Libia Notizie…ALTRE 1: 10 Novembre 2011

 

 “… Il Colonnello Gheddafi e’ stato il piu’ grande combattente per la liberta’ dei popoli, del nostro tempo... “. Nelson Mandela…un uomo che di liberta’…se ne intende!

 

  

  

 

Le ULTIME VOLONTA'

IN NOME DI DIO CLEMENTE E MISERICORDIOSO

“Questa è la mia volontà. Io, Muammar bin Mohammad bin Abdussalam bi Humayd bin Abu Manyar bin Humayd bin Nayil al Fuhsi Gaddafi, giuro che non c’è altro Dio che Allah e che Maometto è il suo profeta, la pace sia con lui. Mi impegno a morire come un musulmano. Se dovessi essere ucciso, vorrei:

Non essere lavato alla mia morte ed essere interrato secondo il rito Islamico ed i suoi insegnamenti, con i vestiti che portavo al momento della mia morte. Essere sepolto nel cimitero di Sirte, a fianco della mia Famiglia e della mia Tribù.  Che i miei familiari siano ben trattati, soprattutto le donne ed i bambini. Vorrei che la mia famiglia, soprattutto donne e bambini, fossero trattati bene dopo la mia morte.   Che il Popolo Libico salvaguardi la propria identità, le sue realizzazioni, la sua storia e l’immagine onorevole dei suoi antenati e dei suoi eroi, e che non sia intaccato nell’essenza di Uomini Liberi. Il popolo libico non dovrebbe dimenticare i sacrifici delle persone libere e migliori. Invito i miei sostenitori a continuare la resistenza, e a combattere qualsiasi aggressore straniero della Libia, oggi, domani e sempre. I popoli liberi del mondo devono sapere che avremmo potuto contrattare e svendere la nostra causa in cambio di una vita personale sicura e agiata. Abbiamo ricevuto molte offerte in questo senso, ma abbiamo scelto di essere al nostro posto, al fronte a combattere, come simboli del dovere e dell’onore. Anche se noi non vinceremo oggi, offiremo una lezione alle generazioni future perche’ esse possano vincere domani, perche’ la scelta di proteggere la nazione è un onore e la sua svendita sarebbe il più grande tradimento che la storia ricorderà per sempre. Che sia trasmesso il mio saluto ad ogni membro della mia famiglia ed ai fedeli della Jamahiriya, nonché ai fedeli che ovunque nel mondo ci hanno sostenuti con il loro cuore.

Che la pace sia con voi tutti.

Mouammar El Kadhafiù

Sirte, 17/10/2011

( Fonte BBC )

  

 

 


 

 

Muammar Gheddafi, Leader della Rivoluzione: un testamento storico e politico

 “ In nome di Allah, il Benevolo, il Misericordioso ...

 

Per 40 anni, o magari di più, non ricordo, ho fatto tutto il possibile per dare alla gente case, ospedali, scuole, e quando aveva fame, gli ho dato da mangiare convertendo anche il deserto di Bengasi in terra coltivata.

Ho resistito agli attacchi di quel cowboy di nome Reagan, anche quando uccise mia figlia, orfana adottata, mentre in realtà cercando di uccidere me, tolse la vita a quella povera ragazza innocente.

 

Successivamente aiutai i miei fratelli e le mie sorelle d’Africa soccorrendo economicamente l'Unione africana, ho fatto tutto quello che potevo per aiutare la gente a capire il concetto di vera democrazia in cui i comitati popolari guidavano il nostro paese; ma non era mai abbastanza, qualcuno me lo disse, tra loro persino alcuni che possedevano case con dieci camere, nuovi vestiti e mobili, non erano mai soddisfatti, così egoisti che volevano di più, dicendo agli statunitensi e ad altri visitatori, che avevano bisogno di "democrazia" e "libertà", senza rendersi conto che era un sistema crudele, dove il cane più grande mangia gli altri.

 

Ma quelle parole piacevano, e non si resero mai conto che negli Stati Uniti, non c’erano medicine gratuite, né ospedali gratuiti, nessun alloggio gratuito, senza l’istruzione gratuita o pasti gratuiti, tranne quando le persone devono chiedere l'elemosina formando lunghe file per ottenere un zuppa; no, non era importante quello che facevo, per alcuni non era mai abbastanza.

