Quartu: manifestazione contro il colonialismo energetico
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- Scritto da Fernando Mameli
Sardegna – 2 marzo 2025
Oggi, alla manifestazione contro il colonialismo energetico del 1 Marzo, a Quartu, abbiamo partecipato in tantissimi, erano presenti varie associazioni, e tutti, con lo stesso comune obiettivo di salvaguardare la nostra terra e tutti noi sardi!
Il colonialismo è una forma di oppressione di un popolo da parte di un altro popolo colonizzatore che qui in Sardegna, dura ormai da secoli, al punto che potremmo anche dire che ormai ci abbiamo fatto il callo a seguito di tutte le invasioni fenice, romane, spagnole e sabaude…
Adesso però le cose cambiano! Ora, non possiamo più dire di essere invasi o colonizzati da un altro stato o da un altro popolo in quanto, ahimè, ne siamo parte integrante! È forse dunque questo che ci impedisce di parlare di colonialismo? Forse perché si tratta dunque di un colonialismo subdolo, sotterraneo? Nascosto fra le maglie amministrative e politiche delle nostre classi dirigenti, e che agisce esclusivamente tramite leggi e decreti nazionali che ci vogliono imporre scelte energetiche calate dall'alto, come i depositi nucleari, varie industrie altamente inquinanti oppure ancora impianti industriali per il servilismo energetico?
Un servilismo, quest'ultimo, siglato nel 2022 dal governo Draghi con il Dpcm energia per la Sardegna e che stabiliva la realizzazione di un altro cavidotto sottomarino ad alta tensione, il Thyrrenian Link, per il trasporto dell'energia prodotta in Sardegna con le pale eoliche, verso altre regioni d'Italia. Questo risulta l'ennesimo sopruso coloniale che, a fronte di un interesse del bene comune nazionale potrà permettere lo scempio completo del nostro territorio.
Il colonialismo dunque, da qualunque parte esso provenga, opprime il popolo, uccidendo la libera imprenditoria locale e requisendo le terre in nome di un interesse nazionale che poi tanto nazionale non è in quanto vengono sacrificati solo i sardi e qualche altra regione del sud, dando luogo alla desertificazione del territorio con immense distese di pannelli solari come ultimamente sta avvenendo nella piana di Ottana e disboscando foreste e distese di sugherete come sta avvenendo in moltissime altre parti della Sardegna.
In nome di una energia alternativa alla fossile, i nostri coloni stanno devastando tutto il nostro territorio, colpendo a morte l'economia isolana e stringendoci sempre di più all'interno di una morsa da cui sarebbe bene decidere tutti insieme di liberarci.
Da Maria Paola Murgia