Chi sono le forze che si battono nelle piazze di Kiev per la democrazia, per l’Unione Europea e per la NATO

Capire e interpretare cosa sta accadendo in Ucraina, in questo delicatissimo momento, non è una cosa semplice. Se non altro perché una riposta unica non c’è, è un contesto dove si scontrano strategie internazionali, geopolitiche e geostrategiche, con radici storiche ideologiche legate a sentimenti di alcune frange di popolazione, che si sono riconosciute e non hanno mai abiurato valori e appartenenze alle politiche naziste; e dove probabilmente si giocano prospettive ed equilibri europei ed internazionali, che vanno ben al di là delle proteste di piazza e di molte richieste che, per alcuni aspetti avrebbero talune, anche motivi validi e legittimi. Alcuni dati sono ben visibili, da un lato la grave ingerenza degli USA e dell’Unione Europea in una questione tutta interna a un paese straniero, dove ovviamente l’obiettivo, nemmeno tanto nascosto in alcune dichiarazioni pubbliche è quello di sottrarre alla Russia un paese strategico nella rinata e moderna “guerra fredda” tra Ovest ed Est.  Basti pensare al gravissimo atto compiuto ai primi di dicembre, quando due tra i più importanti membri della politica statunitense, come John McCain e Victoria Nuland sono andati a Kiev nella piazza Maidan per dare il loro appoggio ai manifestanti; un atto definito anche da molti politici europei ed occidentali, non solo gravissimo ma lesivo della usuale diplomazia internazionale.

Per questo può essere interessante conoscere fuori dalle notizie dei media occidentali (essendo ormai assodato che hanno solo più un ruolo di “disinformazione” e manipolazione, al servizio degli interessi geopolitici occidentali), quali sono le forze in campo e chi “gestisce” militarmente la piazza, è ovvio che la “gestione” strategica e politica è collocata lontano da lì e dagli squadristi d’assalto,  protagonisti sul campo e usati come carne da cannone per ben altre prospettive. Da settimane tutti siamo stati invasi dalle immagini quotidiane che provenivano dalla piazza Maidan di Kiev, in particolare. Immagini di violenze, scontri, feriti e devastazioni. Forse per cercare di capire cosa sta succedendo, è utile conoscere i protagonisti che di fatto tengono in pugno le violenze e fronteggiano le forze di polizia; in questo modo si può  comprendere qual è la posta in gioco e chi c’è dietro, alle proteste. A programmare EuroMajdan, come è stata soprannominata la mobilitazione in corso nella centrale piazza di Kiev, sono state le forze all'opposizione del governo; forze che sono composte di oligarchi in rottura con il governo, sostenitori di Yulia Timoshenko (…in carcere dal 2011, condannata per corruzione, appropriamenti indebiti e malversazione, non per motivi politici), dal partito Udar (legato alla CDU tedesca) guidato dall'ex pugile Vitalii Klichko e da Svoboda, un partito d'estrema destra e ultranazionalista. La presenza dei nazionalisti neonazisti, raggruppati attorno a Svoboda ed al “Blocco di destra di Majdan”, ha ben presto egemonizzato la piazza con azioni squadriste contro manifestanti più moderati, con slogan come liberare le strade da omosessuali e  progressisti, e una precisa volontà di andare allo scontro come unico obiettivo concreto. Gli scontri e gli assalti sono stati pianificati e guidati, con tattiche militari preordinate, dall’UNA (Assemblea Nazionale Ucraina) e dall’UNSO  (Autodifesa Nazionale Ucraina), oltre a numerosi piccoli gruppi, per lo più di ispirazione neonazista, provenienti da altre città, come vedremo più avanti; il Partito Patriota di Ucraina, il Movimento Trizub ( Tridente, rifacendosi allo stemma ucraino). Il “ Pravy Sector”, che è di fatto una specie di ombrello politico di estrema destra, sotto cui ciascun gruppo trova nel razzismo, xenofobia, antiebraismo, antirussia e nostalgie del Terzo Reich, una ideologia comune. Inoltre, essi condividono una comune venerazione per la cosiddetta UNA,"Organizzazione dei nazionalisti ucraini", guidata nella II Guerra mondiale da Stepan Bandera; erano i famigerati collaborazionisti dei nazisti che, con l’UPA ( Esercito Popolare Ucraino), hanno attivamente combattuto contro l'Unione Sovietica ed hanno commesso in Ucraina, tra le peggiori atrocità nella seconda guerra mondiale, sia contro gli ebrei che contro la popolazione polacca, oltre che contro i sovietici ucraini e russi.

