PUSSY RIOT: la vera storia

Le Pussy Riot litigano per denaro

 

Il fattore commerciale nel caso Pussy Riot ha completamente sopraffatto quello politico. Le componenti del gruppo, i loro avvocati e sostenitori sono tutti concentrati sul dibattito intorno alle Pussy Riot come su di un progetto di business di successo.

La prima prova del movente nascosto delle "anti- Putin” Pussy Riot è emersa nel mese di aprile di quest'anno, quando si è saputo che l’Agenzia Russa dei Brevetti ( Rospatent ) ha ricevuto una domanda di registrazione di “Pussy Riot” come marchio di fabbrica . L’attribuzione  giuridica del marchio è stata condotta dalla società cinematografica Web - Bio . Il direttore generale della società è Natalia Kharitonova , la moglie di Mark Feigin, uno degli avvocati delle ragazze . Dopo la registrazione del marchio della band punk era prevista la produzione di abbigliamento, distintivi, penne, stampe, giocattoli , film , così come spettacoli e concerti .

Gli avvocati e Pyotr Verzilov, il marito di Nadezhda Tolokonnikova (una delle ragazze condannate) hanno detto che questo era  stato fatto per impedire a persone disoneste di sfruttare il marchio popolare che improvvisamente aveva ottenuto fama internazionale .

Tuttavia, nessuno ha veramente prestato attenzione alla notizia.

Nel mese di agosto l'argomento riemerse quando arrivò la condanna delle ragazze. Ma, ancora una volta, sullo sfondo di procedimenti giudiziari, atti di solidarietà e di altri eventi, il fattore commerciale è stato relegato in secondo piano.

Ultimamente, quando due componenti della band sono state condannate a scontare la pena in una colonia, e l'isteria dei media sulla band si è affievolita, gli avvocati delle Pussy Riot si sono preoccupati dei profitti, piuttosto che dell’accusa. Il quotidiano Kommersant ha scritto il 2 novembre che LLC Film Company Web – Bio ha firmato un accordo con la compagnia cinematografica europea Roast Beef Limited per fare un film dal titolo provvisorio " Show Trial. The Story of Pussy Riot ". La società russa ha già ricevuto un anticipo di 30.000 euro nel quadro dell'accordo. La società ne riceverà ulteriori 170.000 quando verranno attuate le condizioni dell'accordo. Gli avvocati sono tenuti a girare video con le loro clienti in carcere, nella colonia e a consegnare i materiali ai produttori del film. Inoltre i produttori russi di Pussy Riot si aspettano di ricevere il 40 % dalla vendita dei video in tutto il mondo.

La terza componente della band, Ekaterina Samutsevich, che ha ottenuto una condanna con la condizionale, ha buttato benzina sul fuoco. Ha chiesto i suoi ex avvocati rinuncino ai diritti per il marchio di fabbrica della band punk. "Credo che il nostro gruppo non debba essere utilizzato per scopi commerciali ", ha detto in un'intervista al Kommersant, facendo notare che lei è sempre stata fortemente contro queste tipo di logiche. "Lei afferma di non aver mai sentito prima parlare di eventuali accordi e contratti.”

" Sono scioccata, sono rimasta molto sorpresa. Non ho mai firmato per queste cose", ha detto, spiegando di essere stata coinvolta precedentemente solo nella discussione della sola protezione del copyright. " Mi sono fidata. Gli avvocati hanno detto allora che volevano proteggere il copyright, ma i dettagli non sono stati affatto discussi", ha detto Samutsevich.

Il mito dell’impegno altruistico degli avvocati nel caso Pussy Riot crolla come un castello di carte. Gli avvocati - Feigin, Polozov e Volkova - non hanno detto nulla circa la loro iniziativa per difendere le ragazze gratuitamente. Tuttavia, si è scoperto nel corso della discussione che ha avuto luogo sulla pagina twitter di Nikolai Polozov che l'avvocato aveva ricevuto circa mezzo milione di rubli. Un utente chiedeva se era possibile dare un’occhiata alla relazione finanziaria, e Polozov ha risposto: "Hai inviato un centesimo prima di chiedere qualcosa? "

L'ex socialista e attualmente fervente rivoluzionaria Ksenia Sobchak si è rivolta così all'avvocato Mark Feigin: "La mia fonte dice che lei chiede il 50 % della quota del premio Yoko Ono e che lei e le ragazze state contrattando su questo", ha scritto sul suo Twitter, dicendo di aver ricevuto l'informazione da due persone contemporaneamente.

Gli avvocati delle Pussy Riot negano tutto, naturalmente, e passano la parola a Pyotr Verzilov e ... Ekaterina Samutsevich che, assieme al signor Polozov, si occupano dell’uso commerciale del marchio.

Mark Feigin a sua volta ha pubblicato le note delle Pussy Riot, nelle quali esse negano a Verzilov il diritto di rappresentare i loro interessi in qualsiasi situazione. Tuttavia, Feigin ha rifiutato di commentare l'ipotesi che Verzilov abbia creato un conflitto non necessario con l’avvocato, piuttosto che con le ragazze.

Molto probabilmente una delle ragioni che hanno portato al conflitto è stata l'attività di Verzilov per accaparrarsi la cantante pop Madonna, che in un primo momento si è associata con Pussy Riot e poi ha iniziato la vendita di beni di consumo con il marchio della band. In particolare, il commercio online ufficiale della cantante ora offre magliette con l'immagine della band per circa $ 20. Sarebbe logico supporre che gli avvocati di PR non stiano ottenendo alcuna commissione da questo.

