Abitanti in Alaska e della Striscia di Gaza chiedono l’unione alla Russia

25 Marzo 2014

Una petizione per la secessione dell'Alaska dagli Stati Uniti e per l’unione con la Russia e per ottenere la cittadinanza russa ha raccolto più di 12.000 firme in pochi giorni.

L’unione della Crimea alla Russia in seguito ad un referendum  ha prodotto  appelli provenienti da luoghi lontani tra loro come l'Alaska e la Striscia di Gaza per chiedere il voto su un loro incorporamento con la Russia.

Una petizione per la secessione dell'Alaska dagli Stati Uniti e per l’unione con la Russia ha raccolto più di 12.000 firme in pochi giorni sul sito della Casa Bianca, pochi giorni dopo che è stato inviato da un residente locale.

Intitolata "Alaska in Russia" la petizione cita i viaggi di esploratori russi del 18° secolo in Alaska,  che era terra russa fino al 1867, quando gli Stati Uniti al acquistarono per soli 7,2 milioni di dollari o 120 milioni di dollari al netto dell'inflazione. La petizione deve ora raggiungere 100.000 firme entro il 20 aprile, per poter essere esaminata dall'amministrazione del presidente Barack Obama.

In Medio Oriente la versione in lingua russa di un sito web palestinese gestito da Hamas ha detto che i russofoni della Striscia di Gaza hanno in programma di tenere un referendum per unire il loro territorio alla Russia, anche se nessuna conferma da parte dei leader di Hamas di tale piano è stato annunciato.

Un donna attivista coinvolta nel movimento referendario e identificata dalla sua iniziale "N", ha citato le dichiarazioni di Mosca circa la sua disponibilità a proteggere i cittadini russi in qualsiasi parte del mondo, come ha segnalato il sito Palestine - info.ru.

“…Se fosse parte della Russia, Gaza sarebbe rifornita con armi moderne e protetta …” avrebbe dichiarato la donna citato come fonte.

Palestine -info ha riferito che il numero dei cittadini russi che vivono a Gaza è di circa 50.000, la maggior parte dei quali donne russe che hanno sposato uomini palestinesi, cifra che però sarebbe, secondo fonti russe, in realtà inferiore.

L’annessione della Crimea a Mosca con la motivazione di proteggere i propri cittadini ha spinto una raffica di appelli per la protezione, tra cui anche uno da un giornalista in Vologda, che ha chiesto a Putin di inviare truppe in quella regione russa per "proteggere" il popolo da funzionari corrotti. Il governatore della regione di Vologda ha risposto facendo convocare al ministero il giornalista Roman Romanenko perchè fosse interrogato con l'accusa di attività "estremista".

Il sito petizioni della Casa Bianca ha attualmente più di 120 petizioni referendarie. Ogni cittadino americano può creare una petizione sul sito web, rifacendosi al Primo Emendamento, che protegge la libertà di parola e il diritto di esposto al governo.

Una precedente petizione per la secessione dello stato del Texas aveva superato la soglia di 100.000 firme necessarie per l'esame ma la Casa Bianca rifiutò, dicendo che mentre "nessuno contesta che il nostro paese deve affrontare grandi sfide”, gli americani avevano bisogno di lavorare insieme per risolverli, invece di lanciare dibattiti che lacerano il paese.

 

Da Moscow Times

Traduzione di Rino Q. per civg.it

Ricordiamo che anche i cittadini serbi e rom del Kosovo avevano lo scorso anno raccolto quasi 100.000 firme per diventare cittadini russi, sperando così che Mosca li avrebbe difesi e protetti, a differenza del governo di Belgrado, supinamente obbediente ai diktat europei e NATO.