CIVG INFORMA n°7

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A seguire, gli ultimi articoli caricati sul sito.

 

Il Centro Iniziative Verità e Giustizia

ha il piacere di invitarvi alla presentazione del Libro

 

LA STORIA DEI 5 EROI CUBANI DA PIU’ DI 14 ANNI INCREDIBILMENTE RINCHIUSI NELLE CARCERI USA CON L’ACCUSA DI AVER COMBATTUTO IL TERRORISMO…

QUESTA TERRIBILE VICENDA NON PUO’ PIU’ ESSERE CENSURATA !!!

 

INTERVERRANNO

 

  • Ill.issimo Eduardo Vidal Chirino

Console Generale della Repubblica di Cuba a Milano

  • Rocco Sproviero

Segreteria dell’ Associazione Nazionale di Amicizia Italia Cuba

  • Andrea Galileo e Flavio Rossi

Autori del Libro

 

TORINO, 2 Febbraio 2013, Ore 16.30

Circolo De Amicis   C.so Casale 134

 

 

Il libro dei "Cinque Eroi - Dalla verità alla libertà" sul Granma

La presentazione del libro "Cinque Eroi: dalla verità alla libertà", scritto da Andrea Galileo e Flavio Rossi, apparso sulla prima pagina del sito del Granma:

 

 

LEGGI TUTTO

 

Aggiornamento sulla situazione in Siria (22 gennaio 2013)

A detta di fonti provenienti da vari operatori della stampa libanese e da uno dei più accreditati intellettuali e giornalisti francesi indipendenti, da tempo residente a Damasco, Thierry Meyssan, l’Esercito siriano avrebbe ripreso il controllo dell’80 per cento del territorio nazionale, contrariamente a quanto affermano i principali media occidentali, che sostengono invece l'esatto opposto, giungendo ad affermare la fuga di Assad e del suo inner circle a bordo di una non meglio specificata nave da guerra russa ancorata nel Mediterraneo.

Tutte le grandi città siriane e le campagne circostanti sarebbero ritornate, dopo gli scontri del dicembre 2012, sotto il controllo governativo, di conseguenza le cosiddette «zone liberate» sarebbero dileguate e laddove ancora esistenti si caratterizzerebbero esclusivamente per il dominio terroristico di bande armate composte da takfiristi di provenienza straniera, le cui basi sono situate al di là del confine, in Turchia, Giordania, Libano. Le cosiddette «zone liberate» non ebbero comunque mai confini definiti e la mobilità che le contraddistinse sarebbe all'origine del mancato insediamento, in tali avamposti, di identificate strutture politiche e militari facenti riferimento ai «ribelli». In altri termini, la resistenza opposta dall'Esercito siriano[1], supportato dalla popolazione locale avrebbe, fino all'inizio del 2013, impedito la formazione di una fascia territoriale stabilmente in mano alle milizie, una sorta di «Bengasi siriana»…LEGGI TUTTO

 

La scoperta delle spese militari da ridurre

Ci voleva il fulmine che colpisce l’aereo F35 per fare notizia nel dibattito politico in merito alla riduzione delle spese militari. Una tematica completamente dimenticata nella cosiddetta “spending review”.

Peraltro, solo in modo estremamente superficiale, si può ridurre la questione dell’eccesso delle spese militari (e anche di tanti sperperi), alla questione degli aerei F35, a cui si è aggiunta nei giorni scorsi la notizia dei due sommergibili da acquistare dalla Germania. Ma si tratta soltanto di uno dei programmi di acquisti non meno costosi di altri (vedi ad esempio fregate Fremm e radar tabulari di altissima potenza, i Muos - Mobile User Objective System). Il problema della riduzione delle spese militari riguarda infatti ben altri settori e soprattutto strutturali (cioè non “una-tantum”). Tra le questioni strutturali che quindi incidono nel tempo, potremmo  citare le seguenti: 1) la pleonastica struttura dell’apparato con un vertice gerarchico di entità ben tre volte superiore a quello esistente in Germania (del tipo “all chief and no indians”); 2) la pletorica struttura territoriale, in parte necessaria per giustificare l’esistenza di Comandi per la struttura di vertice (una struttura territoriale che risale ancora a quando era necessario inviare un messaggero a cavallo da Roma alla periferia per portare una notizia); 3) affidare l’attività di parata a pattuglie di acrobazia aerea costituite da piloti civili e quindi non incidenti sui bilanci della Difesa, mentre oggi un intero aeroporto (Rivolto), con centinaia di persone, oltre ai piloti degli aerei, gravano sulle spese del bilancio militare; 4) sospendere (almeno per qualche anno (mettendo in naftalina) l’attività della portaerei da 26 mila tonnellate, un “lusso militare” che l’Italia di questi tempi, non può permettersi; 5) una drastica riduzione delle nostre “Forze di proiezione”, con un ridimensionamento sostanziale di contingenti all’estero mantenuti più per questioni di rappresentanza che di esigenze operative…LEGGI TUTTO

