ABKHAZIA/ABCASIA - NOTIZIE-Aprile 2014

 

 

    

La  “ Repubblica di Abcasia/Abkhazia” è una Repubblica che si è proclamata indipendente dalla Georgia il 23 luglio 1992, ed è “de facto” un territorio indipendente; è attualmente riconosciuta a livello internazionale da 6 Stati membri dell'ONU: Russia, Venezuela, Nicaragua, Nauru, Tuvalu e Vanuatu e 2 Stati a loro volta non riconosciuti. L’ONU e l’UE non ne riconoscono l’indipendenza. E’ strutturata come una repubblica semipresidenziale, le lingue ufficiali sono l’abcaso ed il russo;  la sua superficie è di 8.432 kmq, con una popolazione di 242.862 ab., la capitale è Sukhumi (40.000 ab.).

 


Breve Cronologia storica dell’Abcasia

1600 - 1700: l’Abkhazia e altre regioni del Caucaso combattono per la libertà dal dominio ottomano.

1801: l’Abkhazia chiede la protezione dalla Russia contro l'Impero Ottomano.

1810: lo zar Alessandro I dichiara l’Abkhazia un principato autonomo.

1864: la Russia zarista annette l’Abkhazia e inizia una serie di misure oppressive che alla fine costringerà circa la metà della popolazione abkhaza a fuggire.

1917 - 1918: il governo menscevico della Georgia si annette l’Abkhazia. Nel 1918 il soviet locale bolscevico di Abkhazia, sotto il comando di Nestor Lakoba, stretto collaboratore di Stalin, prende il potere a Sukhumi, capitale dell'Abkhazia, creando il soviet bolscevico di Sukhum. Oggi diversi leader dell’Abkhazia sono i discendenti del leader sovietico Nestor Lakob, tra cui il segretario del Consiglio di sicurezza dell'Abkhazia, Stanislav Lakoba.

Marzo 1921: i bolscevichi rovesciano i menscevichi in Georgia, l’Abkhazia diventa una Repubblica Socialista Sovietica.

1922: l’Abkhazia si unisce all’URSS con lo status di Repubblica dell'Unione Sovietica (RSS), non come parte della Georgia, ma con uno status uguale alle condizioni della Georgia. Entrambi diventano parte della Repubblica Socialista Federativa Sovietica di Transcaucasia, dove l’Abkhazia era la Repubblica Socialista Sovietica di Abkhazia (abbreviato come SSR Abkhazia).

1925: l’Abkhazia adotta la sua prima Costituzione, con un trattato di alleanza con la Georgia.

1931: il governo sovietico riduce l’Abkhazia a Repubblica socialista sovietica autonoma (ASSR)  incorporata nella SSR georgiana. Sotto il predominio imposto dalla Georgia, il governo centrale di Tbilisi porta vanti una forte campagna di “georgificazione“ dell’Abkhazia.

1937 - 1953: si seguono politiche di forzata "Georgificazione", viene vietato l'uso pubblico della lingua abkhaza, chiuse le scuole abcase e reso obbligatorio l’uso dell'alfabeto georgiano e vietati i giornali abkasi.

1978: in Abkhazia cominciano proteste contro la "Georgificazione". Le proteste vengono soffocate, ma viene consentita l'apertura di una stazione televisiva e di una Università in abcaso.

1991: l’URSS si sgretola. Da quando ha iniziato a disintegrarsi l'Unione Sovietica alla fine del 1980, sono cresciute le tensioni etniche tra abkhazi e georgiani, mentre la Georgia ha cercato la propria indipendenza dall’URSS, l’Abkhazia cerca fortemente di rimanere nell'Unione Sovietica. Molti abkhazi si oppongono e combattono per il ristabilimento dell’Abkhazia come una repubblica sovietica separata autonoma. Per questo la definizione di “separatismo” è storicamente  imprecisa per il popolo dell'Abkhazia; era la parte georgiana nella realtà ad aver perseguito il “separatismo” dall’Urss; gli abkhazi sono stati in realtà "unionisti" dal punto di vista storico e costituzionale.

Marzo 1991: la Georgia boicotta il referendum indetto in tutta l'Unione Sovietica per votare sulla proposta di Gorbachev; l’Abkhazia al contrario partecipa al referendum e approva a stragrande maggioranza la conservazione dell’URSS. Ma indipendentemente dal parere dell’ Abkhazia la Georgia dichiara l'indipendenza il 9 aprile 1991, includendo l’Abkhazia entro i confini del nuovo stato separatista, contro la volontà del popolo dell'Abkhazia. Siccome l’Abkhazia era una repubblica autonoma all'interno della Georgia (SSR), il governo georgiano aveva l'obbligo giuridico di condurre un referendum separato in Abkhazia e rispettare il risultato, qualunque fosse. Tuttavia, il governo della Georgia rifiutò di obbedire alle leggi e negò il diritto dell’Abkhazia di poter decidere il proprio futuro.

