In Bosnia scatenata la rivoluzione colorata

La rivoluzione colorata che ci si aspettava da oltre un anno in Bosnia è finalmente iniziata. Ma il punto fondamentale che deve essere sottolineato è che, contrariamente a quanto molti analisti si aspettavano, questo non sarà un "cambio di regime" nella sola Repubblica di Srpska. Si preannuncia come un putsch a livello nazionale, che comprenderà sia la Federazione croato-musulmana sia la Repubblica Srpska.

Questo è un punto molto importante perché suggerisce che i servizi di intelligence occidentali e, naturalmente i loro governi, desiderano fare tabula rasa in tutto il paese. Il piano è quello di utilizzare la montante insoddisfazione sociale, per la quale ci sono numerose cause, al fine di provocare il caos generale. Questo caos e l'illusione di una vita migliore che i media occidentali e le agenzie di propaganda genereanno nella mente del pubblico, saranno quindi utilizzati per installare una nuova squadra di burattini non solo al livello dell’entità regionale, ma anche nel governo centrale.

L'obiettivo di fondo rimane quello di sbarazzarsi del presidente Milorad Dodik e delle sue politiche indipendenti nella Repubblica di Srpska, e di portare al potere a Banja Luka un gruppo di collaborazionisti, che faciliterà l'assorbimento della repubblica autonoma serba in uno stato bosniaco centralizzato. Gli altri obiettivi sono quelli di portare la Bosnia nella NATO e di integrarla completamente nelle strutture euro-atlantiche occidentali. Sotto l'attuale costituzione questo non può essere fatto senza il consenso di un governo compiacente nella Repubblica di Srpska. Quello che oggi è un protettorato, con un certo grado di autonomia locale, è quindi sul punto di essere trasformato in una colonia occidentale completamente asservita.

I manifestanti in Bosnia, come quelli di Kiev, sono motivati dall'illusione che, una volta "fatti fuori i mascalzoni ", le loro azioni si tradurranno in una indefinita "vita migliore". Tuttavia, ciò non accadrà mai se si permette a marionette occidentali di installarsi e fare il loro gioco. Come abbiamo visto in Ucraina, solo la Russia in questo momento è nelle condizioni di organizzare un piano di aiuti economici in grado di migliorare la loro vita. L'UE ha messo in chiaro di non avere i mezzi per contribuire alla ricostruzione dell’Ucraina, anche se, naturalmente, ha risorse sufficienti per pagare i servizi dei rivoltosi. Ciò che vale per l'Ucraina vale anche per la Bosnia e la Repubblica Srpska.

Lo sconvolgimento attuale , iniziato due giorni fa nella città Federazione croato-musulmana di Tuzla , e diffusosi da lì a Sarajevo e in altri centri urbani della Federazione , è stata segnata sin dall'inizio dall'uso di una violenza estrema da parte dei manifestanti. Dal momento che le operazioni di "cambio di regime" in genere vengono orchestrate seguendo da vicino il modello di Gene Sharp di " resistenza non violenta ", può colpire che in Bosnia la fase non-violenta sia stata saltata senza troppi complimenti. Nella fase iniziale , il consueto schema di "provocazione -escalation" in realtà intende incitare le autorità ad aggredire i manifestanti pacifici in modo che essi possano essere ritratti come vittime innocenti. Ma in questo caso i burattinai potrebbero avere fretta di finire il lavoro in entrambi i paesi, Ucraina e Bosnia-Erzegovina. Possono aver deciso di accelerare il processo di installazione dei loro burattini , mentre l'illusione di una "vita migliore" può ancora essere plausibilmente nutrita, prima che le notizie deludenti della profonda crisi economica dell'Occidente raggiungano le masse in rivolta in Oriente.

Il modo in cui la rivolta è stata manipolata è illustrata sinteticamente da questa immagine pubblicata da uno dei siti dell’opposizione:

 

 

Questa immagine suggestiva mostra almeno tre cose. In primo luogo, il livello di violenza di strada praticata dai manifestanti, compreso l'uso di pneumatici bruciati. In secondo luogo, il vecchio simbolo, il familiare "Otpor" del pugno chiuso, che ha caratterizzato operazioni analoghe fin dalla prima rivoluzione colorata di successo sotto l'egida occidentale, avvenuta a Belgrado nel mese di ottobre del 2000, che senza dubbio ispira gli eventi attuali. Infine, il testo in inglese si dimostra un pò incongruo per quello che si suppone essere un poster bosniaco, un chiaro lapsus che sicuramente a tempo debito dovrà essere corretto perché suggerisce chi sta dietro a tutta la sciarada.

Inoltre sono presenti tutti i segni classici e rivelatori di una operazione alla Gene Sharp. L'infrastruttura di cambiamento di regime che gli specialisti occidentali hanno accuratamente messo insieme in Bosnia negli ultimi due anni è stato il segnale di superficie. Quello cui assistiamo oggi è una rete molto ben coordinata nella Federazione e la Repubblica Srpska, che coopera per raggiungere obiettivi identici, utilizzando tutti i ritrovati tecnologici moderni. La demagogia è adeguatamente vaga e si concentra su obiettivi nebulosi, come il "rispetto dei diritti" e un "futuro dignitoso", che godono indubbiamente di un sostegno di massa in Bosnia, come "basta radiazioni" sarebbe probabilmente uno slogan popolare a Fukushima. Stranamente non vengono offerte politiche specifiche per raggiungere questi obiettivi. Esattamente come nel manuale di Sharp, tuttavia, i manifestanti hanno chiesto ai poliziotti ad unirsi a loro. Gli organizzatori anonimi delle rivolte a Tuzla si riferiscono a se stessi con l'acronimo "Udar", che evoca chiaramente il nome dell'organizzazione politica di Vitali Klichko in Ucraina.

Le autorità di entrambe le entità bosniache sono chiaramente impreparate per ciò che è in serbo per loro. Nella Federazione i politici musulmani hanno stupidamente scambiato il supporto tattico dell'Occidente per una garanzia immutabile, proprio come fece il presidente egiziano Mubarak anni prima di loro, mentre negli USA gli attivisti del "Movimento 6 aprile" venivano addestrati per rovesciarlo. Nella Repubblica di Srpska la coalizione di governo non è riuscita a valutare la situazione e a pianificare contromisure, ma anche l’opposizione ha fatto male I suoi calcoli. Infatti non ha capito di essere  stata manipolata dai propri mentori occidentali al solo scopo di rovesciare il Presidente Dodik, ma nel caso lo capisse una nuova schiera di pupilli di formazione occidentale sarebbe pronta a subentrare.

 

Da SHP – L’Aja

Traduzione di Andrea B. per civg.it