Liberare Ismail Lghazaoui, adesso

 

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Vi invitiamo ad agire immediatamente per fare pressione sulle repressive autorità Marocchine affinché rilascino immediatamente il difensore dei diritti umani e ingegnere agricolo Marocchino Ismail Lghazaoui, ingiustamente imprigionato per aver esercitato il suo diritto costituzionale alla libertà di espressione.

La sua instancabile difesa dei diritti dei palestinesi lo ha reso un bersaglio della repressione da parte del regime autoritario Marocchino, complice del genocidio di Israele in corso contro il popolo Palestinese attraverso la sua vergognosa normalizzazione e alleanza militare con l'Israele dell'apartheid.
Il crimine di Ismail? Chiedere di protestare contro l'attracco di navi che trasportavano equipaggiamento militare americano per le forze genocide di Israele, navi a cui è stato negato l'ingresso dallo Stato Spagnolo, ma accolte dai porti Marocchini.

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L’ecomafia: la responsabilità di un’intera classe politica bipartisan.

 

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La Corte europea dei diritti umani (Cedu) condanna l’Italia per aver messo a rischio la vita degli abitanti della Terra dei Fuochi, dove oggi vivono 2,9 milioni di persone e dove gli scarichi illeciti di rifiuti pericolosi e le morti non sono un capitolo chiuso, qui, dove la criminalità organizzata ha gestito il traffico di rifiuti provenienti da ogni parte d’Italia, dalle concerie ai petrolchimici, fino alle industrie di alluminio, distruggendo la fertilissima Campania Felix, della quale non è rimasto più nulla. Nella vasta area della regione Campania, tra Caserta e Napoli, compromessa dagli interramenti e dalle sostanze tossiche, le bonifiche vanno a rilento e c’è chi ancora aspetta i risultati dello studio Spes, un biomonitoraggio sulla popolazione residente promosso nel giugno 2016 da Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e Istituto Pascale. Spesa: 30 milioni di euro.

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Notiziario Patria Grande - Gennaio 2025

NOTIZIARIO GENNAIO 2025

 

 

 

TELESUR (VENEZUELA) / ESTERI / L’ELEZIONE DI TRUMP

Trump versione 2025

 

TELESUR (VENEZUELA) / ESTERI / ARGENTINA

Argentina, la tragedia di una società senza Stato

 

REBELION (CUBA) / ESTERI / LA SITUAZIONE IN COLOMBIA

Colombia: le cause profonde del caos socioeconomico e finanziario

 

GRANMA (CUBA) / INTERNI / INGERENZE USA

Trump revoca la rimozione di Cuba dalla lista nera degli Stati terroristi

 

TELESUR (VENEZUELA) / INTERNI / RESISTENZA ALLE INGERENZE

Maduro: il Venezuela si prepara alla lotta permanente per la democrazia

 

TELESUR (VENEZUELA) / ESTERI / CRONACA

Luigi Mangione e la violenza sterile

 

RESUMEN LATINOAMERICANO (CUBA) / OPINIONE / LE TENDENZE GLOBALISTE

Lo scisma imperialista e la politica woke

 

GRANMA (CUBA) / ESTERI / BRICS+

Cuba e Brics+, un’Alleanza che parte dall’Intelligenza Artificiale

 

GRANMA (CUBA) / INTERNI / LA SITUAZIONE ECONOMICA

La parziale dollarizzazione dell’economia contribuirà al controllo sulle divise circolanti

 

GRANMA (CUBA) / INTERNI / PRO GRAMMI SETTORI STRATEGICI

Prospettive della produzione petrolifera nazionale

 

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Dossier/ Le catene della guerra in Italia. I fornitori in Emilia Romagna

29 gennaio 2025

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Con i venti di guerra che soffiano sempre più forti, l’industria della difesa traina l’economia. Sempre più aziende civili stanno convertendo parte (o tutta) della loro produzione al settore bellico, si allunga la supply chain (catena dei fornitori) di chi produce armi o sistemi militari. Leonardo Spa, azienda statale con la maggior parte del fatturato nel settore militare, conta oltre 4000 fornitori in Italia, per lo più piccole e medie imprese. Sono aziende legate all’automotive, ai sistemi ottici, alla meccanica di precisione, all’idraulica, al packaging, alla cyber security che nascono come civili e, complice la crisi, si orientano ad una produzione dual use (civile e militare) in una “riconversione al contrario”.

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Kamal Sharaf, pungente disegnatore yemenita

Febbraio 2025

 

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Il disegnatore yemenita è uno dei vignettisti più prolifici degli ultimi anni sulla questione palestinese e non solo, avendo creato circa cinquecento opere d'arte per la Palestina e il Fronte della Resistenza.

Le opere di Kamal Sharaf, 47 anni, hanno un tono e una pregnante radice politica e sono provocanti, smascheratrici delle politiche di Israele, degli Stati Uniti e anche dell'Islam annacquato americanizzato. Ma molte si riferiscono anche alle Resistenze dei popoli siriano e libanese. Secondo molti osservatori, la satira tematica principale delle sue opere, è quella di svelare le contraddizioni tra le politiche occidentali e l'Islam occidentalizzato.

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