Il Dipartimento di Stato USA finanzia i discorsi e le pubblicazioni dei politici ucraini

15/10/2015

 

 

Il team Analisi & Intelligence di Fronte Sud ha ricevuto un’importante informazione circa le attività del Consiglio Atlantico riguardo alla crisi ucraina. I medesimi hanno avuto l’opportunità di prender visione del Rapporto del Consiglio Atlantico redatto dagli esperti del Consiglio Atlantico, dalla Brookings Institution e dal Centro per una Nuova Sicurezza Americana in merito all’attuazione dell’“Iniziativa Ucraina in Europa”, mirata alla promozione dell’integrazione dell’Ucraina nella comunità transatlantica. Il Rapporto è stato trasmesso al Dipartimento di Stato alla fine dell’agosto 2015.

L’Iniziativa fu lanciata dal Consiglio Atlantico su input del Dipartimento di Stato e grazie al sostegno finanziario di Soros, MacArthur, le Fondazioni Smith Richardson e il Comitato America del Congresso ucraino. L’iniziativa è programmata per 5 anni e prevede una spesa complessiva di 6 milioni di dollari.

Secondo il Rapporto, nel luglio 2015 un gruppo di esperti sotto la guida di D. Wilson, Vice Presidente Esecutivo del Consiglio Atlantico, e Paula J. Dobriansky, membro del Comitato del Direttori del Consiglio Atlantico, hanno tenuto una serie di incontri con i responsabili del Servizio dell’Azione Esterna Europea, la NATO, il Foreign Office britannico ed Ministero degli Esteri Federale Tedesco. Sulla base dei risultati, gli esperti hanno concluso che la percezione generale sulle riforme ucraine è migliorata nell’Unione Europea. Ma Bruxelles prova ancora qualche apprensione a proposito dell’andamento lento della loro realizzazione. La situazione attuale nella finitima Moldavia accresce tali inquietudini.

I leader europei hanno lodato la politica di sanzioni contro la Russia. Comunque gli esperti hanno notato che un centro numero di Paesi, in primis l’Italia e la Francia, hanno interpretato il rinnovo a luglio delle sanzioni come se esse dovessero cessare nel gennaio 2016. Da parte sua la Germania ritiene necessario mantenere le sanzioni fino alla piena applicazione degli accordi di Minsk stipulati con Mosca e prevede quindi di appoggiare la loro estensione oltre il gennaio 2016.

Nel frattempo Berlino mette in conto che tutto ciò richiederà gli sforzi congiunti dell’UE. Così se Mosca viola gli obblighi assunti, Kiev dovrà adempiere la sua parte di impegni allo scopo di non fornire ai sostenitori delle posizioni russe in seno all’UE ulteriori pretesti per sopprimere le sanzioni.

Il Rapporto segnala inoltre come positive le risultanze delle erogazioni di denaro a favore delle allocuzioni e delle pubblicazioni in chiave filo-europea da parte dei politici ucraini, con particolare riguardo al Primo Vice Presidente della Verkhovna Rada A. Parubiy, V. Syumar, membro della Verkhovna Rada dell’Ucraina e V.Calomo, Ambasciatore ucraino negli Stati Uniti.

Secondo il rapporto, il primo scopo del progetto a questo stadio è di mantenere una soglia di alta preoccupazione “sul deterioramento della situazione nella Crimea occupata”.

Questa esigenza emerge il 21 ottobre 2015, in occasione della Conferenza internazionale sulla Crimea, dal rapporto aggiornato di A. Klimenko (l’organizzazione ucraina Maidan degli affari esteri) sulle violazioni dei diritti dei Tatari in Crimea.

 

Da antimaidan

Traduzione di Angelo T. per civg.it