Libia Notizie….ALTRE 0: 29 Agosto 2011

Fermare l'aggressione contro la Libia!

Fermare l'aggressione!
La nostra guerra di Libia continua, nella piena illegalità con cui è cominciata.
L'abbiamo fatta sulla base di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che viola la Carta delle Nazioni Unite,
perché la Libia non stava affatto minacciando la pace e la sicurezza internazionale.
L'abbiamo fatta sulla base di un'ondata di informazioni false che non sono state mai verificate: non c'erano i 10 mila morti, non c'erano le fosse comuni; non ci sono mai stati bombardamenti su manifestazioni civili.

Migliaia di missioni di bombardamento della Nato, cui noi partecipiamo, hanno già prodotto centinaia di morti di civili. Noi uccidiamo e non proteggiamo.
Siamo intervenuti in una guerra civile sostenendo una parte contro l'altra senza nemmeno sapere chi sono quelli che diciamo di sostenere.
E finanziamo la rivolta con decine di milioni di euro. Tutto questo non è nemmeno scritto nella risoluzione dell'Onu.
Senza nessuna legittimità noi puntiamo all'uccisione del capo di uno Stato sovrano. E questo assassinio, già eseguito contro uno dei suoi figli, viene pubblicamente auspicato e conclamato dai capi delle potenze occidentali di cui siamo alleati. Stiamo assistendo inerti a un ritorno alla barbarie.
La vergogna di questo atteggiamento infame deve essere distribuita equamente tra tutte le forze politiche italiane. Solo rare voci si
levano a protestare. Il pacifismo è inerte e tace anch'esso.
Ma noi non possiamo accettare in silenzio tutto ciò. Non è in nostro nome che si uccide, violando ancora una volta la nostra Costituzione.
Noi non abbiamo voce, ma vogliamo parlare a chi è ancora in grado di ascoltare. Questa aggressione deve finire.

Primi firmatari:

Angelo Del Boca - Giulietto Chiesa -Massimo Fini - Maurizio Pallante - Fernando Rossi

Roberto Savio - Luigi Sartorio - Nicola Tranfaglia - Alex Zanotelli - Francesco Badalini

Marino Badiale - Monia Benini - Pier Paolo Dal Monte - Ermes Drigo

 

Appello per il 30 Agosto 2011

 

Il Trattato Italia-Libia di amicizia, parternariato e cooperazione è stato firmato il 30 agosto 2008. Il Trattato stabilisce inoltre che il  30  agosto, anniversario della firma, sia proclamato “Giornata dell’Amicizia italo-libica”.

Martedì 30 agosto 2011 si avvicina  e non ci sarà niente da festeggiare perché la Repubblica Italiana ha tradito la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista, ha sospeso unilateralmente il trattato e ha preso parte all’aggressione militare e criminale della NATO, che ha causato già centinaia di vittime libiche civili, tra cui donne, anziani e bambini,  violando l’articolo 11 della Costituzione. Ma i nostri servi politici continuano a mentire spudoratamente e a parlare di “azione umanitaria a difesa dei civili”.

Ma non c’è modo di indorare la pillola: la coalizione atlantica è in guerra e, con lei, l’Italia: il comando dell’operazione di sfondamento Odissey Dawn è stato coordinato presso la base di Capodichino, diversi cacciabombardieri in dotazione all’Esercito hanno partecipato alle missioni sui cieli della Libia e la Portaerei Garibaldi (dotata di lanciamissili, lanciasiluri e di una capacità di carico massima di 12 cacciabombardieri AV-8B) è tutt’ora impegnata al largo delle coste libiche nelle acque del Golfo della Sirte.

La guerra dura poi da più di quattro mesi e la NATO ha prorogato le sue azioni militari almeno fino al 30 Settembre, e c’è già chi parla di una possibile invasione di terra programmata per l’Ottobre da alcuni paesi della NATO, dato che i  bombardamenti dell’Alleanza dal cielo e le azioni dei mercenari criminali e terroristi di Bengasi a terra non stanno portando i frutti sperati dall’occidente.

Ormai è evidente che:

-  La risoluzione Onu è stata oltrepassata e violata, anche alla luce delle nuove prove che hanno documentato la completa inconsistenza dei principali capi d’imputazione contro Gheddafi (fosse comuni poi rivelatesi inesistenti, massacri mai filmati, bombardamenti sulla folla mai documentati ecc. …)

- La Libia è vittima di un’ennesima aggressione della Nato, politicamente per nulla diversa da quella contro la Serbia nel 1999 e da quella contro l’Iraq nel 2003, per scopi totalmente geopolitici (approvvigionamento petrolifero e insediamento di un governo non ostile a Washington) e geo-strategici (espansione della sfera d’influenza della Nato, attraverso il comando Africom), volti al contenimento di potenze rivali nei fondamentali scenari del Vicino Oriente e del Mediterraneo.

-  L’Italia è a tutti gli effetti un membro della coalizione atlantica e sta svolgendo un ruolo attivo all’interno del teatro operativo in Libia.

Eppure, stavolta, a distanza di otto anni dall’avvio dello sciagurato intervento in Iraq, nessun movimento, partito o gruppo è riuscito ad alzare una voce forte e decisa contro questa aggressione, tanto più a sinistra e nel mondo tradizionalmente “pacifista”, dove si è sostenuta la linea imperialista e neo-colonialista imposta da Obama, da Cameron e da Sarkozy, e dove addirittura le opinioni puramente personali e umorali in merito a Gheddafi hanno prevalso su qualsiasi ragionamento strategico e politico a lungo termine.

 

 Comitato  30agosto2011 per la Libia