“Piccoli” segni di cedimento del regime ucraino, le cose non vanno bene come sembrano per i separatisti, ma meglio. Ma c’è un problema…

29 gennaio 2015

 

Un articolo tanto interessante quanto inquietante sui segni di cedimento della giunta di Kiev. Ecco, in breve, cosa potrete leggere in quest'articolo:

- L'aggravarsi di grida isteriche a Kiev e nei paesi occidentali sull'inesistente "invasione russa";

- Un decreto legge che permette agli ucraini in età di leva di sostare più a lungo in Russia per evitare la coscrizione;

- La chiusura di ottomila militari ucraini nella sacca di Debaltsevo (curioso parallelo con un analogo accerchiamento di invasori nazisti settant'anni fa);

- Il reclutamento nell'esercito ucraino di ragazzi di 16 e 17 anni (qualcuno ricorda la Hitler-Jugend?);

- le resistenze ai reclutatori, letteralmente con i forconi (anche nell'Ucraina occidentale);

- una versione grottesca della storia insegnata ai bambini;

- la norma (nella foto) che autorizza gli ufficiali a sparare sui soldati che disertano, senza processo.

Il commento finale dell'articolo lo lasciamo come (amara) sorpresa ai lettori. Intanto, vi mostriamo nel seguente filmato cosa resta del convento dell'icona "Ivirskaja" della Madre di Dio presso Donetsk, di cui avevamo commentato il bombardamento agli inizi di novembre:

 

Padre Ambrogio

 

Tanti piccoli segni dimostrano che la guerra nel Dombass non sta andando bene per l’esercito di Kiev, e la prova è l’accanimento contro la Russia dei governi occidentali.

Da più parti si alza nuovamente la voce “sanzioni”, la agenzie di rating, puntate come missili Cruise fanno il loro lavoro, e inglesi e polacchi premono addirittura per la disconnessione della Russia dal sistema bancario Swift.
Questo sistema di trasmissioni dati bancario, ente privato di diritto belga, sarebbe costretto dalla legislazione europea a bloccare le sue operazioni in Russia, se venisse deciso dall’UE.
Difficile che succeda, sarebbe una vera e propria dichiarazione di guerra, ma l’opzione rimane sul tavolo.
Anche la Merkel usa il bastone e la carota, ovvero alterna minacce di inasprimento delle sanzioni a promesse di aprire un mercato di libero scambio con la Russia.

Molti hanno fatto notare che la Grecia e l’Ungheria non sono d’accordo, e questa presa di posizione darà molti problemi in futuro a questi due paesi, ma quella è un’altra storia.

Nel fronte interno ucraino stanno succedendo molte cose:

La zona di Debaltsevo è quella evidenziata, una “sacca” che entra profondamente in territorio separatista, il modo migliore per mandare soldati al macello.

  • “Calderone” di Debaltsevo, gli ottomila soldati ucraini presenti nella zona, praticamente circondati, stanno dando segni di cedimento, e si segnalano diserzioni o addirittura soldati che passano al nemico, armi e tutto. Il Presidente russo Putin ha varato una legge che permette ai maschi in età di leva ucraini di sostare nel paese più a lungo, anche se la nuova legge sull’immigrazione varata pochi giorni fa non lo permetterebbe. In pratica un modo per accogliere i disertori.
  • Il Governo di Kiev inizia a dare segnali di preoccupazione, il parlamento vota praticamente all’unanimità una legge per certificare “l’aggressione russa”, in pratica una dichiarazione di guerra. Una guerra strana dove gli ucraini possono recarsi senza problemi in Russia, mentre i maschi russi dai 16 ai sessanta anni non vengono fatti entrare in Ucraina se non con fondati motivi e dopo attenti controlli alle frontiere, per paura che si uniscano ai “terroristi”. Una norma particolarmente idiota, tra l’altro, dato che che i territori controllati dai separatisti confinano ormai per centinaia di chilometri con la Russia.

 

