Dichiarazione di Robben Island


 

Noi firmatari affermiamo la convinzione che la libertà e la dignità sono l'essenza della civiltà. La gente in tutto il mondo, e lungo tutto il corso della storia, è sempre insorta per difendere la propria libertà e dignità contro il dominio coloniale, l'oppressione, la segregazione e l’apartheid.

Generazioni di uomini e donne hanno fatto grandi sacrifici per forgiare i valori universali, difendere le libertà fondamentali e far progredire il diritto internazionale e i diritti umani. Non vi è rischio maggiore per la nostra civiltà che rinunciare a questi principi e consentire la loro violazione e negazione, senza assumercene la responsabilità.

Il popolo palestinese ha lottato per decenni per la giustizia e la realizzazione dei suoi inalienabili diritti. Questi diritti sono stati più volte ribaditi da innumerevoli risoluzioni delle Nazioni Unite.

Valori universali, legalità e diritti umani internazionali non possono fermarsi alle frontiere, né ammettere due pesi e due misure, e devono essere applicati in Palestina. Questa è la strada da seguire per una  pace  giusta  e  duratura  nella  regione,  a  beneficio  di  tutti  i  suoi  popoli. La realizzazione di questi diritti implica il rilascio di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri politici palestinesi la cui condizione è un riflesso della privazione pluridecennale di libertà che il popolo palestinese ha subito, e che continua a sopportare.

Centinaia di migliaia di palestinesi sono stati incarcerati in qualche momento della loro vita, in uno degli esempi più eclatanti di detenzione di massa volta a distruggere il tessuto nazionale e sociale del popolo occupato, e spezzare la sua volontà di ottenere la libertà. Migliaia di prigionieri politici palestinesi ancora languono oggi nelle carceri israeliane. Alcuni prigionieri palestinesi hanno trascorso oltre 30 anni nelle prigioni israeliane, facendo di Israele, la potenza occupante, lo stato responsabile per i più lunghi periodi di detenzione politica nella storia recente.

Il trattamento dei prigionieri palestinesi, dal momento del loro arresto, durante gli interrogatori e il processo, quando c’è un processo, e durante la loro detenzione, viola le norme e gli standard previsti dalla legge internazionale. Queste violazioni, compresa l'assenza delle garanzie fondamentali del giusto processo, l'uso di detenzione arbitraria, i maltrattamenti, tra cui l'uso della tortura, il disprezzo per i diritti dei minorenni, la mancanza di assistenza sanitaria per i prigionieri malati, il trasferimento dei detenuti nel territorio della potenza occupante e le violazioni del diritto a ricevere visite, così come l'arresto di rappresentanti eletti, richiedono la nostra attenzione e il nostro intervento.

Tra questi prigionieri, è emerso un nome, a livello nazionale e internazionale, centrale per l'unità, la libertà e la pace. Marwan Barghouthi ha trascorso un totale di quasi due decenni della sua vita nelle carceri israeliane, compresi gli ultimi 11 anni. Egli è il prigioniero politico palestinese più importante e rinomato, un simbolo dei palestinesi che si battono per la libertà, una figura capace di unire e un sostenitore della pace basata sul diritto internazionale. Come è accaduto che la mobilitazione internazionale portasse alla liberazione di Nelson Mandela e di tutti i prigionieri anti- apartheid, riteniamo che la comunità internazionale debba contribuire a ottenere la libertà per Marwan Barghouthi e per tutti i prigionieri palestinesi, come parte integrante della responsabilità morale, giuridica e politica di aiutare il popolo palestinese ad ottenere i propri diritti.

Chiediamo quindi la liberazione di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri palestinesi, e ci impegniamo ad agire in tal senso. In attesa del loro rilascio, devono essere garantiti i diritti dei prigionieri palestinesi, come sanciti dal diritto internazionale umanitario e dalla legge per i diritti umani, e le campagne di arresti devono cessare.

Uno degli indicatori più importanti della disponibilità a fare la pace con il tuo avversario è il rilascio di tutti prigionieri politici, un segnale forte di riconoscimento dei diritti dell’altro popolo e delle sue giuste rivendicazioni di libertà. È il segnale di una nuova era, in cui la libertà aprirà la strada che conduce alla pace. Occupazione e pace sono incompatibili. L’occupazione, in tutte le sue manifestazioni, deve finire, in modo che la libertà e la dignità possano prevalere. La libertà deve prevalere affinché termini il conflitto e affinché i popoli della regione possano vivere in pace e sicurezza.