1992: l’Abkhazia dichiara la sua sovranità territoriale. La Georgia reagisce invadendo l’Abkhazia. Inizia la guerra; in un tentativo di imporre una soluzione militare il governo georgiano invia 3.000 soldati in Abkhazia. Come conseguenza dell'invasione, aspri combattimenti scoppiano tra la Georgia e l’esercito abkhazo, per un arco di tempo di 14 mesi.

Settembre 1993: le forze georgiane vengono sconfitte e cacciate dall'Abkhazia, ma a causa della guerra l'Abkhazia ha perso il 4% della sua popolazione, nonché gran parte delle infrastrutture e dei tesori storico culturali.

Dicembre 1993: i capi della Georgia e dell'Abkhazia firmano un accordo di pace con la mediazione delle Nazioni Unite e della Russia. Tuttavia la Georgia ha continuato a cercare opzioni militari contro l’Abkhazia.

26 novembre 1994: l’Abkhazia adotta la sua attuale costituzione e tiene elezioni nazionali.

Nel 2006, il presidente georgiano Saak'ashvili innalza la tensione quando introduce, con il pretesto di un'operazione di polizia, personale militare in quella parte di Abkhazia (l’Upper K'odor Valley) che era rimasta nelle mani georgiane dalla fine della guerra nel 1993; i consiglieri vengono respinti.

Nella primavera 2008 ci furono nuovi piani di attacco per tentare un'altra incursione armata in Abkhazia, ma, nell'agosto 2008, fu l’Ossezia del Sud a diventare il fulcro dell'attacco militare georgiano.

Agosto 2008: le truppe georgiane  invadono l'Ossezia meridionale. Volontari abkhazi accorrono per sostenere le truppe in quel paese, mentre forze militari russe, su richiesta del governo abcazo, entrano in Abkhazia per impedire l'esecuzione di "Operation Rock", il piano della Georgia per attaccare ed invadere anche l’Abkhazia. Dopo la fine delle ostilità con il supporto della Russia iniziano le procedure per il riconoscimento dell’indipendenza. Il 25 agosto 2008, la Federazione Russa  chiede di riconoscere l'indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud, proposta che viene fortemente respinta dall'amministrazione Bush a Washington e dai paesi membri della forza d'invasione della NATO. Tuttavia la Russia invia un segnale chiaro al Dipartimento di Stato USA: il giorno dopo il presidente russo riconosce ufficialmente l'indipendenza dei due paesi.

26 AGOSTO 2008: la Russia diventa la prima nazione a riconoscere Abkhazia e Ossezia del Sud indipendenti. Nicaragua e Venezuela ne seguono poi l'esempio.

 


 

Le priorità strategiche a medio termine, sancite dalla Repubblica Abcasa sono:

- La sicurezza e lo sviluppo economico del paese;

- Raggiungimento del riconoscimento internazionale;

- Attrarre investimenti internazionali e nuove tecnologie;

- La tutela dei diritti dei cittadini abcasi all'estero.

Le loro vite si interruppero in volo

                                                                    

14 dicembre - Giornata della Memoria dei bambini morti durante la  Guerra Patriottica del popolo abkhazo del 1992-1993.

 Questa data nella storia della guerra è speciale: 14 dicembre 1992 è diventato il giorno della grande tragedia del popolo abkhazo. Solo poche righe di notizie comunicavano: " La parte georgiana ha abbattuto  un elicottero russo MI 8 che stava portando via degli abitanti della città abkhaza assediata di Tkuarchal. L’equipaggio e 80 passeggeri, per lo più donne e bambini, sono morti”. Poche righe, ma quanto dolore penetrante, duraturo e allo stesso tempo sdegnoso, causato dall'azione brutale dei militari georgiani, in questo messaggio succinto!

 Il giornalista Leonid Cherkezia che tutte le lunghe giornate dell’assedio le ha passate a Tkuarchal, descrive cosi nel suo diario quel giorno:

 "…Oggi  sono arrivati due elicotteri  e sono atterrati sulla pista di riserva del villaggio Akvarchapan …L’atterraggio è cominciato senza  indugio ... poi finalmente  la porta della cabina  si è chiusa. Stracolmi i due veicoli da combattimento uno dopo l'altro hanno preso il volo e sono scomparsi dietro la montagna vicina.

 Da sotto alcuni hanno tirato un sospiro di sollievo: finalmente i propri cari andavano verso la terra "grande", per liberarli da una vita pericolosa e affamata.  Altri con invidia e rimpianto li seguivano con lo sguardo e pensavano: chissà quanto ancora dovranno aspettare! Arriverà ancora l’elicottero?

Chi, tra quelli che erano sulla pista poteva immaginare che aveva visto i suoi per l'ultima volta, che questo giorno felice dopo qualche minuto sarebbe diventato fatale per loro, il giorno più terribile della loro vita? Ma una vaga ansia inconscia era appesa sopra la città. I parenti aspettavano con impazienza notizie da Gudauty sull'arrivo dei profughi tkuarchali...E poi sono arrivate.