 

Altri invece, sapevano che ero il figlio di Gamal Abdel Nasser, l'unico vero leader arabo e musulmano che abbiamo avuto dai tempi di Saladino, che rivendicò il Canale di Suez per il suo popolo come io rivendicai la Libia per il mio; sono stati i suoi passi quelli che ho provato a seguire per mantenere il mio popolo libero dalla dominazione coloniale , dai ladri che volevano derubarci.

 

Adesso la maggiore forza nella storia militare mi attacca; il mio figliuolo africano, Obama, vuole uccidermi, togliere la libertà al nostro paese, prendere le nostre case gratuite, la nostra medicina gratuita, la nostra istruzione gratuita, il nostro cibo gratuito e sostituirli con il saccheggio in stile statunitense, chiamato "capitalismo", ma tutti noi del Terzo Mondo sappiamo cosa significa: significa che le corporazioni governano i paesi, governano il mondo, e la gente soffre, quindi non mi rimangono alternative, devo resistere.

 

E se Allah vuole, morirò seguendo la sua via, la via che ha arricchito il nostro paese con terra coltivabile, cibo e salute e ci ha permesso di aiutare anche i nostri fratelli e sorelle africani ed arabi a lavorare con noi nella Jamahiriya libica.

 

Non voglio morire, ma se succede, per salvare questo paese, il mio popolo e tutte le migliaia che sono i miei figli, così sia.

 

Che questo testamento sia la mia voce di fronte al mondo: che ho combattuto contro gli attacchi dei crociati della NATO, che ho combattuto contro la crudeltà, contro il tradimento, che ho combattuto l'Occidente e le sue ambizioni coloniali, e che sono rimasto con i miei fratelli africani, i miei veri fratelli arabi e musulmani, come un faro di luce, quando gli altri stavano costruendo castelli.

Ho vissuto in una casa modesta ed in una tenda. Non ho mai dimenticato la mia gioventù a Sirte, non spesi follemente il nostro tesoro nazionale, e, come Saladino, il nostro grande leader musulmano che riscattò Gerusalemme all'Islam, presi poco per me ....

In Occidente, alcuni mi hanno chiamato "pazzo", "demente", però conoscono la verità, ma continuano a mentire ; sanno che il nostro paese è indipendente e libero, che non è in mani coloniali, che la mia visione, il mio percorso è, ed è stato chiaro per il mio popolo : lotterò fino al mio ultimo respiro per mantenerci liberi, che Allah Onnipotente ci aiuti a rimanere fedeli e liberi, Colonnello Muammar Gheddafi, 5 aprile 2011

                         

(Tradotto dal Professor Sam Hamod - Information Clearing House)  -  5 aprile 2011

Colonnello Gheddafi,Grande Leader della Jamahirya Araba Libica Popolare Socialista

Da ogni uomo e donna oppressi, da ogni uomo e donna liberi, da ogni uomo e donna con una coscienza e dignita’ non in vendita: Onore e gloria eterni!

 


                                        

Guerra di Libia, dopo l'eroica difesa delle forze della Jamahirya, si è avviata la seconda fase, quella del processo di liberazione nazionale.

 

Finita la prima fase della guerra in Libia, che è durata 9 mesi, svoltasi da una parte con decine di migliaia di bombardamenti da 10.000 metri o mirati con gli elicotteri d'assalto NATO, e dall'altra con una eroica difesa delle forze lealiste libiche (…e non c'è alcuna retorica se si riflette che si confrontavano la più grande potenza militare devastante e potente come quella della NATO, contro un esercito nazionale di un paese di 6 milioni di abitanti; o se si pensa alla difesa  delle città di Bani Malid e Sirte, due città martiri che hanno avuto migliaia di morti, praticamente rase al suolo e sotto assedio totale ( terra, cielo e mare…) per quasi sette mesi, prese per fame e sete, e con gli oltre centomila abitanti, restati fino all'ultimo a difendere le proprie case insieme all'esercito libico della  Jamahiriya.