Kiev 31-01

L’UNA-UNSO è una formazione che è gemellata con il Front National di Marine Le Pen e con i camerati italiani di Forza Nuova, una cui delegazione, tra l’altro ha recentemente visitato Kiev; questo partito che appoggia apertamente Yulia Tymoshenko, si è spesso caratterizzato per violenze ed allontanamento di preti russi da chiese ortodosse, per intimidazioni delle minoranze ungheresi, polacche e rumene dell'Ucraina occidentale, anche durante le elezioni; e per la richiesta di riabilitare i combattenti anticomunisti che parteciparono a fianco delle SS all'invasione della Russia.        UNA-UNSO è divisa in due fazioni una più “moderna” e “istituzionale”, che si è presentata alle elezioni alleata della Timoschenko, chiamata Pomaranceve UNA-UNSO, ossia "UNA-UNSO arancione". L’altra più "dura" e pura, osteggia sia il governo che gli "arancioni" .

     

 

Svoboda ( Libertà), è stato fondato nell'ottobre 1991 con il nome di Partito Social-Nazionalista d'Ucraina, e ha assunto il nome attuale nel febbraio 2004, per darsi una parvenza di modernità e soprattutto partecipare alle elezioni.

 

 
In più occasioni hanno lodato  i programmi di Forza Nuova, invitandola ufficialmente a partecipare alla marcia in onore dell'Esercito popolare ucraino, l'UPA. Oleh Tyagnibok, capo indiscusso di Svoboda, si è reso più volte autore di dichiarazioni antisemite che hanno provocato lo sdegno della comunità ebraica e la sua esclusione, nel 2004, dalle liste di Nasha Ukraina. I giovani di Svoboda  hanno in queste settimane dato una vera e propria caccia sistematica a sindacalisti e militanti socialisti e comunisti; durante le loro assemblee  è normale sentire discorsi in difesa della razza ariana, e il saluto “Slava Ukrainy” (Gloria all'Ucraina), tipico delle formazioni collaborazioniste del Terzo Reich, che tra l’altro viene spesso urlato anche in piazza Majdan. Dalle prime ore del “Maidan”, questi sono apparsi in piazza con le fasce dell’Assemblea Social-Nazionale, le fasce gialle indossate dai poliziotti collaborazionisti ucraini durante la II guerra mondiale.

 


 

“Picchiare i gay? E’ libertà d’espressione”. Parola del partito Svoboda

 

O. Tyahnybok, leader di Svoboda

KIEV – “…Picchiare i gay? E’ libertà di espressione”: la pensa così Oleh Tyahnybok, leader del partito nazionalista ucraino Svoboda. Con queste parole ha risposto alle accuse per le aggressioni alla marcia per i diritti umani lo scorso 8 dicembre. Dopo l’arresto di alcuni suoi militanti, il partito ha dovuto ammettere che i responsabili dell’aggressione a cinque ucraini che manifestavano per i diritti degli omosessuali erano legati a Svoboda. Dopo quell‘aggressione sul sito del partito era comparsa la scritta: “Grazie a cinque nazionalisti il sabato di 50 pervertiti (come sono stati definiti gli omosessuali) è stato interrotto…”.