Quelli che lo hanno saputo per primi sono rimasti come storditi. Non sapevano come comunicare ai parenti e agli amici della  tragedia successa nella zona del villaggio di Lata. Perche sono morti in maggior parte donne e bambini. E' difficile immaginare il dolore e la sofferenza arrivati sulle ali della morte nella famiglia di Jora Tsurtsumiya che ha perso in un attimo, sei persone più vicine e a lui più care; nella famiglia Pachuli, che in un colpo ha perso la moglie, i figli e la loro nonna. E ci sono tante di queste famiglie.

La città è annegata in un lutto profondo.

Vorrei gridare ad alta voce. Per far sentire a tutti: “Gente , vi prego, fate di tutto per evitare tragedie come quella che si è verificata il 14 dicembre 1992 nelle vicinanze del  villaggio di Lata! Ascoltate: questa è la cenere  dei bambini bruciati che bussa al tuo cuore!”.                                                                              Questo richiamo è entrato più tardi nel libro di L. Cherkeziya sull’assedio di Tkuarchal. Sono stati dedicati alla terribile tragedia anche dei versi poetici. Già il 17 dicembre 1992, il giorno della sepoltura delle vittime della tragedia di Lata, in  Gudauta il noto poeta abkhazo Konstantin Gerhelia lesse alla riunione commemorativa un suo "Requiem", pubblicato sul quotidiano "La Repubblica di Abkhazia ".              Insieme con il "Requiem" sono stati recitati dei versi di un’insegnante di Gudauta, Tamara Bibulatova :

“Sto vicino ad una tomba comune in fratellanza

 a volte piango , a volte in  silenzio,

E quando il dolore è insopportabile

Io in preda alla disperazione, urlo :

" No, l’assassino non era un umano.

Sia maledetto, per tutti i secoli

dal sole, dall’aria, dalla gente, dalla terra, dal cielo

…Quel pulsante schiacciato da una mano!"

Questa maledizione sarà per sempre destinata ai soldati  georgiani colpevoli e al loro governo per quel  grave crimine che non ha alcuna prescrizione. Non svaniranno mai  i nostri sentimenti dolorosi. L'anno scorso, quando c’è stato il 20 ° anniversario della tragedia di Lata, in Abkhazia hanno avuto luogo  grandi eventi, grandi raduni. In Gudauta, nel parco centrale, al suono delle campane è stato inaugurato il nuovo Memorial rinnovato. Nel cielo sono stati lasciati volare 85 palloncini bianchi, il numero delle vittime innocenti. Sono state accese candele a Lata, sulla targa commemorativa sul prato di fronte alla montagna dove è stato abbattuto l’elicottero. La giornata scolastica in tutti gli istituti scolastici del paese è iniziata con le lezioni in loro memoria. Nelle chiese ortodosse e nelle istituzioni religiose di altre fedi ci sono state celebrazioni commemorative. Un’altra serie di eventi per commemorare le vittime della tragedia di Lata, si terranno anche in questi giorni. Nella nostra storia, questa data rimarrà per sempre una data segnata sul calendario, come il Giorno della Memoria dei bambini morti nella Guerra Patriottica del popolo abkhazo, nel 1992-1993.

 

di S.Tvanba     14 dicembre 2013    da Apsny    (Traduzione di Oxana L.)

 


 

Dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell’Abcasia

12.03.2014

L’11 marzo del 2014 nella Verkhovna Rada dell’Ucraina, Arseniy Yatsenyuk si e’ permesso una serie di false e provocatorie minacce riguardo la situazione nella Repubblica dell’Abcasia. Secondo l’informazione ricevuta dalle fonti, Arseniy Yatsenyuk ha affermato che in uno scenario di crisi economica rovinosa, in Abcasia regna la corruzione, l’illegalita’, il banditismo e il mercato delle armi. E cosi’ Yatsenyuk delinea il futuro della Repubblica di Crimea nel distacco dall’Ucraina. Nel mondo civile e’ considerato maleducato dimostrare la propria ignoranza pubblicamente. Però in questo caso nessuno si e’ stupito, in quanto Arseniy Yatsenyuk esiste soltanto  grazie al sistema di condizioni particolari stabilito dall’illegale rivolgimento armato che lo ha portato al potere. In questo sistema di condizioni praticamente si istiga all’estremismo con  le azioni del giovinastro fascista,  insieme a coloro che combattevano contro l’Abkhzia durante la guerra abcaso-georgiana del ’92-’93. A Kiev e’ diventata normale la violazione di leggi e della costituzione, la presa di decisioni basandosi sulle  “opportunita’ rivoluzionarie del momento”.

L’informazione falsata di Arseniy Yatsenyuk e’ simile alle menzogne che diffonde l’ex presidente georgiano Mikhail Saakashvili. Probabilmente, non e’ un caso che il presidente più screditato ed odiato dappertutto, incluso  nella propria Georgia, si è interessato ,in qualità di consigliere, del governo “rivoluzionario” dell’Ucraina.

