L’icona di San Vladimir a Pyongyang in Corea del Nord

Si è conclusa il 1 giugno 2015 a Pyongyang la visita pastorale in Corea del Nord del vescovo ortodosso del Patriarcato di Mosca, Innokentij di Ussuriisk, vicario della diocesi di Vladivostok. Durante il viaggio, che ha avuto inizio il 29 maggio, il vescovo Innokentij ha consegnato alla parrocchia della Chiesa ortodossa russa a Pyongyang, dedicata alla Santa Trinità, l’icona del santo principe Vladimir. Questa icona, con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, è stata portata a Pyongyang in occasione del 1000° anniversario del decesso del Battista della Rus’.

Il 30 maggio, il vescovo Innokentij ha tenuto nella chiesa della Santa Trinità di Pyongyang, un servizio di preghiera per i defunti (panikhida), in memoria dei soldati e dei volontari russi caduti, presso il monumento dedicato alla  «Liberazione», eretto a Pyongyang in commemorazione dei caduti dell’esercito sovietico.

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Sicuramente ci sarà una guerra. Intervista a Emir Kusturica

 

"Sicuramente ci sarà la guerra, perchè la leadership russa non ha collaborato con  Hitler, ma la famiglia Rothischild sì!"

 

Sia nei film che nella vita Kusturica comunica qualcosa. Abbiamo trascorso tutta la giornata facendo riprese di falchi per il suo nuovo film, così sono volate via alcune ore dell’intervista, mentre sono volate via dal cestino anche le domande preparate in precedenza.

 

Le domande si sono poste da sole, il tragitto ci ha portato dal film alla politica e alla vita.

 

EK:Il capitalismo è diventato un’ideologia fatalista, Hollywood gli serve per ubriacare e addormentare, come fa la birra. Dall’omicidio di John Lennon ad oggi ci sono questi cantanti e compositori ricchi, che si concentrano esclusivamente sul denaro e non appartengono a nessuna ideologia, perchè è stata ammazzata nel frattempo. Il mondo di oggi non è governato dall’ ideologia ma dalla teoria della prassi. Io sono cresciuto leggendo Theodor Adorno, volevo capire l’idea di Kundera nello "Scherzo“, su come viene creata la musica, volevo capire la differenza tra Oriente e Occidente.

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Le Madri per lo sbocco al mare Bolivia

15/07/2015

 

 

La presidenta delle Madri di Plaza de Mayo, Hebe de Bonafini, ha incontrato il presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia, Evo Morales, in questa occasione le Madri hanno sostenuto un sostegno chiaro alla Bolivia nella sua pretesa di avere uno sbocco al mare. Hebe ha detto al presidente Morales, che le Madri inizieranno una campagna internazionale di adesioni per fornire tutto il supporto che il popolo boliviano ha bisogno.

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Srebrenica. Città tradita. VIDEO

Un documento eccezionale fatto da giornalisti norvegesi, sugli avvenimenti di Srebrenica, in italiano grazie alla traduzione del Forum Belgrado Italia e del CIVG. Le testimonianze, le denunce, le dichiarazioni, i ricordi di comandanti bosniaci musulmani, che hanno combattuto contro la parte serba nella tragica guerra civile di allora, e che coraggiosamente rievocano e inquadrano sulla base dei fatti e delle loro esperienze dirette, le vicende legate alla battaglia di Srebrenica. Senza sconti, da soldati che avevano combattuto, non per obiettivi criminali o al servizio di poteri stranieri, ma perché lo ritenevano giusto. E da soldati e da protagonisti, così hanno esposto  gli avvenimenti a cui hanno preso parte.

 


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SREBRENICA 1995-­‐2015: Solamente i fatti, senza propaganda o abbellimenti

 

Srebrenica Historical Project www.srebrenica-­‐project.org

 Che cosa è irrefutabilmente stabilito, e che cosa no

 Per 20 anni interi, il quadro completo di che cos'è accaduto, e che cosa no,

dentro e attorno alla supposta "zona sicura" nella città di Srebrenica in Bosnia-­‐Erzegovina nel luglio del 1995, è stato soppresso.

È tempo di sollevare il velo della segretezza e della disinformazione

 

Questo breve libro informativo è basato sul lavoro di vari esperti americani, britannici, olandesi, serbi e musulmano-­‐bosniaci, impegnati ad analizzare o investigare gli eventi di Srebrenica nel corso degli ultimi 20 anni, i reportage dei media, e le testimonianze di persone direttamente coinvolte o afflitte..

 

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Pridnestrovie, Transnistria prossima tappa delle guerre infinite della NATO?

2 luglio 2015

Dopo che nelle scorse settimane ci sono state esercitazioni congiunte tra truppe della NATO e l’esercito della Moldavia, nell’area le tensioni e i pericoli di un nuovo focolaio di guerra sono tornati altissimi.

 

 

Sono anni che seguiamo, date le relazioni con realtà locali, la situazione della Pridnestrovie/Transnistria (vedere sul sito civg.it), le tensioni con la Moldavia e le conseguenti ripercussioni sulla situazione della’area contigua.

Con lo svilupparsi della crisi ucraina e nel Donbass, ora quella regione rischia di diventare una nuova polveriera e trascinare in altre conflittualità destabilizzanti anche la Moldavia; essendo la sua popolazione spaccata in due, circa una prospettiva geopolitica eurasiatica e forze asservite agli interessi occidentali e della NATO. In questo video di Russia 24 sottotitolato da Saker Italia è spiegata molto chiaramente e lucidamente la situazione sul campo ed i rischi che sono all’orizzonte. Evidentemente, chi vuole esacerbare la crisi dell’Europa Orientale ha tutte le ragioni per non voler risolvere questa crisi.

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Donetsk. Un calvario brutale. Un monaco parla della tortura subita

 

Un video di uno ieromonaco ortodosso torturato dall’"esercito volontario ucraino" è stato pubblicato sul sito internet del giornalista ucraino Anatolij Sharij. Padre Teofane (Kratirov) del Monastero della santa Dormizione e dei santi Nicola e Basilio (della diocesi di Donetsk della Chiesa ortodossa ucraina, patriarcato di Mosca) è stato rapito il 3 marzo 2015 dall'esercito ucraino e rilasciato solo di recente.

Esausto e tormentato, padre Teofane racconta nel video come è stato rapito, ammanettato, incarcerato in un seminterrato che mostrava tracce di recenti torture, e poi torturato dai membri dell'esercito ucraino "volontario". Durante la sua prigionia non aveva idea del perché era stato arrestato, e solo dopo ha appreso che un locale in stato di ebbrezza era andato alle autorità ucraine e aveva detto loro che nel monastero era nascosto il deposto presidente ucraino, Viktor Janukovich, insieme con le sue presunte ricchezze trafugate. I soldati ucraini lo hanno costretto a scrivere una testimonianza contro se stesso e contro il monastero.

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