Il Vertice BRICS prende due decisioni che sconvolgeranno il mondo Occidentale

27 Ottobre 2024

 

https://www.elpais.cr/wp-content/uploads/2024/10/Cumbre-de-los-BRICS-Kazan-2024-1068x602.jpeg

 

Le decisioni prese al vertice BRICS di Kazan, soprattutto sul settore assicurativo e dei pagamenti internazionali, pone in evidenza che un nuovo sistema economico mondiale si sta creando, con diversi equilibri e posizioni di forza. Il settore assicurativo ne verrà stravolto e posizioni che si ritengono acquisite saranno stravolte. Servizi finanziari e dollaro ne saranno particolarmente colpiti

Si è chiuso il meeting internazionale dei paesi BRICS a Kazan, in Russia , un evento che stadiventando sempre più importante, sia per il numero dei paesi che intervengono, in qualche modo nell’organizzazione, sia perché si aggiungono sempre più iniziative collegate a questa organizzazione. 

La prossima volta potrebbe essere utile mandare una delegazione ufficiale all’evento, magari con la semplice qualifica di osservatori, per annusare l’aria che tira in un meeting che comunque raccoglie i paesi che rappresentano 1/3 della popolazione mondiale, mentre i meeting del G7 sembrano una visita ai musei economici e il G20 non è mai veramente decollato.

Jacques Sapir, noto economista francese,ha commentato su X l’evento, con un giudizio di grande interesse che presentiamo. In corsivo le sue parole, in caratteri normali le nostre osservazioni.

I BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), a cui si sono aggiunti 4 nuovi Paesi (Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti), rappresentano ora oltre il 33% del PIL mondiale, contro il 29% del G7.

 

https://scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2024/10/pil-comparato-brics-g7.jpg


Tre di queste decisioni spiccano: l’istituzionalizzazione di una categoria di Paesi “partner” dei BRICS, la creazione del sistema BRICS-Clear per facilitare il commercio tra i Paesi membri e i Paesi partner e la creazione della Compagnia di (Ri)Assicurazione BRICS.

La creazione del sistema di crealing dei BRICS (ndt: proposta dell'istituzione di un'infrastruttura indipendente di regolamento e deposito transfrontaliero, BRICS Clear, un'iniziativa volta a integrare l'infrastruttura del mercato finanziario esistente, nonché la capacità di riassicurazione indipendente dei BRICS, una Compagnia di (ri)assicurazione, con partecipazione su base volontaria), punta a superare il sistema SWIFT, sotto controllo occidentale, mentre la compagnia di Ri-assicurazione fa superari i sistemi assicurativi, che sono limitati per la Russia dal sistema del tetto al prezzo del petrolio. Si tratta di un attacco diretto alla posizione oligopolistica sui servizi assicurativi mondiali che metterà molti nei guai.

Le conseguenze di queste decisioni saranno di vasta portata, non solo per i BRICS e i loro associati, ma anche per il mondo occidentale. La “de-occidentalizzazione” del mondo sta prendendo piede. Una delle decisioni più emblematiche prese al vertice di Kazan è stata l’istituzionalizzazione della categoria dei “Paesi partner” dei BRICS. Essa forma una “zona BRICS” intorno ai BRICS. Un modo per allargare l’organizzazione senza porre dei legami politici scomodi.
L’inclusione di Indonesia, Malesia, Thailandia e Vietnam in questa categoria di “partner” significa che i BRICS, già dominanti in Asia per la presenza di Cina e India nell’organizzazione, potrebbero diventare egemoni in questa zona. Dal punto di vista economico l’Asia si sta organizzando per i fatti suoi, staccandosi dall’Occidente.

 

https://scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2024/10/Ga5Z_SAXkAAQ3g8.jpg

La seconda decisione chiave del 16° vertice BRICS è stata la creazione, sotto il nome di BRICS Clear, di un sistema di liquidazione e compensazione degli scambi sia per il commercio intra-BRICS che per quello tra BRICS e Paesi “partner”.

