Appello alle autorità lombarde e al governo: non costruite!

Appello al Sindaco e al Consiglio Comunale di Milano, al Presidente e al Consiglio della Regione Lombardia, al Presidente e al Consiglio Provinciale di Milano, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Parlamento della Repubblica.

 

- Non costruite nuove autostrade ; impiegate le risorse disponibili  per il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile , per bonificare aree inquinate e migliorare il paesaggio urbano.

- Non costruite a Milano l’autostrada in città, la vecchia Gronda Nord /Strada Interquartiere  Nord; trasformate il suo tracciato in corridoio verde, ciclopedonale e metro- tramviario.

- Non costruite un canale, chiamato impropriamente ‘via d’acqua’,  che devasterebbe quattro parchi urbani; riqualificate e salvate i navigli rispettando la loro storia e le loro caratteristiche paesaggistiche.

Mentre le mafie si appropriano di ingenti risorse pubbliche destinate all’Expo 2015, mentre viene decapitato il vertice di Infrastrutture Lombarde e si apre il vaso di Pandora degli appalti truccati, dei reati di peculato e truffa ed associazione a delinquere, degli incarichi e consulenze discrezionali e clientelari , l’appello che segue vuole essere non solo un grido di dolore e di rabbia ma soprattutto un monito ai responsabili della politica locale regionale e nazionale a fermarsi e a rivedere scelte sbagliate e dannose , ad ascoltare le istanze dei cittadini impegnati e preparati  e ad accogliere proposte sensate , che mirano alla tutela del benessere delle persone e della qualità ambientale economica civile e culturale della società.

Questo appello è una richiesta - urgente e motivata da oltre un trentennio di battaglie civili e di proposte alternative e sostenibili - al Sindaco di Milano , alla sua Giunta e alla sua maggioranza consiliare affinché non venga costruita la famigerata Gronda Nord  , altrimenti chiamata Strada Interquartiere Nord (S . I . N .), in particolare nei due tratti di raccordo ad ovest  e ad est con i nodi delle tangenziali.

Si chiede di fermare  e chiudere il cantiere che , a una distanza di 5-8 metri dalle abitazioni, sta sconvolgendo Quarto Oggiaro . Occorre invece intervenire con tempestività e responsabilità allo scopo di razionalizzare il sistema viario esistente e  di realizzare i collegamenti di accesso all’area Expo con linee adeguate di trasporto pubblico, in particolare nel tratto tra Via Eritrea – Cascina Merlata – sito Expo.

Si chiede quindi di cancellare gli stanziamenti previsti dal Piano Triennale delle Opere Pubbliche del Comune di Milano (2014 – 2016) destinati alla costruzione di nuove strade e della Gronda Nord – S. I. N. , compresi quelli riguardanti il tracciato tra nodo tangenziale di Gobba e Via Adriano – Viale Monza , opera che devasterebbe i quartieri di Crescenzago Adriano Precotto e deturperebbe il Parco della Media Valle del Lambro e il patrimonio ambientale del piccolo naviglio Martesana.

Si chiede di apportare modifiche migliorative al PGT di Milano nelle parti riguardanti la viabilità e la mobilità , togliendo ogni riferimento al tracciato Gronda Nord / S. I. N. , rispettando ed attuando l’indicazione contenuta nell’ordine del giorno approvato dal Consiglio Provinciale di Milano nel 2005 che richiedeva di trasformare “ il tracciato previsto per la Gronda Nord – S. I. N. in un corridoio verde da utilizzare come percorso ciclopedonale “, realizzando “ sullo stesso asse una infrastruttura di trasporto pubblico su rotaia”.

