Nella sessione del Consiglio di sicurezza dell'ONU, il presidente serbo Vučić ha dimostrato che esiste un paese libero e un leader libero
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- Scritto da A. Vulin
L'ex direttore dell’Intelligence serba A. Vulin così si è espresso in una intervista alla TV Tanjug: “…Vučić ha dimostrato alla sessione del Consiglio di sicurezza dell'ONU che esiste un paese libero e un leader libero…Il presidente Vučić ha dimostrato un grande coraggio, una grande capacità diplomatica. Il mondo sta cambiando, la maggior parte del mondo vuole essere libera, la maggior parte del mondo e delle Nazioni Unite apprezzano il presidente Vučić e apprezzano la Serbia per la sua politica libertaria, per il coraggio di essere libera. Non è facile essere liberi, la libertà costa, si paga. Il presidente Vučić è un uomo che ha dimostrato di poter pagare per la libertà, paga con i propri problemi politici. Se si fosse presentato alla sessione dell'ONU e avesse detto di aver riconosciuto il Kosovo, avrebbe ricevuto il premio Nobel, avrebbe governato a vita, le elezioni sarebbero state abolite e nessuno avrebbe potuto parlare delle elezioni in Serbia…Ma Vučić si batte contro l'indipendenza del Kosovo, gli costa caro, la sta pagando, ma lui è un uomo libero, la Serbia è un paese libero, questo è il più grande successo della sessione del Consiglio di sicurezza dell'ONU…", ha sottolineato Vulin.
Strage di Rigopiano: la sentenza di appello
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- Scritto da Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”
15 febbraio 2024
Da giorni nevica e la strada che collega l’hotel di Rigopiano al paese di Farindola è bloccata. Nonostante le telefonate di allarme alle autorità, data anche la presenza da settimane di uno sciame sismico, nessuno fa nulla: non si trova alcun mezzo per sgombrare la strada per evacuare le 40 persone presenti – 12 lavoratori e 28 clienti - completamente isolate. Nel pomeriggio del 18 gennaio 2017, dalla montagna sovrastante, si stacca una enorme valanga che investe l’albergo, spostandolo di 10 metri, sfondandone le pareti e seppellendo i presenti; moriranno in 29, tra lavoratori e clienti.
La Cina è "l'unica superpotenza manifatturiera del mondo", con il 35% della produzione globale
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- Scritto da Ben Norton
5.2.2024
La Cina ha supervisionato una crescita economica storica a livello mondiale attraverso un modello di sviluppo guidato dal governo, in cui le imprese statali controllano i monopoli naturali e le "altezze di comando" dell'economia, le banche statali concedono prestiti favorevoli alle industrie strategiche e la solida politica industriale dello Stato aiuta il Paese a risalire la catena del valore verso forme di produzione a più alto valore aggiunto.
Questo modello, che Pechino definisce ufficialmente economia socialista di mercato, ha avuto un tale successo che un importante think tank europeo ha riconosciuto che "la Cina è ora l'unica superpotenza manifatturiera del mondo".
Nel 2020, la Cina ha rappresentato l'incredibile 35% della produzione manifatturiera lorda globale. Si tratta di una cifra superiore alla produzione combinata di Stati Uniti (12%), Giappone (6%), Germania (4%), India (3%), Corea del Sud (3%), Italia (2%), Francia (2%) e Regno Unito.
Quote della produzione mondiale
Iraq: il capo delle Forze di Mobilitazione Popolare irachene ha dichiarato che ogni tipo di attacco americano, non rimarrà senza risposta
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- Scritto da Enrico Vigna
26 febbraio 2024
Falih al-Fayyadh, il capo delle Forze di mobilitazione popolare (PMF), ha dichiarato che i recenti attacchi degli Stati Uniti contro il quartier generale delle PMF nella provincia occidentale irachena di al-Anbar “non rimarranno senza risposta”.
Al-Fayyadh, in un discorso pronunciato durante un funerale pubblico per i combattenti delle FMP uccisi negli attacchi statunitensi nei distretti di al-Qa'im e Akashat, ha dichiarato che " …l'aggressione statunitense è stata volutamente diretta contro le forze delle FMP, sappiano che questo incidente non rimarrà senza risposta….Non accetteremo che il sangue dei nostri figli sia materiale politico a buon mercato…”, ha detto, chiedendo di “ripulire il territorio iracheno dalla presenza straniera”.
Lettera aperta della CUB di Pisa agli studenti e alle studentesse, alla cittadinanza tutta dopo i fatti di Venerdi' 23 Febbraio
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- Scritto da Cub Pisa
28 febbraio 2024
Rimandiamo al mittente la divisione tra buoni e cattivi: Lettera aperta della CUB di Pisa agli studenti e alle studentesse, alla cittadinanza tutta dopo i fatti di Venerdi' 23 Febbraio a Pisa
Proviamo a ragionare nel merito dei fatti con due obiettivi: evitare ogni divisione tra gli studenti e le studentesse, valorizzare anche i contributi esterni al mondo della scuola, ad esempio quello sindacale e sociale, rafforzare le istanze generali e in primis la mobilitazione contro il genocidio del popolo palestinese
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