CIVG Informa N°28

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L'impero delle multinazionali e le nuove guerre globali

Sonia Savioli

Dall'attacco alle comunità contadine della Colombia agli interventi militari Usa per la difesa degli interessi occidentali. Se ogni conflitto sul nostro Pianeta viene programmato e sovvenzionato dall'impero delle multinazionali, per contrastare il Sistema della Guerra Globale sono necessarie una coscienza ed una responsabilità che permettano a noi 'consumatori-consumisti' di comprendere le implicazioni di ogni nostra scelta.

Ottobre 2013

I contadini colombiani protestano contro il trattato di libero commercio con gli Usa che prevede l'utilizzo di sole sementi 'certificate'

In Colombia da metà agosto i contadini, che sono il sessanta per cento della popolazione, manifestano, vengono picchiati e arrestati dalla polizia, scioperano. Lottano contro il trattato di libero commercio con gli USA. Trattato che prevede l’utilizzo di sole sementi “certificate”. E le sementi certificate sono quelle della Monsanto, Cargyll ecc. Sono sementi USA.

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ARGENTINA: Saluto del Presidente della Nazione Cristina Fernandez Kirchner dopo il giuramento dei nuovi membri del nuovo governo

cfkargentina

20 novembre 2013

Mi sentite bene? Siete sicuri? Quanto mi siete mancati, per Dio! In questo pomeriggio e in questo giorno così speciale, il 20 novembre, Giorno della Sovranità Nazionale, desidero ringraziare la presenza dei giovani, dei lavoratori, dei sindacati, dei movimenti sociali, dei movimenti giovanili, di tutto ciò che costituisce questo grande e diverso spazio politico che sta operando da molto tempo nella Repubblica Argentina.

Anche io vi amo tutti e molto; oggi stavo pensando, dopo tante cose che sono successe in questi giorni e proprio oggi che è la festa della Sovranità Nazionale, pensavo a quando l’altro giorno ho preso contatto in rete non solo con gli argentini ma anche con moltissimi uomini e donne di ogni latitudine, che si erano preoccupati per il nostro paese, perché quando si preoccupano per il Presidente non significa che si stiano preoccupando solo della sua persona, ma di tutto il Paese, dato che a me è toccato il compito di dirigere il paese; e pensavo a tutte quelle lettere che stavo catalogando e in particolare a una lettera che ho ricevuto ieri e che sembra scritta proprio per la giornata di oggi.

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Petizione Popolare Nazionale Sui Diritti Delle Persone Non Autosufficienti Alle Cure Socio-Sanitarie

Medicina Democratica

19 ottobre 2013

Occorre continuare a sostenere le due petizioni popolari nazionali sui diritti delle persone non autosufficienti alle cure socio-sanitarie

Chiediamo alle organizzazioni e persone interessate di continuare a premere sul Parlamento e sul Governo al fine di ottenere l’emanazione di provvedimenti necessari per la piena e tempestiva attuazione del diritto alle cure sancito dai Lea, Livelli essenziali di assistenza sanitaria e socio-sanitaria a favore dei soggetti con disabilità intellettiva grave e gravissima, degli anziani malati cronici non autosufficienti, delle persone colpite dal morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile, degli infermi con rilevanti disturbi psichiatrici e limitata o nulla autonomia e degli altri individui in analoghe condizioni, in totale oltre un milione di nostri concittadini.

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Shock per la UE: l’Ucraina sceglie di allinearsi con la Russia

Frederick Frederick

22 Novembre 2013

 

La UE è delusa per la decisione dell’Ucraina di allinearsi con la Russia e frenare i preparativi per la firma dell’Accordo di Associazione, una opzione, logica, a giudizio di alcuni esperti.

"È una un delusione non solo per la UE, ma, a nostro parere, anche per il popolo dell’Ucraina" ha detto il capo della politica estera dell'UE, Catherine Ashton, affermando che l'affare "più ambizioso" mai offerto ad un membro della UE potrebbe aver aiutato l'economia del paese.

Importanti politici europei come il ministro degli esteri svedese Carl Bildt, non sono riusciti a contenere le emozioni. "Improvvisamente il governo dell’Ucraina si appoggia al Cremlino. La politica di pressione brutale evidentemente funziona" ha scritto Bildt sul suo account Twitter:

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Diritto al Paesaggio: Terra bene comune

Grugliasco Comunità Sostenibile

12 novembre 2013

 

“Il Paesaggio è memoria: l’identificazione dell’essere umano con l’ambiente in cui vive è talmente fondamentale, per la sua identità, da subire una spersonalizzazione di sé stesso quando si trova costretto ad abbandonarlo. Quando si vuole indebolire psicologicamente qualcuno gli si rade la testa, lo si priva dei vestiti e lo si sradica dalla sua terra”.

Parole di Guido MONTANARI, professore del Politecnico di Torino e Assessore, nonché all'Urbanistica, anche alla Difesa dei beni comuni, di Rivalta di Torino.

Lo avevamo invitato per venire da noi a parlare sul primo dei tre temi, del ciclo di incontri TERRA-ARIA-ACQUA, insieme a Massimo MORTARINO, membro del Comitato torinese di Salviamo il Paesaggio, e grazie ai loro interventi abbiamo potuto analizzare da molto vicino il concetto del bene comune-Terra.

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Tutta l’Italia dice: divieto di caccia! Un Autunno di azione contro gli F-35

www.sbilanciamoci

12/11/2013

Tagliamo le ali a questa spesa assurda ed inutile: un autunno di mobilitazione nazionale e territoriale contro i caccia F-35

Centinaia di migliaia di persone si sono espresse contro la partecipazione italiana al programma Joint Strike Fighter dei cacciabombardieri F-35, stimolati dall’azione della campagna “Taglia le ali alle armi” attiva dal 2009 in questo senso. A partire dai dati e dalle analisi proposte dalla Campagna, passando per la smentita di tutte le motivazioni “ufficiali” per il programma F-35 si è creato nell’opinione pubblica un fronte maggioritario che chiede a Governo e Parlamento di spostare questi enormi fondi su iniziative più importanti e fondamentali per la “difesa” quotidiana degli italiani e delle loro famiglie.

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Costanzo Preve è mancato

Enrico Vigna

Con queste poche righe riteniamo doveroso ricordare la figura e l’impegno di Preve, un uomo e un intellettuale sempre coerente e fermo nelle sue idee e nelle battaglie a fianco dei popoli aggrediti.