In relazione a ciò vogliamo ricordare ad Arseniy Yatsenyuk che la Repubblica dell’Abkhazia, pur  essendo piccola, e’ comunque uno Stato, dove il potere si esercita in modo legittimo, costituzionale, mediante elezioni democratiche e libere, e non mediante rovesciamenti armati e le cosiddette  “maidan”.

Dopo il riconoscimento della Repubblica dell’Abkhazia da parte della Federazione Russa la crescita economica annuale e’ pari al 13%, il commercio estero e’ cresciuto del 300%, i redditi della popolazione del 450%. Si ricostruiscono tutti gli edifici distrutti dalle truppe georgiane. Proprio per questo l’Abkhazia diventa sempre più invitante per i lavoratori di altri paesi, inclusi anche Ucraina, Moldavia e  paesi Baltici (… parte dell’UE…).

La Repubblica dell’Abkhazia ogni anno è visitata da più di un milione di turisti da diversi paesi del mondo. Si costruiscono nuovi alberghi, ristoranti, cafetterie e altre infrastrutture turistiche. Nel 2013 la frontiera statale e’ stata attraversata in tutte e due le direzioni 7 milioni di volte.

A differenza del governo di Kiev nel nostro paese ci si rapporta con rispetto alle differenze culturali ed etniche. Per l’Abkhazia sono inaccettabili i principi sciovinistici applicati alla politica statale.

Per questo non importa quanto Arseniy Yatsenyuk cerchi di dimostrare l’opposto, l’Abkhazia è uno Stato moderno, dinamicamente sviluppato e democratico. La Repubblica dell’Abcasia va avanti sulla strada del riconoscimento internazionale della propria indipendenza e non ha intenzione di cambiare questa direzione.

 

 

Consigliamo ad Arseniy Yatsenyuk di pensare bene prima di parlare a nome del Governo di Kiev. Dimostra di non essere all’altezza; è qualcuno che ricopre un’incarico cosi’ importante e poi diffonde informazioni spudoratamente false nei confronti di un intero Paese, per piccolo che esso sia.

Ritornando alla situazione in Crimea consideriamo che in queste condizioni solo i cittadini che abitano sul territorio della Repubblica Autonoma hanno il diritto legittimo di decidere il loro destino e il loro status politico basandosi sul diritto universale dei popoli e delle nazioni all’autodeterminazione.

Da mfapsny

 


 

 

Aperto un nuovo ufficio dell’Associazione dei Veterani Disabili a Sukhum

12/12/2013

Il Presidente Abkaso Alexander Ankvab ha partecipato a Sukhum all’inaugurazione di un nuovo ufficio dell’Associazione dei Veterani Disabili della Guerra Popolare Patriottica 1992-1993 dell’Abkhazia.

Il Presidente dell’Associazione Timur Zantaria ha ringraziato il Presidente e tutti coloro che hanno aiutato e sostenuto i lavori di ristrutturazione dell’ufficio, e coloro che hanno contribuiscono finanziariamente ai diversi Progetti dell’Associazione.

Alexander Ankvab ha promesso il suo supporto e quello dello Stato. “Noi continueremo ad aiutarvi. Un poco è stato fatto, ma molto deve ancora essere fatto”. Ha dichiarato il Presidente.

 Attualmente l’Associazione dei Veterani del distretto di Sukhum conta 620 associati.

Il presidente abcaso ha ricevuto le rappresentanti delle Donne disabili Veterane di guerra

 

Alexander Ankvab ha ricevuto le rappresentanti dell'Associazione delle Donne disabili Veterane di guerra. Hanno discusso le questioni relative al funzionamento dell'organizzazione.
L'Associazione delle donne disabili unisce veterane di guerra dal Sukhum, Sukhum, Gudauta, Ochamchyra e il distretti di Gulrypsh. Alcuni distretti hanno altre organizzazioni che rappresentano gli interessi delle veterane di guerra.
Il Presidente ha detto che ci dovrebbe essere un unico organismo che riunisce tutte le donne veterane di guerra.
Hanno partecipato all’incontro la Vice-presidente Emma Gamisonia e il Presidente del Comitato parlamentare per la Sicurezza e la Difesa F. Avidzba.


 

L’Import aumentato del 30-40 %, dopo aver eliminato tutte le restrizioni al check point di Psou

04/04/201         

Il presidente abcaso Alexander Ankvab ha ricevuto il presidente del Comitato doganale statale Said Tarkil per essere informato sulla situazione al terminal doganale di Psou. Tarkil ha detto che, dopo che tutte le limitazioni erano state tolte il quantitativo di merci importato è aumentato del 30-40 per cento e gli indicatori sono tornati al livello del corrispondente periodo dello scorso anno. "Siamo tornati alla nostra routine ordinaria”, ha detto. Il presidente del Comitato doganale di Stato ha anche aggiunto che tutti i problemi legati al nuovo terminal mercantile sono stati eliminati ed ora è pienamente operativo.  “Siamo grati ai responsabili del terminal per avere riparato il nuovo terminal. Ora abbiamo nuovamente la possibilità di suddividere i flussi di camion e autovetture separatamente. Non c'è più nessun disservizio quando si elaborano i documenti. Questo permette di svolgere un esame e un controllo doganale più attento nel suo complesso. Said Tarkil ha assicurato il Presidente che avrebbero recuperare il ritardo con il ritardo nei pagamenti che erano stati causati dalle restrizioni alla frontiera.


