Blitz militare “immediato”, Sardegna circondata
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- Scritto da Mauro Pili
13 maggio 2022
Con un’ordinanza dell’ultim’ora vietate 17 aree a mare, davanti alle spiagge più note dell’Isola. Si spara sino al 27 maggio
Il blitz è racchiuso in un’affermazione senza appello: «decorrenza immediata». Senza preavviso, come se la guerra fosse alle porte di casa, dentro le insenature già affollate da volenterosi del sole sardo, pronti a inaugurare senza perdere troppo tempo una stagione estiva ormai imminente. Si sa, siamo in Sardegna, nel cuore del Mediterraneo, Isola di turismo, soprattutto quello di mare. Eppure da qualche ora nelle coste di questa terra, finita per via delle capriole della geologia in mezzo all’antico Mare Nostrum, ci si prepara alla guerra, o meglio ai “giochi di guerra”, quelli più violenti e invasivi.
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Notiziario Patria Grande - Aprile 2022
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- Scritto da PatriaGrande/CIVG
NOTIZIARIO
APRILE 2022
NUEVA NICARAGUA / ESTERI / HONDURAS
ZEDE, capolinea di un progetto sbagliato
Verso il recupero della sovranità nazionale e la rifondazione del Paese
TELESUR / ESTERI /UCRAINA
Ucraina e neofascismo comunicativo
GRANMA (CUBA) / ESTERI / GUERRA IN UCRAINA
Operazione militare speciale russa in Ucrania, 40º giorno
GRANMA (CUBA) / ESTERI / CONFLITTO RUSSIA-UCRAINA
Díaz-Canel: l’esclusione della Russia dal Consiglio dei Diritti Umani è un pericoloso precedente
GRANMA (CUBA) / ESTERI / INFORMAZIONE E MANIPOLAZIONE
Il putsch dei media: la nuova marcia fascista sul mondo
GRANMA (CUBA) / ESTERI / LA COLOMBIA NELLA NATO
La Colombia designata alleata esterna della NATO
GRANMA (CUBA) / ESTERI / CINA
La Cina chiede agli Stati Uniti di chiarire il programma di spionaggio Beehive
Sanità, USB: il Cardarelli non è una sorpresa.
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- Scritto da USB
In Italia i pronto soccorso sono in emergenza già da venti anni. Occorre un piano assunzionale straordinario e immediato.
La drammatica condizione nella quale versano i pronto soccorso della città di Napoli, su tutti Cardarelli e Ospedale del Mare, è ancora una volta portata all’attenzione dell’opinione pubblica rappresentandola come una sorpresa. Si tratta, invece, di una realtà che viene denunciata da anni ed è trasversale a tutta l’Italia. Il Covid ha invece aggravato ancora di più la situazione, anche se sembrava impossibile.
Radici del nazifascismo in Ucraina. Una genesi che viene da lontano.
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- Scritto da Enrico Vigna
maggio 2022
FINO al 1945 ( II °parte)
Olocausto nel giugno-luglio 1941. I pogrom a Leopoli/Lvov
Molti storici indicano che il pogrom contro la popolazione ebraica iniziò dopo l'ingresso delle truppe di occupazione tedesche a Leopoli, i rastrellamenti iniziarono la mattina del 30 giugno 1941, da parte delle forze della milizia OUN, che avevano i bracciali giallo e blu sul braccio sinistro, contemporaneamente all'ingresso della Wehrmacht a Leopoli. La propaganda antisemita tra la popolazione locale dell'Ucraina occidentale era stata condotta instancabilmente dall'OUN, la cui posizione nazista e xenofoba era propagandata apertamente dalla sua leadership e dai suoi membri. All'inizio di luglio del 1941, l'OUN emise un proclama con le parole: "Gente! Ascoltate! Mosca, la Polonia, i magiari, gli ebrei, i comunisti, i “Lyakhs” ( polacchi) sono i vostri nemici. Distruggeteli! Distruggeteli senza pietà”. Le trasmissioni radiofoniche dell'OUN invitavano la popolazione a uccidere gli ebrei. Il programma di "soluzione finale" in stile tedesco della " questione ebraica" era popolare nell'Ucraina occidentale quanto lo era l'OUN. Il pogromdiretto dai banderisti….fu fermato il 2 luglio 1941 dalle forze della Wehrmacht!!
Uno dei comandanti dell’OUN era il futuro comandante in capo dell'UPA, Roman Shukhevych.
Al processo di Norimberga vi furono una serie di testimonianze dei comandanti delle unità della Wehrmacht che entrarono a Leopoli, dove furono trovati nelle prigioni molti cadaveri torturati e mutilati. Il 2 luglio 1941, il 49° Corpo da montagna tedesco prese provvedimenti contro il maltrattamento degli ebrei e dei vari prigionieri da parte dei nazionalisti ucraini locali. Il pogrom provocò la morte di circa 4.000 ebrei entro il 3 luglio, di cui mille furono uccisi durante l'assalto alla prigione di Brigidki e in altre prigioni di Leopoli, oltre a 3000 ucraini sovietici.
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