Dichiarazione congiunta dei capi di DNR e LNR

giugno 2016

 

“Il presidente ucraino e il suo governo, come un pio desiderio, hanno presentato le loro soluzioni a singoli elementi di problemi complessi. Ma le azioni rabberciate dell’Ucraina consegnate ai partner occidentali non porteranno il risultato desiderato.

Nel pacchetto di misure è chiaramente indicata l'armonizzazione degli atti giuridici con DNR e LNR. Per diciotto mesi abbiamo presentato varie proposte di modifiche costituzionali e per le elezioni, all’interno di un disegno di legge, ma la reazione da parte ucraina non è a tutt’oggi arrivata.

 

 Allo stesso tempo, il parlamento ucraino finge di esaminare e prendere in considerazione alcune leggi, che annunciano l'adozione di emendamenti alla costituzione, apparentemente come parte degli accordi di Minsk, ma in realtà è una menzogna palese.

Il popolo del Donbass non riconosce le leggi ucraine che non sono coerenti con i propri rappresentanti; soprattutto, non avranno nessun effetto su di essi.

Riteniamo inoltre che la posizione dell’Ucraina circa l'adozione di modifiche alla legislazione di base del paese sia negativa e distruttiva. L'adozione di modifiche alla Costituzione dell'Ucraina così proposta non è coerente con la posizione della DNR e della LNR; in questo modo si attua una grave violazione degli accordi di Minsk, e, inoltre, si complica la discussione dei rimanenti paragrafi di accordo, tra cui il ruolo della LDNR nel controllo delle frontiere con la Federazione Russa.

Solo prendendo in considerazione le posizioni e le proposte dei rappresentanti delle Repubbliche Popolari, solo con l'attuazione piena e reciproca di tutti i punti degli accordi di Minsk si potrà riportare la pace nel Donbass e con l'Ucraina.”.

 

Il Presidente della Repubblica Popolare di Donetsk: Alexander Zakharchenko

Il Presidente della Repubblica Popolare di Luhansk: Igor Plotnitsky

 

A cura del CISNU/CIVG