(da Blitz)

 


 

Patriota dell'Ucraina” è l'organizzazione meglio strutturata in questa alleanza, è stata ufficialmente l’ala militante del partito “Libertà”, come truppe d'assalto. Ci sono documentazioni  del fatto che il servizio di sicurezza dell'Ucraina sotto Yanukovich avesse contatti con il gruppo. Era evidente dal tipo di equipaggiamenti e dotazioni. Possono contare su una vasta rete.



 

Pravy Sector ( Settore Destro), questo gruppo radicale dell'opposizione anti-governativa ucraina ha minacciato di ricorrere ad azioni violente se i negoziati tra il presidente Viktor Yanukovich e il fronte a lui avverso non riprenderanno e se tutti i manifestanti arrestati non saranno liberati. "Nel caso in cui le nostre esigenze non saranno soddisfatte, ci riserviamo il diritto di prendere le misure adeguate: noi libereremo i nostri sostenitori con tutti gli altri mezzi possibili e non solo costituzionali", ha dichiarato Dmitro Yaroch, uno dei capi di Pravy Sektor , in un video diffuso via internet. Pravy Sektor, che non è affiliato ai gruppi politici d'opposizione impegnati nei negoziati, "esige" che questa ripresa dei negoziati avvenga entro il 4 febbraio, data in cui è prevista una nuova riunione del parlamento.

(Fonte Afp)

 


 

 

Il Congresso Nazionale Ucraino, radicato in Galizia, anti-russo e alleato a Yuschenko. sono considerati nazionalisti moderati.

 

 

Il "Partito Nazionale dei Lavoratori dell'Ucraina" (UNTP).
Movimento apertamente nazional-socialista, formato in gran parte da giovani (skinheads e Ultras della Dinamo kiev) è radicato sopratutto  a Kiev. Hanno contatti con analoghi movimenti russi, quindi non sono anti-russi per partito preso, ma solo contro le ingerenze russe.

 

 

E’ inoltre apparsa in queste settimane una nuova sigla l’Esercito Insurrezionale Ucraino, un gruppo clandestino, emerso dall’ondata del movimento “Euromaidan”. che ha rivendicato l’uccisione di  un agente di polizia. Un altro omicidio era avvenuto nelle scorse settimane.

 


 

Resoconto dell’ANSA: Ucraina: c’è l’estrema destra sulle barricate a Kiev
Protagonisti degli scontri i nazionalisti di «Right Sector»

(ANSA) – KIEV, 22 GEN – A confrontarsi violentemente a Kiev con i ‘berkut’, le teste di cuoio ucraine, non sono – salvo alcune eccezioni – gli attivisti dell’opposizione che occupano pacificamente il Maidan da tre mesi, ma frange estremistiche riconducibili in gran parte a «Right sector», un gruppo poco noto di estrema destra.

Giovani, nazionalisti, spesso ultra di calcio, provenienti da varie regioni ucraine, ben equipaggiati per gli scontri, ostili alla Russia ma anche alla UE («oppressore delle nazioni europee»), abili nell’uso dei social network: sono loro gli «irriducibili» delle barricate, quelli che da quattro giorni stanno tenendo testa ai poliziotti in assetto antisommossa con pietre e molotov nella centralissima via Grushevski, tra lo stadio della Dinamo e i palazzi del potere, non lontano dal Maidan.

«Right sector» si è formato sin dai primi giorni delle proteste ma non ha né un quartier generale permanente né leader né tantomeno iscritti o gruppi formalmente affiliati. Il movimento include però diversi gruppi di estrema destra, da Tridente a Patriota dell’Ucraina, alcuni membri del quale sono stati condannati per aver distrutto una statua di Lenin. Patriota dell’Ucraina è peraltro in ottimi rapporti con Svoboda (Libertà), il partito ultranazionalista di Oleg Tiaghnibok (accusato di razzismo, antisemitismo e omofobia), quello dei tre dell’opposizione più incline agli scontri.