Per noi legati alla battaglia per la verità e la giustizia per la Jugoslavia, egli è stato sempre ed inequivocabilmente al nostro fianco dal primo giorno, dalla prima ora dell’aggressione. Un ricordo personale è legato in particolare al “Tribunale R. Clark per i Crimini di guerra della NATO in Jugoslavia” ed alla costituzione del Comitato Italiano per la Difesa di Slobodan Milosevic, che in perfetta solitudine costituimmo con Fulvio Grimaldi, Aldo Bernardini ed il sottoscritto. Si era nel 2001, e pochi erano gli intellettuali e studiosi che si sbilanciavano in modo aperto e senza timori su temi così “ politicamente non corretti ” ; ebbene quando personalmente telefonai per contattare Preve, non ci fu un solo secondo di esitazione, non volle nemmeno avere prima il testo dello statuto, mi disse: “ Per una battaglia di questo genere, io ci sono comunque…Aderisco! ”. E da quel momento in tutte le serate, iniziative, conferenze Costanzo c’era, con la sua persona, con la sua altissima dialettica, la sua lucidità di denuncia; con il suo “ Bombardamento etico”, un testo che chiunque intende affrontare il nodo delle guerre dovrebbe avere in tasca e nella testa. E’ stato per noi non solo un aiuto, ma qualcosa di più, che i fautori delle “guerre umanitarie”, delle aggressioni ai popoli, non avevano.

Ancora pochi mesi fa, l’ultima volta che lo vidi, nonostante fossero chiari i problemi di salute e la stanchezza, chiedeva, si informava sulla situazione nei Balcani, in Kosovo.

Per noi che da ventidue lunghi anni ci battiamo e solidarizziamo con i popoli aggrediti della Jugoslavia, così come dell’Iraq, della Libia ed oggi della Siria, Costanzo Preve ci mancherà.

 

Enrico Vigna per Associazione SOS Yugoslavia-Kosovo Metohija e Forum Belgrado Italia

24 Novembre 2013

 

 


Asti - Presentazione di “Le Chiese d'Oriente e il 'Regime' Siriano” con l'autore Enrico Vigna

CIVG

Venerdì 29 novembre 2013, alle ore 21,00, nel salone della parrocchia di Santa Caterina, il CIVG (Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia), presenterà il libro “Le Chiese d'Oriente e il 'Regime' Siriano”, in un incontro pubblico con l'autore Enrico Vigna ed il Padre Archimandrita siriano della Chiesa Greco Melchita, Mtanios Haddad.

Partendo dall'esame di fatti reali e attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti, fuori dai modelli ideologici preconcetti e saldamente ancorato alla realtà, l'autore intende fornire un esemplare contributo alle idee di pace, con la volontà di aiutare le vittime di questa tragedia, in un progetto di solidarietà concreta, promosso e sostenuto dal patriarca Gregorio III di Laham e del patriarcato greco Melchita siriano.

I proventi della vendita del libro di Enrico Vigna saranno interamente devoluti al reparto pediatrico dell'ospedale Saher, nella cittadina di Khabab nella regione di Dar's, in cui verranno curati e assistiti bambini di ogni provenienza.

L'evento, oltre che un momento di incontro con la cittadinanza astigiana, si offre per un'occasione di crescita culturale, libera dalla dittatura mediatica, capace di ritrovare il filo delle passioni, unendo informazione corretta e sentimenti onesti di uomini e donne di buona volontà. Analoga conferenza ha avuto luogo a Torino, il 24 settembre scorso, aprendo numerose altre possibilità di confronto e relazioni con realtà sociali di base presenti sul territorio.

Con questi incontri pubblici il Centro intende palesare e documentare le manipolazioni che alimentano aggressioni belliche e accrescono le ingiustizie politiche, economiche e sociali.

Prescindendo da approcci ideologici che riflettono dogmatismi e chiusure, si propone di avviare un lavoro di ricerca e documentazione dei fatti, avendo come “stella polare” la ricerca della verità, poiché senza verità non ci può essere giustizia per nessuno.

Il Centro è aperto a chiunque ne condivida intenti e attività, sulla base dei principi dell'onestà etica ed intellettuale, rifiutando razzismo, xenofobia, intolleranza e ogni forma di sopraffazione.

 

CIVG Asti

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CIVG Informa N°30

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Il nostro cibo nelle loro mani: Quali interessi serve l'Autorità europea per la sicurezza alimentare?

Colin Todhunter

(globalresearch.ca)

Secondo il sito web dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)la valutazione dei rischi in materia di alimenti e mangimi è la chiave di volta dell'Unione europea (UE) . Il sito afferma che l'EFSA fornisce consulenza scientifica indipendente nonché una comunicazione chiara sui rischi esistenti ed emergenti e che si tratta di un'agenzia europea indipendente finanziata dal bilancio dell'UE. L'autorità opera separatamente dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo e dagli Stati membri dell'UE. Parole dal suono dolce, più della metà dei 209 scienziati dirigenti nei vari settori dell'agenzia hanno legami diretti o indiretti con le industrie che hanno lo scopo di regolamentare. Infatti, secondo una recente analisi indipendente effettuata da Corporate Europe Observatory (CEO) il giornalista freelance Stéphane Horel, osserva che quasi il 60% degli esperti, i vari quadri esperti scientifici dell'EFSA hanno legami diretti o indiretti con le industrie che dovrebbero poi regolamentare con l'agenzia.

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Crisi Ucraina, altre voci: Putin, Azarov, Yanukovich, Chiesa Ortodossa

CIVG

Kiev: Le forze popolari a difesa dell’indipendenza e della sovranità nazionali ucraine

Putin : le proteste di Kiev non hanno nulla a che fare con le relazioni UE-Ucraina , ma preordinate in vista delle elezioni locali

2 Dicembre 2013

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che le rivolte a Kiev non hanno alcuna relazione diretta tra l'Ucraina e l'accordo UE, ma e’ piuttosto un tentativo da parte dell'opposizione di minare il governo legittimo del paese .

"…Per quanto riguarda gli eventi in Ucraina sono predeterminati, a me non sembrano una rivoluzione, ma piuttosto come dei “pogrom”. Tutto questo appare strano, a mio avviso, hanno poco a che fare con le relazioni ucraino-Ue…", ha dichiarato Putin .

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Dal Trattato Di Maastricht Il Dominio Del Lobbying

Risorsetiche

Di comidad (del I media stanno cercando di farci credere che in Ucraina la gente sia disposta a fare a botte pur di poter essere ammessa nel paradiso europeo, che sarebbe sempre il migliore dei mondi possibili, nonostante ciò che sta capitando ai Paesi dell'Europa del Sud. Queste mistificazioni possono sempre catturare una parte consistente dell'opinione pubblica, ancora disposta a vedere nell'Unione Europea un tutore magari troppo severo, ma giusto.

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Per Tarek Aziz

Padre Miguel d'Escoto Brockmann


Appello alle Nazioni Unite da Padre Miguel d' Escoto Brockmann , ex Presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per la liberazione del signor Tariq Aziz , vice primo ministro iracheno prima dell’invasione del 2003

Sono, per dirla semplicemente, estremamente triste e arrabbiato per vedere un'altra grande ingiustizia perpetrata dagli Stati Uniti, che, nel mio paese Nicaragua, ha in anni recenti promosso, diretto, armato e finanziato una guerra non dichiarata di aggressione che ha provocato la la morte di 50.000 persone.