Sembra strano che nel corso di tutti questi scandali e lotte, nessuno ricordi più le componenti della band. Il fattore politico ha svolto bene il suo ruolo e questo argomento è assolutamente inutile ormai. La "mancanza di professionalità " degli avvocati, che non hanno potuto salvare le ragazze dalla prigione, è facile da spiegare. Poiché vi sono un sacco di soldi in gioco, è meglio tenere le Pussy Riot lontane da questa operazione. L'esempio di Ekaterina Samutsevich è una prova vivente di questo.

 

Lev Pravin - da Pravda.Ru - Traduzione di Sonia S. per civg.it

 


 

Pubbliche Relazioni(PR). Come abbreviatura di Pussy Riot

Pussy Riot, sventurate truffate dall’egemonia statunitense

Il mio pensiero corre alle tre donne russe, componenti il gruppo rock russo Pussy Riot. Sono state astutamente ingannate e usate dalle ONG finanziate da Washington, che sono infiltrate in Russia. Le Pussy Riot sono state delegate in una missione che era chiaramente illegale secondo la legislazione russa.

Queste giovani sono da apprezzare per la loro intraprendenza, d'altro canto però è deplorevole la loro credulità. Washington aveva bisogno di un fatto mediatico con cui demonizzare il governo russo per la sua opposizione alla decisione di Washington di distruggere la Siria, come Washington ha distrutto Iraq, Afghanistan e Libia, e come Washington pretende di distruggere Libano e Iran.

Offendendo di proposito i credenti (ciò che sarebbe stato un crimine odioso negli Stati Uniti e nei suoi regimi fantocci europei e britannico), queste ragazze hanno violato la legislazione russa.

Prima del verdetto il presidente russo Putin ha espresso l’opinione che non si dovrebbero punire severamente le giovani. Seguendo l’esempio di Putin, il giudice ha condannato le ragazze, ingannate e tradite da ONG finanziate dagli Stati Uniti, a due anni di carcere invece di sette.

Sono stato informato che nel giro di sei mesi Putin si adopererà affinchè le ragazze siano liberate. Certamente, però, questo non servirà alla propaganda dell’impero statunitense. Le istruzioni per la quinta colonna in Russia finanziata da Washington consisteranno nel fare in modo che sia impossibile ogni indulgenza da parte del governo nei confronti delle Pussy Riot.

I disordini organizzati da Washington: proteste, danni alla proprietà, attacchi a immagini dello Stato e religiose, portati avanti da dei Russi ingannati, avranno come risultato che per Putin sarà difficile tenere testa all’opinione nazionalista e commutare le sentenze delle Pussy Riot.

Questo è ciò che vuole Washington.Washington, che continua ad assassinare un altissimo numero di persone in tutto il mondo, segnerà a dito il destino delle Pussy Riot. I media occidentali prostituiti, comprati e pagati, si concentreranno sulla malvagità della Russia anzichè su quella di Washington, Londra e gli Stati fantocci dell’Unione europea che uccidono mussulmani a tutto spiano.

La disparità tra i diritti umani in Occidente e Oriente è sorprendente. Quando un facinoroso cinese cercò la protezione di Washington, l’ “autoritario” governo cinese autorizzó questa persona ad andarsene negli Stati Uniti. Ma quando l’Ecuador concesse l’asilo politico a Julian Assange che, a differenza dei media occidentali prostituiti, in realtà fornisce informazioni vere agli occidentali, la Gran (si fa per dire) Bretagna, inchinandosi davanti al padrone statunitense del Paese, gli negó il libero transito obbligatorio per il Regno Unito…                                                                                

Da globalresearch - Traduzione di Laura F. per civg.it

"Felice di incontrare queste forti e coraggiose giovani donne che si rifiutano di stare in silenzio", così il 4 aprile Hillary Clinton ha commentato la foto postata su Twitter che la ritrae in posa con due componenti delle Pussy Riot: Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alyokhina. Da allora, il messaggio è diventato virale raggiungendo oltre diecimila condivisioni

 


 

La bravata delle Pussy Riot sostenuta dal Dipartimento di Stato degli U.S.A.

di Tony Cartalucci


Il gruppo americano di "attivisti" continua nel tentativo di dividere e indebolire la società russa.


Gli Stati Uniti stanno sostenendo apertamente l'invasione terroristica della Siria, causando la morte, l'esodo forzato e lo sconvolgimento di milioni di vite, e ospitano un dittatore genocida (assassino di massa) e fuggitivo, per quale motivo decidono di appoggiare un atto di teppismo in una chiesa russa mirato a colpire un rivale geopolitico?

 

La cosiddetta "punk band” conosciuta col nome di "Pussy Riot" sostenuta dal Dipartimento di                                       Stato Americano, ha fatto irruzione in una chiesa di Mosca, diffamando il governo russo e deridendo le credenze religiose dei fedeli con volgarità e comportamento offensivo.

Pubblicizzato come un atto di "libertà di espressione" da parte dei media Occidentali e dal gruppo compatto dei ministri degli esteri dell'Occidente, è stato in realtà quello che in Occidente verrebbe definito un crimine odioso ed un comportamento antisociale.

Oltretutto in Occidente un atto del genere avrebbe comportato multe salate e lunghe pene detentive.

 

Infatti in molti casi in Occidente sono state perseguite e condannate persone non solo per molestie e disturbo della quiete pubblica, ma anche solo per aver distribuito materiali informativi a simpatizzanti le cui idee sono considerate “socialmente pericolose”.