 

Alexander Ankvab ha mandato una lettera al Presidente di Venezuela Nicolas Maduro per l’anniversario della morte di Hugo Chavez

05.03.2014

Il Presidente Alexander Ankvab ha mandato una lettera per l’anniversario della morte del Grande figlio del popolo del Venezuela, Hugo Rafael Chavez, al Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela Nicolas Maduro, informa l’ufficio stampa del Presidente dell’Abcasia.

“…Il Presidente Chavez ha lasciato un segno profondo nella storia del Venezuela e di tutto il mondo. E’ stato un’uomo straordinario e forte, che non ha mai smesso di combattere per la giustizia, la liberta’ e l’onore del proprio popolo. Sotto il segno di Simon Bolivar, Hugo Chavez continuamente ha rafforzato l’integrazione intergovernativa del continente, contribuendo all’armonizzazzione delle relazioni politiche nella regione…”, si dice nella lettera.

Il Presidente dell’Abcasia ha augurato a Nicolas Maduro, come fedele continuatore della linea di Huogo Chavez, di ottenere il successo nel suo difficile lavoro, e al popolo-fratello del Venezuela pace, stabilita’ e prosperita’.

Da mfaapsny


 

L’Abkhazia a San Marino

11/11/13

Offensiva diplomatica internazionale da parte delle Repubbliche Caucasiche della Ossezia del Sud e della Abkhazia ha riguardato, dopo l’Italia, anche la Repubblica di San Marino. Sono ormai tre anni che i Ministri delle Repubbliche si recano a San Marino; lo scopo è quello di arrivare, basandosi sulla grande tradizione sammarinese di democrazia e solidarietà verso i piccoli Paesi che richiedono l’indipendenza, al riconoscimento internazionale. Per questo, da tempo, le Repubbliche hanno nominato loro rappresentanti diplomatici nella Repubblica di San Marino; in particolare Epifanio Troina per l’Ossezia del Sud e Mauro Murgia per l’Abkhazia, oltre a Tatiana Mikhailova nominata Console dell’Abkhazia. Si comprende bene, ed è ciò che è emerso nella conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio presso il Grand Hotel Primavera di San Marino, che si tratta di una strada ancora lunga e difficile ma che non ha, come sottolineato dal Ministro, possibilità di tornare indietro di 20 anni. Ossezia del Sud ed Abkhazia sono due Stati, autonomi ed indipendenti, che meritano di sedere nel consesso internazionale e che ricercano, quotidianamente, la pace con il vicino georgiano.


 

Intervista a Giulietto Chiesa (video)

Il link per il video dell'intervista a Giulietto Chiesa http://www.youtube.com/watch?v=Or6IEtjVtjc

Sono venuto qui perche’ questo anniversario ha una particolare importanza. 20 anni di indipendenza non sono pochi. Non e’ uno scherzo, non e’ un’improvvisazione, è una parte di un’intera generazione. Mi ha fatto piacere venire qui e vedere tutto con i miei occhi.

Sembra strano, ma sono qui per la prima volta. Molte volte sono stato nel Caucaso e in Ossezia del Sud. Sono stato il primo giornalista a venire quando è cominciata la guerra, per cui ero il testimone di ciò che accadeva, dopo di che ho attraversato il fronte e sono partito verso Tbilisi, dove ho realizzato l’intervista a Gamsacurdia. Intervista opprimente, ho scritto dopo, e qualcuno aveva tradotto il mio articolo dall’italiano al russo. In Ossezia del Sud tutti già sapevano che ero lì e, ovviamente, lodavano il mio articolo, perchè conteneva la verita’. Da lì è cominciata la mia storia caucasica, diciamo cosi’. Pero’ non sono potuto venire in Abcasia.

Secondo me avete abbastanza esperienza per capire dove sta la verita’ – il che e’ molto difficile da fare. Tutto questo tempo, anche quando ero in Parlamento Europeo, io cercavo di spiegare che innanzitutto questa è una questione di realismo politico. Spiegare chi ha ragione e chi ha torto, per recuperare la storia così come era – tutto questo e’ difficile per gente, che abita lontano e non sa niente di questo argomento. La cosa più basilare è di capire che qui c’è bisogno del realismo. Il ritorno indietro è impossibile, e se il ritorno indietro è impossibile allora il primo punto è capire che non si può forzare un popolo a tornare indietro dopo un processo di liberazione. E’ impossibile. Quando ero al Parlamento io spiegavo a tutti: “Non potete offrire al popolo abcaso o al popolo sudosseto di tornare indietro, perchè ciò significherebbe perdere la vita, non solo la liberta’ ma anche la vita. Questa è la realtà. Quindi bisogna riconoscere la realtà. La storia e’ cambiata, ci sono delle ragioni precise per questo. Devono capire che la storia e’ cambiata e non si può tornare indietro. Punto.

