Vito Vasiento, un pioniere della lotta contro l’amianto in Puglia
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- Scritto da Simona Mazza
29 Ottobre 2024
A sinistra, Vito Vasiento
Vito Vasiento, storico attivista dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) in Puglia, ha dedicato la propria vita alla battaglia contro l’amianto. Vasiento, infaticabile difensore della salute pubblica, è stato impegnato nel sensibilizzare e proteggere le comunità pugliesi, particolarmente vulnerabili a causa della massiccia presenza di eternit in aree industriali come Taranto e Bari. In particolare si è battuto per il problema amianto che ha coinvolto molti suoi colleghi di lavoro alla Bridgestone, ex Firestone Brema, nel capoluogo pugliese. Per l’impegno profuso da Vasiento, l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, lo ha voluto ricordare, a qualche giorno dalla sua dipartita, con queste parole: «Vito Vasiento, storico militante in tante comuni iniziative contro l’amianto. Aderente all’ONA Puglia, ha contribuito alla bonifica di molti siti contaminati, così da rimuovere la fibra killer. Lo ricorderemo e lo porteremo sempre nel nostro cuore».
La crisi dell’amianto in Puglia
La Puglia è diventata un epicentro dell’emergenza amianto in Italia, con oltre 6mila decessi causati da malattie asbesto-correlate, tra cui mesoteliomi e tumori polmonari. In particolare, Taranto, con il complesso dell’ex Ilva e Bari, sede dell’ex stabilimento Fibronit e, come suddetto, sede della Bridgestone dove Vasiento ha passato la sua vita lavorativa.
Vito Vasiento: un simbolo di giustizia sociale
Dalle testimonianze raccolte emerge un ritratto di Vito Vasiento come uomo profondamente legato ai valori della giustizia e della difesa della salute pubblica. Sin dai primi anni 2000, Vasiento, guidato da un senso incrollabile di equità e giustizia, ha messo al servizio della comunità tutta la sua dedizione e il suo coraggio. Convinto che l’amianto fosse un nemico invisibile ma letale, il suo impegno si è concentrato su una battaglia incessante per portare alla luce i rischi nascosti, per rompere il silenzio che troppo spesso avvolgeva le istituzioni e per scuotere le coscienze.
A Bari, con la collaborazione del dottor Loizzi, medico che condivideva la stessa determinazione, Vasiento ha contribuito alla costituzione di un gruppo di operai uniti in un’alleanza di difesa, creando anche un giornale di fabbrica che permetteva di dare voce a questioni spesso ignorate. Grazie a questa iniziativa e alla cooperazione con il Policlinico di Bari, furono organizzati screening mirati, gratuiti, per monitorare costantemente la salute dei lavoratori e intervenire precocemente in caso di patologie asbesto-correlate. Per Vasiento, la prevenzione e la consapevolezza erano strumenti imprescindibili nella lotta contro l’amianto, pilastri su cui fondare una nuova cultura della tutela della salute e della dignità umana.
Una battaglia quasi solitaria
Vito Vasiento ha sacrificato molto per la sua causa. Secondo i ricordi di chi gli è stato vicino, spesso ha dovuto rinunciare al tempo con la propria famiglia, spendendo ogni energia per portare avanti il suo impegno sociale. Anche quando la sua salute era in declino, non si è mai fermato. La sua dedizione lo esponeva a incomprensioni e inimicizie, ma non ha mai esitato: si considerava un combattente morale, spinto dalla convinzione che la forza della comunità potesse davvero trasformarsi in un cambiamento reale e tangibile. I colleghi e i compagni lo ricordano come un idealista, un sognatore che, con fermezza e umiltà, agiva in nome di una visione di giustizia e rispetto per la vita umana.
Un esempio per le nuove generazioni
Se Vito Vasiento potesse osservare oggi i frutti del suo impegno, forse vedrebbe nella crescente consapevolezza collettiva dei lavoratori pugliesi uno dei suoi risultati più significativi. La sua battaglia ha acceso una luce su una tragedia che era spesso ignorata o minimizzata, ed è grazie al suo esempio che molte persone hanno trovato il coraggio di unirsi e far sentire la propria voce. Vasiento è diventato per molti un simbolo di coraggio e integrità, qualcuno che ha mostrato come la lotta per un mondo più giusto passi anche per le azioni di un singolo individuo.
Vito Vasiento ci ha lasciato con un pensiero profondo: che il profitto non debba mai prevalere sulla dignità e sulla salute umana. E che le grandi aziende, che a volte sembrano sentirsi invincibili e onnipotenti, devono essere chiamate a rispondere dei propri atti. Tra i suoi pensieri più significativi, amava dire: “Possiamo scegliere di ignorare, ma abbiamo una responsabilità verso il futuro e verso i nostri figli, a cui stiamo negando il diritto a un mondo sano. Non hanno colpe, e noi non abbiamo il diritto di compromettere la loro speranza di vita in un ambiente salubre“. Vasiento credeva che, al di là di ogni potere economico, esista una giustizia superiore, una forza morale che ciascuno è chiamato a rispettare.
L’Osservatorio Nazionale Amianto e la lotta al “killer silente”
Oggi, l’Osservatorio Nazionale Amianto continua a portare avanti la missione di Vito, denunciando l’insufficienza delle azioni preventive e delle bonifiche dei siti contaminati. L’ONA non solo assiste le vittime, ma agisce per sensibilizzare la popolazione e mettere a disposizione strumenti concreti come l’App Amianto, grazie alla quale i cittadini possono segnalare in modo anonimo i luoghi a rischio, alimentando una mappatura capillare e costante del territorio.
Il presidente dell’ONA, Ezio Bonanni, sottolinea come sia essenziale un piano di finanziamento stabile che consenta interventi concreti e diffusi, una bonifica profonda che restituisca dignità e sicurezza ai territori pugliesi. Tuttavia, le difficoltà burocratiche e il limitato accesso ai fondi rallentano gravemente i progressi, esponendo la popolazione a rischi sanitari inaccettabili. Bonanni insiste sull’importanza di una collaborazione tra cittadini, istituzioni e forze politiche, affinché si possa finalmente costruire un futuro in cui la Puglia e l’Italia intera siano libere dal “killer silenzioso” e in cui la salute pubblica venga rispettata sopra ogni altro interesse.