Gli estremisti delle barricate, tra i quali a volte non mancano neppure sedicenti anarchici con tanto di A sullo scudo, indossano generalmente maschere, elmetti e protezioni per mani e piedi, e usano bastoni o sbarre di ferro in caso di scontri con la polizia. Per comunicare con i loro sostenitori, «Right sector» usa il sito dell’organizzazione nazionalista Tridente, Facebook e Vkontakte, popolare rete sociale russa. Tutti i tre leader della protesta, compreso il campione di pugilato Vitali Klitschko, hanno criticato gli attacchi del movimento alla polizia e hanno definito i suoi attivisti come dei provocatori. Ma la presa di distanza non è servita finora ad impedire gli scontri: il rischio ora per l’opposizione è quello di perdere il controllo della piazza e di essere identificata con il radicalismo violento.

«Right sector» ha già fatto proclami di guerra, sostenendo che le recenti leggi anti protesta hanno «messo fine alle aspirazioni dell’Ucraina per una soluzione pacifica della crisi»: l’attuale situazione è un’opportunità per «distruggere lo scheletro statale» e costruire un nuovo Stato.

 


L'esercito di Stepan Bandera riconosciuto colpevole di genocidio

di Kobzev Artem

 


A Varsavia è stata approvata la risoluzione che accusa l’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA) di genocidio. In questo documento si parla di uno sterminio di massa dei polacchi  che vivevano sul territorio di Volyn ad opera dei seguaci di Bandera. Questi tragici avvenimenti ebbero luogo nel 1943. Le loro ripercussioni tuttora gettano ombre sui rapporti tra Polonia e Ucraina.

Nella risoluzione del Sejm polacco sul 70-esimo anniversario della ricorrenza della tragedia di Volyn gli avvenimenti del 1943 sono stati definiti “pulizia etnica con indizi di genocidio”. I deputati polacchi hanno attribuito la responsabilità per questo crimine all’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA). Inoltre si afferma anche che le vittime di UPA sono stati circa 100 mila polacchi. Con ciò, sottolinea Alexander Diukov, responsabile della Fondazione “Memoria storica”, la parte polacca non accusa dell’accaduto l’Ucraina come stato, ma soltanto i membri dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN)— l’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA).

Queste organizzazioni hanno effettivamente condotto le pulizie etniche su vasta scala in Volyn. Nello stesso tempo le pulizie sono state progettate con un largo anticipo, ancor prima dell’invasione dell’Unione Sovietica da parte della Germania. Le pulizie sono state condotte in conformità ai piani appositamente elaborati e, dunque, è del tutto legittimo considerare OUN e UPA organizzazioni criminali.

Non è la prima volta che l’interpretazione del ruolo storico di OUN-UPA diventa il pomo della discordia nei rapporti tra Polonia e Ucraina. Nello scorso aprile i deputati polacchi hanno dichiarato di essere pronti a esaminare un disegno di legge che riconosce OUN e UPA organizzazioni criminali. In tal modo sarebbe riconosciuto un criminale anche l’idolo dei nazionalisti oltranzisti ucraini – Stepan Bandera. Ciò ha suscitato l’indignazione del partito “Svoboda”, i cui rappresentanti nella Rada Suprema (Parlamento ucraino) hanno promesso di preparare un documento che dichiari Armia Krajowa un’organizzazione criminale.

La congiuntura politica oggi è tale che Kiev non può permettersi di rovinare i rapporti con Varsavia, ritiene Oleg Nemenskij, ricercatore senior dell’Istituto degli studi strategici russo.

Bisogna aggiungere che anche in Ucraina si condivide queste posizioni sull’OUN-UPA. Ad esempio, Mikhail Dobkin, rappresentante del Partito delle regioni, condivide appieno le vedute dei legislatori polacchi al riguardo di queste organizzazioni. Secondo il deputato, Sejm dovrebbe stilare una lista delle forze fautrici di “Bandera-Shuhevic”, nella quale dovrebbero essere inseriti i seguaci contemporanei di queste personalità. A tutti loro, ritiene Dobkin: deve essere vietato l’ingresso sul territorio dell’Unione Europea.

 

23.06.2013 - da Voce della Russia

 

A cura di Enrico Vigna, CIVG.IT