Dopo di che l’unica risposta saggia sarebbe il rifiuto di violenza. Per voi, abcasi e sudosseti, per i georgiani – finiamo questa storia e basta. La situazione e’ chiara, finire la guerra e’ importante, lo è iniziare la discussione in modo tranquillo, per noi e per voi e per gli altri. Questo non nasce da lì, da lì nasce l’idea di superiorità, l’idea del tornare indietro – non e’ reale. Per questo e’ importante che la gente in Europa capisca che la situazione è cambiata. Questo sarà il primo passo. Se riuscissero a capirlo allora potremmo iniziare il dialogo con l’Europa e con altri paesi del mondo.

La seconda cosa molto importante è dimostrare, che il popolo abcaso è un popolo che ha la propria identità. E’ molto importante. Sapete perchè? Forse per voi abcasi è ingenuo, però per l’Europa non lo è, io so bene di cosa parlo. Lo spiego. Molti nell’Occidente pensano che i problemi abcasi e sudosseti siano le conseguenze dell’Impero Sovietico, ma non e’ così. Un esempio molto importante è la vostra lingua. La lingua è il popolo. Il popolo, in sostanza, è la propria lingua. Se non capisci la lingua, non conosci il popolo, mi sono reso conto di questo. La mia esperienza in Russia per me è uno spazio aperto. Noi italiani siamo un popolo multientnico, però tutti siamo italiani. Quando sono venuto nell’Unione Sovietica ho visto quanti popoli diversi si trovavano in un territorio. Ho capito la differenza tra i popoli, questo non significa che un popolo è superiore all’altro, non si tratta di questo. Non si tratta della differenza fisica. Dico semplicemente differenti, anche questo è realismo. E quindi capite che è importante spiegare che il popolo abcaso ha la propria lingua, molto difficile e particolare. Non ha niente a che fare con altre lingue europee. La vostra lingua è totalmente diversa dalla lingua georgiana; ecco cosa è importante che tutti capiscano. Questo popolo ha radici diverse. Certamente si può vivere senza guerra, però comunque non e’ la Russia, questo e’ il popolo abcaso. E’ qualcosa di diverso. Per questo scriverò tanto sulla vostra lingua, proprio sulla vostra lingua.

Anche l’Ossezia del Sud ha la propria lingua. Una volta ho fatto un discorso sulla TV in Italia e ho detto che in Ossezia si parla l’osseto. Tutti mi guardavano con lo stupore: ma non sono russi? No, non sono russi, sono osseti, capite? Ci sono gli osseti, perchè hanno la propria lingua, ci sono gli abcasi, perchè hanno la propria lingua. Questa è la loro storia. Per cui hanno tutto il diritto di conservarlo pienamente. Questa è la loro vita.

Ripeto, la lingua è il popolo. E’ molto importante. Penso che se avessi la possibilità di spiegarlo avrei facilitato già la situazione. Loro in Europa comincerebbero a pensare che esistono dei soggetti, soggetti collettivi. E qui bisogna rispettare tutti i soggetti collettivi, e non ha importanza se il popolo è grande o piccolo. La grande e gigantesca Cina e il piccolo popolo abcaso. Quale è la differenza, il diritto dell’uomo di salvare sè stesso è evidente, è uguale per tutti. Sulla stessa base io costruirò il mio lavoro, perorerò la causa della vostra indipendenza, se volete, nel campo culturale.

Ovvi, io conosco tutte le ragioni storiche, io so che l’Abcasia è stata, come mi ha detto un mio amico, un regalo per la Georgia – nè meno, nè piu’. Ha deciso che il popolo abcaso non esiste e ha lasciato l’Abcasia dentro la Georgia. Ma era una decisione di una sola persona. Si può certamente discutere perchè ha fatto questo tipo di errore e perchè da georgiano faceva così o perchè era il dirigente dell’Unione Sovietica – non ha importanza. Questo uomo ha regalato alla Georgia un pezzo del mondo – l’Abcasia. Come Khrushev ha regalato all’Ucraina la Crimea, la stessa cosa. Una grande persona si trova al potere e decide cosa regalare all’Ucraina. In testa aveva la certezza che per il resto della storia l’Ucraina sarebbe rimasta dentro l’Unione Sovietica. Ha sbagliato, ovviamente, Khrushev, e ha sbagliato Stalin verso il popolo abcaso.