 

Ipocrisia Motivata Politicamente


Indipendentemente dalle proprie convinzioni sulla "libertà di espressione" e sulle eventuali differenze tra uso responsabile e irresponsabile di questa libertà, non si può ignorare la stupefacente ipocrisia esibita dall'Occidente che si strappa i capelli in segno di finta disapprovazione per  l'incarcerazione delle "Pussy Riot", mentre le proprie carceri sono piene di autori di "discorsi di odio", che spesso non colpiscono o disturbano i bersagli del loro sdegno.



Arte e Politiche in Russia Oggi

 

 

Immagini: La campagna di sostegno alle “Pussy Riot” è guidata da Oksana Chelysheva della Russian-Chechen Friendship Society (Società per l'Amicizia Russo-Cecena), finanziata dal Dipartimento di Stato Americano, che è una vetrina per la propaganda terroristica cecena.  Insieme ad Alexey Navalny, sovvenzionato dal Dipartimento di Stato americano e con i media Occidentali dalla loro parte, le "punk rockers" teppiste anti-istituzionali sotto processo a Mosca hanno una "istituzione" che le appoggia apertamente. Per saperne di piùclicca sull'immagine per ingrandirla.

 

Chi è Oksana Chelysheva

Oksana Chelysheva è una giornalista ed attivista per i diritti umani. Coordina la campagna di sostegno alle “Pussy Riot” in Finlandia ed ha scritto un articolo su Alexandra Kachko per la versione Finlandese della Novaya Gazeta. Oksana è un membro del consiglio del Finnish-Russian Civil Forum (Forum Civico Finlandese-Russo), è membro del Comitato di Direzione del EU-Russia Civil Society Forum (Forum della Società Civile Europa-Russia) e Vice Direttore Esecutivo della Russian-Chechen Friendship Society (Società per l'Amicizia Russo-Cecena), con sede a Helsinky, che è stata bandita in Russia secondo la locale dura legge “anti-estremismo”.

Nelle immagini:

Il Finnish-Russian Civil Forum (Forum Civico Finlandese-Russo) tende a promuovere la cooperazione tra i popoli della Finlandia e della Russia appoggiando iniziative a favore della democrazia, dei diritti umani e della libertà di parola.
IL NED National Endowment for Democracy (Fondazione Nazionale per la Democrazia) ha finanziato il Russian-Chechen Friendship Society (Società per l'Amicizia Russo-Cecena)

Ha stanziato 15.000 dollari per terminare l'edizione in lingua inglese del libro della Chelysheva: “Un Tribunale Internazionale per la Cecenia” e per lo sviluppo del sito web relativo. La traduzione del libro, iniziata durante il precedente finanziamento della RCFS, richiese una seconda correzione di bozze.

 L'edizione in lingua inglese del libro servirà come valido strumento per la comunità internazionale e per coloro che cercano giustizia per le vittime di abusi dei diritti umani nel Caucaso del Nord.


La vera ragione per cui i media occidentali sono così interessati al processo delle "Pussy Riot" non ha nulla a che fare con la "libertà di parola".

L'Occidente, e più in particolare gli interessi corporativo-finanziari di Wall Street e Londra, vede l'attuale governo della Russia come un ostacolo alla ripresa dello sfruttamento del popolo russo di cui aveva goduto negli anni novanta, e considera il governo russo in grado di inibire le loro ambizioni egemoniche. L'Occidente ha appoggiato con soldi e sostegno politico il movimento di opposizione da cui sono nate le "Pussy Riot".

Questa ultima trovata è stato ideata apposta per dare nuova vita alla precaria "opposizione", apertamente appoggiata dall'estero, che ha tentato di dividere e indebolire la Russia ed il governo del Presidente Vladimir Putin, prima, durante e dopo il suo ritorno alla presidenza. Al contrario, questa trovata non fa altro che denunciare in maniera ancora più chiara l'ipocrisia e l'ingiustizia che pervadono la società Occidentale.


Infine le "Pussy Riot" non sono punk rockers. Sono strumenti del Dipartimento di Stato Statunitense per un'egemonia corporativo-finanziaria, usate come arma contro un governo russo in grado di sbarrare la strada alla corporatocrazia di Wall Street e di Londra.

La cultura punk rappresenta ironicamente l'antitesi di un ordine internazionale così inteso, ed è infatti ironico che tanti abbiano superficialmente difeso le "Pussy Riot", in quanto “punk", quando sostanzialmente sono solo "esibizioniste".

 

Da Global Research , 18 agosto 2012  - Traduzione di Giorgio F. per civg.it

 


 

Pussy Riot: la storia segreta

di Israel Shamir

Universalmente ammirate, le Pussy Riot (o PR in breve) sono state promosse superstar. Ma che cosa sono? Non sono né un gruppo rock né un gruppo punk. Un giornalista inglese si meravigliò: non fanno musica, non cantano, non dipingono, nada, rien, niente.

Come le possono chiamare "artiste"? E’stata una dura prova per i loro tifosi, ma l’hanno superata al volo, a pieni voti: quell’intenditore di arte che è “il Dipartimento di Stato USA “ ha pagato per il loro primo singolo prodotto da The Guardian, oltre che per qualche immagine e qualche suono.

Riusciamo a sopportare oscenità che danno allo stomaco e bestemmie, io sono un grande ammiratore di Notre Dame de Fleurs di Jean Genet, che di queste ha fatto una sintesi. Tuttavia, le P.R. non hanno mai scritto, composto o dipinto qualcosa di valore. Chris Randolph le difendeva in Counterpunch facendo un confronto con "il controverso Egor Letov". Che paragone fuorviante! Letov scriveva poesie, piene di oscenità, ma erano sempre poesia, mentre le P.R. non hanno nulla, se non le pubbliche relazioni.

