Proposta di legge israeliana per facilitare gli acquisti di terreni ai coloni nella Cisgiordania occupata

28 gennaio 2025

 

A group of Jewish settlers under the protection of Israeli soldiers raids the Old City area of Hebron, West Bank on September 14, 2024 [Mamoun Wazwaz/Anadolu Agency]

Coloni armati ,pro tetti dai soldati israeliani, marciano per una via della città vecchia di Hebron. Foto: Mamoun Wazwaz/Anadolu Agency

 

 

Il Comitato Ministeriale Israeliano per la Legislazione ha approvato domenica una proposta di legge volta ad agevolare gli acquisti di terreni ai coloni ebrei nella Cisgiordania occupata. In base alle attuali normative, ai coloni israeliani è proibito acquistare direttamente terreni, possono acquisire proprietà solo tramite società registrate presso l’amministrazione civile israeliana.

Secondo Haaretz la proposta di legge mira a rimuovere queste restrizioni e ad abrogare formalmente una legge di epoca giordana che proibisce l’affitto o la vendita di beni immobili a individui che non siano giordani, palestinesi o di discendenza araba.

I coloni israeliani hanno a lungo chiesto modifiche a questa legge tramite l’organizzazione non-profit israeliana Regavim che ha persino presentato una petizione all’Alta Corte di Giustizia, che alla fine è stata respinta.

Il parlamentare Moshe Solomon del Partito Sionista Religioso, autore del disegno di legge, ha affermato: “La legge intende ripristinare la normalità nello Stato di Israele, uno Stato ebraico che sin dal Mandato britannico ha permesso il mantenimento di una discriminazione razzista contro gli ebrei”.

I ministri israeliani hanno approvato la prosecuzione dell’iter legislativo con una condizione che include ulteriori misure di legge soggette al coordinamento tra l’ufficio del Primo Ministro e il Ministero della Difesa e l’approvazione del Ministro della Difesa.

Secondo Haaretz la legislazione proposta contiene sostanzialmente due disposizioni chiave. La prima abroga la legge giordana in questione, mentre la seconda afferma che “Qualsiasi individuo può acquistare diritti di proprietà nella regione della Giudea e della Samaria”, riferendosi alla Cisgiordania occupata.

In risposta l’associazione israeliana per i diritti Peace Now ha espresso forte opposizione alla legge, ufficialmente definita “Eliminazione della discriminazione nell’acquisto di beni immobili in Giudea e Samaria”.

Peace Now segnala che la legge potrebbe “aprire la porta ad accordi e contraffazioni discutibili” e avrebbe “dato a un piccolo numero di coloni estremisti la possibilità di acquisire terreni e in seguito stabilire insediamenti, sia nel cuore di Hebron che in qualsiasi altro luogo”. L’associazione ha ulteriormente sottolineato le implicazioni legali del disegno di legge, affermando: “La Knesset non ha l’autorità di approvare leggi per aree che non siano sotto la sovranità israeliana, e il tentativo di applicare le leggi della Knesset al territorio occupato costituisce un’annessione e una palese violazione del diritto internazionale”.

 

(traduzione dall’inglese di Luciana Galliano)  -  da zeitun