Libia: i residenti di Tawergha, nel nord ovest, non possono tornare a casa

 

Sette anni dopo essere fuggiti da Tawergha, la città dei neri libici, causa le violenze e persecuzioni delle forze terroriste islamiste, gli abitanti di questa città sono oggi ancora privati della possibilità di ritornare, a causa della massiccia distruzione della città e dell'insicurezza.

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Afferrare saldamente le opportunità presentate dallo sviluppo della Cina

23 gennaio 2019

 

 

Il rapporto di Cuba con la Cina è stato al centro del mio lavoro quando ho lavorato per molti anni presso il Ministero degli Affari Esteri di Cuba.

Quando sono venuto in Cina per la prima volta nel 1999, l'Oriental Pearl TV Tower di Shanghai era uno dei pochi grattacieli del paese. Quando invece ho rivisitavo Shanghai nel 2017, ho visto una città prospera, soprattutto grazie ai grattacieli nella Pudong New Area. Ammiro molto gli incessanti sforzi dei cinesi per costruire una società più prospera e bella.

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Il presidente del Messico, Lopez Obrador, respinge il colpo di stato del Venezuela e diventa un baluardo contro l'imperialismo statunitense rivendicando la sua sovranità nazionale

Il presidente del Messico, Andres Manuel Lopez Obrador

 

«AMLO sta cercando di ritagliarsi uno spazio autonomo per la politica estera che segnali agli Stati Uniti l'intenzione del Messico di non seguire assiduamente Washington, ma che cercherà di avanzare affermazioni su quale sia la legittimità democratica in America Latina».

ChristyThornton, Johns Hopkins University

31 gennaio 2019

La notte prima che il leader dell'opposizione venezuelana Juan Guaidó si dichiarasse presidente ad interim, il vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, lo ha chiamato personalmente e ha promesso il pieno sostegno del governo degli Stati Uniti nel suo tentativo di prendere il potere.

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Mal di lavoro: salute, sfruttamento e diritti dei lavoratori. Intervista all’ Avvocato Sergio Bonetto

Questa intervista fa parte di un ciclo dedicato alle tematiche lavorative. Il gruppo di approfondimento del CIVG intervisterà studiosi e lavoratori per tracciare un quadro dei mondi del lavoro.

 

 

 

In altra sede hai spiegato che il capitalismo produce non solo una grande massa di merci, ma anche di patologie. Oggi la scienza ci permette di sapere esattamente quali condizioni lavorative possono provocare malattie professionali, ma nonostante ciò le malattie professionali continuano ad essere trattate come un problema statistico e non criminale, come se il progresso economico portasse inevitabilmente con sé qualche morto. Per anni tu sei stato promotore di iniziative per criminalizzare questi fenomeni. Quale è lo stato dell’arte di questo dibattito a livello internazionale?

 

Direi che se oggi, si può riscontrare una tendenza, sia a livello nazionale che internazionale, è quella di una crescita della distanza tra conoscenze scientifiche disponibili e prassi delle imprese capitalistiche.

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Intervista di Enrico Vigna a ZIVADIN JOVANOVIC. A vent’anni dai bombardamenti della Repubblica Federale Jugoslava

Zivadin Jovanovic, laureato in giurisprudenza a Belgrado. E’ stato ambasciatore e diplomatico dal 1964 in vari paesi. Membro del Parlamento della Serbia, vice presidente del Partito Socialista Serbo dal 1996 al 2002. Dal 1998 al 2000 è stato Ministro degli Affari esteri della RFJ.

Dopo il colpo di stato del 5 ottobre 2000 ha lasciato la sua posizione e ha fondato il Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali, di cui è tuttora Presidente.

E’ anche membro del WPC ( Consiglio Mondiale della Pace).

 

EV:  Venti anni dopo l'aggressione della NATO del 1999 sulla RFY, si sono rivelate le vere ragioni geopolitiche e geostrategiche dell'aggressione (militare, politica, economica). Qual è la sua opinione?
ZJ: . Ora, a 20 anni dal cosiddetto "intervento umanitario" o "Angelo misericordioso" (ndt:  nome dato dalla Nato all'operazione militare contro la RFJ) è chiaro che si trattava di un'aggressione palesemente illegale con obiettivi geopolitici. In primo luogo, avere avere una giustificazione per lo spiegamento di truppe USA più vicine ai confini russi. Gli aerei del Kosovo divennero sul terreno portatori di truppe americane. Dopo " Camp Bondsteel" in Kosovo ( ndt: la più grande base USA dal dopoguerra), gli Stati Uniti stabilirono una catena di basi in Bulgaria (4), in Romania (4) e così via fino al Mar Baltico. Secondo, l'obiettivo era creare un precedente per i futuri interventi illegali in tutto il mondo: Afghanistan 2001, Iraq 2003, Libia, "primavere arabe", Ucraina, Siria e così via. Usando lo stesso modello, ora stanno apertamente minacciando il Venezuela, il Nicaragua, Cuba, l'Iran ... Quindi, possiamo dire che le bombe e i missili lanciati nel 1999 in Jugoslavia hanno fatto a pezzi gli accordi di Potsdam, Teheran, Yalta, la Carta delle Nazioni Unite, e il documento finale di Helsinki. In generale, il loro obiettivo è stato attaccare l’ordine mondiale globale fondato sull'esito della seconda guerra mondiale. È stata una cosa sensata?

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