Ora si apre una fase nuova, cadute le postazioni ferme ( le città ), la parola d'ordine della nuova strategia è stata quella della Resistenza popolare con il varo della Lotta di Liberazione Nazionale dall'invasore e dai suoi mercenari, con la tattica della guerriglia nelle aree abitate occupate e con il rafforzamento delle aree liberate come retrovie della Resistenza popolare; ma anche un aspetto di propaganda politica, come comunicati e volantinaggi informativi nelle aree occupate, o come l'ipotesi di presentarsi anche alle eventuali prossime elezioni politiche, con propri canditati espressioni dl popolo.

Un processo che necessiterà sicuramente di alcuni mesi, ma che sul terreno è già un processo operativo, preparato dai comandi militari della Jamahiriya come strategia,  nei mesi prima  della fine dello scontri difesa frontali.  In quanto in questa fase storica, nessun piccolo paese indipendente può pensare di resistere da solo allo strapotere militare occidentale.

Nei mesi scorsi, dopo la caduta di Tripoli, Gheddafi lanciò l'indicazione che tutti i soldati e membri delle milizie popolari, di lasciare le divise e mescolarsi al popolo o addirittura formare bande in apparenza alleate al CNT. Furono distribuiti al popolo milioni di Kalashnicov, pistole, fucili, armi leggere, munizioni,  mentre mortai e missili a corto raggio, soono quelli portati via dai reparti regolari lealisti al momento dello sganciamento e da quel momento si può pensare che il comando militare della Jamahiriya, abbia avviato la strategia di lunga durata (…ma non è detto, che sia molto lunga) della Liberazione Nazionale attraverso il Fronte di Liberazione della Libia,con l’Esercito di Liberazione Libico come braccio militare. Infatti il 1 novembre si è svolto un Congresso della Resistenza Libica con tutte le varie componenti, sotto indicate: dai comandi militari, ai leader tribali, compresi esponenti dei Comitati popolari, delle Donne e dei giovani, dove è stato nominato Saif al Islam come leader ufficiale.

Saif al Islam con i Tuareg

 

Vediamo come questo processo si sta definendo sul campo e su quali basi popolari poggia e quale la sua operatività militare.

C'è da premettere un dato molto importante e primario in questa strategia, l'assoluta coesione ed omogeneità politica, militare e culturale di questo fronte; in quanto tutto interno alla realtà sociale e culturale della società e storia della Libia, ed i suoi combattenti vengono dall'esercito nazionale libico e dalle milizie popolari, espressione di base del popolo libico e dalle sue vari componenti etniche. In questo aspetto è  fondamentale l'unità e l'alleanza con la popolazione dei Tuareg, non solo per motivi militari, essendo essi considerati storicamente come i migliori guerrieri del deserto, ma anche per motivi geostrategici, infatti il popolo Tuareg, oltre a controllare praticamente tutto il sud della Libia, sono presenti e determinanti negli equilibri interni in cinque paesi confinanti: Niger, Ciad, Algeria, Egitto, Sudan. 

Questo significa una presenza ed il controllo su un area geografica quasi il doppio della Libia stessa. 

Il blocco sociale e popolare su cui si basa la resistenza.

Il Fronte ha chiamato a raccolta le varie componenti sparse nel paese occupato dalla NATO e dai suoi agenti del CNT, essenzialmente su un programma generale fondato su tre punti:

- lotta per l'indipendenza nazionale contro gli invasori stranieri della NATO ed i loro mercenari

-  lotta per la riconquista delle ricchezze nazionali, contro la rapina dei nuovi colonizzatori

- lotta per la difesa delle dignità e identità nazionali libiche, nel rispetto delle tradizioni e diversità delle sue varie componenti integranti

-  lotta al fondamentalismo integralista, come oppressore dell'emancipazione del popolo

Su queste basi oltre alle componenti istituzionali della Jamahirya libica, araba, popolare e socialista ( Esercito nazionale, polizia, milizie popolari, comitati rivoluzionari, organizzazioni delle donne, degli studenti, ecc.), è stato possibile chiamare all'alleanza ed all'unità le altre componenti storiche della società libica, che vanno dai già citati Tuareg, alle varie Tribù che formano l'ossatura sociale e culturale del paese; già da ora fanno parte di questo Fronte le Tribù dei Warshfanaa, Waled Ben, Wafalla, Alnnwahi Alrabaa, Aljfarah, Almashashia, Al Kadhafi, di Barqa, che sono con i Tuareg le più forti e numerose, e sono presenti nei due terzi del paese.