Paradossalmente gli europei dovrebbero essere in grado di capirvi più degli altri. Fin dall’inizio   l’esperimento della Costruzione dell’Europa era basato sulla creazione di un nuovo ampio Stato multiculturale, multilinguistico e dall’origine multistorica. Italia, Francia, Germania sono  popoli completamente diversi. Nella storia dell’umanità non c’era mai stato un caso di uno Stato formato senza Guerra. Guardate indietro e capirete, che davvero non esiste nemmeno un caso. Ad un certo punto l’Europa dice: noi possiamo creare uno Stato del genere senza guerra, mettendoci d’accordo. Però dopo la crisi di questo esperimento, si può dire così, si torna a pensare dell’idea di neocolonialismo – dentro l’Europa e al di fuori dell’Europa. Io penso che sia molto importante usare l’Abcasia come un esempio per capire la differenza, ma non imporla a nessuno. Questo e’ il terzo punto molto importante.

L’ultimo punto non meno importante è il mondo. Le contraddizioni che hanno un carattere storico, si possono capire ma non giustificare. E se non capiamo che queste contraddizioni sono dei dati di fatto storici e che devono essere risolte senza la guerra, allora sarà peggio per tutti. Non solo tra abcasi e georgiani, questo problema emerge dappertutto. Dobbiamo imparare a dialogare, scambiandoci le nostre esperienza escludendo la guerra. Perchè la guerra comunque non risolve niente. La guerra crea delle illusioni di aver risolto qualcosa per un breve periodo di tempo e poi tutto esplode di nuovo. Mi ricordo uno scrittore russo che disse: “bisogna camminare con il passo dell’essere umano”. E’ un pensiero molto profondo. Puoi fare le rivoluzioni, i rivolgimenti, ma se cammini più velocemente del passo umano dovrai comunque ritornare indietro prima o poi, non c’è altra possobilità. Perchè gli esseri umani sono gli esseri umani e noi abbiamo il nostro sviluppo fisico – psicologico, non possiamo rifiutare la nostra evoluzione, siamo dei figli di questa evoluzione. Ma quando ci impongono scelta contro il nostro volere il risultato sarà il bisogno di tornare indietro. Per cui questa parte del problema è molto importante.

Oggigiorno dobbiamo essere realistici. Tornare indietro sarà impossibile, in particolare non si può chiedere agli abcasi di tornare indietro, perchè ciò significherebbe il rifiuto della vita, non solo delle proprie tradizioni. Questa è la loro vita. Ripeto, non solo la libertà, non solo le proprie tradizioni – questa è la loro vita. E questo nessuno può chiederlo a nessun popolo ed a nessun essere umano. Nè  l’Europa, nè il mondo intero, nè l’ONU  hanno questo diritto. Perciò io appoggio il vostro Paese. In qualche maniera siete un esempio di una civiltà che si difende. E a mio parere è fondamentale per il mondo intero. Voi siete un piccolo popolo ma comunque oggi avete fatto tutto questo, e meritate un elogio. Penso che dal punto di vista simbolico il vostro sia un messaggio molto forte.

Sono venuto oggi in Abcasia, a Sukhum, e mi sono incontrato con un piccolo popolo con una grande storia e con un futuro straordinario. Ecco il mio augurio per tutti voi, perchè se il mio augurio si avverasse, allora sarebbe stata la nostra vittoria, la vittoria dell’intera umanità.

11.10.2013 - Da mfaapsny

 


 

 

Le forze armate dell’Abkhazia

 

La struttura delle forze armate dell’Abkhazia comprende il Ministero della Difesa , lo Stato Maggiore dell’ Esercito (che annovera truppe,  tank , missili e artiglieria , fanteria meccanizzata)  e l’Aeronautica. Le truppe di terra sono formate da 5000 effettivi divisi  in tre distretti militari: centro, est e ovest. La struttura organizzativa è di 3 Brigate di fanteria (ciascuna con tre battaglioni motorizzati di fanteria e un battaglione di carri armati; in tempo di pace tutti i battaglioni sono ridotti del 40-50 %), un reggimento di artiglieria, una formazione/reggimento di  "armate combinate", un battaglione distaccato di “forze speciali”, un battaglione di genieri, un battaglione di artiglieria di montagna, un battaglione di ricognizione, unità separate per scopi specifici.                                                                                                                                         

Aeronautica e Difesa Aerea comprendono  400 unità incluse le posizioni radar, aerei militari da assalto e da trasporto.

- 5 velivoli da addestramento L - 39S;

- 2 aerei da trasporto An- 2;

- 1 aereo per esibizioni e formazione Yak -52;

- 2 elicotteri d' attacco multiruolo Mi- 24;

- 3 elicotteri multiuso Mi- 8;

- Radar " Casta - 2E1".

simbolo Aereonautica

 

La formazione degli ufficiali delle Forze Armate di Abkhazia avviene negli istituti militari della Federazione Russa e nella propria Scuola Superiore del Comando Militare a Sukhumi.

Breve storia delle Forze Armate dell'Abkhazia.

Il Ministero della Difesa (MoD ) è stato creato nel 1993, però  la vera data della sua nascita per gli abkasiani  è l’11 ottobre 1992.

