Una chiesa andata in fiamme, un convento, un cimitero colpiti vicino all'aeroporto di Donetsk
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- Scritto da Sunday Morning TV
Russia Insider riporta un filmato di venerdì 31 ottobre, con quello che definisce "il più strano cessate il fuoco immaginabile". Nei pressi dell'aeroporto di Donetsk, un bombardamento dell'esercito ucraino colpisce rispettivamente un convento femminile, un cimitero e dei civili, tutto con munizioni incendiarie illegali. Assieme al video (in russo con sottotitoli in inglese, e che contiene anche un'intervista a un soldato locale), non si può non farsi alcune domande, cercando di capire il perché di questi bombardamenti violenti e irrazionali, si può ipotizzare che sono atti che servono a screditare Poroshenko, o a mostrare che non ha il controllo dei suoi comandanti militari.
Il Consiglio di Cooperazione del Golfo
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- Scritto da Angelo Travaglini
Quadro Generale
Del “Gulf Cooperation Council” (GCC), istituito con l’accordo firmato l’11 novembre del 1981 ad Abu Dhabi, dopo che nel maggio dello stesso anno i Capi di Governo avevano manifestato la volontà di formalizzare i loro intenti in tal senso, fanno parte sei Paesi arabi, bagnati dalle acque del Golfo Persico e dell’oceano Indiano. Essi sono l’Arabia Saudita, Bahrein, Kuwait, Emirati arabi uniti, Qatar e Oman, membri della Lega araba e uniti da sistemi politici affini, contraddistinti, seppur in misura differenziata, da autoritarismo e politiche repressive nonché da una matrice sunnita fortemente e severamente condivisa. Lo spazio territoriale del suddetto organismo è molto vasto (2.500.000 kmq) mentre la consistenza demografica si aggira su valori proporzionalmente piuttosto bassi (39 milioni).
Il Consiglio di Cooperazione del Golfo, la cui sede centrale è a Riyadh, capitale dell’Arabia saudita, nasce all’indomani del successo della rivoluzione islamica in Iran nel 1979, con il rovesciamento del regime filo-occidentale dello Scià e con l’inizio, un anno dopo, della guerra, durata otto anni, tra la Repubblica islamica e l’Iraq di Saddam Hussein. In quell’occasione il dittatore iracheno beneficiò del sostegno dichiarato dell’Occidente, del blocco sovietico e di tutto il mondo arabo, fatta eccezione per il regime baathista siriano di Hafez al-Assad, il padre dell’attuale uomo forte a Damasco, e per lo schieramento irredentista curdo.
Terrore nazista nella regione di Zaporozhye: furto con scasso, rapina, stupro e diventano luogo comune
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- Scritto da Voicesevas
9 settembre
Pro-ucraino formazioni paramilitari nel sud-est dell'Ucraina, controllate dalle autorità ucraine, ritengono che il loro privilegio di essere "custodi e protettori della Ucraina unificato." Nel frattempo, il tasso di criminalità è nettamente aumentato nella zona con i fatti che indicano che la presenza di paramilitari aggrava la situazione.
settore destro
Novità in questo senso si apre sempre più nei media e sui social network. Ad esempio, nella città di Berdiansk (regione di Zaporozhye) una sessantina di ruffiani sono segnalati per rapire due giovani donne per la strada. I loro corpi senza vita sono stati successivamente trovati gang-violentata; tuttavia, quando i loro parenti hanno cercato di ottenere aiuto dalla forze dell'ordine hanno dovuto lasciare a mani vuote l'edificio della polizia. Essi tendono a credere che il motivo di tale trattamento favorevole è che i criminali appartenevano al gruppo ultra-nazionalista "Settore Destra."
Il giornalista Boris Korchevnikov, che è stato citato nel Riassunto delle Milizie di Novorossia e il social network VKontakte, ha scritto: "Non c'è nessuna guerra in Berdyansk settore destro, 60 persone, ha rapito due giovani donne e violentata a morte i loro corpi.. oggetto di dumping via. parenti delle vittime hanno presentato denunce alla polizia, ma gli agenti li strappati. "
Le madri sono orgogliose di avere giovani così consapevoli
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- Scritto da madres.org
30/10/2014
Discorso di Evel Petrini Giovedi 30 Ottobre 2014 nella Plaza de Mayo a Buenos Aires.