Non si può accettare un piano di opere viabilistiche che prevede l’enorme cifra di 422 milioni 622 mila  euro destinati ad incrementare il trasporto privato su gomma nella sola area del comune di Milano, ( 178 milioni per Gronda Nord – S. I. N. + 244 milioni 622 mila per nuove strade di scorrimento e di potenziamento dell’accesso automobilistico a Milano!). Emergono stridenti le contraddizioni sia con la necessità di ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita e dell’ambiente urbano, sia  con il programma elettorale di Pisapia e con lo stesso piano della mobilità sostenibile.

Tale politica stradista s’inserisce nella strategia più generale delle “grandi” infrastrutture autostradali (BREBEMI, TEEM, Pedemontana, Rho – Monza ecc.) , della cementificazione forsennata e del consumo scriteriato di suolo  che  sconvolge l’intero territorio metropolitano e lombardo ; attenta gravemente alla salute pubblica e delle singole persone e contribuisce al peggioramento delle condizioni climatiche: opere dispendiose (oltre 11 miliardi di euro), inutili , sicuramente dannose  alle attività economiche sostenibili e di qualità; opere che assorbono risorse a detrimento di quelle che sarebbero necessarie per sviluppare e ramificare in tutto il territorio milanese , metropolitano, lombardo e interregionale una rete di trasporti pubblici di cui si ha urgente bisogno, ma che rimane insufficiente inadeguata ed obsoleta.

Secondo i dati più recenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità , l’inquinamento atmosferico è cancerogeno. Le popolazioni più a rischio sono quelle delle aree urbane e metropolitane, maggiormente colpite dal traffico automobilistico. Nella Lombardia e nella pianura padana, che hanno il triste  primato in Europa per inquinamento da ozono e particolato di micro polveri (pm 10 e pm 2,5), la cementificazione distrugge terreni agricoli, abbatte alberi e  invade con le sue colate sempre più estesi territori,fagocitando una superficie equivalente a 2.285 campi di calcio, 210 ettari di foreste, e  1.100 ettari di campi agricoli del Parco Sud che si vedranno ridotta la produzione di 6.000 tonnellate di frumento all’anno, il fabbisogno necessario a nutrire 40 mila persone!  (Dati pubblicati dal CRCS, Centro Ricerca sui Consumi di Suolo). E’ davvero inquietante e devastante fare dell’Expo una specie di cavallo di Troia per continuare ed accelerare la politica tradizionale e distruttiva delle “grandi opere”, del cemento, del business finanziario: nutrire il pianeta o nutrire il cemento?...

Milano è soffocata da bitume e cemento autostradali  e si colloca agli ultimi posti nella graduatoria  europea delle città più dotate di verde: l’11%  della sua superficie rispetto al 55% di Praga, 50% di Vienna, 48% di Madrid, 41% di Berlino, 28% di Parigi.

Il nostro appello, se è rivolto prioritariamente al Sindaco e al Consiglio Comunale di Milano per quanto attiene alla loro politica amministrativa, è anche diretto al Presidente e al Consiglio della Regione Lombardia, al Presidente e al Consiglio della Provincia di Milano, al Commissario Expo , al Governo e al Parlamento,  perché riflettano e rivedano una politica delle infrastrutture  dannosa e dispendiosa, che è inficiata da interessi criminali ed atti corruttivi ed infligge lesioni gravissime al tessuto sociale economico civile e culturale del nostro paese.

I firmatari dell’appello s’impegnano a costituire un Comitato di difesa legale e di risarcimento dei danni causati da tutte quelle opere che violano leggi e norme anche di livello europeo e dai reati lesivi della salute delle persone , della qualità e  dell’equilibrio ambientale .

Forum Civico Metropolitano  ( Giuseppe Natale)

Coordinamento Nord Sud del Mondo  ( Amalia Navoni )

Prime adesioni: Franco Boni,Roberto Cuda, Mirella de Gregorio, Jacopo Gardella, Dilva Giannelli, Raffaella Manzo, Camilla Mian, Vincenzo Robustelli, Franco Romanò, Mario Saccone, Guido Tassinari, Renato L. Tramutoli, Gabriella Valassina, Guido Viale