Consacrate dalla pubblicità, ma artisticamente fuori gara, le tre giovani donne che vengono dalla Russia hanno deciso: bene, suoniamo una  filastrocca. Hanno rubato un pollo congelato da un supermercatoe lo hanno usato come un vibratore, hanno filmato l'atto, lo hanno definito "arte" e l’hanno sparato sul web. Altri loro successi artistici sono stati un'orgia in un museo e la presentazione brutale di un pene in erezione. Anche in queste dubbie opere d'arte il loro ruolo era quello di personale tecnico: la gloria è andata a un artista russo-israeliano Plucer-Sarno di Mevasseret Zion, che ha promosso idee e design, ha riscosso i diritti d'autore e ricevuto un importante premio russo. Le future membre delle Pussy Riot non hanno avuto nulla e sono state descritte da Plucer come "provinciali ambiziose", o peggio.

Ultimamente hanno cercato di saltare sul carro della lotta politica, è stato un altro flop. Hanno detto un diluvio di parole oscene su Putin: nella Piazza Rossa, in metropolitana, per strada senza nessun effetto. Non le hanno arrestate, non sono state multate, solo cacciate via come un fastidio. Senza attirare l'attenzione della gente.

E 'importante ricordare che Putin è un nemico dichiarato degli oligarchi russi, proprietari della parte più consistente dei media russi e sponsor dei letterati di Mosca, che stampano ogni giorno invettive anti-Putin ma che non sono più notizie “shoccanti”. Non si può inventare una nuova diatriba contro Putin, quasi tutto è stato già detto o pubblicato. E Putin non interferisce concretamente mai con la libertà di stampa. I miei amici giornalisti stranieri sono di solito sorpresi dalla unanimità e dalla ferocia della campagna anti-Putin sui media russi. Si potrebbero paragonare agli attacchi contro G.W. Bush sui giornali liberali negli Stati Uniti, ma negli Stati Uniti, ci sono molti giornali conservatori che hanno sostenuto Bush. Putin non ha praticamente nessun supporto nei media mainstream, tutti di proprietà dei baroni dei media. Un'eccezione importante è la TV, ma è espressamente apolitica e manda in onda principalmente intrattenimento semi-idiota, anche questo proposto da attivisti anti-Putin come Mlle Xenia Sobtchak. Così le PR non sono proprio riuscite a svegliare la bestia. Alla fine le giovani virago sono state mobilitate per un attacco alla Chiesa. A quel punto erano disposte a fare qualsiasi cosa per un pò di pubblicità. E la campagna anti-Chiesa è iniziata qualche mese fa, all'improvviso come a comando. La Chiesa russa aveva vissuto 20 anni di calma, recuperata dopo il periodo comunista, ed è stata sorpresa dalla ferocia dell'attacco.

Anche se questo argomento richiederebbe molto spazio, cercheremo di riassumere brevemente. Dopo il crollo dell'URSS, la Chiesa è rimasta l'unica forza spirituale importante a sostegno della solidarietà nella vita russa. Le amministrazioni di Eltsin e Putin sono state materialiste come i comunisti, hanno predicato e praticato un darwinismo sociale di  genere neo-liberale. La Chiesa ha offerto qualcosa oltre alle ricchezze sfuggenti della terra. I russi che hanno sentito la perdita del collante della solidarietà, che prima offriva il partito comunista sono accorsi avidamente verso l'alternativa fornita dalla Chiesa.

Il governo e gli oligarchi hanno trattato bene la Chiesa, perché la Chiesa aveva una forte tendenza anti-comunista, e i ricchi avevano ancora paura dei rossi che ancora hanno seguaci tra i non abbienti. La Chiesa è rifiorita, sono state ricostruite molte belle cattedrali e molti monasteri dopo decenni di degrado. La chiesa è diventata, di nuovo, un elemento di coesione in Russia.

Fortificatasi di nuovo, la Chiesa ha ricominciato a parlare per i poveri e per i diseredati; i comunisti guidati da  Gennadi Zuganov  frequentando la  Chiesa, hanno scoperto come parlare con i credenti. Un noto economista e pensatore, Michael Khazin, ha predetto che il futuro appartiene a un nuovo paradigma di Cristianesimo-Rosso, qualcosa sulla falsariga del pensiero iniziale di Roger Garaudy. Il progetto Rosso Cristiano è una minaccia per le élite e una speranza per il mondo, ha scritto. Inoltre, la chiesa russa ha preso una posizione molto russa e anti-globalista.

Questo probabilmente ha accelerato l'attacco, ma era solo una questione di tempo in cui le forze globali avrebbero fatto un passo avanti per attaccare la Chiesa russa. Come quando la Russia entrò nel WTO ed adottò i costumi occidentali, ha dovuto adottare la secolarizzazione.

E infatti la Chiesa Russa è stata attaccata da forze che non vogliono che la Russia sia un paese coeso: gli oligarchi, le grandi imprese, i signori dei media, l’intelligentia filo-occidentale di Mosca, e gli interessi occidentali che, naturalmente, preferiscono che la Russia resti divisa al suo interno.
Questa offensiva contro la Chiesa è iniziata con alcuni problemi minori: i media erano tutti eccitati per il costoso orologio del patriarca, che poi ere un regalo del Presidente Medvedev. Il fervore anti-religioso era alto tra opposizione liberale che ha manifestato contro Putin prima delle elezioni e aveva bisogno di una nuova carota. Un importante attivista anti-Putin Viktor Shenderovich ha detto che capirebbe se i sacerdoti ortodossi russi fossero ammazzati come nel 1920. Un'altra figura in vista tra i manifestanti liberali, Igor Eidman, ha esclamato: "sterminiamo i parassiti" – riferndosi alla Chiesa russa, nei più scortesi termini biologici.