Buon pomeriggio compagni. Come fosse nostra, e in parte lo è, abbracciamo e salutiamo con tutta la nostra gioia e la nostra forza, per la vittoria, il popolo brasiliano e il suo presidente Dilma rieletta. Complimenti per la vittoria e auguri per la continuità del governo. Non sarà facile, ma siamo sicuri che esso opererà nel modo migliore, questo il popolo gli ha chiesto e ha riconfermato la sua fiducia. Questo è un buon auspicio anche per l'unione latinoamericana, UNASUR, MERCOSUR, per il nostro paese e speriamo bene per le votazioni in Uruguay, senza dubbio è una spinta per i latino-americani, un altro passo verso l'unione della patria grande.
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Mujaheddin bosniaci hanno inondato la Siria
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- Scritto da srbin.info e telegraf.rs
Media bosniaci hanno riportato che dai Balcani alla Siria sono andati circa 300 mujaheddin, per lo più provenienti dalla Bosnia-Erzegovina, l'Albania, la Macedonia e la Serbia sudoccidentale ( le regioni abitate da musulmani come il Sangiaccato) e dal Kosovo. Nel caso della Bosnia, la metà dei mujaheddin che combattono in Siria provengono da Sarajevo e dei suoi dintorni.
Il numero di cittadini bosniaci che combattono contro il presidente Assad in Siria, soprattutto come membri del Fronte Al Nusra, che è classificata come organizzazione terroristica, è di gran lunga superiore a quanto riportato dai media, secondo i servizi segreti.
L'Occidente dovrebbe collaborare con i BRICS, dichiara Malcolm Fraser, ex Premier australiano, alla conferenza dello Schiller Institute
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- Scritto da Movisol
6 novembre 2014
L'ex Premier australiano Malcolm Fraser (dal 1975 al 1983) ha inviato un messaggio di saluto alla conferenza dello Schiller Institute tenutasi nei pressi di Francoforte il 18-19 ottobre, in cui presenta una alternativa alla politica dell'attuale Premier Tony Abbot, che ha promesso di "placcare" Vladimir Putin quando si recherà in Australia per il vertice del G20. Fraser ha anche ribadito il suo appello per una separazione netta tra banche commerciali e banche d'affari secondo il modello Glass-Steagall. Ecco il suo messaggio:
Le madri di Srebrenica ricevono stipendi per le loro attività mediatiche. Come diventare milionari in Bosnia.
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- Scritto da Gray Carter
Il seguente articolo era stato scritto da un blogger musulmano bosniaco qualche anno fa, l’avevo letto e poi l’avevo dimenticato. Poi ho sentito da diverse fonti la stessa (o almeno molto simile) storia e così mi sono ricordato di quell'articolo, così l’ho tradotto e pubblicato. Leggete cosa quest'uomo ha detto:
"Sono completamente disgustato guardando le Madri in lutto di Srebrenica, sono stufo di enormi quantità di menzogne che noi, persone semplici, siamo costrette a sentire e ingoiare; mi si dice: Non essere ingiusto, lascia stare, erano tempi molto duri ... ma non sono io colui che è ingiusto, ma esse lo sono, e io odio l'ingiustizia e la menzogna...
Prima di tutto ringrazio sia il caro Allah, che Bakir e lo show televisivo “60 minuti”, perché è l'unico ad avere il coraggio di calpestare tutte le loro bugie. Credo che assolutamente nessuno avrebbe il coraggio di dire qualcosa contro quelle dolenti che hanno costruito una potente lobby intorno, e messo tutto il mondo intorno a loro. Solo chi ha coraggio può dire qualcosa contro di loro.
