ottobre 2016

 

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Tradotto da Adelina Bottero