Comandante Mozgovoj: AD MEMORIAM

23 giugno 2015. Ad un mese dall’assassinio del Comandante Aleksej Mozgovoj.

Per non dimenticare.

 

 

Video con la dichiarazione ufficiale dei Vice comandanti della Brigata e la presa in consegna del comando militare, politico e morale.                 

                                                                   

Prima di difendere la vita occorre difendere l’onore!                                            

Questo era il motto che contraddistingueva la Brigata Prizrak (Fantasma), da lui guidata fin dal primo giorno dopo il colpo di stato nella rivolta contro la Giunta neonazista di Kiev.

Il suo assassinio è avvenuto il 23 maggio nei pressi del villaggio Michajlovka, dove hanno perso la vita anche la sua assistente e altri tre miliziani che erano sulla macchina con lui. Le indagini sono in corso, ma come dichiarato dai vice comandanti della Brigata nel video sopra si sospetta una operazione di una unità speciale dell’esercito ucraino preposta a questo tipo di assassinii mirati, anche se vengono vagliate anche altre ipotesi. Una cosa è sicura, questo è un durissimo colpo alla leadership politica del Donbass, soprattutto in prospettiva.

Un leader amato e rispettato dal suo popolo e anche dagli altri comandanti delle Milizie, pur con diversità di vedute e analisi della situazione. Comandante di grande carisma, uomo di azione legato ad una lettura spesso strategica della realtà e delle dinamiche in corso negli eventi ucraini. Ma soprattutto un grande organizzatore, completamente legato alle condizioni ed ai bisogni della sua gente, pragmatico ma anche stratega, lontano da astrazioni aride proprie di chi parla e scrive senza lottare. Mozgovoj era l’esatto contrario di tutto questo. Pur rilasciando talvolta dichiarazioni che parevano estreme, come quando all’inizio poneva l’obiettivo della presa di Kiev, nella realtà delle sue mosse era un fine e acuto conoscitore delle contraddizioni in Ucraina. La dimostrazione fu quando, unico tra i leader della Novorossiya, lo scorso anno portò avanti un colloquio via skype con generali e ufficiali ucraini di Kiev (vedere il video su civg.it); ci fu anche chi lo criticò aspramente per questo. Generali e ufficiali che in quel momento erano nemici. Tuttavia ma come spiegò in apertura per cercare una soluzione alla guerra occorre confrontarsi da soldati, da patrioti, in un rispetto reciproco che esclude i fanatici, i criminali ed i nazisti che pure sono al potere a Kiev. Pur tra inevitabili differenze e scambi di accuse il colloquio terminò con auguri ed impegni reciproci di cercare soluzioni di pace, con la coscienza che i giochi erano molto lontani dai due fronti di combattimento. I saluti finali furono tra patrioti, di uomini d’onore, camerateschi e di fratellanza. Esattamente i valori di Mozgovoj, dei suoi uomini e della sua Brigata Prizrak. Io credo che quel colloquio fu uno dei più alti e lungimiranti atti politici della leadership della Novorossiya.

La sua visione politica e dell’organizzazione della società erano fondate su una  forte coscienza sociale, su forti e radicati valori di uguaglianza e di progresso sociali e di patriottismo, cementati nella profonda radice antifascista dei popoli slavi, una radice non ideologica ma parte del normale sentire comune di centinaia di milioni di persone, come il 9 maggio in Russia conferma ogni anno e quest’anno più che mai. La sua lucida denuncia della comunanza quasi naturale di interessi tra gli oligarchi e le forze neonaziste, sostenute dalla NATO e dall’occidente, lo hanno sicuramente messo in una posizione di prima fila tra gli obiettivi da eliminare, un ostacolo ai piani di asservimento e sottomissione delle Repubbliche popolari del Donbass. Coloro che ne hanno ordinato la morte hanno cercato di eliminare non solo un valoroso e amato comandante militare, ma anche le sue proposte di programmi sociali avanzati, la sua devozione verso valori etici, accanto alla sua determinazione nel combattere armi in pugno per difendere la propria terra, la propria casa, la propria patria e il proprio onore, come soleva ricordare nei suoi interventi pubblici.

Qui sotto un bellissimo e toccante video di Veronika Yuhknina sui solenni funerali del Comandante Mozgovoj ad Alchevsk. “L’ultimo arrivederci”.

 

 

La Chiesa Ortodossa russa, di cui Mozgovoj aveva profondo rispetto e considerazione, anche rispetto allo scenario di guerra nel Donbass, gli ha dedicato ufficialmente una Funzione funebre nella Cattedrale di San Pietroburgo, consacrata come un “Onore alla memoria di un eroe della Novorossiya: Alexej Borisovich Mozgovoj”.

Questa è una poesia da lui scritta già nel 2013. Quasi una premonizione.

 

 

“Non è male morire in Maggio.

Per chi deve scavare è comodo.

e gli usignoli canteranno la loro canzone

per l’ultima volta in modo inimitabile

Sotto il rumore delle prime tempeste di Maggio

al posto dei cupi canti funebri

la pioggia cadrà al posto delle lacrime

e dissolverà la tristezza dei ricordi.

Il tumulo mi accoglierà

sotto una coperta di erbe verdi,

anche se non ci sarà una croce

in mezzo a betulle stanche.                                                                                          

Con il sussurro delle nuove foglie appena sbocciate

che hanno appena preso la vita,

non ci sono ancora piante grigie

appena si sta appena risvegliando tutto

Non è male morire in Maggio.

dimorare nella freschezza primaverile

anche se non sono riuscito a fare tutto

Ma non ci sono dubbi…                                                                                                                              

…Non è male morire in Maggio.”

 

Alexei Mozgovoj

(Traduzione dall’originale russo di Oxana L.)

 

Мозговой Алексей Борисович

Не плохо в мае умереть, 
Могильщику копать удобно. 
И соловьи всё будут петь, 
В последний раз, так бесподобно. 

Под грохот первых майских гроз, 
Вместо унылых отпеваний ... 
И дождь, прольётся вместо слёз, 
Он смоет грусть воспоминаний. 

Могильный холмик приютит, 
Под покрывалом трав зелёных. 
Пусть даже крест там не стоит, 
Среди берёзок утомленных. 

Под шелест листьев молодых, 
Что только к жизни потянулись. 
Пока ещё нет трав седых, 
А только, только всё проснулось. 

Не плохо в мае умереть ... 
Остаться в свежести весенней. 
И хоть не смог я всё успеть, 
Но не осталось уж сомнений ... 

Не плохо, в мае умереть ...

 

 

 

Addio Comandante, fratello e compagno Mozgovoj, la tua memoria vivrà, come esempio imperituro di vita e di lotta, nell’anima e nella coscienza del tuo popolo, di tutti i popoli e gli uomini e donne schiacciati, ma resistenti. Ad un mese dalla tua dipartita noi ancora singhiozziamo.

Nulla si dimentica. Nessuno è dimenticato.  Ad memoriam.

 

A cura di Enrico Vigna.

23 giugno 2015

Centro Informazione e Solidarietà con la Novorossiya e l’Ucraina resistente (info@civg.it)