Il presunto organizzatore delle PR, Marat Gelman, un collezionista d'arte russo ebreo, è stato collegato con precedenti dimostrazioni artistiche anti-cristiane con distruzione di icone e la messa in ridicolo di una chiesa a forma di clistere. Il problema di Gelman e delle PR  era provocare una reazione della Chiesa e le PR hanno fatto due tentativi per creare indignazione nel pubblico della seconda cattedrale di Mosca, il vecchio Duomo di Elochovsky, ma entrambe le volte sono state espulse, ma non arrestate.

La terza volta, hanno provato qualcosa di più difficile, e sono andate alla Cattedrale di San Salvatore  che era stata demolita nel 1930 e ricostruita nel 1990, hanno aggiunto più bestemmie e  del tipo più osceno. Ma ancora le hanno lasciate andare in pace.

La polizia ha fatto del suo meglio per evitare di arrestarle, ma non ha avuto altra scelta dopo che le Pussy Riot avevano caricato un video della loro apparizione nelle cattedrali con una colonna sonora oscena.

Durante il processo, la difesa e gli imputati hanno fatto del loro peggio contrapponendosi ai giudici e minacciandoli di attirarsi l'ira degli Stati Uniti (sic!) e con aria di sfida hanno preso a fare, con odio dei discorsi anti-cristiani. Il giudice non ha avuto altra scelta, che riconoscerle colpevoli di crimini di odio (il teppismo con odio religioso, è stata la motivazione). L'accusa non ha infierito sulle accusate con l’articolo di odio più grave, quello "con l'intenzione di provocare conflitti religiosi", anche se probabilmente sarebbe stato appropriato. (Il crimine di nazismo  con l'intenzione di provocare conflitti prevede cinque anni di carcere).

Una condanna a due anni è del tutto in linea con la prassi prevalente in Europa. Per discorsi anti-ebraici che parlano in forma molto più mite di odio, i paesi europei abitualmente applicano sentenze da due a cinque anni di carcere in caso di prima infrazione.

I russi hanno applicato la legge contro chi ha commesso il crimine di odio contro la fede cristiana, e questo è probabilmente una novità in Russia.  I russi hanno dimostrato di trattare Cristo come i francesi trattano Auschwitz Questo ha scioccato gli europei che evidentemente hanno pensato che le “leggi contro l'odio” possono essere applicate solo per proteggere ebrei e gay.

I russi hanno dimostrato che si preoccupano per Cristo tanto quanto i francesi per Auschwitz, e questo ha scioccato gli europei che evidentemente hanno pensato che le 'leggi contro l'odio' potessero essere applicate solo per proteggere ebrei e gay. I governi occidentali chiedono più libertà per i russi 'anti-cristiani, mentre la negano ai revisionisti dell'Olocausto in mezzo a loro.

L’opposizione anti-Putin accorsa per sostenere le PR. Un leader carismatico dell'opposizione radicale, il poeta Eduard Limonov ha scritto che l'opposizione ha fatto un errore ad appoggiare le PR, in quanto si mettono contro le masse e l'abisso tra le masse e l'opposizione cresce. Ma la sua voce ha gridato nel deserto, e il resto dell'opposizione ha abbracciato felicemente la causa delle PR, cercando di trasformarle in un'arma contro Putin.

I media occidentali e anche i governi le hanno usate per attaccare Putin. Un editoriale del Guardian ha invitato Putin a dimettersi. Putin ha chiesto clemenza per le PR, e il governo era imbarazzato da questo caso. Ma non hanno avuto scelta: gli organizzatori invisibili dietro le PR volevano avere le VIRAGO in prigione, e così hanno fatto.

Commercialmente, hanno preso un jackpot. Con il supporto di Madonna e del Dipartimento di Stato, le ragazze sono disponibili a lasciare il carcere per un tour mondiale con tanto di foto  davanti alla Casa Bianca. Hanno registrato il proprio nome come marchio e cominciano a venderne il franchising. E le loro concorrenti, il gruppo Femen (la cui arte è mettere in mostra le loro tette in luoghi insoliti) ha cercato di battere le PR abbattendo una grande croce di legno in un memoriale…Ora il limite è il cielo.

Nel mese di agosto, tempo di vacanze, quando non ci sono molte hard news e i lettori di giornali sono in riva al mare o in campagna, il processo alle  PR ha dato quell’intrattenimento tanto necessario per l'uomo e la bestia. Speriamo che uscirà dalle prime pagine con la fine della stagione sciocca, ma non ci scommetterei troppo.

Fonte: http://www.thetruthseeker.co.uk
Link: http://www.thetruthseeker.co.uk/?p=54943

Tradotto per www.ComeDonChisciotte.org da ERNESTO CELESTINI

 

 

Pubblichiamo questo articolo dal noto sito americano di informazione politica Counterpunch che ha il pregio di analizzare la questione “Pussy Riot” evitando isterismi o trasporti adolescenziali, inquadrando il caso e la sua rilevanza mediatica all’interno della guerra geopolitica giocata ormai con armi del tutto “non convenzionali” della quali (comunque la si pensi) sarebbe il caso di prendere atto, riconoscendole come tali. Buona lettura…. 

