CIVG Informa 31 - Speciale Kurdi della Siria
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Siria, la minoranza Curda nella crisi siriana
di Enrico Vigna
Per approfondire la realta’ della situazione in Siria, puo’ essere utile comprendere le posizioni delle minoranze del paese, il loro ruolo e le loro scelte all’interno del drammatico contesto di violenza dispiegata nel paese, ma anche nel contesto storico della societa’ siriana.
I curdi sono circa il 9% della popolazione in Siria, stimati in circa 2 milioni di persone; sono la più grande minoranza etnica del paese. Sono concentrati prevalentemente nel nord e nel nord-est, ma anche ad Aleppo e Damasco sono presenti significative comunità curde.
CIVG Informa N°29 - L’altro Mandela, il Madiba dei popoli
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Nelson Mandela è morto a 95 anni. Il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, ha annunciato giovedì sera in un commosso discorso televisivo alla nazione la scomparsa del suo predecessore, eroe della lotta all’apartheid nel Paese. «I nostri pensieri - ha detto - sono con la sua famiglia, con i compagni e amici e con il popolo sudafricano». Zuma, visibilmente commosso, ha espresso «profonda gratitudine» per Mandela e ha ordinato il lutto nazionale. Le bandiere saranno a mezz’asta in tutto il Paese da venerdì al giorno delle esequie. «La sua anima riposi in pace. Dio benedica l’Africa», ha detto ancora Zuma. “…Voglio ricordare con semplici parole la sua umiltà, la sua grande umanità per la quale il mondo intero avrà grande gratitudine per sempre…Ha lottato per la libertà. Ha combattuto a favore degli oppressi, ha voluto che tutti fossero liberi, ha liberato il popolo del suo Paese. Il presidente ha ricordato che “…Madiba ha lavorato incessantemente in favore della riconciliazione nazionale per creare la 'Rainbow Nation', la nazione arcobaleno che mira ad offrire "giustizia per tutti e qualità di vita a tutti..” Nel suo annuncio Zuma si è rivolto ripetutamente a Mandela col suo popolare e affettuoso soprannome: Madiba.
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Costanzo Preve è mancato
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Con queste poche righe riteniamo doveroso ricordare la figura e l’impegno di Preve, un uomo e un intellettuale sempre coerente e fermo nelle sue idee e nelle battaglie a fianco dei popoli aggrediti.
Per noi legati alla battaglia per la verità e la giustizia per la Jugoslavia, egli è stato sempre ed inequivocabilmente al nostro fianco dal primo giorno, dalla prima ora dell’aggressione. Un ricordo personale è legato in particolare al “Tribunale R. Clark per i Crimini di guerra della NATO in Jugoslavia” ed alla costituzione del Comitato Italiano per la Difesa di Slobodan Milosevic, che in perfetta solitudine costituimmo con Fulvio Grimaldi, Aldo Bernardini ed il sottoscritto. Si era nel 2001, e pochi erano gli intellettuali e studiosi che si sbilanciavano in modo aperto e senza timori su temi così “ politicamente non corretti ” ; ebbene quando personalmente telefonai per contattare Preve, non ci fu un solo secondo di esitazione, non volle nemmeno avere prima il testo dello statuto, mi disse: “ Per una battaglia di questo genere, io ci sono comunque…Aderisco! ”. E da quel momento in tutte le serate, iniziative, conferenze Costanzo c’era, con la sua persona, con la sua altissima dialettica, la sua lucidità di denuncia; con il suo “ Bombardamento etico”, un testo che chiunque intende affrontare il nodo delle guerre dovrebbe avere in tasca e nella testa. E’ stato per noi non solo un aiuto, ma qualcosa di più, che i fautori delle “guerre umanitarie”, delle aggressioni ai popoli, non avevano.
Ancora pochi mesi fa, l’ultima volta che lo vidi, nonostante fossero chiari i problemi di salute e la stanchezza, chiedeva, si informava sulla situazione nei Balcani, in Kosovo.
