KRAJINA Notizie - Marzo 2013

 A cura del Forum Belgrado Italia e CIVG

 

KRAJINA Notizie, è un impegno di informazione e solidarietà, non legato a partiti o ideologie, ma orientato ad una informazione ed a una solidarietà con il popolo sofferente, annichilito e da tutti ormai dimenticato, delle Krajine. Una informazione legata a dati, fatti, documentazioni ufficiali, ma spesso nascoste o eluse dai media occidentali.

Sarà uno spazio informativo di documenti, foto, segnalazioni di filmati, dichiarazioni, prove dei crimini commessi in quelle terre, nella storia e nel presente, e, al tempo stesso, portare informazioni aggiornate sulla situazione attuale.

KRAJINA Notizie si propone il superamento di astiosità, della violenza, il rigetto dei conflitti interetnici e la diffusione di odio etnico, nazionale o razziale e dell'intolleranza.

Per realizzare questo è necessario un lavoro per la verità e la giustizia, che sveli interessi, obiettivi, strategie di chi su quelle tragedie ha costruito il suo dominio anche indiretto, in tutti i sensi.

Dal 1578la comunità serbasi stabilì in questa regione alloradesolatadella Krajina ( frontiera militare).

Da allora fu un luogo dibattaglia costanteei serbi dovettero affrontare secoli di lotte e battaglie per difenderla dalle invasioni, e con essa l’Europa.

Durantela seconda guerra mondiale, per manodegli “Ustasha” croati guidati dall’alleato e protetto dal nazifascismo Ante Pavelic, un sanguinario e feroce dittatore,i serbifurono oggetto di un feroce genocidio .

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Il generale Ivašhov: con l’adesione alla NATO, il Montenegro diventa carne da cannone

06 febbraio 2013                    

Il Presidente dell’Accademia per i Problemi Geopolitici di Mosca, il generale russo Leonid Ivašhov ha dichiarato nell’intervista per il portale IN4S, che il Montenegro con l’adesione alla NATO sarebbe diventato solo carne da canone per la realizzazione degli obiettivi di conquista di tale alleanza militare.

Il generale Ivašhov è uno dei più importanti esperti militari russi ed è noto perchè nel 1999 è stato il primo ad entrare nel Kosovo e Metohija con le truppe russe della SFOR ed aveva occupato l'aeroporto Slatina presso Priština.

Egli è noto all’ opinione pubblica anche perchè è stato uno dei testimoni di difesa nel processo contro Slobodan Milošević nel Tribunale dell’ Aja.

Ivašhov per il portale IN4S parla di come occupò l'aeroporto di Priština prima della NATO, dei piani di conquista dell'Alleanza, sul rientro della Russia nella scena globale, sui nuovi rischi  per la sicurezza e sui rapporti tra Podgorica e Mosca.

Egli ha detto che la Nato è un'organizzazione criminale e che il Montenegro con l'adesione a tale alleanza militare sarebbe entrato nella compagnia dei criminali.

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Kosovo Notizie n6

                                                                       N°6 –MARZO  2013


KOSOVO NOTIZIE

a cura del Forum Belgrado Italia


SPECIALE GORAZDEVAC - 2003-2013 : …PER NON DIMENTICARE…..

- L'uccisione di bambini serbi in Kosovo: la testimonianza di un sopravvissuto

- Tratto dal Dossier “ Viaggio nell’apartheid”, curato da Enrico Vigna, pubblicato dalla Rivista dei Missionari, nella parte relativa all’enclave di Gorazdevac:

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24 Marzo 1999 - Marzo 2013: NON DIMENTICHIAMO




“…la guerra non è una canzone, che si può dimenticare

 la guerra è una favola funesta, che ogni giorno si manifesta…”     ( Milena N. Kosovo, 12 anni )

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“…Ho appena dato mandato al comandante supremo delle forze alleate in Europa, il generale Clark, di avviare le operazioni d'aria (ndt: bombardamenti aerei…) sulla Repubblica Federale di Jugoslavia…Tutti gli sforzi per raggiungere una soluzione politica negoziata alla crisi del Kosovo sono falliti e non ci sono alternative all'intraprendere l'azione militare…”.

 Così, il 23 marzo 1999, l'allora Segretario generale della NATO J. Solana, davanti ai mass media del mondo, decretava l'inizio della fine della “piccola” Jugoslavia e del popolo serbo in particolare…

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La Serbia rifiuta le imposizioni della UE circa il Kosovo e cambia rotta

 Dopo una lunga seduta del Parlamento il governo di Belgrado, il 2 aprile, ha dichiarato di "non poter accettare le soluzioni proposte perché non garantiscono la sicurezza e i diritti umani dei serbi del Kosovo".

Quattordici anni dopo la vittoria della coalizione militare più potente della storia, la NATO, aveva cercato attraverso l’Unione Europea di imporre alla Serbia, una nuova Rambouillet, un’ennesima capitolazione: la rinuncia definitiva di una parte del suo territorio, la regione del Kosovo, il cuore della sua storia e identità nazionale e spirituale.

Dopo la “guerra umanitaria” del 1999, dopo la creazione dello stato fantoccio di “Kosova”, guidato dai terroristi dell’UCK, dopo l’installazione per 99 anni, della più grande base militare USA dai tempi del Vietnam: Camp Bondsteel in Kosovo, l’UE aveva posto l’ingiunzione dell’accettazione dello status quo del narcostato Kosovo albanese ( di fatto un protettorato NATO), come precondizione per entrare…in Europa. L'accettazione che tutte le comunità serbe e non albanesi ( le enclavi)  del Kosovo, accettassero l'autorità istituzionale del governo di Pristina; proposta serba di negoziare una forma di autonomia per tali comuni è stata respinta, chiedendo al contrario lo smantellamento completo di tutte le "strutture parallele" nel nord del Kosovo, che in qualche modo hanno permesso finora di proteggere e salvaguardare gli abitanti dalla pulizia etnica applicata nelle altre aree.

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