Questa volta, l'azione che a cui mi riferisco è stata presa nei confronti di un carissimo amico, un cristiano, con il quale andavo spesso in chiesa: Tareq Aziz , ex primo ministro dell'Iraq.

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Marlane Di Praia A Mare: La Lotta Continua

Comitato per le bonifiche dei terreni, dei fiumi e dei mari della Calabria

Si è riunita a Praia a Mare l’assemblea del “Comitato per le bonifiche dei terreni,dei fiumi e dei mari della Calabria”. Una riunione ricca di argomenti e di profonde riflessioni sulla situazione ambientale oggi in Calabria. L’assemblea ha ribadito la volontà di continuare la lotta per dare completa verità e giustizia a quanto avvenuto all’interno della fabbrica della morte Marlane, dando piena fiducia al processo in corso a Paola. Non ci fermeranno le elemosine che il Conte Marzotto ha distribuito ai familiari delle vittime. Il nostro silenzio non è in vendita e continueremo a sostenere le lotte per giungere alla piena verità su quanto avvenuto in quella fabbrica. Non è vero quanto si dice che il processo si è sgonfiato o è finito. Sono voci messe in giro ad arte. Il processo, nonostante i tentativi del conte Marzotto, continua con le altre parti civili delle associazioni ambientaliste come Legambiente e WWF, come la CGIL e lo SLAI Cobas, come Medicina democratica, e le istituzioni come la Regione Calabria, la Provincia di Cosenza e lo stesso Comune di Praia.

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Quanto è distorta l'informazione sulla Siria. Intervista a Mons. Nazzaro

Giovanni Boscagli

25-10-2013

C’è sempre il rischio di appassionarsi ad una grande tragedia del mondo e poi relegarla nel dimenticatoio. E’ il pericolo che sta correndo adesso la Siria. Ci può essere ancora un altro rischio, ovvero quello di farsi idee errate di episodi veri, o indignarsi per fatti mai esistiti nella realtà. La Siria può essere uno di questi casi e allora abbiamo chiesto a Monsignor Giuseppe Nazzaro, Vicario Apostolico di Aleppo dal 2002 fino alla scorsa primavera, di aiutarci a capire meglio cosa sia la Siria e cosa stia realmente avvenendo.

Monsignor Nazzaro, ci descrive la vita del popolo siriano e dei cristiani prima e dopo la rivolta?
Prima della rivolta si viveva in pace, vi erano delle differenze culturali e di religione ma c’era rispetto reciproco. Tenga presente che i cristiani si trovano in Siria da più di duemila anni, infatti dopo la predicazione del Vangelo di Gesù, iniziarono le persecuzioni e molti si rifugiarono in Siria. Il sinedrio mandò poi Saulo di Tarso (Paolo) a catturare i seguaci della dottrina cristiana per imprigionarli e portarli a Gerusalemme. Poi Paolo a Damasco si convertirà e diverrà uno di loro. Gli islamici arrivano in Siria nell’ottavo secolo e da subito hanno convissuto con i cristiani in maniera pacifica tanto che le famiglie cristiane sono rimaste come factotum della nuova amministrazione pubblica islamica. Il caso più eclatante è la famiglia dei Mansour, da cui discese anche San Giovanni Damasceno. Tale famiglia ha collaborato per molti anni con l’amministrazione musulmana. Ancora oggi si convive, tanto che gli oppositori del regime, che non sono i cosiddetti “ribelli”, non hanno nulla contro i cristiani.

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Maria Saadeh deputato cristiano a Damasco: “In Siria la rivoluzione non esiste”

Gian Micalessin

Pubblicato il 4 dicembre 2013

«Sabato ero da Papa Francesco con una delegazione delle chiese cristiane per chiedergli di diventare l’ambasciatore di pace per la Siria. Ma non gli ho parlato soltanto da cristiana. Il Gran Mufti Ahmad Badreddin Hassoun, la suprema autorità dei musulmani sunniti mi aveva detto: “ Maria quando incontri Papa Francesco parlagli anche a nome mio e dei fedeli islamici perché lui ha contribuito più di ogni altro a salvarci dalla guerra”. Quindi ero in Vaticano a nome di tutti i siriani che desiderano la pace».

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Net Generation: la cultura giovanile in una prospettiva di società virtualizzata

Paolo Borgognone

Scopo della presente relazione[1] è identificare nel «modello della propaganda»[2], gestito dalle principali corporations mediatiche private occidentali, un sofisticato quanto facilmente demistificabile meccanismo di riproduzione economico-politico-culturale del sistema di capitalismo assoluto caratterizzante la società dei consumi e dello spettacolo della quale, come “Occidente”[3], siamo parte integrante.

Il controllo sociale messo in atto dal modello di cui sopra, si invera attraverso un processo di manipolazione e formazione del consenso su ampia scala, concernente tre anelli concentrici di un unico cerchio. Il primo anello comprende il controllo dell'informazione strumentale a reindirizzare, per via politica, economica e militare, gli scenari geopolitici nell'ottica degli interessi delle multinazionali private occidentali[4], del complesso militare-industriale statunitense e dell'imperialismo sionista; il secondo anello riguarda le strategie postmoderne tese al controllo coloniale delle politiche interne agli Stati assoggettati al Nuovo Ordine Mondiale; il terzo anello infine, concerne la strategia di ridefinizione della struttura di classe nell'ambito del capitalismo contemporaneo[5], nonché conseguentemente e consustanzialmente, delle mentalità e dell'immaginario collettivo occidentale nel novero dell'affermazione e del consolidamento di una società di consumatori individualizzata. Procediamo con ordine. Scrive, in merito alla comunicazione mediatica, da parte di politici neo-liberali ed organi di “informazione” atlantisti, quale veicolo per suscitare il consenso dell'opinione pubblica occidentale semi-colta (knowledge class) in riferimento alla strategia imperialista di costruzione del Nuovo Ordine Mondiale, Cesare Allara:

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Il blocco dei BRICS, uno "tsunami economico", che diventa più grande all'orizzonte degli Stati Uniti

Russia Today

5 dicembre 2013

Gli Stati uniti non si rendono conto del potere delle cinque nazioni BRICS che diventeranno la prossima superpotenza economica del mondo superando gli Stati Uniti, dicono gli esperti.

"Secondo tutti i dati disponibili, sembra che questo gigante economico vada dritto nella direzione di guadagnare sempre più forza", scrive Michael Payne analista indipendente in un articolo Opednews.

L'analista, i cui articoli coprono una vasta gamma di argomenti, dall'economia alla politica estera, cita i seguenti indicatori economici: la popolazione totale del BRICS ammonta a circa 3.000 milioni di persone (43% della popolazione mondiale) e ha presentato un PIL complessivo di 15.000 miliardi di dollari nel 2012 quasi identico al PIL degli Stati Uniti che è di 15.680 miliardi nel 2012, secondo la CIA World Factbook [pubblicazione annuale della CIA che riporta i dati statistici fondamentali].

