Economia e sicurezza: due problemi interconnessi

Alla vigilia del G-20 in Cina

 

Intervista al "People's Daily" di Zivadin Jovanovic
Presidente del Forum Belgrado per un Mondo di Eguali

 

 

- Ci sono diverse visioni circa l'economica cinese. Lei come vede la situazione dell'economia in Cina?

 

L'economia cinese è la seconda più potente del mondo con reali prospettive, in un futuro non troppo lontano, di diventare la prima. Questo cambio di rapporti nel mondo, naturalmente, attrae fortemente, non sempre con un approccio oggettivo, l'attenzione dei mass media globali, centri tradizionali del potere economico e finanziario.

É vero che la crescita annuale del Pil cinese non è più espressa con percentuali a due cifre come nei decenni precedenti. Ma è del tutto realistico che questo Paese, uscito così velocemente dalla povertà e che ha raggiunto con tanto successo lo status di moderna economia altamente sviluppata, continui senza fine a crescere al ritmo del 10 o del 12 percento all'anno?  Con l'attuale crescita del Pil attorno al sette percento la Cina rimane ancora l'unica economia con la più alta crescita del Pil fra le più importanti potenze mondiali. In più, non conta solo il volume della crescita del Pil, ma criteri persino più importanti che dovrebbero essere la stabilità, la qualità della produzione e la qualità degli standard di vita della produzione. Nella prolungata crisi economico-finanziaria la Cina rimane saldamente leader globale nell'innovazione, nella ricerca e nello sviluppo "green".

 

- Cosa si aspetta dall'imminente Summit del G-20 che si terrà in Cina? Qual è il significato che sia la Cina a ospitarlo?

 

Il G-20 in Cina dovrà essere l'evento più importante. Arriva nello stesso tempo di continue crisi economiche e finanziarie in tutto il mondo, inclusa la destabilizzazione dell'Ue dopo il Brexit.  Arriva al tempo della prolungata guerra in Siria, la destabilizzazione dell'Ucraina e della Turchia, nonché dell'intensificazione del processo di espansione della NATO ai confini russi e dopo il Summit dell'Alleanza Atlantica a Varsavia. La politica della NATO e degli Stati Uniti di accerchiare la Russia e la Cina sta provocando profonde tensioni. Inoltre, il Summit del G-20 offre una rara opportunità di considerare i problemi economici e della sicurezza che sono interconnessi.

Tenere il Summit del G-20 in Cina è segno di riconoscimento alla sorprendente economia cinese, ai traguardi raggiunti in campo etnologico e innovativo, al contributo di Pechino allo sviluppo del Terzo Mondo e al suo ruolo nel contenimento della crisi economica e finanziaria mondiale. In parallelo, è il riconoscimento che l'Asia è il centro globale dello sviluppo economico e tecnologico del Ventunesimo Secolo. Tuttavia, mi aspetto dall'imminente G-20 che venga adottato un approccio più realistico alla situazione attuale dell'economia mondiale. Tali problemi, così profondi, sistematici e accumulati, non possono essere risolti semplicemente stampando nuovi miliardi di dollari o di euro, né con il continuo egoismo e il trasferirsi gli uni agli altri i problemi, ma rimuovendo tutte le barriere di natura politica attraverso l'apertura e l'accettazione di responsabilità condivise per il destino comune.

 

- Ci sono così tante incertezze nell'economia mondiale. Che ruolo può giocare l'imminente Summit del G-20 nel rimuovere le ansie dei mercati mondiali?

 

É vero che il mondo è lontano dalla soluzione di una delle più serie crisi da quella che ha preceduto la Secondo Guerra Mondiale. Questa è una crisi multidimensionale; è economica, finanziaria, politica, di sicurezza e sociale. Quindi, l'approccio alle soluzioni deve essere multidimensionale. Dobbiamo tutti essere consapevoli del fatto che alla base dello sviluppo e della prosperità c'é bisogno di stabilità e di reale collaborazione tra i principali attori.

Dopo la caduta del Muro di Berlino, anziché cancellare le diffidenze e accettare una genuina partnership nelle relazioni mondiali, abbiamo assistito a una crescente diffidenza, all'espansionismo e al confronto ispirato da alcuni centri di potere che proponevano un mondo unipolare. É tempo di capire e accettare che la politica della dominazione, del confronto e della militarizzazione non ha futuro. Un futuro stabile e prosperoso può essere costruito solo con la multipolarità, con la responsabilità condivisa e con l'uguaglianza della sovranità fra tutte le nazioni, senza il predominio di nessuno. Questo spirito deve essere introdotto e rafforzato all'imminente Summit del G-20. Altri approcci portano solo a confronti e conflitti, nonché all'autodistruzione.

Per cancellare le tensioni economiche, politiche e sociali, il mondo ha bisogno di una strategia di sviluppo realmente sostenibile, di cooperazione Win Win e di soluzione delle più grandi crisi con mezzi politici pacifici. La reale partnership e la fiducia reciproca è di capitale importanza.

 

Traduzione di Andrea C. per Forum Belgrado Italia/ CIVG