 

A Quirra, niente uranio, ma si bonifica

E' un silenzio affollato di avvocati e di una strenua caccia all'errore tecnico o procedimentale, nel tentativo di osservare chi cade per primo sulla buccia di banana, fosse anche solo una dichiarazione inopportuna, una citazione di troppo sui giornali, quello che circonda il tribunale di Lanusei dove il magistrato per le indagini preliminari, Domenico Fiordalisi ha portato da tempo le carte della difficile ma ostinata istruttoria. Un clima pesante, con il fiato sospeso fino al 20 febbraio, quando il Gup, Nicola Clivio, dovrà decidere se accogliere o meno i venti rinvii a giudizio, formulati da Fiordalisi. Tra gli indagati, per la prima volta nella storia di questo Paese, una lista di generali, colonnelli, sindaci, esperti di importanti società di controllo di qualità, come la SGS, che vede indagati due chimici, per falso ideologico in atto pubblico nel corso del progetto di caratterizzazione ambientale voluto dal ministero della Difesa.
Nel frattempo, a Roma, al Senato, la commissione Uranio Impoverito nella seduta numero cento ha approvato la relazione finale, accelerando i tempi, nell'urgenza di chiudere i battenti per motivi elettorali. Una relazione che non soddisfa, secondo l'associazione delle vittime militari, presieduta da Falco Accame, ma che in realtà, pur incapace di trovare il killer, denuncia la complessità degli indizi e riconosce i morti. Caduta per insufficienza di prove l'accusa che portava all'uranio impoverito, rilevato solo dal professor Massimo Zucchetti nelle ossa dell'agnello nato malforme trovato nell'area di Salto di Quirra…LEGGI TUTTO

 

Dichiarazione di fondazione del

Movimento Nazionale Popolare Libico

In Libia la situazione sta peggiorando di giorno in giorno.  Nel disinteresse dei media internazionali  in tutto il paese stanno accadendo cose orrende: tortura sistematica di prigionieri, esecuzioni extra-giudiziarie, conflitto armato fra tribù, controllo straniero in campo economico e politico, furto della ricchezza nazionale, controllo effettivo di  Al Qaeda in alcune parti del paese, invenzione e imposizione di identità frammentate, regionali e trans-frontaliere in sostituzione di una identità nazionale unitaria, politiche contro gli africani di colore da parte delle milizie armate, trasferimento forzato di intere tribù, fuga di un terzo della popolazione nei paesi vicini per paura di persecuzioni.

In questa atmosfera di orrore, milioni di Libici che sostenevano il defunto leader Muammar Gaddafi    vengono esclusi da ogni reale soluzione politica nel paese. Vivono con la paura di ritorsioni e non possono esercitare i loro diritti civili o sentirsi abbastanza sicuri da poter opporsi alle decisioni delle milizie o dalle deboli autorità centrali del paese.

Di conseguenza, ci stiamo riorganizzando al di fuori della Libia in un movimento politico inclusivo che vuole rivolgersi a tutti i Libici che comprendono la terribile realtà nel paese, affermando che solo con un cambiamento onesto e radicale i Libici potranno evitare il pericolo di un’altra guerra civile sostenuta e finanziata da agende straniere…LEGGI TUTTO

 

Bosnia, Kravica 1993-2013: una strage impunita e obliata, ed un Natale di dolore e solitudine per i serbi

Nel villaggio di Kravica nei pressi di Bratunac si è celebrato con una funzione funebre, il 20° anniversario, del ricordo delle 49 vittime massacrate nel Natale ortodosso del 1993; una strage efferata commessa da unità dell’Armija Bosniaca musulmana secessionista, sotto il comando di Naser Oric,.
La cerimonia funebre è stata officiata nella chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (che fu vandalizzata) , e poi corone e fiori sono stati posti presso il monumento centrale in Kravica. Nel Natale ortodosso di 20 anni fa, membri dell'esercito secessionista della BH, sotto il comando di Naser Oric uccisero a Kravica e nella vicina Kravica Zasa, 49 serbi, 80 civili e soldati furono feriti; sette persone furono rapite, di cinque delle quali ancora non sono stati ritrovati i corpi.