CIVG Informa N°51
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- Scritto da CIVG
Gli Angeli del fango precari di Genova
Li chiamano 'angeli del fango': centinaia di volontari quasi tutti della 'Generazione Y' posta nel tritacarne della precarietà sistemica. 13 ottobre 2014
Secondo una vecchia massima cinese, presa poi in prestito dai rivoluzionari maoisti di metà '900, quando è grande la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente. Ciò significa che nei momenti di turbamento della quiete, del "tran tran" quotidiano, si liberano energie capaci di apportare uno shock positivo a situazioni stagnanti, se incanalate nella giusta direzione. Ciò che, a margine dell'ennesima alluvione che ha colpito il Genovesato, colpisce in positivo dell'intera vicenda, tra un rimpallo di responsabilità e l'altro e la legittima frustrazione dei cittadini, è la nuova mobilitazione dei giovani, rimessisi in moto a distanza di tre anni dalla tragica alluvione del 2011. Leggi tutto |
Gli imprevisti seguiti dalla primavera araba
Premessa Il Medio Oriente sembra precipitare in quella che alcuni analisti anglosassoni non esitano a definire “a warlord era”. Cosa s’intende con questo? La risposta degli studiosi fa riferimento al progressivo mutamento degli assetti geopolitici della regione intervenuti all’indomani del crollo dell’Impero ottomano alla fine della prima guerra mondiale e al ruolo crescente svolto in questo processo dai “non-state actors” ovvero la galassia di organizzazioni, formazioni politiche e milizie subentranti a uno Stato-nazione in difficoltà nel riuscire a far fronte ai sommovimenti in corso nella regione. In effetti, quel che avviene sotto i nostri occhi in Siria, Iraq, Yemen, Libia e Libano fornisce conferma di sviluppi che sarebbero apparsi impensabili fino a un tempo recentissimo. La creazione lo scorso giugno attraverso una sorta di “blitzkrieg” di un “califfato” imposto dalle milizie dell’Islamic State in Iraq and Levant (ISIL) nella vasta area che copre il nord-est della Siria e il nord-ovest dell’Iraq ha costituito il più impattante esempio della fragilità di un ordine istituzionale scarsamente rappresentativo delle reali esigenze di comunità tenute fino ad ora in uno stato di povertà ed emarginazione, assoggettate al potere di un assetto statale forte della sua capacità repressiva ma estremamente debole sotto il profilo della base sociale di consenso. L’aggressione occidentale all’Iraq di Saddam Hussein del 2003, che ha comportato la distruzione dell’assetto statale e dell’apparato di sicurezza in un Paese sovrano, seguita dall’esplodere delle tensioni etnico-settarie, e i venti della Primavera araba, che dal 2011 hanno segnato l’inizio di un cruento processo di trasformazione nel mondo arabo, hanno indubbiamente contribuito al prodursi di mutamenti che a prima vista apparirebbero irreversibili. Leggi tutto |
La lunga marcia contro il biocidio: la campagna d'autunno
18 / 10 / 2014 Si è tenuta ieri sera presso il Laboratorio Occupato Insurgencia la partecipata assemblea pubblica di Stop Biocidio. L’obiettivo dell‘appuntamento pubblico era quello di stabilire un’agenda comune per l’autunno, una campagna fatta di marce, iniziative, approfondimenti, ed appuntamenti di lotta che attraversino la Terra dei Fuochi e che siano preludio alla convocazione di una manifestazione nazionale contro il biocidio a Napoli alla fine dell’autunno. Si sono confrontati comitati di diversi territori. La bocciatura del decreto terra dei fuochi; la rivendicazione del diritto alla salute ed alla prevenzione in una regione dove la spesa sanitaria e le strutture ospedaliere si dismettono; la necessità di intervenire per fermare i roghi attraverso un’opera strutturale di controllo che inizi dal mercato della merce falsa che sfrutta inoltre i lavoratori sottopagandoli e sfruttandoli; la necessità di un investimento pubblico nelle bonifiche sotto il controllo dei comitati; la definizione precisa