Alla fine del 1991 viene sciolto il battaglione  (il cosiddetto 8 ° Reggimento ) del Ministero degli Affari Interni russo di stanza in Abkhazia. La leadership del paese decise di formare sulla base di questo battaglione le proprie truppe: il Reggimento Indipendente autonomo (OPVV ) sotto la giurisdizione dell’Abkhazia. A capo di questo reggimento fu posto il Tenente Colonnello Givi Agrba del quartier generale del reggimento il Maggiore Klimov. L’OPVV fu messo sotto la guida diretta del Consiglio provvisorio di coordinamento delle unità militari di stanza sul territorio dell'Abkhazia. Questo corpo fu ufficializzato dal decreto del Presidium del Soviet Supremo dell'Abkhazia il 29 dicembre 1991, nonchè dal Presidente del Consiglio Supremo della Repubblica, Vladislav Ardzinba .

La composizione dell’OPVV è costituita da riservisti e giovani in età militare. In conformità con il decreto del Consiglio dei ministri dell’Abkhazia del 27 Febbraio 1992 fu riorganizzato il reclutamento militare in  Abkhazia all’interno della generale mobilitazione bellica.

Il 14 Ago 1992, durante guerra georgiano-abkhaza, e il 18 agosto 1992 fu emesso un decreto del Consiglio Supremo della Repubblica di Abkhazia sull'istituzione del Comitato di Difesa dello Stato .

L’11 Ottobre 1992 venne emesso un decreto sulla istituzione del Ministero della Difesa e dello Stato Maggiore Generale.

Le forze armate dell'Abkhazia hanno partecipato alla guerra Georgia-Abkhazia del 1992 e del 1993 ed alla cosiddetta  “guerra dei cinque giorni" nel 2008.

 

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Padre Vissarion Apliaa: la separazione della Chiesa Abkhasa da quella georgiana è storicamente giustificata

 

 Padre Vissarion Apliaa, capo della Chiesa ortodossa Abkhasa, ritiene che la decisione dell'indipendenza della chiesa locale sia storicamente motivata. "Vogliamo solo ripristinare la giustizia storica”. E nessuno può attaccare la nostra scelta, abbiamo preso una decisione canonica legittima, non abbiamo inventato nulla, ha dichiarato Padre Vissarion al corrispondente di "Caucasian Knot ". Il capo della chiesa Abkhasa ha sottolineato che la decisione di far rientrare l’Eparchia Abcasa di Sukhumi nella Chiesa ortodossa di Abkhazia è stata una sofferta decisione volta a favorire "un ristabilimento del mondo interiore distrutto". Vissarion Apliaa ha osservato che la Chiesa ortodossa Abkhasa si sta rinvigorendo grazie al sostegno ed aiuto, prima di tutto, del Patriarcato di Mosca.  “L’Eparchia Abcasa di Sukhumi è discendente legittima della “Pitsunda Catholicossato”. I nostri antenati ci lasciarono l’epopea apostolica della loro tradizione. Nostro dovere è quello di aumentare questa ricchezza spirituale e consegnarla ai nostri discendenti”, ha sottolineato Padre Vissarion. Padre Vissarion Apliaa, capo della Chiesa ortodossa di Abkhazia, ha commentato le esternazioni di Georgiy Targamadze, leader del georgiano "Movimento Democratico Cristiano", il quale aveva affermato che la decisione del clero abkhaso era "il risultato della pressione esercitata dalla élite politica russa", senza addurre prove. Padre Vissarion ha consigliato il signor Targamadze di "documentarsi per conoscere meglio i dati storici che attestano che la Chiesa abkhasa era già stata indipendente". Come riportato da "Rosbalt " Georgiy Targamadze, leader del partito della Georgia "Movimento Democratico Cristiano", aveva accolto la posizione del Patriarcato di Mosca per la conservazione dei confini della Chiesa locale georgiana. La decisione di riportare l’Eparchia Abcasa di Sukhumi nella Chiesa Ortodossa di Abkhazia con i patriarchi di Sukhumi e Pitsunda è stata presa il 15 settembre, in occasione dell’incontro con tutto il clero abkhaso, con l'obiettivo di "restaurare la Chiesa ortodossa Abkhasa, che un tempo aveva la sua dignità ecumenica, poi persa nel 1795". A sua volta il Patriarcato georgiano ha etichettato la Chiesa di Abkhazia come " falsa" e ha dichiarato che non era mai esistita ed era sempre stata parte integrante della Chiesa ortodossa georgiana; pertanto, nessuno nel mondo ortodosso la riconosce. A conferma di questo la parte georgiana ha rilevato che tutta la cultura abkhasa ortodossa ha origini georgiane, e che tutte le chiese del territorio di Abkhazia riportano scritte dell’antico georgiano.

di Anzhela Kuchuberia, 16 settembre 2009  - da Caucasian Knot

A cura di Enrico Vigna  –  CIVG.IT