Per noi che da ventidue lunghi anni ci battiamo e solidarizziamo con i popoli aggrediti della Jugoslavia, così come dell’Iraq, della Libia ed oggi della Siria, Costanzo Preve ci mancherà.
Enrico Vigna per Associazione SOS Yugoslavia-Kosovo Metohija e Forum Belgrado Italia
24 Novembre 2013
Libia: a due anni dalla “liberazione”. Cosa ha portato la guerra della NATO?
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A poco piu’ di due anni dalla “liberazione” dal “regime” di Gheddafi, imposta dalla cosiddetta “ coalizione dei volonterosi” occidentale ( leggasi, al di la’ di retoriche e demagogie, paesi aggressori e NATO) puo’ essere illuminante, per capire di quante menzogne e falsita’ mediatiche ci nutrono, fare un punto sulla situazione nel paese e sul livello di violenza e terrore nella realta’ della vita quotidiana del popolo libico. Soprattutto puo’ aiutare a riflettere sulle manipolazioni usate per fare le “guerre umanitarie” e per i diritti umani, e appurarne i risultati nel concreto della vita dei popoli.
La Libia di oggi e’ un territorio senza piu’ alcuna legalitâ, a detta di osservatori internazionali, esperti, giornalisti e testimoni sul campo, Ong come Human Right Watch ed anche l’ONU nell’ultimo rapporto di quest’anno redatto dalla sua missione in Libia (UNSMIL), ha denunciato l’uso sistematico della tortura, dello stupro, di omicidi, di indicibili e feroci atrocita’ perpetrate nelle prigioni e nei siti a disposizione delle milizie e delle bande criminali che controllano il paese, usati per la detenzione. Un paese teatro di una vera e propria guerra tra bande jiahdiste e criminali che si sono spartite geograficamente il paese e le sue risorse.
Ogni milizia ha creato una ''giustizia privata'', ogni gruppo di mercenari possiede una prigione privata dove rinchiudere e torturare i propri detenuti.
Tutti conoscono il caso di Saif Al Islam Gaddafi, detenuto illegalmente a Zilten ma altri 8000 detenuti si trovano nelle stesse situazioni. Il dato e’ confermato anche dal Ministero di Giustizia del governo centrale di occupazione, totalmente impotente di contrastare lo strapotere dei battaglioni di mercenari che infestano la Libia.
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CIVG Informa N°27 - Libia Notizie 3
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Dichiarazione del Movimento Nazionale Popolare della Libia
24 ottobre 2013
Nel secondo anniversario del Giorno dei Martiri, il Movimento Nazionale Popolare della Libia per l’onorevole popolo libico che resta saldo in piedi all'interno e all'esterno del paese, emettiamo la seguente dichiarazione:
In questo giorno glorioso sono radicati nella mente dei libici, tutti i duri sacrifici compiuti dai fedeli figli della patria. Si tratta, oltre ad essere un grande giorno e l’anniversario della morte di Khaleda* degli altri nostri martiri, che evocano i nostri figli martiri. Ricordiamo e riteniamo opportuno commemorare, perche’ aiuta a riconoscere i significati dei valori del riscatto e della lotta, del coraggio e ispirare l'altruismo e l’abnegazione. E la fedeltà, la lealtà e l’appartenenza senza ipocrisia o commercio. I figli della Libia che sono morti in difesa della inviolabilità della propria terra e le loro immagini illuminate con candele, illuminano la strada per le generazioni presenti e future, per vincere le battaglie di onore e dignità, per affrontare gli invasori e i nemici della fede e della patria. Per la loro vita pura essi non hanno bisogno che gli facciamo un funerale, ma che rimaniamo fedeli alla loro missione e loro sono stati propugnatori di un messaggio, un messaggio di verità e di giustizia e di bontà.