Le aggressioni imperialiste all'Iraq e alla Libia

 

LE AGGRESSIONI IMPERIALISTE
ALL'IRAQ E ALLA LIBIA

 

 L’incontro di Saddam Hussein e Tareq Aziz con l’ambasciatrice statunitense a Baghdad April Glaspie si svolse il 25 luglio 1990, una settimana prima dell’invasione del Kuwait. Contravvenendo alla prassi diplomatica, gli iracheni registrarono ogni parola dell’incontro che successivamente resero di pubblico dominio. Un riassunto preciso di quell’incontro si può anche ascoltare dalla viva voce di Tareq Aziz nell’interessante intervista rilasciata molti anni dopo a padre Jean-Marie Benjamin e pubblicata nel DVD “Iraq, il dossier nascosto”.

In breve, Saddam Hussein avverte la Glaspie che, in assenza di un accordo, col Kuwait sarà guerra. Al che, la Glaspie risponde: “Non possiamo esprimere opinioni sui conflitti interarabi … Vi auguriamo che possiate risolvere tale problema attraverso la Lega Araba. Tutto ciò che possiamo sperare è che troviate una soluzione rapida”. Il giorno seguente la signora Glaspie lascia l’Iraq per un “periodo di ferie”.

L’ultimo tentativo di comporre il dissidio fra Iraq e Kuwait si svolge a Gedda in Arabia Saudita il 31 luglio con Mubarak, re Fahd e re Hussein in veste di mediatori. Ma a fronte delle richieste irachene (risarcimento per il petrolio estratto abusivamente dai pozzi di Rumayla con  conseguente ridefinizione dei confini, condono del debito contratto con il Kuwait per fare la guerra contro l’Iran, richiesta di affitto delle isolette kuwaitiane di Warba e Bubiyan), il Kuwait offre soltanto un prestito di nove miliardi di dollari. Il 2 agosto l’Iraq invade il Kuwait.

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Lettera aperta al Presidente della Repubblica della Francia e al suo Ministro degli Esteri

 

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DELLA FRANCIA [FRANçOIS HOLLANDE]
E AL SUO MINISTRO DEGLI ESTERI [LAURENT FABIUS]

 

14 Ottobre 2012,  Pascale Zerez

 

Signor Presidente Hollande e Signor Ministro degli Esteri Fabius.

Come un grande numero di Siriani, oggi mi ritrovo padre di una vittima della guerra in atto nel nostro Paese. Pascale aveva 20 anni quando, il 9 Ottobre 2012, l’autobus pubblico su cui era, è stato bersaglio di un attacco terroristico che ha preso la sua vita. Uccisa da una banda armata riconosciuta come parte dell’”Esercito Libero Siriano”, che voi avete sostenuto, incoraggiato e alimentato fin dal suo inizio.

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Appello al popolo di Francia

 

APPELLO AL POPOLO DI FRANCIA

Di Claude Zerez - 14 ottobre 2012

Colpito personalmente il 9 ottobre 2012 dalla morte ia Pascale, mia figlia di 20 anni, mi rivolgo alle amate popolazioni della Francia, a nome mio ed a nome di tutti i miei fratelli e sorelle in Siria feriti dalla guerra.

                               

Popolo di Francia, Cari amici e fratelli, io vi dico: "Guardatevi da informazioni che vi forniscono f, sono parziali e obbediscono a considerazioni che non badano agli interessi dell'umanità."

 "…Non dite, per la Siria, non ho bisogno di preoccuparmi, i media ed i politici lo fanno per me..."

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Il dovere di non dimenticare

Settembre 1982-Settembre 2012… Sabra e Chatila

IL DOVERE DI NON DIMENTICARE

 

 

   

 

- Maggio 2003…: Jenin, Palestina

“…il paesaggio sfida qualsiasi descrizione. Un incarnazione dell’orrore, una visione dopo un uragano. Case distrutte, in tutto o in parte, rottami di cemento e di ferro, grovigli di fili elettrici. Auto polverizzate dai carri armati o dai missili, aggiungono una dimensione di barbarie a questo spettacolo spaventoso. Un puzzo acre di cadaveri aleggia sulle macerie…”

( A.Kapeliouk- LeMondeDiplomatique, Maggio 2003)

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44mo anniversario della Rivoluzione del 17- 30 luglio 1968

Comunicato del Partito Arabo e Socialista Baath in occasione del 44mo anniversario della Rivoluzione del 17- 30 luglio 1968

 

In quest’occasione l’identità di lotta del Baath si radica e conferma la sua nobile missione.

Figli Moujahid del nostro popolo!

Figli della nostra Nazione Araba Gloriosa!!

Celebriamo oggi il 44mo anniversario della grande rivoluzione del 17-30 luglio: la rivoluzione del Baath in Iraq che ha espresso attraverso le sue grandi realizzazioni l’identità di lotta, patriottica, nazionale democratica e socialista. Questa rivoluzione ha incarnato essa stessa il carattere e l’identità rivoluzionaria del popolo iracheno e fu, a dire il vero, il lato raggiante delle due rivoluzioni del luglio del 1958 e dell’8 febbraio 1963. In effetti, fu il Baath che affrontò le tendenze deviazioniste del tiranno Abdel Karim Passim, che svierà dagli obiettivi patriottici e nazionalistici della Rivoluzione del 1958, allorquando il Baath intraprese una lotta senza tregua per circa 5 anni coronata con la rivoluzione dell’8 febbraio del 1963 che mise fine alla dittatura di Qassem. In seguito, quando Abdelsalam Aref e la sua cricca hanno tradito le loro promesse e si sono impadroniti del potere il 18 novembre 1963, i valorosi militanti del Baath li affrontarono con determinazione per 5 anni, coronati con la Rivoluzione del 17-30 luglio che realizzò tramite sforzi immensi il grande edificio del Movimento Rivoluzionario Arabo moderno: con la liquidazione della rete di spionaggio sionista nel 1969, una profonda riforma agraria, la rivoluzione agricola e il provvedimento dell’11 marzo 1970 che permetterà la soluzione pacifica e democratica della questione Kurda e instaurerà un’autonomia per i figli del popolo Kurdo. Inoltre, come dimenticare la decisione storica di nazionalizzare il petrolio l’1 luglio 1973, che fu il motore di uno sviluppo gigantesco e senza eguali, all’interno dell’edificio socialista aperto sugli immensi orizzonti della Nazione che portava al suo seno il frutto di una vera democrazia del popolo.

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