Osservatorio sui Diritti Umani in Ucraina

 

Su richiesta del Movimento per la Pace ucraino AntiVoyna, il CISNU (Centro Iniziativa e Solidarietà con NovoRossiya e Ucraina resistente) e il CIVG (Centro Informazione per Verità e Giustizia), si fanno promotori con alcuni avvocati e giuristi di un Osservatorio che monitori la situazione dei prigionieri di guerra e i prigionieri politici del Paese, e che sostenga gli attivisti ucraini per la pace e la difesa dei Diritti umani, che sono gravemente lesi e spesso calpestati in Ucraina, anche con casi di torture documentate.

Il Centro ha la funzione di documentare e denunciare, sia a livelli di opinione pubblica che istituzionale, la situazione di migliaia di cittadini ucraini arrestati e segregati senza le minime garanzie delle norme giuridiche basilari del Diritto Internazionale e della Convenzione di Ginevra.

Parallelamente l’altro impegno è quello di solidarizzare concretamente con questi prigionieri e le loro famiglie, sulla base delle richieste che ci verranno indicate dai referenti sul posto, con Progetti solidali specifici.

Essendo l’Ucraina in una situazione di guerra civile, la Convenzione di Ginevra prevede, nell’articolo 3 sulle regole minime per il trattamento dei detenuti uno standard mondiale circa il trattamento dei detenuti delle carceri di tutti i Paesi aderenti all'Organizzazione delle Nazioni Unite. Nel caso in cui un conflitto armato privo di carattere internazionale scoppiasse sul territorio di una delle Alte Parti contraenti, ciascuna delle Parti belligeranti è tenuta ad applicare almeno le disposizioni seguenti:

1. Le persone che non partecipano direttamente alle ostilità, compresi i membri di forze armate che abbiano deposto le armi e le persone messe fuori combattimento da malattia, ferita, detenzione o qualsiasi altra causa, saranno trattate, in ogni circostanza, con umanità, senza alcuna distinzione di carattere sfavorevole che si riferisca alla razza, al colore, alla religione o alla credenza, al sesso, alla nascita o al censo, o fondata su qualsiasi altro criterio analogo. A questo scopo, sono e rimangono vietate, in ogni tempo e luogo, nei confronti delle persone sopra indicate: a. le violenze contro la vita e l’integrità corporale, specialmente l’assassinio in tutte le sue forme, le mutilazioni, i trattamenti crudeli, le torture e i supplizi; gli oltraggi alla dignità personale, specialmente i trattamenti umilianti e degradanti; b. le condanne pronunciate e le esecuzioni compiute senza previo giudizio di un tribunale regolarmente costituito, che offra le garanzie giudiziarie riconosciute indispensabili dai popoli civili.

Si tratta di regole minime di una buona pratica di trattamento dei detenuti, tenendo presente che esse rappresentano, nel loro insieme, le condizioni minime ammesse dalle Nazioni Unite. Una attività giurisprudenziale che fa riferimento alla Corte europea dei diritti dell'uomo riguardante l'art. 3 Cedu, come norma regolatrice delle condizioni di detenzione a livello europeo, con lo scopo di implementare l'evoluzione del concetto di umanità del trattamento dei detenuti, tenendo in considerazione soprattutto l'operato della Corte europea dei diritti dell'uomo e delle valutazioni prodotte dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti disumani e degradanti, nella propria attività di monitoraggio e controllo. L’obiettivo principale è quello di assicurare che il detenuto sia recluso in condizioni che non ledano la sua dignità e di fornire uno standard minimo di trattamento al di sotto del quale gli Stati non dovrebbero scendere.

Principi fondamentali del Diritto Internazionale Umanitario  

Il CICR (Comitato Internazionale della Croce Rossa), definisce i seguenti principi fondamentali del diritto internazionale umanitario:

  1. Rispettare, difendere e trattare in modo umano gli individui che partecipano, o hanno preso parte, ad azioni di ostilità, garantendo loro l'assistenza necessaria, senza alcuna discriminazione.
  2. Trattare umanamente i prigionieri di guerra e chiunque sia stato privato della libertà, proteggendoli da ogni tipo di violenza, in particolare la tortura. In caso di processo, essi hanno il diritto di avere le garanzie fondamentali di qualsiasi normale procedimento giuridico.
  3. Poiché il diritto delle parti coinvolte in un conflitto armato all'uso di metodi o strumenti di guerra non è senza limiti, è illecito infliggere ulteriori pene o sofferenze inutili.

 

Tutto questo è oggi negato a migliaia di uomini e donne ucraine. Aiutateci a far rispettare i Diritti Umani, la legalità ed il Diritto Internazionale in Ucraina.


Per INFO e contatti: info@civg.it