"La cattiva notizia per gli Stati Uniti è che il PIL di questi paesi continuerà a crescere costantemente nel futuro, mentre quello degli Stati Uniti è destinato a crescere lentamente nel migliore dei casi", dice Payne.

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L'Iran e la "carta dei diritti umani" dell'Occidente

Sam Muhho

In un articolo recentemente pubblicato da Fox News Benjamin Weinthal, un membro della Federazione per la Difesa della Democrazia (FDD) residente a Berlino, ha criticato la situazione dei diritti umani in Iran. I suoi argomenti hanno lo scopo di dimostrare l'impossibilità di negoziati con l'Iran, che sarebbe un regime "indegno" di negoziati. Tutto ciò consiste nel trasformare le notizie sulle violazioni dei diritti umani delle minoranze religiose (cristiane in particolare) in una leva geopolitica per ostacolare i negoziati resi possibili dalle aperture diplomatiche dell'Iran, ed i protagonisti di questa operazione sono interessi legati alle grandi compagnie della finanza, specialmente se essi si accompagnano alla diretta collaborazione degli Stati Uniti e dei loro alleati, tra i quali si annovera uno dei più oppressivi regimi del Medio Oriente (e del mondo), ovvero l'Arabia Saudita.

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Appello urgente del Movimento Rivoluzionario Africano a favore del Dott. Ahmed Ibrahim

Yahaya Ezemoo Ndu

APPELLO URGENTE

Due giorni fa il regime installato in Libia dagli USA e dalla NATO ha condannato l'apprezzato accademico e filosofo politico Dott. Ahmed Ibrahim a morte per fucilazione.

Il Dott.Ibrahim è stato Segretario per l'Educazione ed è un sostenitore di Gheddafi. Ha scritto profusamente della ideologia della Jamahiriya conosciuta come La Terza Teoria Universale.

Ahmed Ibrahim è un devoto Pan-Africanista ed un coraggioso combattente per la libertà che, invece di abbandonare la Jamahiriya Libica durante il brutale e barbaro assalto al suo paese, ha combattuto nella eroica difesa di Sirte insieme al popolo ed alle forze rivoluzionarie ed è stato poi catturato da una milizia legata ad Al Quaeda.

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CIVG Informa N°32

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Attentati di Volgograd : chi c'è dietro gli attacchi terroristici in Russia?

CIVG

Putin nella Volgograd ferita: "crimini meschini"

2 gennaio 2014, Euronews

Di buon mattino, il primo giorno del nuovo anno. Vladimir Putin comincia il 2014 dove hanno perso la vita decine di russi, a Volgograd, colpita da due attentati kamikaze tra domenica e lunedì. I morti sono stati in tutto 34, molti di più i feriti. Anche a loro il presidente russo ha reso omaggio, visitando l’ospedale dove i più gravi sono ricoverati. Nel suo discorso di fine anno, Putin ha manifestato l’intento di sradicare il terrorismo dalla Russia, ribadito nella sua visita alla città colpita. “La meschinità dei crimini compiuti a Volgograd non richiede commenti aggiuntivi. Qualsiasi siano le motivazioni dei criminali, non ci sono scuse per i crimini contro i civili, specialmente donne e bambini”. Il pugno di ferro non si è fatto attendere, in quella che fu Stalingrado. Dopo i due attentati sono state fermate 87 persone. La polizia tiene d’occhio soprattutto chi proviene dal Caucaso, territorio che ospita i ribelli ceceni, considerati artefici delle esplosioni nella stazione e di un filobus.

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Uranio impoverito, ministero condannato anche in Appello. Dovrà risarcire militare

Associazione Vittime Uranio

SAVONA - I giudici della sezione lavoro della Corte d'appello di Genova hanno confermato che il tumore alla pelle di cui si è ammalato un brigadiere dei carabinieri, G.L., durante la guerra del Kosovo, è da collegare all'uranio impoverito con cui erano realizzati i proiettili in uso alle forze di internazionali. Il ministero della Difesa è stato condannato a risarcirlo con 150 mila euro. I giudici hanno rigettato l'Appello presentato dal Ministero della Difesa contro la sentenza di primo grado che si era espressa in questi termini, mettendo in relazione la malattia con la partecipazione del militare alla missione militare nei Balcani.


Il sottufficiale dell'Arma dei carabinieri era stato in missione nei Balcani tra l'estate 2003 e la primavera dell'anno successivo. In quel periodo era in servizio alla caserma dei carabinieri di Savona. Al suo rientro, dopo essere stato sottoposto a visite mediche regolari, gli era stato diagnosticato un tumore alla pelle e quindi gli era stata riconosciuta un'invalidità del 77%. In seguito a questa situazione aveva anche subito una decurtazione dello stipendio. Per sconfiggere il male si e' sottoposto a tre interventi chirurgici e a chemioterapie. Il ministero della Difesa dovrà corrispondergli i "benefici assistenziali", ovvero un indennizzo di oltre 150 mila euro.

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I giorni della spiritualita’e del raccoglimento vissuti nel Kosovo martoriato

Enrico Vigna

Dopo il giorno di ricorrenza dei morti a novembre, in Kosovo Metohija le genti hanno vissuto spiritualmente la ricorrenza del Natale ortodosso il 7 gennaio. E, come profonda tradizione nella cultura e spiritualita’ slava, e serba in questo caso, non c’e’ molta differenza tra credenti e laici; sono giorni ove ciascuno pur vivendoli in forme esteriori differenti, li vive interiormente come riflessioni/meditazioni nell’anima.

Di questo ne sono testimone oculare per vita vissuta con loro, con Padri, ferventi credenti o figure laiche di onesti socialisti, di profondi patrioti, di integerrimi sindacalisti, diversi tra loro per visioni di societa’ o idee politiche, ma fratelli e sorelle, compagni di situazioni che abbiamo vissuto e condiviso insieme, ai limiti delle nostre stesse vite...ciascuno possiede nell’anima radici spirituali profonde e saldissime. Anche questo, piacendo o non piacendo a taluni esperti di Serbia virtuale, e’ il popolo serbo, e forse, ANCHE grazie a queste radici, che ha resistito per 17 anni alle aggressioni straniere ed ancora oggi resiste nel Kosovo.

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Media Mainstream e Disinformazione

Luciano Gianazza

Verso la fine della terza media, il professore di italiano, un giorno di giugno in cui si respirava già aria di vacanze, durante la lezione che ormai era quasi ricreazione, ci introdusse un argomento fino ad allora a me sconosciuto. Ci parlò dei mass media.

 

 

Mass Media

Da buon professore pre ’68, tradusse subito i termini in italiano e cioè Mezzi di Comunicazione di Massa, perché non facessimo indigestione di inglesismi.

Ci spiegò che la massa eravamo noi, la comunicazione erano le notizie, e i mezzi erano i giornali, la radio e la televisione.