 

MEMBRI DEL COMITATO INTERNAZIONALEDI ALTO LIVELLO (IHNC)

 

 

Ahmed Kathrada (Fondatore)

Ahmed Mohamed Kathrada ha iniziato la sua militanza all'età di 13 anni ed è stato uno dei leader della lotta anti razzista e anti apartheid in Sud Africa. Ha trascorso quasi tre anni di carcere insieme a Walter Sisulu, Nelson Mandela e Oliver Tambo, per essersi opposto al governo dell'apartheid e per aver incitato la popolazione a battersi per un Sud Africa giusto e democratico. Prima di essere nuovamente imprigionato lanciò la Campagna internazionale che avrebbe condotto  alla liberazione di Mandela. Kathrada ha trascorso 18 dei suoi 26 anni complessivi di carcere a Robben Island. E’ un ex membro del Parlamento sudafricano, è stato Consigliere parlamentare del Presidente Mandela. Ha fondato la Fondazione omonima Kathrada Ahmed.

 

Nabil El Araby

Dal luglio 2011, Nabil El Araby è il segretario generale della Lega degli Stati Arabi. In precedenza, è stato ministro degli Esteri in Egitto. Diplomatico di carriera, El Araby ha ricoperto la carica di rappresentante permanente dell'Egitto presso le Nazioni Unite, sia a Ginevra sia a New York. Ha presieduto il Consiglio di sicurezza (giugno 1996) ed è stato Vice-Presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (1993, 1994, 1997). Nabil El Araby, che è stato membro della Corte internazionale di giustizia (2001-2006), è considerato uno dei giuristi internazionali più eminenti.

 

Theo Ben-Gurirab

Ex Primo Ministro e Ministro degli Esteri della Namibia, attualmente è Presidente dell'Assemblea Nazionale della Repubblica di Namibia. E' stato eletto come Presidente dell'Unione Interparlamentare con un mandato di tre anni nel mese di ottobre 2008. Da ottobre 2011, è Presidente Onorario della IPU. Durante i suoi 35 anni dedicati agli affari internazionali e alla diplomazia, in particolare presso le Nazioni Unite, è stato Presidente della 54ª sessione dell'Assemblea generale dell’ONU. Egli è stato determinante nel guidare il processo di riforma delle Nazioni Unite ed ha presieduto alla redazione della storica Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite nel 2000.

 

John Bruton

John Bruton è stato Primo Ministro della repubblica irlandese (Taoiseach), impegnato nei negoziati di pace in Irlanda del Nord. Ha ricoperto l’incarico di ambasciatore dell’Unione europea negli Stati Uniti. E’ stato eletto la prima volta nel Parlamento irlandese nel 1969, carica che ha conservato fino al 2004.

 

Angela Davis

Angela Y. Davis è conosciuta a livello internazionale per il suo impegno contro tutte le forme di oppressione negli Stati Uniti e all'estero. Nel corso degli anni è stata attiva come studentessa, insegnante, scrittrice, studiosa e attivista / organizzatrice. La Davis è una testimonianza vivente delle lotte storiche dell'epoca contemporanea. Nel 1970 è stata messa nella lista dei Dieci maggiori ricercati dell'FBI sulla base di false accuse, ed è stato oggetto di una caccia della polizia che la costrinse alla clandestinità e che culminò con la cattura e con uno dei processi più famosi nella storia recente degli Stati Uniti. Durante la sua incarcerazione durata sedici mesi, fu organizzata una grande campagna internazionale "Free Angela Davis", che portò alla sua assoluzione nel 1972. La professoressa Davis è ancor oggi in prima fila nella lotta per i diritti dei detenuti negli Stati Uniti e nel mondo. E’ docente emerito di Storia della Coscienza e di Studi sul femminismo presso l'Università di Santa Cruz, in California. Nel 1994 è stata nominata Presidente del dipartimento di Studi del femminismo afro-americano presso l'Università della California.

