Ricostituire al più presto una commissione uranio impoverito e fattori patogeni

L’esigenza di ridar vita al più presto a una Commissione d’Inchiesta sull’Uranio Impoverito e su altri fattori patogeni, magari affidata alla Camera dei Deputati, si è fatta sentire con sempre maggiore urgenza anche a seguito dei recenti casi di personale militare ammalato e deceduto nei poligoni della Sardegna, tra cui  Luca Iddas, Mario Porcu e Giancarlo Cocco.

Urge anche l’esigenza di dare inizio finalmente alla bonifica in profondità dei poligoni, mai eseguita in 50 anni, dove le falde acquifere possono essere state inquinate da migliaia di proiettili anche all’uranio impoverito, rimasti sotto la superficie del terreno.

Vi è inoltre la problematica del risarcimento di molte centinaia di vittime, rimasta in sospeso dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e in particolare lo IARC, ha stabilito in modo inequivocabile l’esistenza del nesso tra tumori e uranio impoverito (il non riconoscimento di questo nesso è stato causa di numerosi indebiti dinieghi di risarcimento).

Occorre anche finalmente affrontare il problema delle deformazioni nelle nascite (sia negli esseri umani che negli animali), che si sono verificati e di cui ancora non è stato nemmeno compilato un elenco.

 

Si è prodotta anche una rilevante lesione dei diritti umani, con speciale riguardo al diritto alla salute. Attualmente ci troviamo con oltre 4 mila casi di gravi malattie e oltre 300 casi di morte. E questo dato riguarda solo il personale militare. del tutto trascurato il personale civile che addirittura è stato tenuto fuori dalle indagini.

La situazione si è aggravata anche per via della recente decisione (18 dicembre 2014) relativa alla sospensione del processo di Lanusei (procuratore Dott. Domenico Fiordalisi).

A fattor comune di tutte queste drammatiche vicende la mancata adozione di misure di protezione, sulle cause della quale deve essere finalmente  compiuta un’indagine da parte dell’auspicata nuova Commissione d’Inchiesta.

Lo scrivente rivolge anche un appello al Capo dello Stato perché intervenga in questa grave situazione di trascuratezza nei riguardi di personale colpito da gravi infortuni (e leso nella propria dignità), che ha operato al servizio del Paese.

 

Roma, 23/12/2014  

             

Falco Accame, Presidente Anavafaf e

Presidente Onorario del Centro Iniziative per la Verità e Giustizia