Anche il Consiglio delle Tribù Libiche, avrà un peso vitale per il processo di liberazione nazionale del paese; esso rappresenta circa 2000 tribù, e già a settembre aveva mandato all’Unione Africana, un messaggio in cui rifiutava il riconoscimento del CNT come estraneo alla realtà sociale della Libia e proclamava la lotta ad oltranza contro l’occupazione del paese da parte della NATO.

…" Noi non abbiamo e non accetteremo alcuna altra autorità, che l'autorità che abbiamo scelto con il nostro libero arbitrio, che è il Congresso del Popolo e dei Comitati del Popolo, e la sua leadership popolare e sociale, e ci opporremo con tutti i mezzi disponibili, contro la NATO ed i suoi mercenari da loro nominati e pagati …".  ( 2 settembre 2011)

Nel sud della Libia, nel cosiddetto Sahel, un area totalmente desertica, dove la vita è solo in città e villaggi, per il resto, solo i cammelli e le popolazioni locali possono sopravvivere a temperature oltre i 50 gradi ed alla sabbia rovente, qui vi sono le zone liberate della Libia, ed è qui la retrovia logistica e militare del FLL; qui il Fronte ha i suoi depositi, organizza e prepara le unità, qui si riformano nuove strutture simili ai Comitati Popolari per decidere collettivamente; qui si raccolgono le forze lealiste e i volontari per la Resistenza.

 Un aspetto nuovo ed interessante, in quanto apre nuovi scenari in tutto il continente africano, sono i messaggi di solidarietà e disponibilità ad entrare nel Fronte, non come mercenari, come indicato dalla stampa NATO occidentale, ma sulla base di una solidarietà africana, da parte di molte tribù e comunità di vari paesi come il Niger, il Mali, Sudan, Ciad, Mauritania, Ghana ed altre, che hanno messo a disposizione la volontà di migliaia di combattenti per la liberazione della Libia, come pezzo di Africa occupata da liberare. Questo anche perché negli ultimi anni Gheddafi si era rivolto all'Africa, come nuova prospettiva di politiche di rovesciamento degli attuali sistemi di sfruttamento, oppressione e rapina delle risorse dei popoli; infatti sono stati di centinaia di milioni di dollari gli aiuti in infrastrutture, in forniture di gas e petrolio a prezzi stracciati, in sostegno a politiche economiche che cercavano di rendersi indipendenti dalle razzie delle multinazionali.    

 

Documenti:

 

Questa la testimonianza di F. Lamb ( avvocato e professore americano di Diritto Internazionale) : "…Quando sono entrato in una sala conferenze in Niger, recentemente, per incontrarmi con alcuni sfollati dalla Libia, fui avvertito che stavano preparandosi a lanciare una “lotta popolare, impiegando la tattica maoista dei 1000 tagli“, contro il gruppo attuale che sostiene di rappresentare la Libia, due fatti mi hanno colpito.
Uno era quanti fossero i presenti, che non sembravano trasandati, troppo zelanti o disperati, ma che erano normalmente riposati, calmi, organizzati e metodici nel loro comportamento. Il mio accompagnatore, un membro della tribù di Sirte dei Gheddafi, mi ha spiegato: “Più di 800 organizzatori sono arrivati dalla Libia solo per il Niger, e molti altri ancora giungono ogni giorno“. Un ufficiale in uniforme ha aggiunto: “Non è come i vostri media occidentali presentano la situazione, di disperati fedelissimi di Gheddafi che freneticamente distribuiscono fasci di banconote e lingotti d’oro per comprare la propria sicurezza dalle squadre della morte della NATO, che ora brulicano nelle aree settentrionali della nostra patria. I nostri fratelli controllano le strade sconfinate di questa regione da migliaia di anni, e sanno di non essere rilevati neanche dai satelliti e dai droni della NATO….Hanno telefoni satellitari di ultimo modello, computer portatili e attrezzature migliori della maggior parte delle ricche agenzie di stampa che si presentavano negli alberghi dei media di Tripoli, negli ultimi nove mesi. Domando: “Come avete fatto tutti ad arrivare e dove ti sei procurato tutte queste nuove attrezzature elettroniche, così in fretta?” mi è stato risposto con un sorriso muto e una strizzatina d’occhio da una ragazza con l’hijab, che avevo visto l’ultima volta ad agosto, mentre distribuiva comunicati stampa a Tripoli, all’Hotel Rixos, del portavoce libico, dottor Ibrahim Musa…"

( Traduz. di Libia Free Press)


Saif al-Islam Gheddafi: “Continueremo la resistenza sino alla vittoria completa. Sono in Libia, vivo e libero”.

