In difesa della Palestina

La Paz, Stato Plurinazionale della Bolivia, 4 agosto 2014.

 

 

                                             

 

La Rete di Difesa dell’umanità, davanti ai tragici eventi che sta vivendo il fraterno popolo palestinese di Gaza, in accordo con il suo dovere dichiara quanto segue:

Dichiariamo la nostra adesione alle parole del compagno Evo Morales, fondatore della Rete in Difesa dell’Umanità e Presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia, quando dichiara Israele come Stato terrorista.

Esprimiamo la nostra condanna assoluta del genocidio subito dal popolo palestinese per mano di uno Stato fondato sull’espropriazione e sull’occupazione coloniale dei territori palestinesi.

Noi riconosciamo ed esprimiamo la nostra solidarietà all’eroica lotta del popolo palestinese e delle sue organizzazioni di resistenza, soprattutto a Gaza, contro il tentativo di Israele di sterminarlo e di strappare i rimanenti brandelli di quello che fu la sua patria.

 

Condanniamo il ruolo imperialista degli Stati Uniti che alimentano e sostengono politicamente, economicamente e militarmente Israele davanti all’inazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, le cui risoluzioni sulla questione palestinese sono sistematicamente e impunemente violate da Washington.

Stati Uniti che sfoggiano la stessa ipocrisia e cinismo con cui hanno agito nel corso della loro storia e mentre minacciano sanzioni e interventi contro i popoli dell’America Latina, dell’Africa e dell’Eurasia che difendono la loro sovranità, al tempo stesso sostengono la politica d’Israele.

Denunciamo la complicità con questi atti, in alcuni casi per omissione, dei governi dell’Unione Europea, così come la subordinazione incondizionata degli oligopoli mediatici ai dettami di Washington.

Basta chiamare guerra il genocidio perpetrato da uno degli eserciti meglio armati del mondo contro un popolo le cui capacità difensive sono di gran lunga inferiori per quantità e qualità!

Incoraggiamo ad aderire alla campagna per il Boicottaggio, il Disinvestimento e Sanzioni contro lo Stato terrorista di Israele, al di là dei semplici comunicati di condanna, questo è il momento della solidarietà attiva e creativa.

Piangiamo le 1600 persone che sono state uccise in Palestina nelle ultime settimane, così come i 9.000 feriti dall'inizio dell'operazione terroristica ipocritamente denominata "confine protettivo".

Esigiamo la fine dell’apartheid e del genocidio, così come del muro e degli insediamenti illegali.

Chiediamo ai governi di tutto il mondo che esigano l’applicazione da parte di Israele delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che lo obbligano a ritirarsi da Gaza, dalla Cisgiordania e da Gerusalemme Est, che gli impongono il rientro nei confini anteriori alla “Guerra delle sei giorni” (1967) e di garantire il ritorno dei rifugiati palestinesi, così come stabilito dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza N°242 del 22 novembre 1967, risoluzione sino ad oggi inapplicata dalla Stato di Israele.

Noi ci pronunciamo per una vera soluzione politica del conflitto in Palestina sulla base del dialogo, il negoziato e l'esistenza di due stati con pari diritti e confini internazionalmente riconosciuti, una soluzione che passa attraverso la revoca immediata del blocco a Gaza e la liberazione di tutti i prigionieri politici palestinesi.

Sosteniamo la posizione solidale dei governi dell’ALBA, del Mercosur, e degli altri governi del Sud contro la barbara condotta di Israele a Gaza.

Facendo nostre le parole rivoluzionarie di Nelson Mandela: "Sappiamo troppo bene che la nostra libertà è incompleta senza la libertà della Palestina", affermiamo che Israele ha perso moralmente e politicamente

questa guerra contro il coraggioso popolo palestinese, meritandosi la condanna crescente della gente di tutto il mondo per essere uno stato "canaglia" che viola il diritto internazionale.

L’indomabile resistenza palestinese sarà premiata, prima del previsto, nel sorriso delle sue bambine e dei suoi bambini in una patria libera.

Contro il terrorismo israeliano e l’imperialismo statunitense, in difesa del diritto all’autodeterminazione della Palestina e di tutti i popoli del mondo!

Evo Morales, Bolivia; Fidel Castro Ruz, Cuba; Adolfo Pérez Esquivel, Argentina; Pablo González Casanova, México; Eduardo Galeano, Uruguay; Roberto Fernández Retamar, Cuba; Federico Mayor Zaragoza, España; Silvio Rodríguez, Cuba; Luis Arce Catacora, Bolivia; Gianni Vattimo, Italia; Gabriela Rivadeneira, Ecuador; Alice Walker, Estados Unidos; István Meszáros, Hungría/Reino Unido; Samir Amin, Egipto; Alfonso Sastre, País Vasco; Nardi Suxo, Bolivia; Enrique Dussel, México; Marta Harnecker, Chile; Carmen Bohorquez, Venezuela; Cesar Navarro, Bolivia; Miguel Barnet , Cuba; Franz Hinkelammert, Alemania/ Costa Rica; Héctor Arce Zaconeta, Bolivia; Piedad Córdoba, Colombia; Reverendo Raúl Suárez, Cuba; Martín Almada, Paraguay; Fernando Rendón, Colombia; Graziella Pogolloti, Cuba; Sacha Llorenti, Bolivia; Ana Esther Ceceña, México; Luis Britto, Venezuela; Rafael Cancel Miranda, Puerto Rico; Atilio Boron, Argentina; Theotonio Dos Santos, Brasil; Alfredo Rada, Bolivia; Farruco Sesto, Venezuela; Obispo Pedro Casaldaliga; Catalunya-Brasil; Ángel Guerra Cabrera, Cuba/ México; Juan Carlos Trujillo, Bolivia; Armando Hart Dávalos, Cuba; Mel Zelaya, Honduras; Hildebrando Pérez Grande, Perú; Patricia Villegas, Colombia/Venezuela; María Nela Prada, Bolivia; Stella Calloni, Argentina; José Steinsleger, Argentina/México; Omar González, Cuba; Hugo Moldiz, Bolivia; Pascual Serrano, España; Raúl Pérez Torres, Ecuador; Obispo Raúl Vera, México; Joao Pedro Stedile, Brasil; Boaventura de Sousa Santos, Portugal; Rodrigo Álvarez Cambras, Cuba; Socorro Gomes, Brasil; Medea Benjamin, Estados Unidos; Emir Sader, Brasil; Katu Arkonada, País Vasco/Bolivia

Los Cinco Heroes Cubanos, Fernando González Llort, Rene González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino y Gerardo Hernández

 

Da REDH