Precisò che le notizie erano i fatti noti e che i giornali, la radio e la televisione erano i mezzi per farceli conoscere anche se avvenuti molto lontano da noi, per esempio oltreoceano. Senza i mass media non avremmo mai potuto conoscerli, a meno che non avessimo avuto una vecchia zia da quelle parti che si prendesse la briga di scriverci per informarci, e in ogni caso lo avremmo saputo un mese dopo, quando la lettera sarebbe arrivata.

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Cecenia: Kadyrov licenzia un alto ufficiale la cui figlia combatte in Siria

The Moscow Times

Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha dimesso un funzionario locale la cui figlia sta combattendo coi ribelli in Siria. Kadyrov ha annunciato l’espulsione di Asu Dudurkayev dal vertice del Servizio Migrazione Federale, dello stato di Cecenia. La decisione, ha specificato, è stata presa a seguito della denuncia secondo cui gli impiegati dell’ufficio migrazione si comportavano in maniera rude e nel contempo utilizzassero le lungaggini burocratiche per estorcere denaro.

Siamo arrivati alla conclusione che a Dudurkayev non può essere affidata questa posizione”, ha dichiarato Kadyrov.

Ma la vera ragione dell’espulsione sarebbe quella secondo cui la figlia di Dudurkayev si sia unita ai ribelli nella guerra contro il governo siriano del Presidente Bashar Assad. Il Cremlino, sprezzando le pressioni dell’occidente, ha con decisione sostenuto Assad nella lotta, anche se guarda con preoccupazione la partecipazione di centinaia di russi che combattono coi ribelli per la creazione di uno stato islamico.

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Dalla pianificazione alla devastazione. La transizione al capitalismo nella Russia post-sovietica (1992-1998)

Marco Gambaudo


INTRODUZIONE.

Il fine che si propone questa tesi di laurea è di provare ad analizzare il dissesto economico, politico e sociale della Russia negli anni seguenti alla fine dell’Unione Sovietica e del suo modello economico che non aveva precedenti nella storia, cioè l’economia pianificata o centralizzata.

L’Unione Sovietica cessa di esistere il 26 dicembre 1991. Fino a quel giorno era la seconda potenza mondiale; uscita vincitrice, anche se profondamente danneggiata, dalla Seconda Guerra, si era vista costretta ad intraprenderne un’altra, ben più lunga ma meno devastante, almeno in superficie, contro gli Stati Uniti d’America, la cosiddetta Guerra Fredda.

Si può dire che lo Stato sovietico, al momento della sua dissoluzione, deteneva un sistema industriale – seppur sulla via dell’obsolescenza – di tutto rispetto, che consentiva un livello di produzione tale da permettere una modesta ma diffusa redistribuzione della ricchezza a larghissima parte della numerosa popolazione sovietica; poteva vantare un apparato militare secondo solo agli Usa, sia dal punto di vista tecnologico che dal potenziale offensivo; la produzione agricola, anche se gravemente menomata da enormi sprechi, consentiva di sfamare la popolazione ricorrendo in minima parte alle importazioni; poteva permettersi, grazie alle entrate derivanti dalla vendita delle enormi ricchezze naturali come il petrolio ed il gas, di acquistare beni dall’estero per sopperire alle carenze interne, mantenendo negli anni una bilancia commerciale – fino al 1988 – sempre attiva o in pareggio.

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Lo status del Kosovo e Metohija solo dentro la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU 1244

Zivadin Jovanovic

Il globale interventismo della NATO può condurre a un confronto globale

di Zivadin Jovanovic Presidente del Forum Belgrado per un Mondo di Eguali

Questi sono alcuni dei punti dell' intervento introduttivo di Zivadin Jovanović, Presidente del Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali, all'Assemblea annuale dell'Associazione svoltasi il 14 dicembre 2013, a Belgrado.

Il problema dello status della provincia serba del Kosovo e Metohija rimane irrisolto, indipendentemente dai cosiddetti negoziati di Bruxelles. Una soluzione pacifica e duratura sarà possibile solo fornendo il pieno rispetto e l'attuazione della risoluzione Onu 1244 e della Costituzione della Serbia, garantendo entrambi questi atti la sovranità e l'integrità territoriale della Serbia. Il ruolo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel garantire una soluzione giusta e duratura, non può essere sostituito dal ruolo di qualsvoglia organizzazione regionale, che si tratti di UE, NATO, o qualsiasi altro. Solo le Nazioni Unite e la comunità internazionale hanno una legittimità, mentre il resto sono auto proclamazioni.

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E’ uscito il secondo volume sulla Disinformazione di Paolo Borgognone

Paolo Borgognone

 

La disinformazione strategica come propaganda di guerra (INFOWAR). Volume 2. Prefazione di Diego Siragusa

Ana­li­si geo­po­li­ti­ca degli sce­na­ri eu­ro­asia­ti­co e me­di­ori­en­ta­le.

Dis­in­for­ma­zio­ne stra­te­gi­ca e psy-ops. La ma­ni­po­la­zio­ne me­dia­ti­ca dell‘opi­nio­ne pubb­li­ca è fun­zio­na­le alla co­stru­zio­ne di nuovi equi­li­bri geo­po­li­ti­ci a li­vel­lo pla­ne­ta­rio. I casi di Cina, Ro­ma­nia, Ce­coslo­vac­chia, Iraq e Ju­go­s­la­via. La dis­in­for­ma­zio­ne stra­te­gi­ca come stru­men­to po­li­ti­co per la co­stru­zio­ne me­dia­ti­ca del nemi­co e della "gu­er­ra um­a­ni­ta­ria". Alle ori­gi­ni dell’ag­gres­sio­ne mi­li­t­are della Nato con­tro la Libia. La dis­in­for­ma­zio­ne stra­te­gi­ca come stru­men­to po­li­ti­co per la co­stru­zio­ne me­dia­ti­ca del nemi­co e della "gu­er­ra um­a­ni­ta­ria". Il caso della de­sta­bi­liz­za­zio­ne della Siria.

 

CIVG Informa N°34

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Il pentito e quelli che non si pentono mai, ovvero la societa’ dei rifiuti tossici.
Sonia Savioli

 

L’estate scorsa Carmine Schiavone, ex camorrista pentito, ha cominciato a rilasciare interviste, a chiunque le volesse, sui rifiuti tossici e radioattivi interrati dalla camorra in un’area che va dal basso Lazio fino a Napoli, passando per tutta la provincia di Caserta.

“Interviste” simili, ma ben più articolate e particolareggiate, le aveva rilasciate dal 1993 ai magistrati e (udite, udite!) nel 1997 alla commissione parlamentare sulle ecomafie.