Il figlio del defunto colonnello Gheddafi, Saif al-Islam, è ancora in Libia. Egli è libero e andrà avanti con la resistenza, ha affermato in un discorso ai sostenitori lealisti e ai fedeli alla ex-leader libico, su un programma in onda sul canale televisivo di Siria Arrai TV, .

“Continuiamo la nostra resistenza. Io sono in Libia, sono vivo, libero, ed intendo proseguire sino alla fine, per una completa vittoria” riferisce l’agenzia di stampa ‘Russia RIA Novosti’, citando le sue dichiarazioni sul canale siriano, nella notte di Sabato 22 ottobre 2011.

Precedenti relazioni contraddittorie indicavano che Saif al-Islam Gheddafi fosse stato ucciso o catturato nella città occidentale libica di Zliten ed che fosse nelle mani del Consiglio Nazionale di Transizione del paese.

Secondo RIA Novosti, Saif al-Islam Gheddafi ha ottenuto l’appoggio delle tribù fedeli a suo padre, che hanno promesso di lottare contro l’attuale governo e vendicare l’uccisione del colonnello e di suo figlio Mutassim.

Trentanove anni, Saif al-Islam è il secondo figlio di Muammar Gheddafi ed è colui che ha portato avanti in questi anni le pubbliche relazioni ed i ruoli diplomatici per conto di suo padre. Formatosi presso accademie occidentali, è il funzionario libico maggiormente riconosciuto ufficialmente, spesso indicato come il successore del Colonnello ed un possibile riformatore.  

Da RT News del 23 ottobre 2011 e Libia Free Pre

 

 

Notiziario della Resistenza:

Questa mappa mostra la situazione ad oggi nella Libia occupata dalla NATO

 

 

In verde la Libia del Sud è l’area liberata sotto il controllo del Fronte Liberazione della Libia e dell’Esercito di Liberazione.
In bianco è l'area contesa dal CNT e dall'ELL.In nero la zona occupata dal CNT  e dai suoi mercenari, con le forze speciali  della NATO e dei gruppi islamici fondamentalisti, guidati da Al Qaeda.
In rosso le zone dove la guerriglia popolare è già radicata e attacca con piccole unità e cellule, senza andare mai, per ora allo scontro frontale

10 novembre 2011

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Comincia a strutturarsi nelle sue varie ramificazioni la lotta di Liberazione Nazionale

 

–  4000 combattenti arrivati del Sud della Libia, si sono integrati  nella Unità “Touyour Jarih” dell’Esercito di Liberazione della Libia.
Queste unità lavoreranno insieme ad altre unità che sono:
- Cell. “IKAB” unità delle forze speciali.
- Cell. “Soukour Tadmait” unità di combattimento.
- Cell. “Mazars” unità operazioni speciali.
- Cell. di Bani Walid, unità di sicurezza.
Le cellule e le unità si stanno dislocando in tutta la Libia per la cacciata dei traditorie degli invasori.

 

( Da LibyaFreePress)

 

13/11/2011:   

Secondo l’Agenzia Reuters la bandiera verde della Libia libera, ventola vicino alla città di  Zawiyah

11/11/2011 : 

 

- Scontri a fuoco a Sabea nella regione di Tripoli

- Rivolta nelle nuove carceri di Tripoli

- Sparatorie sulla strada per l’aeroporto internazionale di Tripoli

- Violenti scontri a Bab El Aziziyah, Tripoli, tra unità dell’Esercito di Liberazione della Libia e ribelli del CNT

 

10/11/2011 : 

 

- Introduzione del coprifuoco nella città di Zawiya, dopo violenti scontri tra i combattenti del FLL  e bande del CNT  

- La popolazione di Bani Walid sventola le bandiere verdi nella regione di Dawair

- Patrioti della tribù dei Warfalla hanno attaccato un gruppo di ‘ribelli’ e hanno requisito i loro pick-up armati

- Esplosioni dentro la città di El Maya

- Esplosione di una vettura e colonne di fumo a  El Zohra

- Combattenti dell’unita’ “Raed”, dell’Esercito di Liberazione della Libia, ha colpito un convoglio di pick-up nella regione Ganim, al sud. Hanno distrutto sei pick-up e ucciso i ‘ribelli’ trasportati.

