Alexander Mercouris: Punti morti e negoziati sul gas a Milano

I punti morti a Milano

Le notizie dal vertice di Milano stanno ancora filtrando, ma è chiaro che non vi è stato alcun passo avanti e la crisi ucraina rimane a un punto morto. Poroshenko ha detto che sono stati concordati i "parametri" di un accordo sul gas ma sembra che nulla del genere sia accaduto.

Il commento più fatuo del giorno è venuto da Van Rompuy, che ha definito i negoziati un "progresso", perché si suppone che Putin abbia detto che non vuole un conflitto congelato in Ucraina o che l'Ucraina orientale diventi un'altra Transnistria. Per capire l'assurdità di tale commento, cercare solo di immaginare Putin che annuncia solennemente agli europei il contrario: che non vuole un conflitto congelato in Ucraina e che vuole che l'Ucraina orientale diventi un'altra Transnistria!

 

Non per la prima volta, Putin appare come un uomo circondato da nani.

A quanto mi risulta l'idea di un incontro a colazione tra Putin e i leader europei è venuto da Angela Merkel. Con le economie tedesche ed europee blindate in parte a causa della stessa politica di sanzioni che lei stessa ha imposto, la Merkel ha bisogno che questa crisi abbia fine. Allo stesso tempo, rimane assolutamente restia ad affrontare gli Stati Uniti e i loro alleati europei o gli atlantisti in Germania. Sembra quindi sperare che Putin la districhi dal caos in cui lei stessa si è infilata. Ma poiché non è pronta ad affrontare gli Stati Uniti e i suoi alleati o gli atlantisti, vuole che Putin la farla uscire dai guai capitolando a tutte le loro richieste. Cerca di farlo applicando "pressioni" su Putin (ecco tutto lo scopo dell'incontro a colazione) e poi si mostra accigliata, arrabbiata e sconcertata quando questo non funziona.

Abituata a far la voce grossa contro gli altri leader europei e a ottenere quel che vuole, è come se la Merkel, di fronte da un avversario del proprio livello, non sapesse cosa fare. Mi ricorda Obama, uscito parimenti sconcertato e arrabbiato dal confronto con Putin due anni fa in un vertice in cui si è discusso della crisi siriana.

Nel frattempo, mentre l'economia europea e tedesca resta blindata, quella russa accelera nonostante la caduta del prezzo del petrolio che cade mentre la disintegrazione dell'Ucraina si accelera. In politica e in diplomazia come in guerra, è necessario sapere quando ritirarsi prima che la situazione diventi una disfatta totale. Gli europei non mostrano alcun livello di questa capacità o comprensione, e così siamo in attesa di una disfatta.

I negoziati sul gas a Milano

Maggiori informazioni stanno trapelando sui negoziati sul gas a Milano, e la situazione è brutta.

Fin da giugno i russi stanno dicendo che il prezzo contrattuale del gas fornito all'Ucraina è di $ 485/1000, ma che sono pronti a offrire a titolo temporaneo uno sconto di $ 100/1000, portando il prezzo del gas fornito all'Ucraina questo inverno fino a $ 385/1000, a condizione che l'Ucraina paghi i suoi eccezionali arretrati e paghi in anticipo per tutto il gas fornito.

I russi non hanno mai vacillato da questa posizione. Gli ucraini non hanno mai vacillato dal rifiuto.

A quanto mi risulta la posizione ucraina è che il prezzo "corretto" per il gas russo è di $ 269/1000, raggiunto da Janukovich attraverso gli sconti che ha negoziato con Putin lo scorso dicembre. Gli ucraini insistono sul fatto che tutti gli arretrati del gas devono essere ricalcolati sulla base di questo prezzo e che solo quando ciò accadrà considereranno di pagarli. Nel frattempo, sotto pressione europea, hanno detto che avrebbero accettato in via temporanea di pagare un prezzo più alto (apparentemente $ 320/1000) fino a quando la controversia sarà risolta. Tuttavia, essi insistono sul fatto che i pagamenti che faranno durante il periodo di questo prezzo devono essere trattati come pagamento per il gas fornito in base a questo prezzo e non come pagamento degli arretrati.

Non ho intenzione di discutere qui in dettaglio l'assurdità della posizione ucraina, che tratta un prezzo scontato offerto a Janukovich in cambio di condizioni che l'Ucraina non ha mai soddisfatto, come prezzo "corretto" in sostituzione del prezzo contrattuale concordato. Io non credo che nessuno a parte gli ucraini ci creda. Certamente gli europei non ci credono.

Comunque, tornando a quello che è successo a Milano, quello che per me è uno dei grandi misteri dei politici ucraini è che anche se in pubblico si trovano a competere tra di loro su chi fa più il duro con la Russia, nel momento in cui in realtà hanno a che fare faccia a faccia con Putin sulle questioni del gas cadono immediatamente a pezzi e dimostrano di essere negoziatori spettacolarmente cattivi. Lo abbiamo visto accadere con Timoshenko nel 2009 e lo abbiamo appena visto di nuovo accadere con Poroshenko a Milano.

In breve, nella prima parte della giornata Poroshenko ha detto che erano stati concordati i "parametri" di un accordo sul gas con la Russia. Ciò ha portato ad una breve raffica di dichiarazioni speranzose e di titoli di giornali, tra cui una dichiarazione di Hollande che le due parti avevano quasi superato le loro differenze.

Poi, nel corso della giornata, è stato rivelato che i "parametri" che Poroshenko affermava che erano stati concordati con la Russia erano gli stessi dell'offerta russa originale. In altre parole Poroshenko ha capitolato, forse senza nemmeno capirlo, a quanto Putin gli chiedeva.

Putin ha anche detto che l'unica questione rimasta in sospeso era come l'Ucraina avrebbe trovato i soldi per soddisfare gli obblighi che aveva appena assunti. I suoi suggerimenti sono pari a una proposta che gli europei paghino il gas e gli arretrati dell'Ucraina direttamente o tramite un ulteriore prestito del FMI. Questo, a proposito, è qualcosa che gli europei hanno sempre rifiutato di fare.

In ogni caso, quando finalmente Poroshenko sembra essersi reso conto che i "parametri" che aveva accettato erano semplicemente ciò che i russi avevano chiesto fin dall'inizio, la sua risposta è stata di balzar fuori da quello che sembrava un incontro con Putin organizzato in tutta fretta per annunciare che non c'era stato alcun accordo, dopo tutto.

Putin da parte sua si è attenuto alla posizione russa e ha dichiarato pubblicamente che la Russia non avrebbe fornito gas a credito all'Ucraina (il che è ciò che sono in fin dei conti le contro-proposte ucraine), e che "quella era l'ultima parola".

Sembra quindi che ci sia stato uno stallo senza alcun reale progresso, nonostante alcuni dei titoli precedenti apparsi durante il giorno. Inoltre Poroshenko ha fatto la figura dello scemo davanti a tutti i leader di Europa e Asia, e le trattative sul gas del 21 ottobre 2014 sono state appena rese più difficili.

Putin ha detto poco prima di andare a Milano che la Russia potrebbe ridurre la quantità di gas pompato attraverso l'Ucraina se l'Ucraina inizia a rubare il gas destinato ad altri clienti. Questo è ciò che la Russia ha fatto nel 2009 e non ho alcun dubbio che sarà quello che farà di nuovo. A meno che gli europei ora non diano a Poroshenko un ultimatum per accettare l'offerta russa, è imminente un taglio totale.

Traduzione di Padre Ambrogio  –  da ortodossiatorino