The Pussy Riot Flap (Useful Idiots of the Anti-Putin Movement?) - di Mike  Whitney

A marzo di quest’anno, tre ragazze dalla banda femminista punk-rock Pussy Riot sono state arrestate con l’accusa di “atti di teppismo motivato da odio religioso o di ostilità” per aver messo in scena una performance non autorizzata e blasfema nella Chiesa del Cristo Salvatore di Mosca.

Le tre donne arrestate – Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova e Ekaterina Samutsevitch- dicono che la loro azione non aveva lo scopo di mettere in ridicolo la chiesa o di irridere i credenti, ma di voler attirare l’attenzione sulla repressione politica che esiste sotto la presidenza russa di Vladimir Putin. “Non volevamo offendere nessuno … Le nostre motivazioni erano esclusivamente politiche”, ha detto la Tolokonnikova. Il processo alle tre ragazze avviene a Mosca, dove un verdetto è atteso da un giorno all’altro. L’accusa chiede una condanna a tre anni in un carcere di minima sicurezza.

Il processo ha attirato l’attenzione di tutto il mondo e una serie di celebrità, tra cui StingMadonna e Danny Devito hanno parlato per conto delle imputate. Ecco un estratto di un articolo della Reuters apparso Martedì mattina: 
”Lunedì la pop-singer Madonna ha chiesto alla Russia di non incarcerare le tre Pussy Riot per la loro protesta in una chiesa, mentre l’ex tycoon del petrolio Mikhail Khodorkovsky , dal carcere dove si trova, ha paragonato questo processo ad una inquisizione medievale “. (Reuters) È interessante notare che il parere di Khodorkovsky è stato inserito tra il gran numero di articoli scritti su questo incidente, cosa che suggerisce che la copertura dei media faccia parte di un programma ben più ampio per screditare Putin. Ricordiamoci che “Nel mese di ottobre 2003, Khodorkovsky fu arrestato, portato a Mosca con l’accusa di vari reati di frode per evasione fiscale.” E, a maggio, 2005 i giudici hanno riconosciuto Khodorkovsky e Platon Lebedev colpevoli di sei capi d’accusa tra cui l’evasione fiscale e sono stati condannati a nove anni di carcere ciascuno. (BBC) L’idea che un oligarca, calcolatore come Khodorkovsky sia una vittima innocente di una caccia alle streghe è una sciocchezza politica fasulla propagandata dai media occidentali. Putin l’ha sintetizzata meglio quando ha detto: “Un ladro deve stare in carcere”. Allora, che sta succedendo veramente qui? Perché la Reuters usa una citazione di Khodorkovsky, un criminale condannato, come titolo per difendere una banda punk-rock? Immaginate se Tony Hayward, della BP ( BlackPanther,ndt),  fosse stato buttato in galera per aver inquinato il Golfo del Messico. Questo fatto lo qualificherebbe come esperto del sistema giudiziario americano? Allora la Reuters dovrebbe consultare Hayward anche sulle violazioni dei diritti civili? Riusciamo a vedere quanto tutto ciò sia stupido? Ha senso solo se i media sono parte di una più grande strategia segreta per attaccare Putin. E direi, dopo aver letto almeno trenta articoli sull’incidente alla chiesa del Cristo Salvatore di Mosca, che è esattamente quello che sta succedendo. Non si tratta di Pussy Riot e della loro traversia legale, né di femminismo o di libertà di parola. Sono tutte manovre politiche per mettere Putin in cattiva luce. Questo è tutto. Basta dare un’occhiata a Google News. Fino a Lunedi scorso, c’erano 2.453 articoli su Riot Pussy, e tutti in lode delle ragazze coraggiose che si sono messe contro Vladimir il Terribile e rischiano per questo sette anni. In pratica questo è il succo della storia. Si ripetono sempre le stesse cose noiose: “Pussy buone – Putin cattivo”. Ora non sarebbe bene pensare che in un paese di religiosi-fanatici come gli Stati Uniti, almeno un paio di giornalisti avrebbero difeso la posizione della chiesa o avrebbero dovuto trovare una colpa in quello che hanno fatto le ragazze? Certamente, ma non ho trovato nessun articolo di questo genere, motivo per cui la copertura mediatica “puzza”.

 Allora, facciamo un piccolo esperimento e scaviamo un po’ più a fondo su questo argomento: Supponiamo che un banda punk-rock di ragazze faccia irruzione nella Cattedrale di St Patrick o in una Sinagoga ebraica nel centro di Manhattan e requisisca l’altare per fare una performance rauca e blasfema che deride i credenti e anche Barack Obama. I media le darebbero un appoggio come hanno fatto con Riot Pussy?
 No di certo. L’idea è assurda, giusto? Allora, dove è la differenza? E’ Putin la differenza. I media sono a caccia di Putin. E -un’altra cosa – in America le ragazze sarebbero state scortate come lo sono state premurosamente a Mosca o le avrebbero colpite con il taser, con spruzzi di pepe, bastonate e trascinate in catene da un piccolo esercito della polizia di NY? Tutti conoscono la risposta esatta. Oggi probabilmente sarebbero tutte ancora in ospedale. Non si scherza con NYPD!

