Audio Messaggio del 20 Ottobre 2012 di Moussa Ibrahim


”…Nel nome di Dio, il Grande, e in nome della grande Resistenza.

Salute a tutti voi, combattenti per la libertà della Libia.

Io sono il dottor Ibrahim Moussa e sto parlando con voi oggi ... mentre il nostro paese è occupato dai criminali della NATO ...

Sono qui per dire loro che abbiamo ancora potere, ed è ancora forte con l'aiuto di Dio, e abbiamo fiducia di tenere saldo il nostro dovere, che è quello di riportare la sicurezza nel nostro paese dopo tutti gli omicidi ed i saccheggi perpetrati nel nostro paese, dai ratti della NATO.

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LE VERE RAGIONI DELLA GUERRA IN LIBIA

LE VERE RAGIONI DELLA GUERRA IN LIBIA

di Jean-Paul Pougala*

 

IL PRIMO SATELLITE AFRICANO RASCOM 1

E’ la Libia di Gheddafi che offre a tutta l’Africa la sua prima vera rivoluzione dei tempi moderni: assicurare la copertura universale del continente per la telefonia, la televisione, la radiodiffusione e per molteplici altre applicazioni, come la telemedicina e l’insegnamento a distanza. Per la prima volta diventa disponibile una connessione a basso costo su tutto il continente, fino alle più sperdute zone rurali, grazie al sistema di ponti radio WMAX.

La storia inizia nel 1992, quando 45 paesi africani creano la società RASCOM per disporre di un satellite africano che faccia abbassare i costi delle comunicazioni nel continente. Telefonare da e verso l’Africa presentava all’epoca le tariffe più care al mondo, perché esisteva un’imposta di 500 milioni di dollari che ogni anno l’Europa incassava sulle conversazioni telefoniche, anche all’interno di uno stesso paese africano, per il passaggio delle comunicazioni sui satelliti europei come Intelsat. Un satellite africano veniva a costare 400 milioni di dollari da sborsare una volta sola, eliminando così il versamento annuale di 500 milioni per avere in affitto i satelliti europei. Quale banchiere non finanzierebbe tale progetto? Ma l’equazione più difficile da risolvere era: come può lo schiavo affrancarsi dallo sfruttamento del suo padrone sollecitando proprio l’aiuto di quest’ultimo per ottenere la sua liberazione? Per 14 anni la Banca Mondiale, il FMI, gli USA, l’UE avevano fatto intravedere la possibilità del finanziamento creando aspettative nei paesi africani.

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Ecco come dobbiamo difendere la nostra sovranità

 “Ecco come dobbiamo difendere la nostra sovranità”

di Thabo Mbeki (ex Presidente sudafricano)

 

L’ex presidente sudafricano, impegnato a fondo nella difesa della sovranità dei paesi africani, dopo le aggressioni subite da Libia e Costa d’Avorio, giovedì scorso ha pronunciato un discorso incisivo e di grande importanza all’Università del Capo Occidentale. Per i nostri lettori abbiamo tradotto quasi integralmente un discorso di denuncia ma anche di proposta.

 (…) Gli avvenimenti recenti sul nostro continente, e più precisamente quello che è successo in Costa d’Avorio e in Libia l’anno scorso, sono stati oggetto di un’importante comunicazione sul tema: “Riflessioni sul mantenimento della pace, la sovranità degli stati e la governabilità democratica in Africa” (tema dell’intervento di Mbeki)

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Mali: Movimento Popolare 22 Marzo 2012. Le concertazioni nazionali

CONFERENZA STAMPA DEL 22 NOVEMBRE 2012

 

In seguito agli eventi occorsi il 22 marzo 2012, che hanno posto fine a 20 anni di cattiva politica e di democrazia di facciata, il MP 22 (Movimento Popolare del 22 marzo) ha salutato il positivo risveglio nazionale delle forze sane e patriottiche dell’esercito maliano.

Il MP 22 si impegna insieme a tutte le forze vitali patriottiche nella lotta per la rivitalizzazione della democrazia e la restaurazione dello stato.

Di fronte alle sanzioni della CEDEAO (Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale), imposte dai tutori del vecchio regime, il CNRDRE (Comitato Nazionale per il Ripristino della Democrazia e la Restaurazione dello Stato), per scongiurare la miseria del popolo maliano, ha firmato la solenne dichiarazione del 1 aprile 2012 e l’accordo quadro del 6 aprile 2012.

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Lo stato di emergenza in Mali: l’MP22 insorge contro Dioncounda.

Durante una conferenza stampa alla radio Kaira, sabato 12 gennaio 2013, i responsabili dell’MP22 hanno voluto denunciare l’applicazione dello stato di emergenza di fronte alla crisi nel nord del Mali. Hanno anche smentito qualsiasi intervento militare straniero per la riconquista di Konna.

Dr Oumar Mariko.

 A questo proposito, i responsabili dell’MP22 hanno prima di tutto ricordato che, a seguito del coalizzarsi dei ribelli mercoledì 9 gennaio 2013, per attaccare la città di Konna, è stato solamente grazie al coraggio delle nostre forze armate che i banditi sono stati respinti. Nella sua relazione il dottor Oumar Mariko ha affermato che la Francia non ha fatto altro per aiutare il Mali, che inviare degli elicotteri. Secondo lui: “Questo scontro diretto, il primo del genere dall’inizio della guerra imposta al popolo del Mali dai terroristi islamici e altri narcotrafficanti, ci pone vivaci interrogativi in merito al ruolo giocato da Dioncounda Traoré, il Fdr e certi ambienti della Cedeao, agenti riconosciuti dell’imperialismo francese, che bloccano un efficace riarmo delle  nostre forze armate e di sicurezza”.

Quanto all’applicazione dello stato d’emergenza, i responsabili dell’MP22 hanno denunciato l’illegalità della procedura applicata dal presidente della repubblica, Dioncounda Traoré. A questo proposito Me Mariam Diawara ha affermato che lo stato di emergenza costituisce un ostacolo al progresso del movimento democratico. “Quando si guarda alla portata e al significato dello stato d’emergenza, ci si rende conto che è un gioco di parole che questi dirigenti utilizzano per rimanere perpetuamente al potere. In realtà serve a frenare il progresso del movimento democratico. Tutto quello che interessa a Diouncunda Traoré con i suoi amici del Fdr, è il mantenimento del potere a qualsiasi costo, anche se il prezzo dovesse essere la perdita della libertà e dell’indipendenza del nostro popolo” ha ribadito con forza.

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