dei terreni inquinati e la protezione e valorizzazione dei prodotti agricoli campani di qualità. Questi in estrema sintesi i temi principali che sono stati trattati. Da tutti è venuto chiaro un segnale: bisogna tornare a riempire le piazze per imporre al governo Renzi il tema della Terra dei Fuochi. Per riempire le piazze c’e’ bisogno di una costante attività sui territori ed una grande connessione delle lotte territoriali tra loro. Così come è necessario collegare le battaglie dei nostri territori ad un piano generale. Per questo la manifestazione del prossimo 7 novembre a Bagnoli contro il decreto Sblocca Italia, rappresenta un appuntamento centrale per tutti. Lo Sblocca Italia è un modello di governance che agevola petrolieri, inceneritoristi e costruttori e devasta i territori sospendendo la prassi democratica attraverso i commissari straordinari. L’assemblea ha assunto la mobilitazione del 7 novembre e contestualmente la partecipazione all’assemblea preparatoria del 21 ottobre come punto di partenza della campagna d’autunno di Stop Biocidio. Leggi tutto |
Alexander Mercouris: Punti morti e negoziati sul gas a Milano
I punti morti a Milano Le notizie dal vertice di Milano stanno ancora filtrando, ma è chiaro che non vi è stato alcun passo avanti e la crisi ucraina rimane a un punto morto. Poroshenko ha detto che sono stati concordati i "parametri" di un accordo sul gas ma sembra che nulla del genere sia accaduto. Il commento più fatuo del giorno è venuto da Van Rompuy, che ha definito i negoziati un "progresso", perché si suppone che Putin abbia detto che non vuole un conflitto congelato in Ucraina o che l'Ucraina orientale diventi un'altra Transnistria. Per capire l'assurdità di tale commento, cercare solo di immaginare Putin che annuncia solennemente agli europei il contrario: che non vuole un conflitto congelato in Ucraina e che vuole che l'Ucraina orientale diventi un'altra Transnistria! Leggi tutto |
Il tragico anniversario di Talerhof
"Il passato non è mai morto. Non è nemmeno passato ". William Faulkner, Requiem per una monaca
Sono passati un centinaio di anni da quando è stato creato il primo campo di concentramento in Europa (1): in Galizia, destinato ai russi e ai credenti ortodossi.
Il 4 Settembre 2014 ha segnato il centenario della tragedia dei campi di concentramento di Talerhof [Thalerhof] e Terezin [Theresienstadt], dove decine di migliaia di vittime hanno trovato una morte violenta, martirizzati per la loro fede ortodossa, per il rifiuto di tradire le proprie convinzioni, per il rifiuto di chiamarsi ucraini. Leggi tutto |
Ai miei occhi, la Palestina è il paradiso
Un'intervista con Leila Khaled, icona palestinese e responsabile del Dipartimento rifugiati e per il diritto al ritorno in seno al Fronte Popolare di Liberazione della Palestina. Intervista del 3-04-2014 di Frank Barat
Leila Khaled , con in mano la celebre foto presa nel '69, dopo il dirottamento aereo Leggi tutto |
Ebola: un'analisi alternativa
In vista di un aggravarsi dell'epidemia di Ebola, che minaccia ora di estendersi anche in Europa, risegnaliamo questo articolo del 2010, un documento della Rockefeller Foundation. |
Terrorismo di Stato in Messico: Iguala come Tlatelolco, Peña Nieto come Díaz Ordaz
6 ott 2014
L’orrore di Iguala in Messico è infine confermato e non sarà il silenzio dei media internazionali, che guardano sempre altrove rispetto alla macelleria messa in atto da vent’anni in uno dei principali alleati degli USA, a renderlo meno orribile. Nella fossa comune ritrovata nello Stato di Guerrero, lo stesso del turismo d’élite di Acapulco, vi sarebbero la maggior parte dei 43 studenti sequestrati lo scorso 26 settembre dalla Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa, nella quale erano già stati assassinati sei loro compagni. Leggi tutto |
Anche l'Armenia aderisce all'Unione Euroasiatica
3 ottobre 2014
