Il manifesto di ‘Sindacalisti per il SI’ rivendica il voto a Junts pel Sì con la migliore garanzia per un sistema lavorativo catalano più giusto

Il manifesto, che conta più di un centinaio di firmatari di differenti sindacati del paese è stato presentato a Plaça del Rei a Barcellona

16 Settembre 2015

 

La Plaça del Rei di Barcellona è stata questa sera scenario della presentazione del manifesto ‘Sindacalisti per il Sì’, un testo che conta più di un centinaio di adesioni che invocano la candidatura di Junts pel Sì come la migliore garanzia per un sistema del lavoro catalano più giusto.

Durante l’atto di presentazione del manifesto Néstor Sastre, segretario dell’Azione Sociale Intersindacale ha detto dei firmatari del documento: ‘i firmatari hanno sempre difeso la piena occupazione e sono stati contro la precarizzazione del lavoro’. Ha inoltre affermato che la difesa della piena sovranità della Catalogna va a braccetto con la difesa dei diritti sociali e lavorativi dei cittadini perché, ha detto, ‘Sono due lati strettamente connessi’.  ‘E’ necessario un nuovo stato per diventare una nazione nelle stesse condizioni di qualunque altra nazione nel mondo. Non siamo migliori, ma nemmeno peggiori, vogliamo decidere in libertà e Junts pel Sì è il migliore strumento.’

Josep Maria Cervellò, rappresentante dell’Ustec ha incalzato: ’Il 27 Settembre abbiamo un’opportunità storica per cambiare le cose. Facciamo un appello per sostenere Junts pel Sì, perché possa essere la chiave per la classe lavoratrice di questo paese’.

Teresa Romeu del CCOO, ha difeso la trasversalità del progetto: ’Siamo un treno con a capo tutti. Ora è il momento, e sembrava impossibile. Per i miei coetanei, ma anche per i miei figli e nipoti, dobbiamo agire insieme. E’ l’unico modo di conquistare la vittoria e iniziare un processo costituente per uno stato proprio’.

L’evento è stato chiuso da Chakir El Homrani, candidato numero 15 di Junts pel Sì per Barcellona, che ha sottolineato l’importanza di un processo che abbia come base la Catalogna e il suo carattere pluralista: ’Difendiamo i valori dominanti per la giustizia sociale’. Questo manifesto, ha detto, ‘dimostra la pluralità della realtà sindacale di questo paese. Non stiamo instaurando un processo per cambiare una bandiera per un’altra ma vogliamo usarla come strumento per la costruzione di una società migliore. Tutti conosciamo la frustrazione che è non avere strumenti per far fronte ad una situazione. A partire da qui, dobbiamo superare la legislazione vigente sulle condizioni del lavoro. Come? Dando importanza capitale alla negoziazione collettiva, per scrivere le regole del gioco.’ Ha inoltre affermato che è necessario ‘rafforzare il dialogo sociale per conseguire un grande accordo su tutti i punti che permettono di rinnovare diritti del lavoro e diritti sociali’ e ‘scrivere una Carta Sociale Europea che sancisca un aumento del salario minimo dagli attuali 648 euro a 1000 euro’.

 

Traduzione di Giulia B. per civg.it