Carmine Schiavone, nella sua ignoranza, si aspettava che qualcuno, lo Stato con la esse maiuscola, prendesse provvedimenti. E un provvedimento lo prese, lo Stato: secretare la sua testimonianza. Con una scusa plausibile: c’era un’inchiesta in corso. Non si sa mai che i camorristi, saputo della testimonianza (come, non lo sapevano dal ’93?), riuscissero a nascondere le prove, rimuovendo magari, favoriti dal buio e dalle tenebre, qualche milione di tonnellate di veleni che ci muori solo ad abitarci sopra.

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CELAC a Cuba
Gioia Minuti

 

Sono giorni di fuoco qui a L’Avana, per la stampa locale e straniera accreditata e anche per una parte della popolazione, dato che ci sono percorsi obbligatori perchè si sta svolgendo il iI Vertice della CELAC, la Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi formata da 33 nazioni indipendenti che si riconoscono nel pensiero e negli ideali di Bolívar e di Martí.

In  città ci saranno  molti capi di Stato e di Governo.
Il Vertice d’alto livello durerà due giorni: il 28 e il 29 gennaio - a Pabexpo, preceduto dalla riunione dei ministri degli Esteri e da quella dei coordinatori nazionali.
Cuba è stata presidente nel 2013 e il 29 consegnerà la presidenza pro tempore  ricevuta dal Cile all’inizio del 2013, a Costa Rica.
Saranno presenti anche Ban ki Moon e il segretario generale della OSA, Insulza, come invitato straniero.

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Il limite dell'autoreferenzialità
Gian Paolo Caiazzo

 

"Cosa entra nell'inceneritore e che cosa esce dal suo camino?", "A che cosa serve questo CLC?".

Chi c'era ieri in una più che gremita Sala Consiliare avrà sentito più volte porre queste domande, al CLC (Comitato di Controllo Locale) durante la seduta convocata d'urgenza grazie alle reiterate richieste dei cittadini di Beinasco e Grugliasco, a seguito agli ultimi sforamenti dei limiti degli agenti inquinanti.

 Ieri è successa una cosa importante: si è celebrato il de profundis all'Autoreferenzialità di questa politica/partitica, ieri a Grugliasco, è avvenuta la fine morale di un meccanismo che, negli anni, ha inquinato l'ambiente politico partecipato deturpandolo nella sua natura e inducendo il credo, purtroppo diffuso, che tanto non si può cambiar nulla.

Ieri Cittadine e Cittadini si sono riappropriati della politica mettendo in crisi un Sistema semplicemente ponendo domande, benchè non fosse concessa l'autorizzazione (perchè questo è il loro senso di democrazia), e con quelle domande hanno schiacciato al muro della verità amministratori locali e provinciali, responsabili dell'ARPA e dirigenti di TRM che più volte hanno provato a replicare ma invano. Da parte loro solo silenzi o omissioni: l'insulto l'hanno fatto loro derubricando le nostre legittime e motivate perplessità.

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Chomsky sull'Accordo di Associazione Trans-Pacific (TPP)
Russia Today

Chomsky: Il Patto Trans-Pacific di Obama è una aggressione neoliberista di dominio sociale

19 gennaio 2014

 

L'accordo di Associazione Trans-Pacific (TPP) che l'amministrazione Obama sta cercando di firmare è un attacco ai lavoratori, in quanto è destinato ad aumentare il dominio sociale, dice l'attivista Noam Chomsky.

Sebbene l'amministrazione Obama - che ha negoziato per anni l'adesione al TPP, così come altre 11 nazioni del Pacifico -  non ha ancora firmato l'accordo, gruppi di interesse degli Stati Uniti hanno già espresso un forte sostegno per il TPP, che descrivono come un accordo di libero scambio che promuove la crescita economica.

Tuttavia, gli esperti dicono che il trattato avrà effetti negativi soprattutto in materia di accesso ai farmaci, alla cultura, alla libertà in Internet e nelle normative ambientali. Non per niente, i sindacati dei lavoratori e una serie di gruppi tradizionalmente liberali, così come ecologisti e difensori della salute pubblica hanno duramente criticato le trattative.

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Sul mainstream o media aziendali
Giulietto Chiesa

 

Il mainstream peggiora a vista d’occhio. E, tanto più peggiora, tanto meglio si vede in filigrana quando mente (anche se non è facile, di primo acchito, vedere quanto mente).

Peggiora ma non pare destinato, per il momento, a passare a miglior vita. Infatti viene sostenuto da possenti iniezioni di morfina, che lo rendono , se non più sano, quanto meno abbastanza arzillo.

Io, da modesto cronista, l’ho seguito con grande attenzione nelle sue circonvoluzioni: dalla narrazione che imbastì a proposito della fine dell’Unione Sovietica, all’esaltazione della figura di Boris Eltsin, dipinto a tinte pastello  come il primo presidente democratico della nuova Russia, mentre era soltanto un Quisling ubriacone che la Russia la svendette, privatizzandola, tutta intera, con la modica spesa di 10 miliardi di dollari (sottolineo,  dieci miliardi di dollari).

L’ho seguito, il mainstream  durante gli eventi dell’11 settembre 2001, a volte perfino ammirato della sua spettacolare potenza. Non si poteva non restare affascinati dalla capacità planetaria con cui riuscì prima a raccontare che il colpevole era stato Osama bin Laden, insieme a 19 terroristi semi-analfabeti, naturalmente islamici, poi a chiudere bruscamente e per sempre (forse) la pagina, dimenticandola insieme ai prigionieri di Guantanamo. Che infatti sono ancora là a prendere il sole di Cuba senza essere stati gratificati nemmeno da un qualche modesto capo d’accusa,  in compenso  definiti sbrigativamente “nemici combattenti”, che solo Bush sapeva cosa volesse dire.

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Libia : La liberazione del popolo libico è in marcia
Voix des Opprimè

19/01/2014  

Libia: il 13 Febbraio 2013 , la Dichiarazione delle tribù libiche aveva annunciato l'impegno di rivalsa e di preparare la liberazione del popolo libico affrancato.

Questo appello al mondo, dall’est all’ovest, spiegava e difendeva la legittimità dell'assunzione da parte del popolo libico libero, di liberare la sua terra dai criminali  satanici al servizio della NATO ed dal regime oppressore e dimostrare che hanno mentito sin dall'inizio della loro presunta "ribellione " e sono stati guidati soltanto  dalla voglia di rubare e rapinare il territorio africano .

Il 17 gennaio 2014, meno di un anno dopo la dichiarazione delle tribù , il Movimento di Resistenza Giovanile di Tripoli ….VIDEO…. ha annunciato in un video pubblicato su Internet le prime rivincite. Nella dichiarazione , la Resistenza invita la gente a sollevarsi e combattere per liberare la loro terra e applicare le leggi della Jamahiyra.

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Perché l’occidente ama Mandela e odia Mugabe
S. Gowens

 

In occasione della morte di Nelson Mandela, si sono cantati a distesa gli osanna in onore dell’ex leader dell'ANC e presidente sudafricano sia da sinistra , per il suo ruolo nel porre fine al razzismo istituzionale dell'apartheid , sia da destra , apparentemente per la stessa ragione . Ma l'esaltazione di Mandela come un eroe dell’antirazzismo suona falso. C'è un'altra ragione per cui i media allineati e i politici dei paesi dominanti  sono tanto entusiasti ammiratori di Mandela quanto la sinistra ?