 Ai media non piace segnalare le violazioni delle libertà civili in patria. Preferiscono puntare il dito contro gli altri. Ecco perché ci sono 2500 articoli che difendono le povere Pussy Riot abusate ma non c’è una parola su Bradley Manning, Julien Assange o sulle migliaia di manifestanti di Occupy che sono stati gasati, presi a pugni e incarcerati durante le proteste dello scorso anno. Le idee di queste persone non appaiono in prima pagina né come campioni dei diritti civili, come Khodorkovsky, perché non sono ricchi e potenti e non hanno un servizio di propaganda per difendersi. Sono invisibili. A proposito, avete mai sentito se le Pussy Riot, le tre stelle nascenti, sono state sbarcate fuori da un penitenziario in una remota isola dove sono arrivate su una lancia o se sono state tenute sveglie per settimane ascoltando musica a pieno volume o spogliate e lasciate nude in una cella frigorifera, o alimentate a forza con un tubo di plastica spinto verso l’alto senza anestesia, e costrette a rannicchiarsi in ginocchio per dodici ore di fila?Avete sentito parlare di questo? Naturalmente, no. Perché il “tiranno” Putin non tortura la gente che ha arrestato. Solo gli Stati Uniti trattano i loro prigionieri in questo modo, e questa è un’altra ragione per cui i media devono parlare tanto di questa storia delle Pussy. Dovrebbero parlare del trattamento terribile che subiscono i prigionieri in custodia statunitense, non tirare pietre contro Putin. E questo vale il doppio per i procedimenti legali. Che cosa hanno da criticare i giornalisti americani sul cosiddetto “processo spettacolo” di Mosca, quando dei sospetti terroristi incarcerati a Guantanamo non c’è nessuna prova? Ci avete pensato? A Guantanamo non hanno nessun diritto, non hanno diritto a comparire davanti a un giudice, non hanno diritto ad una giuria di loro pari, non hanno diritto di dimostrare la propria innocenza. Zero libertà nella “terra degli uomini liberi”. Ma i giornalisti ben informati che seguono il processo Pussy non pensano che vale la pena di parlarne nemmeno per un paragone. Non è che vi sembrerà un po’ strano? Ora c’è una clip di Spencer Ackerman per la rivista Foreign Policy: “Pussy Riot è – per prendere in prestito le parole di Clash per un secondo – l’unica band che conta. Quello che decideranno i giudici quasi non ha importanza. Le tre ragazze di Pussy Riot – un esplosivo, odioso incrocio tra una band e un gruppo di dissidenti russi anonimi – hanno, in un certo senso, già vinto il loro processo farsa a Mosca. Ogni giorno che va avanti il loro processo per “atti di teppismo motivato da odio religioso”, richiamano l’attenzione internazionale per la repressione paranoica nella Russia di Vladimir Putin. “
 …Le tre ragazze non hanno fatto solo vergognare Putin e incriminato il suo gangsterismo, ma hanno svincolato lel aspirazioni di una cultura di protesta globale. ” (” Il Punk è di nuovo una minaccia ” -Spencer Ackerman, Politica Estera). Urrà per le “Pussy Riot”! Boo per “Vladimir Putin”! Mai letto tante stupidaggini tutte insieme?

Le Pussy Riot non sono Martin Luther King. (Mi dispiace darti la notizia, Spence.) Sono “utili idioti” in uno schema per buttare fango contro Putin. Sapevate che Putin è probabilmente il leader politico più popolare nel mondo di oggi? E ‘vero. Ha appena conseguito una schiacciante vittoria nelle elezioni presidenziali facendo un pieno del 63,6 % di voti, più di ogni presidente americano nella storia recente. E, a differenza delle elezioni negli USA (vedi qui e qui , nota di Pepe Ramone) le schede non sono state conteggiate da macchine di proprietà dei “corporate” delle quali i proprietari possiedono un codice che non permette nessuna indagine pubblica sui risultati. No, quella era una vera e propria elezione, dove persone di carne e sangue hanno votato e le loro schede sono state contate veramente. Secondo Russia Today: “L’organizzazione complessiva del processo elettorale e tutto il sistema di monitoraggio hanno avuto un feedback positivo da parte della maggior parte degli osservatori indipendenti russi e internazionali.” 
 
 Naturalmente, i media statunitensi sostengono che il voto è stato truccato, ma questo perché l’uva è troppo alta. La verità è che Putin è preso a calci in culo. Ma questo che cosa prova? Dimostra che il popolo russo è troppo ingenuo o che i media occidentali diffondendo solo notizie false. Allora, qual è quella buona? Anche le elezioni dimostrano che la maggior parte dei russi non condividono le opinioni delle Pussy Riot su Putin. La maggior parte delle persone non vuole “far fare i bagagli a Putin “, come hanno detto le ragazze nella loro cosiddetta “preghiera di protesta”. E questo è comprensibile, anche perché Putin ha fatto aumentare il tenore di vita alla maggior parte dei russi. Ha ridotto la povertà, l’alfabetizzazione è migliorata, e ha ridotto della metà il numero di persone che vivono in estrema povertà. La vita è meglio sotto Putin. Non perfetta, ma migliore … a meno che tu non sia un oligarca del petrolio, allora no. Poi le cose sono abbastanza tristi. I media si sono ostinati contro Putin da qualche tempo, da quando cioè ha contestato l’idea di un mondo che dovrebbe essere controllato da “un solo centro di autorità”. (In un discorso a Monaco nel febbraio 2007). Ai pezzi grossi di Washington non piace questo genere di discorsi. Li turba perché a loro non piace il modo in cui Putin critica la politica estera americana. Ecco perché hanno mandato i loro giornalisti – cani da attacco – a incriminare Putin come un “delinquente della KGB” o un “despota autocratico”, perché vogliono rimetterlo al posto suo. Ciò che Washington vuole veramente è un cambiamento di regime. Vogliono un fantoccio simile a Karzai per sostituire Putin in modo che possano mettere le mani (sporche) su tutto il favoloso petrolio e gas naturale. Questo è quello che vuole veramente. Pussy Riot è solo un altro passo lungo il percorso.  (fin qui l’articolo -  fonte della traduzione)

 

Da Informarexresistere

 


 

George Soros dietro le Pussy Riot? 

