Alla TV Ucraina: ci dovrebbero essere campi di concentramento in Donbass

18 giugno 2015

 

 

Dmytro Korchinskiy, fondatore e leader del partito di estrema destra neonazista UNA-UNSO, giornalista e presentatore televisivo, ha sollecitato l'istituzione di campi di concentramento per i residenti del Donbass in una trasmissione in diretta sul canale TV "112 Ucraina" il 17 giugno.

Secondo lui, l'esercito ucraino dovrebbe comportarsi come gli americani durante la Seconda Guerra Mondiale – bombardare i quartieri popolari e organizzare campi di concentramento per i civili.

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Le autorità ucraine cercano di coprire i crimini spaventosi dei loro battaglioni di volontari: la testimonianza di un poliziotto

 

Il sergente ucraino Dmitriy Tsvetkov ha scritto attraverso Facebook (afferma di non avere altro modo per comunicare con il governatore), al governatore ucraino della Regione di  Lugansk e Donetsk sig. G. Moskal. Questo il testo:

"Sig. Moskal,
Una volta avete chiamato il comandante del Battaglione "Kiev-2", Bohdan Voytsekhivskiy un vigliacco, che non obbedisce agli ordini del comando. Considero mio dovere aggiungere a questo che Voytsekhovskiy ha trasformato il posto di blocco a Volnovakha in un proprio business personale. Con traffici illeciti, corruzione, detenzioni illegali, torture, rapporti manipolati, appropriazione indebita di donazioni e aiuti materiali, vendita dei gradi dei componenti il personale del battaglione e, a coronare il tutto, l'omicidio di un civile, che non aveva nulla a che vedere con il separatismo della DPR; un assassinio commesso dal comandante del battaglione Voytsekhovskiy personalmente. Questa è la lista incompleta delle attività criminali di questo personaggio. Vi dò la descrizione completa del delitto.

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Ad memoriam. Tarek Aziz.

E’ morto Tarek Aziz, al di là di valutazioni o letture sull’Iraq retto dal Partito Baath, un solenne saluto va dato a quest’uomo, che nonostante tutto ciò che gli hanno fatto o proposto, è stato fino all’ultimo coerente con la sua storia e quella dell’Iraq. Con dignità ma anche con lucidità su dove avrebbe portato la distruzione e l’occupazione del suo paese in futuro, è rimasto fermo senza rinnegamenti, avendo egli operato come da lui stesso dichiarato, non per obiettivi personali ma per l’interesse del suo popolo. Anche quando furono commessi errori. Il CIVG che faceva parte del Comitato Internazionale per la sua liberazione, saluta in lui un uomo di valore e grande dignità.

Ad memoriam. Tarek Aziz.

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ILVA DI TARANTO. Una storia odierna con radici lontane e con complicità insospettabili

 

Seminario del CIVG sul tema della sicurezza del lavoro e delle devastazioni ambientali, che è una parte del lavoro e dell’impegno del Centro, tenutosi venerdì il 29 maggio 2015 all’Associazione Piemonte-Grecia. La relazione è stata tenuta dall’avvocato Sergio Bonetto, parte civile nel processo contro l’ILVA e membro del Comitato Scientifico del CIVG.                        

Moderatore: Luigi Cecchetti del CIVG

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Rimostranze indiane sulle comunicazioni italiane in seguito all’azione a fuoco della Lexie

L’AFFERMAZIONE DA PARTE ITALIANA CIRCA IL TENTATIVO DI ARREMBAGGIO  ALLA ENRICA LEXIE, DA PARTE DI CINQUE PREDONI DEL MARE, NON SEMBRA RISPONDERE A VERITA’, COSI’ COME NON SEMBRA RISPONDERE A VERITA’ L’AFFERMAZIONE SECONDO CUI LA LEXIE SI SAREBBE TROVAVA A 30 MIGLIA DALLA COSTA MERIDIONALE INDIANA (LA LEXIE SI TROVAVA A 20,5 MIGLIA DALLA COSTA INDIANA, IN ACQUE CONTIGUE, CHE SI ESTENDONO FINO A 24 MIGLIA – LE 30 MIGLIA INDUCONO QUINDI A PENSARE AD UN GRAVE ERRORE DI POSIZIONE).

QUANTO AI MENZIONATI “WARNING SHOTS” A SCOPO DISSUASIVO, NON SI TIENE CONTO DELL’ESIGENZA DELLA MESSA IN ATTO NON SOLO DI TALI “WARNING SHOTS”,  PRIMA DELL’EFFETTUAZIONE DELL’AZIONE A FUOCO, MA DI TUTTI I DISPOSITIVI PREVISTI DI AVVERTIMENTO NELLE REGOLE PER L’USO DELLA FORZA (RUF) CHE CONTEMPLANO LA MESSA IN AZIONE DELL’AVVISO VIA RADIO (VHF), DI GETTI D’ACQUA AD ALTA PRESSIONE, RAZZI ILLUMINANTI, LAMPEGGIAMENTO DI PROIETTORI, FISCHI DI SIRENE, ECC.

L’INDIA HA PURTROPPO MOTIVI DI PROTESTA, A PARERE DELLO SCRIVENTE, VALIDI.

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Appello contro la distruzione di Siria, Iraq e Medio Oriente

 

22 maggio 2015

Come Associazioni che seguono da vicino la crisi siriana abbiamo da tempo documentato questo stato di cose. Oggi in prossimità del 'punto di non ritorno' poniamo alcune domande evitate accuratamente dai governi e dalle grande stampa (che sembra essere diventata anzichè una garanzia democratica per i cittadini il contro-coro del potere).  Rivolgiamo un appello a tutte le persone oneste del nostro paese, di ogni colore politico e credo religioso. Ora che il 're è nudo' e che non c'è più alcuna scusante dietro cui nascondersi.

Aiutateci, fate sentire la vostra voce in ogni ambito, affinchè i nostri governi occidentali si trovino a dover giustificare questo loro immorale comportamento.

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L'ISIS nel Kosovo e nei balcani liberati e democratizzati dalla NATO

7 giugno 2015

Forum Belgrado Italia

 

 

Queste scritte inneggianti agli islamisti dell’Isis e ai terroristi indipendentisti albanesi dell'AKSH, con il messaggio “Il Califfato sta arrivando”, erano apparse lo scorso anno sui muri di cinta del monastero ortodosso di Decani, nel Kosovo.  Le scritte sono visibili anche a 300 metri dall’ingresso del monastero, il più importante della chiesa ortodossa serba, che è sotto protezione dell’Unesco, e tuttora protetto da check point, filo spinato e automezzi militari delle forze internazionali.

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