CIVG INFORMA n°3

Ecco i nuovi articoli aggiunti questa settimana:

 

Le vere ragioni della guerra in Libia

di Jean-Paul Pougala*

 

IL PRIMO SATELLITE AFRICANO RASCOM 1

E’ la Libia di Gheddafi che offre a tutta l’Africa la sua prima vera rivoluzione dei tempi moderni: assicurare la copertura universale del continente per la telefonia, la televisione, la radiodiffusione e per molteplici altre applicazioni, come la telemedicina e l’insegnamento a distanza. Per la prima volta diventa disponibile una connessione a basso costo su tutto il continente, fino alle più sperdute zone rurali, grazie al sistema di ponti radio WMAX.

La storia inizia nel 1992, quando 45 paesi africani creano la società RASCOM per disporre di un satellite africano che faccia abbassare i costi delle comunicazioni nel continente. Telefonare da e verso l’Africa presentava all’epoca le tariffe più care al mondo, perché esisteva un’imposta di 500 milioni di dollari che ogni anno l’Europa incassava sulle conversazioni telefoniche, anche all’interno di uno stesso paese africano, per il passaggio delle comunicazioni sui satelliti europei come Intelsat. Un satellite africano veniva a costare 400 milioni di dollari....LEGGI TUTTO

 

 


 

Decolonizzare la Palestina storica è

l'unico modo per evitare che Israele, uno Stato criminale e fascista, continui la sua politica di aggressione, minacciando la pace nel

Mediterraneo e nel mondo.

 

La retorica dell'impotenza

Alcuni comunicati diffusi in queste ore utilizzano nei titoli l'esortazione Fermiamo Israele. Siamo seri, non li abbiamo mai fermati, né li fermeremo questa volta. Solo gli Hezbollah li hanno fermati. I movimenti di solidarietà e i movimenti antiguerra non sono mai stati così impotenti. Privi di un minimo comune denominatore, divisi su ogni questione sia strategica che tattica, minati al loro interno da manovre di manipolazione e di diffamazione del dissenso antisionista, non hanno la capacità di indire nemmeno una manifestazione nazionale o europea per contrastare le infami dichiarazioni della signora Catherine Ashton, alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Unione Europea: Hamas deve cessare il lancio dei razzi, Israele deve assicurare che la risposta sia proporzionale, o di Mario Monti: L'Italia ha un rapporto speciale con Israele...LEGGI TUTTO

 


 

Il Presidente dell'Iran, Ahmadinejad incontra una delegazione di rabbini antisionisti

 

27 Settembre 2012 - New York City

Una delegazione di rabbini anti-sionisti si è incontrata Giovedi 27 settembre 2012 con il Presidente Iraniano durante la sua visita a New York per l’ONU. Il Presidente insieme a un entourage scelto, che comprendeva l'Ambasciatore Iraniano alle Nazioni Unite, ha accolto calorosamente la delegazione; le parti hanno poi conferito per circa una mezz'ora.
Il Presidente ha onorato il capo della delegazione, il Rabbino Senior Moshe Dov Beck, un sopravvissuto all'Olocausto, prima di aprire la riunione. Il rabbino ha parlato in yiddish mentre il suo collega, il rabbino Yisroel Dovid Weiss ha tradotto in inglese.
Il rabbino ha esordito salutando il Presidente e ringraziandolo per aver concesso del suo tempo prezioso, che, il rabbino ha osservato, dimostra il suo calore per il popolo ebraico, non solo nella sua paese, ma anche all'estero...
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ANGELO D’ORSI – Le immagini di Gaza

 

Guardo le foto. E mi sembra un macabro scherzo. Guardo le foto. E non riesco a crederci. Le riguardo, mi soffermo sui volti color cenere, le macchie della pelle, gli occhi ora sbarrati, ora socchuisi, ora, infine, chiusi e destinati a mai più riaprirsi. Le foto dei bambini di Gaza.

Quelli più grandicelli – forse 7-8 anni – sono rivesti della bandiera della Palestina, quelli più piccini, in verde islamico, con decorazioni; i neonati fasciati da lenzuolini bianchi, piccoli sudari. Guardo i volti severi, composti, pieni di dolore contenuto, dei loro genitori; una di queste immagini rappresenta un corteo funebre. Due corpicini portati delicatamente tra le braccia dei loro padri: un terzo uomo (sono tutti molto giovani), al centro, regge le teste, le piccole teste, ricoperte da un velo candido; sono i corpi senza vita di Jumana e Tamer, la cui vita è stata fermata prima che raggiungesse il quarto anno. Gli uomini camminano, non piangono, non mostrano neppure odio, ma intuisci dietro le maschere facciali, ferme, come inerti, intuisci disperazione: un’assoluta, semplice disperazione...LEGGI TUTTO

 


 

 

Comunicato del Partito Arabo e Socialista Baath in occasione del 44mo anniversario della Rivoluzione del 17- 30 luglio 1968

 

In quest’occasione l’identità di lotta del Baath si radica e conferma la sua nobile missione.

Figli Moujahid del nostro popolo!

Figli della nostra Nazione Araba Gloriosa!!

Celebriamo oggi il 44mo anniversario della grande rivoluzione del 17-30 luglio: la rivoluzione del Baath in Iraq che ha espresso attraverso le sue grandi realizzazioni l’identità di lotta, patriottica, nazionale democratica e socialista. Questa rivoluzione ha incarnato essa stessa il carattere e l’identità rivoluzionaria del popolo iracheno e fu, a dire il vero, il lato raggiante delle due rivoluzioni del luglio del 1958 e dell’8 febbraio 1963. In effetti, fu il Baath che affrontò le tendenze deviazioniste del tiranno Abdel Karim Passim, che svierà dagli obiettivi patriottici e nazionalistici della Rivoluzione del 1958, allorquando il Baath intraprese una lotta senza tregua per circa 5 anni coronata con la rivoluzione dell’8 febbraio del 1963 che mise fine alla dittatura di Qassem...LEGGI TUTTO

 



Striscia di Gaza: nessuna guerra, ma deliberata aggressione armata da parte di uno degli eserciti piu' potenti al mondo, ai danni di piu' di 1.600.000 civili palestinesi.

 

Sulla base di dati riferiti al 2008 l'esercito israeliano, che è considerato tra le forze armate di maggior livello qualitativo, addestrativo operativo al mondo, puo' contare su circa 200.000 effettivi tra donne e uomini, in grado di triplicarsi, per necessità, con circa 450.000 riservisti; circa 300 aerei da combattimento, 40 aerei da trasporto, più di 300 elicotteri compresi quelli d’assalto Apache, aerei F16 Falcon e F15 Eagle con una difesa antiarea di oltre un centinaio di batterie missilistiche a lunga e media gittata; 3 sottomarini, 17 navi da combattimento e più di 30 pattugliatori; 76 brigate, più di 3.500 carri armati, più di 10.000 mezzi blindati e numero imprecisato di pezzi d’artiglieria. Infine come base identificativa e di attacco vengono utilizzati U.A.V. “Unmanned Aerial Vehicle” , chiamati informalmente Droni, veicoli aerei senza pilota, autonomi e pilotati a distanza che permettono, di colpire “obiettivi mirati”...LEGGI TUTTO