Due giorni dopo il Natale del 1993, furono trovati e sepolti sette corpi di civili serbi, mentre i resti delle altre 42 vittime sono stati trovati,  identificati e sepolti dopo due mesi. In quel giorno furono saccheggiate e bruciate 688 case serbe, circa 200 imprese ed edifici ausiliari  e 27 edifici pubblici. Circa 1.000 persone rimasero senza casa. 101 Bambini persero uno o entrambi i genitori. Gli uccisi in quei giorni, compresi altri villaggi vicini attaccati, furono 158 serbi; in questa regione, i serbi uccisi documentati, furono 3267.

"…Alle famiglie delle vittime fa male la dura verità che nessuno è stato ritenuto responsabile dei crimini contro i serbi in quel giorno di Natale 1993…. ", ha detto il presidente dell'Organizzazione delle famiglie dei soldati e civili uccisi o scomparsi, di Bratunac, Radojka Filipovic ….LEGGI TUTTO

 

 

La Guerra delle parole

 Quante volte ormai mi sono trovata in questa situazione? In procinto di tenere, per  una locale università del tempo libero, l’ennesima conferenza sul “Conflitto israelo-palestinese”, per prendere tempo e placare l’agitazione interiore, sposto la bottiglietta di acqua minerale, regolo il microfono, sistemo ancora una volta il voluminoso contenitore di appunti - che, al solito, non mi servirà ma che almeno mi rassicura - controllo che le carte geografiche siano appese in modo visibile – quando si parla del dramma palestinese, è imprescindibile mostrare le mappe, ma sui giornali non appaiono mai, come notava Edward Said, e sfioro con le dita l’ennesimo “riassunto del riassunto” che ho tracciato per fissare l’ordine degli argomenti che voglio trattare, anche se so per esperienza che non ne farò uso. La passione e la mole di informazioni che vorrei trasmettere mi porteranno infatti a vagare e divagare, anche seguendo le reazioni del pubblico che ho di fronte, un pubblico in genere difficile perché poco o affatto esperto – a parte qualche eccezione – sulla questione:  il che in effetti non sarebbe un problema. Il fatto è che, per l’età non più giovane, queste persone hanno pregiudizi ben consolidati e – quel che è peggio - continuamente confortati dall’arsenale mass-mediatico. Per citare un aforisma di Marco Travaglio - personaggio peraltro le cui opinioni sulla questione palestinese ricalcano pedissequamente la trita versione massmediatica filoisraeliana - mi si richiederebbe forse, per intrattenerli senza suscitare problemi, di “occultare i fatti per non disturbare le opinioni”…LEGGI TUTTO

 

Perché: “Liberate i cinque”

Il Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia (CIVG) risponde all'esigenza di accendere quel sacro fuoco che solo una giusta causa può dare.

C'é bisogno di aria fresca per l'anima, e noi, sodali animatori del CIVG, la cerchiamo fuori dai partiti, estranei alle logiche di organizzazioni politiche e indipendenti dai rigori ideologici.Partiamo dalla ricerca di verità e giustizia, consapevoli di non potere risolvere enigmi filosofici millenari ma ben consci che questo sforzo, purchè onesto e coerente, può farci superare le nostre miserie ed essere utile per una causa più grande.Ci sforziamo di fare luce nell'ombra che i media non illuminano, per dare voce a chi non ce l'ha, per solidarizzare concretamente con le vittime di brutture impensabili.Questo impegno che muove da principi etici universali non pretende di viaggiare a cavalcioni di un idealismo sognante, si nutre, invece, della conoscenza dei fatti attraverso una rigorosa documentazione, seria e qualificata, frutto di una ricerca che spesso è difficile ma indispensabile per orientarsi all'interno di una realtà pesantemente manipolata dai media.Per superare una percezione della realtà superficiale e avvitata alle logiche del consumo e degli interessi di chi ne trae esclusivo profitto, ci proponiamo di fornire utili strumenti di comprensione mediante la creazione di occasioni di crescita culturale che aiutino a fare chiarezza nella confusa e contraddittoria attualità…LEGGI TUTTO