…Dietro le Pussy Riot e il loro pugno chiuso sembra esserci un magnate delle rivoluzioni, un sostenitore particolarmente ricco, George Soros e del suo Open Society Institute. In particolare, le ragazze hanno sfoggiato la bandiera dell’Otpor, un’organizzazione legata a Soros e ai suoi fondi. Nato nel 1930, quando non c’erano ancora internet e la tv, è stato uno di quelli che ha voluto “dare una spinta alla storia”, come avrebbe detto Lenin, e ha contribuito al sostegno di Solidarnosc in Polonia, una delle peggiori spine nel fianco dell’impero sovietico, per non parlare poi del suo aiuto a Charta 77 in Cecoslovacchia. Era uno dei 1400 membri del Council of Foreign Affairs, un circolo speciale formatosi all’indomani della Prima Guerra Mondiale, che raccoglie eminenti personalità capaci di influenzare la politica del mondo libero.
Le rivoluzioni chiamate Rivoluzioni Colorate, che hanno sconvolto l’equilibrio post-sovietico, sono state sostenute da Soros; secondo alcune malevoli voci della rete, in preda al solito complottismo, Soros le avrebbe in parte programmate. Emblematico il caso della Rivoluzione delle rose in Georgia…
Ma di quale sinistra è sostenitore Soros? Della sinistra liberale. Già allievo di Popper alla London School of Economics, Soros ha lasciato il segno come speculatore finanziario: nel cosiddetto Mercoledì Nero del 16 settembre 1992 vendette allo scoperto 10 miliardi di sterline, quando il padre dell’Euro, l’Ecu, poneva le basi per il figlio, attraverso lo Sme, il Sistema Monetario Europeo. In minima parte, si potrebbe dire che Soros abbia contribuito a spingere fuori dalla futura eurozona l’UK. Speculò anche sulla lira, per inciso, nello stesso settembre.
Accusato e condannato per insider trading, il suo hedge fund, Quantum Fund, con sede nelle Antille Olandesi, è ciò che ha sostanzialmente contribuito alle sue ricchezze, stimate da Forbes in 20 miliardi di dollari americani. Insomma, non è Che Guevara e nemmeno Durruti

Da Generazionezero

         


                                          

(in questa foto le Pussy Riot sventolano una bandiera in cui un logo femminista si unisce al simbolo dell’OTPOR, organizzazione propagandistica finanziata da George Soros responsabile della gran parte delle “Rivoluzioni Colorate” concretizzatesi in “regime changes” a tutto vantaggio americano, alla stessa cordata aderisce il movimento “Femen” i cui presupposti comunicativi basati sulla mercificazione del corpo, sarebbero in antitesi con una sincera “Riot Grrrl”- Nota di Pepe Ramone)

 


 

“Le Pussy Riot non sono un gruppo punk. Sono un collettivo “artistico”. Qui in occidente continuano a sbagliare definendole un gruppo ma loro non fanno canzoni, tanto meno punk.” e poi: in qualsiasi paese al mondo le “Pussy Riot” sarebbero state messe in galera. Dopo tutta una lunga serie di atti vandalici (tipo ribaltare le auto della polizia), film porno fatti al nono mese di gravidanza dentro ad un museo aperto, farsi scudo con i propri bambini e neonati, sono andate nella chiesa più importante di Mosca a fare quella pessima messa in scena. In realtà le autorità sono state anche troppo pazienti. Purtroppo queste buffone in cerca di fama e baldoria fanno solo del male ai seri attivisti che combattono per maggiori libertà democratiche in Russia. Siccome mia moglie è di Mosca, conosco molto meglio la situazione di come ce la fanno sembrare qui. Oltretutto le spacciano come una band ossia un gruppo musicale, ma non lo sono. Sono una specie di collettivo che fa azioni dimostrative superando molto spesso il limite del pudore. Chi scrive non è contro la pornografia, sono iscritto al movimento anticlericale italiano e non sono certo un perbenista, ma ci vuole anche il rispetto per la fede e per le persone. Con dei figli piccoli o al nono mese di gravidanza fareste lo stesso? Se vostro figlio si comportasse così ne sareste fieri e difendereste le “Pussy Riot?” Faccio notare che loro stesse si vergognano anche di tradurre il nome del gruppo in russo. Mi viene da pensare che siano manipolate in qualche modo o sotto l’effetto di grandi botte di droga, altrimenti non credo potrebbero spingersi a tanto. Non fermatevi alla dimostrazione nella Chiesa, andatevi a vedere tutte le puttanate che hanno fatto prima. Qui forse capirete meglio che la buffonata della cattedrale è stata solo l’ultima di una serie (anche molto peggiore) di performance ridicole.               

Alberto Parise

 

Bene, se siete maggiorenni rendetevi conto da soli guardando l’azione al supermarket: The group “Pussy Riot” carryout chicken in vagina! o la cosiddetta “performance al museo”

Performance di sesso di gruppo nel Museo di Zoologia di Mosca


 

Pussy Riot: Putin, hanno umiliato le donne

Presidente, non provo pietà per fatto che sono in carcere

19 dicembre 2013

 

(ANSA) - MOSCA, 19 DIC - Putin non e' dispiaciuto per il fatto che le Pussy Riot sono in carcere ma per il fatto che abbiano ''oltrepassato una linea di guardia nel tentativo di scandalizzare umiliando la dignita' femminile'': cosi' ha risposto ad una domanda nell'annuale maxi conferenza stampa a Mosca.

 

Maggio 2014 – A cura del CIVG.IT