Secondo Doug Saunders , giornalista del quotidiano canadese sfacciatamente  sostenitore dei potentati economi, The Globe and Mail, un’altra ragione c'è .

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L’Ungheria e la a Russia stanno allargando il partenariato bilaterale
Petr Iskenderov

14.01.2014

La Russia e l’Ungheria hanno raggiunto un accordo sulla costruzione di due impianti energetici per la Centrale elettronucleare “Paksh”. Al termine dei negoziati tra il Presidente russo Vladimir Putin e il Primo ministro dell’Ungheria Viktor Orbán il capo della RosAtom Serghei Kirienko e il Ministro dello sviluppo nazionale dell’Ungheria Jujanna Nemet Laslone hanno firmato l’Accordo “Sulla cooperazione nel campo dell’uso dell’energia elettrica a scopi di pace”.

La visita di lavoro che il Primo ministro ungherese Viktor Orbán ha compiuto il 14 gennaio a Mosca è un primo avvenimento di tale rilevanza nel contesto dei rapporti bilaterali e della sinergia su un piano più largo tra la Russia e l’Unione Europea nell’anno appena iniziato. È capace di dare un impulso ad una certa rivisitazione della politica dell’Ue stessa e dei paesi membri di questa organizzazione nei confronti di Mosca, - ritiene il nostro osservatore Petr Iskenderov.

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Bambini in gabbia
Russia Today

3/1/2014

Un’organizzazione israeliana per la difesa dei diritti umani ha accusato il paese di torture su minori palestinesi ed ha prodotto un rapporto su casi di bambini rinchiusi in gabbia ed anche su minacce ed atti di violenze sessuali.

 “ La maggior parte dei bambini palestinesi detenuti è accusata di aver lanciato pietre ed il 74% di loro subiscono violenze fisiche al momento dell’arresto, del trasferimento o dell’interrogatorio.”

Il Comitato pubblico contro la tortura in Israele (Public Committee Against Torture in Israel, PCATI) ha condannato Israele per non proteggere i minori palestinesi dalle torture arbitrarie. Il gruppo esige dalle autorità l’introduzione nel diritto nazionale israeliano di disposizioni specifiche a protezione di tutti i minori dalla tortura.

Il gruppo per la difesa dei diritti umani dichiara che (le disposizioni del) diritto internazionale contro la tortura, sancite nel Protocollo di Istanbul (“Manuale per un’inchiesta efficace sulla tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti”), non sono state recepite nella legislazione nazionale israeliana.

Il PCATI sostiene che “il termine ‘tortura’ indica ogni atto attraverso il quale un dolore o acute sofferenze, fisiche o mentali, vengono inflitte intenzionalmente ad una persona”, secondo i termini stessi del Protocollo di Istanbul.

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La neutralità è la migliore opzione per la Serbia
Junge Welt

Intervista di «Junge Welt», Berlino a Zivadin Jovanovic, Presidente del Forum Belgrado per un Mondo di Eguali

 

Jovanovic  Zivadin. è nato nel 1938 ad Oparic, Serbia. Laurea in Giurisprudenza, Università di Belgrado, 1961. Corpo diplomatico jugoslavo: 1964-2000, ministro degli Esteri della Repubblica federale di Jugoslavia (RFJ) 1998-2000, deputato nei parlamenti serbo e jugoslavo, vicepresidente del Partito socialista serbo (Sps), 1997-2002; autore di “Abolire lo Stato”, “Kosovo Specchio”, “Ponti”; presidente del Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali.

 

D: L'anno 2014 ricorda tre anniversari importanti: l'inizio della Prima Guerra Mondiale, con la dichiarazione austro-tedesca di guerra contro la Serbia, la liberazione di Belgrado dai nazifascisti hitleriani nel 1944 ed il 15° anniversario dell'aggressione Nato contro la Jugoslavia. Come si potrebbe spiegare la connessione tra queste date?

ZJ: Tutte e tre le guerre del XX secolo, la Prima Guerra Mondiale, la Seconda Guerra Mondiale e l'aggressione della Nato contro la Jugoslavia nel 1999, sono state guerre imperiali, tutto è cominciato su falsi pretesti, tutte hanno provocato enormi conseguenze economiche, umanitarie e politiche proseguite fino al XXI secolo. Ricordando questi anniversari, nel 2014, la Serbia rende omaggio a milioni di connazionali caduti, a tutte le vittime cadute per la libertà e la dignità umana, ovunque. Abbiamo tutti bisogno di rafforzare la nostra memoria ed inviare il messaggio che tali catastrofi umane non si ripetano mai più.

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Presentazione del libro: "5 eroi - Dalla verità alla libertà"
Grugliasco Comunità Sostenibile

20 gennaio 2014, Presso la Biblioteca Popolare “ Il faggio rosso” di Grugliasco

 

Un'altra bella e interessante serata, riuscita grazie al contributo fondamentale del CIVG nelle figure di Flavio Rossi e Andrea Galileo, autori del libro "Cinque eroi - dalla verità alla libertà".

La questione dei 5 cubani, i cui nomi sono: Gerardo Hernàndez, Ramòn Labanino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzàles e Renè Gonzàles, non è solo una storia di controspionaggio e di intelligence, è una storia d'impegno, di responsabilità, una storia d'amore per il proprio Paese e per il proprio popolo. 

Un esempio di partigianeria alle soglie del XXI secolo, quando, per fermare, o quantomeno arginare, il proliferare degli attacchi verso Cuba, questi cinque compagni coraggiosi si introdussero negli ambienti dei gruppi terroristici di Miami, dove, con l'avvallo USA, si decidono i tempi e i modi di questi attacchi, in uno dei quali peraltro morì il nostro connazionale Fabio Di Celmo.

Da qui iniziarono a fornire materiale informativo al loro governo, permettendogli di prendere precauzioni e contromisure utili a intraprendere contromisure difensive.

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CIVG Informa N°35

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Ecco chi sono i gruppi d’assalto della rivolta di Kiev
Oleg Matveychev

 

Documento inedito per l’Italia

 

Come gli ultra nazionalisti ucraini sono stati preparati, da un istruttore della base militare NATO in Estonia, alla lotta per la democrazia. Ecco chi sono i gruppi d’assalto della rivolta di Kiev, vezzeggiati dai media e dai politici occidentali, da quali radici storiche provengono e quali valori li animano.                                          

A cura di Enrico Vigna

Ecco la foto del gruppo della Gioventù Nazionalista Ucraina, che ha partecipato ad un corso di addestramento di “terrorismo diversivo”, sotto la guida di istruttori NATO, in un campo militare della base militare atlantica in Estonia, nell’estate del 2006. Alcuni di loro sono stati arrestati proprio in queste settimane per gli scontri a Kiev.

