Decolonizzare la Palestina storica

Decolonizzare la Palestina storica è l'unico modo

per evitare che Israele, uno Stato criminale e fascista,

continui la sua politica di aggressione, minacciando la pace nel

Mediterraneo e nel mondo.

 

La retorica dell'impotenza

Alcuni comunicati diffusi in queste ore utilizzano nei titoli l'esortazione Fermiamo Israele.

Siamo seri, non li abbiamo mai fermati, né li fermeremo questa volta. Solo gli Hezbollah li

hanno fermati. I movimenti di solidarietà e i movimenti antiguerra non sono mai stati così

impotenti. Privi di un minimo comune denominatore, divisi su ogni questione sia strategica

che tattica, minati al loro interno da manovre di manipolazione e di diffamazione del

dissenso antisionista, non hanno la capacità di indire nemmeno una manifestazione

nazionale o europea per contrastare le infami dichiarazioni della signora Catherine Ashton,

alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Unione Europea: Hamas deve

cessare il lancio dei razzi, Israele deve assicurare che la risposta sia proporzionale, o di

Mario Monti: L'Italia ha un rapporto speciale con Israele.

 

Contro la retorica dell'impotenza:

denunciamo l’avventurismo criminale dello Stato di Israele che precipita il Medio Oriente

e tutta l’area del Mediterraneo in una crisi gravissima foriera di sviluppi ancora più vasti e

disastrosi.

denunciamo il tentativo di ripetere l’operazione Piombo fuso del 2008. Siamo, come

allora, alla vigilia di elezioni politiche in Israele che segneranno, anche grazie all’ennesimo

bagno di sangue palestinese, l'affermazione irreversibile di una destra dichiaratamente

fascista, che mira in tempi stretti a completare la pulizia etnica della Palestina.

denunciamo il carattere del tutto avventurista della operazione Pillar of Defence che cade

in una situazione mediorientale (Siria, Libano, Libia, Iran, Iraq, Afghanistan)

assolutamente instabile, che può scatenare un incendio di vaste proporzioni in tutta

l’area. E sullo sfondo la minaccia del confronto militare con l’Iran.

Ahmed al Jaabari era un dirigente politico di Hamas molto noto per aver gestito con abilità

lo scambio di prigionieri che aveva portato alla liberazione del caporale Gilad Shalit. Il suo

assassinio è servito sadicamente a Israele come miccia, come innesco del piano di

aggressione che è stato poi presentato all’opinione pubblica mondiale come atto di

autodifesa e che i governi occidentali, a cominciare dagli Stati Uniti d’America del premio

Nobel per la pace, Barack Obama, provvederanno irresponsabilmente ad avallare.

Ahmed al Jaabari e il caporale Shalit nel giorno del suo rilascio

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Contro la retorica dell'impotenza: contestare i complici.

L’Italia e il governo Monti hanno responsabilità di primo piano, dirette, per la strettissima

collaborazione non solo economica, ma anche e soprattutto militare che hanno garantito

allo Stato di Israele. L’Italia sta armando Israele (30 caccia addestratori M-346 “Master di

Alenia Aermacchi, per attacchi al suolo e missili terra-aria, con un giro di affari intorno al

miliardo di dollari) e dunque è in prima linea in quella guerra insensata contro i popoli

arabi, contro i palestinesi e non solo. L’Italia è in prima linea con forniture militari, con

programmi di addestramento congiunto. Le forze armate italiane si doteranno di un

satellite elettro-ottico Ofeq, prodotto dalle industrie israeliane Iai e Elbit (costo 200 milioni

di dollari), di 2 velivoli di pronto allarme (Early warning and control-AEW&C Gulfstream

550) di Iai e Elta System (800 milioni circa), e di altri dispositivi elettronici a raggi

infrarossi per elicotteri, di coproduzione italo-israeliana.

La nostra Costituzione ne risulta stravolta e vilipesa!

È notizia di questi giorni che corpi scelti della marina italiana hanno partecipato alla

esercitazione Rising Star 2012, insieme alla marina israeliana nel porto di Haifa. E suona

irridente e oscena la motivazione di questa esercitazione, che recita: Addestramento

contro le minacce terroristiche e i fenomeni di pirateria contro cui studiare assetti e

procedure efficaci! Suona oscena perché il primo Stato a utilizzare il terrorismo e la

pirateria marittima in acque internazionali, violando tutte le leggi e convenzioni

internazionali, è proprio lo Stato di Israele, come è stato dimostrato dal sanguinoso

assalto alla nave turca Mavi Marmara e, più recentemente, dall’assalto e dalla cattura in

acque internazionali del veliero Estella diretto a Gaza.

Ci chiediamo: quale altro crimine deve commettere lo Stato di Israele, quanto sangue

palestinese deve far ancora scorrere, affinché l’opinione pubblica mondiale si convinca

della pericolosità di Israele e della necessità che i rispettivi governi pongano fine a ogni

complicità con i suoi crimini?

Il SIONISMO, ultima impresa coloniale del XX secolo, rappresenta una minaccia

permanente alla pace nel mondo.

Contro la retorica dell'impotenza:

una strategia chiara: DECOLONIZZARE LA PALESTINA STORICA

uno strumento necessario: un riferimento nazionale di tutte le forze antisioniste

un metodo di lavoro indispensabile: la formazione di una nuova generazione di

attivisti.

Contro la retorica della coesistenza:

no alla soluzione sionista due popoli-due stati.

no al dialogo tra oppressori e oppressi, tra assassini e assassinati.

no alla normalizzazione dell'anormale.

 

FREE PALESTINE!

 

BOYCOTT ISRAEL!

 

ISM-Italia Torino, 17 novembre 2012