Il trattato di adesione dell’ Armenia all’Unione Economica Eurasiatica è già pronto e sarà firmato nel vertice CSI ( Comunità degli Stati Independenti ) che si terrà nella capitale bielorussa Minsk il 10 ottobre. A darne notizia è stato il vice Primo Ministro russo Igor Shuvalov subito dopo la riunione con il Presidente Vladimir Putin ed il Governo di oggi. “Il trattato che prevede l’adesione della Repubblica di Armenia all’Unione Economica Eurasiatica è già stato elaborato“, ha detto Shuvalov. Il Governo armeno proprio ieri aveva approvato una bozza di documento sulla adesione al trattato sull’Unione Economica Eurasiatica, nel quale si dice che “dopo l’adesione al trattato, l’Armenia diventerà membro dell’Unione economica eurasiatica e da quel momento, tutti gli atti della stessa Unione Economica Eurasiatica avranno applicazione su tutto il territorio“. Leggi tutto |
Solidarietà per i bambini del Donbass in Ucraina
Dal Movimento contro la guerra ucraino - Ottobre 2014 “ Cari compatrioti! La guerra ha creato una catastrofe nel Donbass, centinaia di migliaia di profughi, compresi i bambini sono ora indigenti. Ma è una grande “fortuna” questo, perché significa che sono sopravvissuti con i genitori o parenti. Spesso, come nel caso della situazione di Diana Popkov, la sua situazione è terrificante: è rimasta solo lei. A Novomoskovsk ,vicino Dnipropetrovsk, Ucraina, in questa città, abbiamo creato un movimento adottivo come Movimento Antivoyna: con il "Fondo per la Fratellanza col Donbass" per aiutare i rifugiati e i bambini malati. L'attuale governo ha portato l'Ucraina al collasso economico. Naturalmente raccogliere i soldi per chi è nel bisogno e molto difficile. Tuttavia, abbiamo pianificato e organizzato per i bambini rifugiati una vacanza. Leggi tutto |
Anche se noi ci crediamo assolti...
E' uscito un nuovo importante libro sulla Disinformazione, di Enrico Contenti, collaboratore anche del CIVG. Per INFO e contatti scrivere a info@civg.it
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Solidarietà per i bambini del Donbass in Ucraina
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- Scritto da Viktoria Shilova
Dal Movimento contro la guerra ucraino - Ottobre 2014
“ Cari compatrioti!
La guerra ha creato una catastrofe nel Donbass, centinaia di migliaia di profughi, compresi i bambini sono ora indigenti. Ma è una grande “fortuna” questo, perché significa che sono sopravvissuti con i genitori o parenti. Spesso, come nel caso della situazione di Diana Popkov, la sua situazione è terrificante: è rimasta solo lei.
A Novomoskovsk ,vicino Dnipropetrovsk, Ucraina, in questa città, abbiamo creato un movimento adottivo come Movimento Antivoyna: con il "Fondo per la Fratellanza col Donbass" per aiutare i rifugiati e i bambini malati. L'attuale governo ha portato l'Ucraina al collasso economico. Naturalmente raccogliere i soldi per chi è nel bisogno e molto difficile. Tuttavia, abbiamo pianificato e organizzato per i bambini rifugiati una vacanza.
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Alexander Mercouris: Punti morti e negoziati sul gas a Milano
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- Scritto da ortodossiatorino
I punti morti a Milano
Le notizie dal vertice di Milano stanno ancora filtrando, ma è chiaro che non vi è stato alcun passo avanti e la crisi ucraina rimane a un punto morto. Poroshenko ha detto che sono stati concordati i "parametri" di un accordo sul gas ma sembra che nulla del genere sia accaduto.
Il commento più fatuo del giorno è venuto da Van Rompuy, che ha definito i negoziati un "progresso", perché si suppone che Putin abbia detto che non vuole un conflitto congelato in Ucraina o che l'Ucraina orientale diventi un'altra Transnistria. Per capire l'assurdità di tale commento, cercare solo di immaginare Putin che annuncia solennemente agli europei il contrario: che non vuole un conflitto congelato in Ucraina e che vuole che l'Ucraina orientale diventi un'altra Transnistria!
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