- Combattenti dell’ELL hanno attaccato un gruppo di otto soldati francesi vicino a Ajdabiya, dopo un violento scontro è stato eliminato tutto il gruppo

- Attaccato con bombe e spari un posto di blocco a Jomo Souk, Tripoli

- Nella zona di Rabeh a Bani Walid la popolazione è scesa in strada contro le violenze e i saccheggi dei ribelli

- Bombardamento di un impianto di stoccaggio dei carburanti a Sirte, che ha provocato la morte ed il ferimento di oltre 100 ribelli CNT.

 

9/11/2011:

Identificatouno deicriminali che ha selvaggiamente torturatoMuammarGheddafi

Il FLL ha comunicato di aver identificato il vile e feroce criminale, che ha aggredito il leader Gheddafi, dopo che era già ferito, sodomizzandolo con un bastone, accoltellandolo  e bastonandolo con una spranga di ferro è stato. Si tratterebbe di Jibril  Osmane membro del cosidetto "Battaglione 051" di Misurata  residente a Misata.     Fonte ISP

 

 

8/11/2011:

 

- Un convoglio di 30 Pick-up di ribelli è stato attaccato da combattenti della cellula “ Sakr El Awhed”  dell’ELL, sulla strada Tripoli Garb, il capo della banda Ibrahim El Himi e altri 47 mercenari sono stati uccisi.

- Nella città di Sorman ci sono state tre potenti esplosioni che hanno provocato numerosi ferii tra i ribelli

- A  Zliten è stato ucciso Elbar Bouajila, un capo locale del CNT

 

6/11/2011:

 

- A Sirte un membro della tribù Warfala, la più grande del paese che conta quasi un milione di appartenenti, si è immolato, facendosi esplodere ad una riunione del CNT locale,causando vari morti e feriti

Ibrahim Moussa: un patto d'Onore sta per essere emesso dai Leader Uniti di tutte le Tribù libiche

Il documento sarà una dichiarazione circa la posizione e la condotta delle tribù che sono contro l’occupazione del paese e i ratti del CNT, su questo si esprimeranno anche gli anziani delle tribù.

Le Tribù di Bani Walid, Sirte e i Tuareg saranno le prime propugnatrici del documento, dichiarando fermamente che coloro che non lo sottoscriveranno, per qualsiasi ragione, non avranno mai più futuro, libertà e onore in Libia.
"… I Rafla concordano con il documento e anche gli Alqmazfah sono d’accordo, e così anche i Tuareg e altre tribù che sono stati contattati segretamente e hanno promesso che annunceranno la loro posizione esplicitamente molto presto, e sarà una sorpresa.. ."
Ha concluso dicendo: "…gli anziani della Tribù Sabesmon hanno sottoscritto imprimendo sulla carta col sangue, non con l’inchiostro la loro firma. Questo sarà il documento della custodia della storia della Libia per le generazioni a venire, quando lo leggeranno, sapranno sapere che i loro genitori e i  loro nonni non hanno tradito la Libia, e sapranno che hanno fatto una scelta di onore per mettere fine all'occupazione…”


4/11/2011: "Condannati a morte gli esponenti del Cnt" 

"Comunicato del Fronte di Liberazione della Libia:

E' pronta  una campagna per eliminare tutti i dirigenti del Cnt libico colpendoli uno a uno. Il primo è stato Al-Amin al-Manfur al-Manfa ( ndt., un ex collaboratore stretto di Saif al-Islam Gheddafi),

ucciso nei giorni scorsi ad al-Baydha dopo essere diventato un dirigente locale del Cnt… In questa prima lista di circa 500 nomi, ci sarebbero i nomi di tutti i traditori che meritano la pena di morte…"

(Fonti: Siti Internet Siriani e Arabi)

- Ucciso Amin al-Manfur al-Manfa, esponente del CNT che era passato dalla parte della NATO, tradendo la Jamahiriya

 

 

A cura del Centro Iniziativa per Verità e Giustizia