 

Adolfo PérezEsquivel

Un noto artista argentino, Adolfo Pérez Esquivel dopo aver lasciato l'insegnamento si è dedicato all’organizzazione di movimenti pacifisti contro le dittature dell’America Latina. Fu nominato segretario generale del Servicio Paz y Justicia (Pace e giustizia o SERPAJ) un gruppo che coordina i movimenti nonviolenti nella regione. A causa della sua attività a favore dei diritti umani in tutta l'America Latina, Adolfo Pérez Esquivel divenne un bersaglio della dittatura militare argentina. Nel 1977, egli stesso scomparve, imprigionato e torturato dai militari argentini per 14 mesi. Fu rilasciato dopo essere stato nominato prigioniero politico dell’anno da Amnesty International nel 1978. Adolfo Pérez Esquivel è stato insignito del Premio Nobel per la Pace nel 1980 per l’impegno a favore dei diritti umani e la democrazia per i popoli dell'America Latina. Dopo il suo rilascio, Adolfo Pérez Esquivel ha proseguito il suo lavoro principale presso l’organizzazione SERPAJ.

 

Stéphane Hessel & Christiane Hessel

Stéphane Hessel ha preso parte alla resistenza contro il regime nazista, è stato un diplomatico e ambasciatore di Francia, scrittore e icona dei diritti umani. Un instancabile difensore del diritto internazionale, è diventato presidente onorario del Tribunale Russell sulla Palestina. Il suo libro Indignez vous! diventa un best seller mondiale e una fonte di ispirazione per tutta una generazione in cerca di giustizia politica e sociale. Sua moglie Christian Hessel è attiva a livello internazionale per i diritti umani, in particolare per i diritti dei bambini.

 

Lena Hjelm-Wallén

Lena Hjelm-Wallen, è l'ex vice primo ministro e ministro degli Affari esteri della Svezia. Ha ricoperto numerosi altri incarichi ministeriali ed è stata un membro del Parlamento fino al 2002. E'stata presidente dell'Istituto internazionale per la democrazia e l'assistenza alle elezioni (2002- 2009). Ha anche presieduto il Centro Internazionale Olof Palme (2003-2013).

 

Jose-Ramos-Horta

Jose Ramos-Horta è stato insignito del Premio Nobel per la Pace nel 1996. Ha occupato diversi posti di rilievo a Timor Est, tra cui quello di Ministro degli Affari Esteri, ministro della Difesa e primo ministro, prima di essere eletto presidente. E 'autore / co-autore di libri, collaboratore delle principali testate giornalistiche. Attualmente è un inviato speciale delle Nazioni Unite.

 

Mairead Corrigan

Mairead Corrigan Maguire è stata insignito del Premio Nobel per la Pace nel 1976 per il suo impegno straordinario volto a porre fine al conflitto etnico / politico nella sua nativa Irlanda del Nord. Condivide  il premio con Betty Williams. Da quando ha ricevuto  il premio, Mairead ha dedicato la sua vita a promuovere il disarmo e la pace, sia in Irlanda del Nord che in tutto il mondo.

 

U Win Tin

Co-fondatore con Aung San Suu Kyi della Lega nazionale birmana per la democrazia, ha trascorso due anni nelle carceri birmane. Giornalista, scrittore e poeta, gli è stato assegnato il Premio UNESCO World Press Freedom per i suoi sforzi nel difendere e promuovere la libertà di espressione. Quell'anno, è stato anche insignito del World Association of Newspapers «Golden Pen of Freedom Award.

 

L'arcivescovo Desmond Tutu

Sacerdote anglicano, Desmond Tutu Mpilo fu il primo nero ad essere nominato Segretario generale del Consiglio sudafricano delle Chiese e vescovo anglicano di Johannesburg. Ha chiesto la parità di diritti per tutti i sudafricani. Ha incoraggiato la resistenza non violenta al regime dell'apartheid e sostenuto il boicottaggio economico del paese. Ha ottenuto il premio Nobel per la pace ed è stato eletto arcivescovo di Città del Capo. In seguito è stato nominato Presidente della Commissione per la Verità e la riconciliazione del Sud Africa, istituita dall'allora presidente Nelson Mandela, per indagare sui crimini del periodo dell'apartheid. Tutu è considerato come uno statista mondiale con un ruolo importante da svolgere per la riconciliazione e come riferimento morale.

 

Jody Williams

Jody Williams, insegnante statunitense, ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1997 per il suo lavoro come fondatrice e coordinatrice della Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo. Dal 2006, Jody Williams presiede l’associazione Initiative delle donne Nobel. L'associazione utilizza il prestigio del Premio Nobel per la pace e l'influenza combinata delle sorelle vincitrici del Premio associate per sostenere gli sforzi delle donne di tutto il mondo che lavorano per la pace sostenibile, la giustizia e l'uguaglianza.