  • Per capire le cose che succedono e alcune scelte strategiche, dobbiamo rimandare alla storia della seconda guerra mondiale, nell’attuale Ucraina, allora territorio sovietico, ci furono alcune delle più terribili battaglie della seconda guerra mondiale, con i russi che prima fecero una accanita resistenza contro gli invasori tedeschi e poi la riconquista a caro prezzo dei territori occupati, nel 1943-1944. Ho già parlato della propaganda ucraina che vedeva i difensori dell’aeroporto di Donetsk, i “cyborg” come “discendenti” dei difensori di Brest e di Odessa, dove per mesi i sopravvissuti delle guarnigioni rimasero sottoterra e combatterono contro i tedeschi. Nella foto potete vedere un estratto di una articolo del Chicago Tribune del 9 settembre 1943, che parla appunto dei furiosi combattimenti intorno alla città di Stalino, adesso Donetsk. In quel frangente le armate sovietiche iniziarono una terribile battaglia per riconquistare la città, che era la sede del comando Tedesco dell’armata del Sud. La situazione cambiò quando i panzer e le truppe tedesche vennero chiuse in una sacca e distrutte proprio nella città di Debaltsevo e nei villaggi vicini (osservate la freccia “red takes 3 towns in Stalino area”). La propaganda dei separatisti ricorda questi
  •  avvenimenti, al grido “circondiamo i nazisti adesso come settanta anni fa!”. Un pensiero deve andare anche ai superstiti delle divisioni italiane Pasubio e Torino, che si trovarono proprio nel mezzo dei combattimenti. Notevole notare che ai tempi gli americani consideravano quelle zone territorio russo, vabbè, allora erano alleati, dimenticavo.

eccone uno mentre fa il giuramento.

 

  • I ragazzi di sedici e diciassette anni delle accademia militari sparse in tutta l’Ucraina dovranno andare al fronte a combattere, anche se le loro famiglie pare siano disposte a tutto pur di impedirlo. Anche nelle campagna ormai i reclutatori vengono aggrediti letteralmente con i forconi, persino nelle zone più “patriottiche” dell’ovest. Il risultato è che la quarta ondata di mobilitazione, che doveva includere uomini dai sedici ai sessanta anni e persino le donne fino a cinquanta, ha dato scarsissimi risultati. Sembra che nessuno voglia andare a combattere e che molti preferiscano scappare nel “paese aggressore”, la Russia.
  • I bambini ucraini nelle zone controllate da governo di Kiev studiano una versione della storia “abbastanza” diversa da quella cui siamo abituati. Guardate come risponde questo bambino a Slaviansk, città momentaneamente sotto il controllo del governo ucraino, quando gli chiedono “chi sono i nazisti?”. Anche i polacchi pare siano affetti dallo stesso virus, ma quella, come si dice, è un’altra storia.

 

  • Altro simpatico provvedimento, una norma che autorizza gli ufficiali a sparare sui soldati che disertano, senza processo.

Soprattutto le ultime notizie mi ricordano qualcosa, qualcosa che deve essere successo tempo fa….

Tutto questo farebbe presagire ad un crollo imminente del governo di Kiev e a una disfatta economica, politica e militare.
Ma c’è ancora un grosso problema.
Non esiste un leader autorevole o un qualche politico ucraino che possa prendere le redini del paese dopo la caduta e tirarlo su in qualche modo.
Tutti i vari politici o sono troppo corrotti, o sono troppo nazisti o sono troppo legati alla Russia o sono troppo stupidi.
Alcuni anche con due o tre di questi difetti, soprattutto quelli attualmente al governo.
In Russia risolsero un problema simile mandando al potere un oscuro funzionario dell’apparato sovietico, un tal Vladimir Putin, ragazzo che si era fatto notare per le sue doti ma non potentissimo, perlomeno all’inizio.
Dietro di lui però non c’erano oligarchi o “poteri forti”, ma i funzionari della burocrazia dell’impero russo prima e di quello sovietico dopo, con secoli e secoli di esperienza.
Dal 1600 detenevano le redini del potere ed era ora che qualcuno facesse qualcosa.
In Ucraina, nazione nata solamente ventitré anni fa, non esiste niente di tutto questo, i funzionari sovietici sono stati allontanati dopo numerose “purghe” ed è rimasta al potere gente incompetente e corrotta.

Al potere negli ultimi anni sono andati al potere e si sono avvicendati diversi personaggi, alcuni legati al passato sovietico , e accusati di essere “filorussi”, (chissà perché), altri , come la Tymoshenko , che al inizio era la proprietaria di un negozio di videonoleggio o il cioccolataio Poroshenko, vengono dal mondo dell’oligarchia, ovvero dei “nuovi ricchi” nati dal saccheggio delle risorse del paese, venduta ai privati ad una piccola frazione del valore reale.
La giusta rabbia dei cittadini ucraini, impoveriti da decenni di saccheggio del paese, è stata indirizzata contro la Russia, e non contro i politici e gli oligarchi locali.
Personalmente speravo tanto nei ranghi inferiori dell’esercito , la classica “rivolta dei colonnelli”, che mettesse tutto a posto.
Purtroppo l’imbecillità conclamata dei vertici militari di Kiev mi fanno presagire il peggio.

Come andrà a finire tutto questo immane casino?

Purtroppo penso finirà male, con la “balcanizzazione ” del paese.

Per poter ricostruire dovranno prima distruggere tutto, città, persone, fabbriche e la società stessa.. 

Da rischiocalcolato