Poroshenko ha mantenuto la parola: i bambini del Donbass non vanno a scuola

Slavyangrad - 23 marzo 2015

Preambolo: ricorderete che, nello scorso mese di ottobre, Petro Poroshenko ha paragonato le prospettive per gli ucraini con quelle del popolo del Donbass durante un discorso a Odessa. In particolare, il presidente ha promesso: "I nostri figli andranno nelle scuole e negli asili, mentre i loro saranno rintanati negli scantinati!" Finora, il governo ucraino ha fatto del suo meglio per mantenere questa sua parola. Eccovi una tra questi bambini seduti in uno scantinato in conformità con la volontà del presidente ucraino.

 

 

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Ucraina: un'impagabile lezione di coraggio

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Una semplice donna ucraina non ha paura di dire la verità di fronte agli ufficiali di leva che stanno facendo propaganda all'arruolamento:

 

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Cosa può portare alla Serbia la visita della Sig.ra Merkel a Belgrado?

Belgrado, 2 giugno 2015

 

 

Anche se la data precisa della visita della Cancelliera tedesca Angela Merkel in Serbia è ancora sconosciuta, è attesa a breve. Non c'è dubbio che questa visita si rivelerà molto importante, sia per l'ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali tra i due paesi e le relazioni della Serbia e l'Unione europea, queste ultime spesso indicate come il programma europeo della Serbia. Non meno presenti saranno i temi che riguardano gli sviluppi concreti nella regione. Oltre alla difficile crisi in Grecia, la regione ne sta vivendo una nuova, questa volta in Macedonia. Oltre a questo, le problematiche dell'estremismo politico, della criminalità organizzata e del terrorismo internazionale, che sono in costante aumento. Il tragitto dell’eroina transita attraverso la Macedonia, parti della Serbia, in particolare nel Kosovo e Metohija, attraversa l'Albania e alcuni altri paesi della regione, per finire sulle strade dell'Europa occidentale. Lo stesso percorso è anche un corridoio importante per il transito di decine di migliaia di profughi del Vicino Oriente, Medio Oriente e Africa del Nord, tra cui i richiedenti asilo politico. Scene di inneggiamenti e odi alla cosiddetta Grande Albania sono in aumento in diverse occasioni in Kosovo e Metohija, in Albania e Macedonia, un po' meno in Grecia e Montenegro.

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Terzo Congresso di antifascisti a Donetsk

14 maggio 2015

 

 

Si è svolto a Donetsk  il 3° Congresso delle Organizzazioni Popolari antifasciste della Novorossiya.

L'obiettivo del Congresso è quello di unire le forze antifasciste per la lotta contro l'ideologia neo-fascista, sulla base dei fatti e delle prove raccolte nel corso della guerra fratricida ingiusta e sanguinosa nel Donbass; al fine di ottenere la vittoria finale sul fascismo e il nazismo.

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Il cosmonauta Hermaszewski sull'OUN-UPA: è impossibile riconoscere gli assassini come eroi

29 aprile 2015

Il primo cosmonauta polacco, Mirosław Hermaszewski, è rimasto scioccato dal riconoscimento dell'OUN (Organizzazione dei nazionalisti ucraini) e dell'UPA (esercito insurrezionale ucraino) come combattenti per l'indipendenza dell'Ucraina. Durante il massacro della Volinia furono barbaramente uccisi 18 membri della sua famiglia.

La Verkhovna Rada il 9 aprile ha adottato la legge "sullo status giuridico e sull'onore della memoria dei combattenti per l'indipendenza ucraina nel XX secolo", scritta da Jurij-Bogdan Shukhevich. La legge include OUN e UPA nella lista delle organizzazioni che hanno lottato per l'indipendenza dell'Ucraina.

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Siria. Ecco chi sono i ‘Comitati di coordinamento degli attivisti anti-regime” (LCC)

29 aprile 2015

 

Fino ad oggi tutte le notizie diffuse dai nostri media provenivano dall’Osservatorio siriano per i diritti umani di cui ci siamo occupati in precedenza. L’Osservatorio siriano per i diritti umani a sua volta raccoglie per telefono, in Siria, le notizie ‘sul campo’. Lo fa consultando una rete di attivisti presenti in diverse località della Siria che costituiscono, appunto, i Comitati di coordinamento degli attivisti anti-regime (LCC)

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Ucraina. La lotta degli oligarchi per la spartizione del bottino

La cosiddetta “Rivoluzione di Maidan” doveva essere a sostegno della democrazia e dei valori occidentali, contro la corruzione e l’oligarchia. Il risultato è stata la sostituzione del dominio di un gruppo di oligarchi con quello di un altro gruppo e adesso quelli che hanno beneficiato del cambiamento si fanno la guerra a vicenda per spartirsi il bottino. La lotta per il potere che è in corso è emersa drammaticamente a fine marzo quando Igor Kolomoisky, governatore del Dnepropetrovsk e oligarca miliardario, ha inviato un gruppo di uomini della propria milizia privata a prendere possesso con le armi della sede centrale di due aziende statali in cui ha interessi personali. Lo scontro si è concluso con la defenestrazione di Kolomoisky da governatore da parte del presidente Poroshenko, lui stesso membro dell’oligarchia, mercoledì 25 marzo. Questo è stato seguito, lo stesso giorno, dall’arresto in diretta tv di due alti funzionari di stato, accusati di corruzione, durante una riunione di governo. Questi avvenimenti sono stati descritti da alcuni media occidentali come la dimostrazione della volontà di Poroshenko di contrastare l’oligarchia e combattere la corruzione. Niente di più lontano dal vero.

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