 

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Chi sono le forze che si battono nelle piazze di Kiev per la democrazia, per l’Unione Europea e per la NATO
Enrico Vigna

Capire e interpretare cosa sta accadendo in Ucraina, in questo delicatissimo momento, non è una cosa semplice. Se non altro perché una riposta unica non c’è, è un contesto dove si scontrano strategie internazionali, geopolitiche e geostrategiche, con radici storiche ideologiche legate a sentimenti di alcune frange di popolazione, che si sono riconosciute e non hanno mai abiurato valori e appartenenze alle politiche naziste; e dove probabilmente si giocano prospettive ed equilibri europei ed internazionali, che vanno ben al di là delle proteste di piazza e di molte richieste che, per alcuni aspetti avrebbero talune, anche motivi validi e legittimi. Alcuni dati sono ben visibili, da un lato la grave ingerenza degli USA e dell’Unione Europea in una questione tutta interna a un paese straniero, dove ovviamente l’obiettivo, nemmeno tanto nascosto in alcune dichiarazioni pubbliche è quello di sottrarre alla Russia un paese strategico nella rinata e moderna “guerra fredda” tra Ovest ed Est.  Basti pensare al gravissimo atto compiuto ai primi di dicembre, quando due tra i più importanti membri della politica statunitense, come John McCain e Victoria Nuland sono andati a Kiev nella piazza Maidan per dare il loro appoggio ai manifestanti; un atto definito anche da molti politici europei ed occidentali, non solo gravissimo ma lesivo della usuale diplomazia internazionale.

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I programmi antisociali dell’opposizione politica ucraina rivelati da Wikileaks
Wikileaks

 

Viktor Pynzenyk , ex ministro delle finanze e ora membro del partito di opposizione Oudar di Vitali Klitschko, ha spiegato nel 2010 all'ambasciatore americano che cosa erano disponibili a concedere  come nuovo governo per l’Europa:

    • Aumentare l'età pensionabile di due anni - tre anni

    • L'eliminazione del pensionamento anticipato

    • La limitazione delle pensioni per i pensionati che lavorano

    • La triplicazione del prezzo del gas per le famiglie

    • L'aumento dei prezzi dell'elettricità del 40 %

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Ecco il vero volto della protesta ucraina
Franco Fracassi

 

Bande di neonazisti, pullman di dimostranti finanziati da Usa ed Ue. Tra falsi sondaggi e minacce politiche, ritorna la Guerra Fredda.


26 gennaio 2014


«Il "Wall Street Journal" ha pubblicato un sondaggio che mostra il consenso da parte degli ucraini nei confronti dei dimostranti di piazza Maidan. Secondo quel sondaggio, il 45 per cento sta dalla loro parte, mentre solo il 14 per cento resta fedele al presidente Viktor Yanukovich. Poi c'è il leader dei dimostranti, Vitaly Klichko. Lui sarebbe addirittura amato dal 56 per cento della popolazione.

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L’imperialismo UE all’assalto dell’Ucraina
Valerij Kulikov*

Nove anni or sono, la rivoluzione arancione (il nome del colore deriva della bandiera di Viktor Jushenko) nacque in Ucraina con il sostegno finanziario e politico del governo e degli strateghi USA, con la partecipazione attiva dell’intelligence USA e diverse ONG e di ricerca come la Open Society Institute del miliardario George Soros, Harvard University, Albert Einstein Institute, International Republican Institute, National Democratic Institute, tra gli altri.

Tale rivoluzione fu la logica conseguenza dell’operazione realizzata da Washington e dai suoi alleati UE, alla fine del secolo XX, avente per obiettivo il “rinnovamento politico” dell’Est Europa e dell’ex URSS, portando al potere propri regimi fantoccio. Tali regimi tendono a cancellare dalla memoria dei popoli di questa regione il sentimento di amicizia per la Russia e la collaborazione dalla Seconda guerra mondiale e la ripresa successiva delle loro economie. Ciò furono la “rivoluzione delle rose” in Georgia (2003), la “rivoluzione arancione” in Ucraina (2004), la “rivoluzione dei tulipani” in Kirghizistan (2005), come i tentativi di attivare la “rivoluzione dei fiordaliso” in Bielorussia (2006), e le rivoluzioni colorate in Armenia (2008) e in Moldavia (2009). Imponenti fondi per l’organizzazione di tali “rivoluzioni colorate” furono stanziati con l’appoggio della Fondazione targata USA, per la Democrazia in Est-Europa (SEED), finanziata dal dipartimento di Stato USA.

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La CDU di Angela Merkel sostiene partiti neonazisti in ucraina. I nomi e le responsabilità.
Brian Denny

da Morning Star, dicembre 2013                  

Il rifiuto dell'Ucraina di firmare l'accordo di associazione all'UE, le proteste conseguenti e il tentativo di scacciare il governo con un voto di fiducia venuto meno, hanno origine nella grande battaglia geopolitica in atto tra la Germania e la Russia. 

La Germania usa l'Unione europea per esercitare pressioni sull'Ucraina affinché s'integri nella sfera politica ed economica di Berlino. Tuttavia il piano d'espansione della Germania ha subito una battuta d'arresto a est, nel vertice sul partenariato dell'UE a Vilnius. Solo due Paesi, Georgia e Moldova, hanno sottoscritto gli accordi di associazione dell'UE, mentre Bielorussia e Armenia hanno preferito aderire all'Unione doganale eurasiatica con la Russia. Mosca aveva fatto pressioni su Kiev, comprese sanzioni commerciali e altre minacce al fine di allontanare l'Ucraina dalla nuova corsa ad a est di Berlino. Eppure la Germania ha continuato i suoi sforzi per staccare l'Ucraina dalla sfera russa e i media tedeschi oggi parlano di "battaglia per l'Ucraina" e "nuovo cortina di ferro" da vincere ad est.

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Dichiarazione delle Confraternite ortodosse, Unione dei Consigli della Fratellanza ucraina in Russia
Consiglio della Fratellanza Ucraina in Russia, Unione delle Confraternite ortodosse

30/01/2014

Noi, guide delle associazioni locali delle regioni d'Ucraina a Mosca, e rappresentanti dell'Unione delle Confraternite ortodosse, riuniti nella Cattedrale di San Nicola a Bersenevke, per celebrare il 10° anniversario della istituzione del Consiglio della fratellanza locale di Ucraina, esprimiamo la nostra estrema preoccupazione per la situazione in Ucraina .

Milioni di cittadini russi, immigrati provenienti dall’Ucraina, ci è cara la nostra " piccola patria", dove abbiamo persone ancora vicine, le tombe dei nostri antenati - tutto ciò che da tempo immemorabile ci è caro a tutti. Vogliamo essere orgogliosi del nostro paese di origine, di vederlo alla pari con i paesi più sviluppati del mondo .

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