Uno degli obiettivi di BRICS Clear è quello di creare un’alternativa al sistema SWIFT. Nell’ambito del sistema BRICS Clear, sarà favorito l’uso delle valute nazionali come strumenti di regolamento per le transazioni internazionali. Le transazioni saranno compensate da una “stablecoin” gestita dalla New Development Bank. La questione della compensazione è importante perché il commercio sarà multilaterale (22 Paesi, i 9 membri BRICS e 13 Paesi partner). Interessante l’uso di una “Stablecoin” quindi di una valuta collegata a un pool di monete che ne garantisce il valore e  che, essendo su blockchain (ndt:  database in cui i singoli record, denominati "blocchi", sono collegati tra loro utilizzando la crittografia), può essere tenuta in riserva per le transazioni. Niente depositi bancari, come quelli che sono stati sequestrati sul SWIFT alla Russia. Niente blocco dei valori.

Questo sistema si ispira all’Unione Europea dei Pagamenti (1950-1957). All’epoca, le transazioni venivano calcolate e regolate in dollari. Nel BRICS Clear si utilizzerà una “stablecoin” come unità di conto, con regolamento finale in valute locali.

Il commercio comporta servizi assicurativi (il contratto stesso / il trasporto); questi servizi assicurativi comportano attività di riassicurazione. Con la BRICS (Re)Insurance Company, i BRICS stanno costruendo la loro indipendenza dalle compagnie assicurative occidentali. E con questo salta tutto il sistema di “Tetto al prezzo” basato sulla negazione dei servizi di assicurazione navale. 

 

Questa misura, che è la terza decisione importante del vertice di Kazan, faciliterà il commercio all’interno dei BRICS, ma anche con i Paesi “partner” e a livello globale con tutti i Paesi che desiderano commerciare con la “Zona BRICS”.

Le ultime due misure (BRICS Clear e la compagnia assicurativa) decise al 16° vertice BRICS di Kazan avranno necessariamente conseguenze importanti sulla struttura del commercio mondiale e sull’uso internazionale del dollaro e dell’euro.

Le conseguenze sulla struttura del commercio mondiale rientrano in due categorie. La prima riguarda la deviazione dei flussi commerciali a seguito delle condizioni preferenziali per il commercio intra-BRICS e per il commercio tra i partner BRICS.

La perdita di esportazioni per i Paesi “non BRICS” e per i Paesi occidentali ammonterà al 5-7% del volume per i Paesi occidentali. Sebbene questa cifra non sia molto elevata, la quota potrebbe variare notevolmente da Paese a Paese, con conseguenze destabilizzanti per alcuni. 

La seconda conseguenza, più immediata, è la perdita di fatturato per le compagnie assicurative e riassicurative occidentali specializzate in assicurazioni commerciali, che sarà necessariamente significativa. centri dei servizi assicurativi, come Londra, Parigi e New York rischiano di ricevere un duro colpo. Singapore probabilmente si riallineerà su un duplice standard.

Le conseguenze monetarie del massiccio e relativamente rapido processo di de-dollarizzazione, anche se il termine de-dollarizzazione viene rifiutato da due Paesi BRICS (India e Brasile) che comunque approvano e sostengono il sistema BRICS Clear, saranno significative. 

Il commercio all’interno dei BRICS e con i Paesi partner rappresenta il 35-40% del commercio mondiale. Una parte di questo commercio è già denominata in valuta locale, ma sembra altamente improbabile che questa quota superi il 20% del commercio intra-BRICS e del commercio con i Paesi partner.

Ciò significa che il 28-32% del commercio mondiale, attualmente condotto in dollari ed euro, potrebbe essere gradualmente trasformato all’interno del quadro BRICS Clear in commercio al di fuori del dollaro e dell’euro.

Il BRICS Clear potrebbe potenzialmente “de-dollarizzare” tra il 70% e l’80% del commercio mondiale nei prossimi 5 anni, rappresentando tra il 19,5% e il 25,5% del commercio mondiale. Meccanicamente, la quota del dollaro nelle transazioni internazionali si ridurrebbe di conseguenza.

Se consideriamo che la quota di valute nelle riserve delle Banche Centrali riflette approssimativamente l’uso di queste valute negli scambi commerciali, la quota del dollaro potrebbe scendere dal 58% del totale delle riserve identificate a una percentuale compresa tra il 35% e il 40%. In realtà non è esattamente così, perché le riserve delle banche centrali non corrispondono direttamente al volume degli scambi commerciali nella relativa valuta, ma hanno anche altre funzioni, legate, per esempio, ai mercati finanziari etc.

La quota dell’euro sarebbe molto meno influenzata perché attualmente l’euro è utilizzato principalmente per il commercio intra-UE e per quello con i partner immediati dell’UE, mentre, a parte la Turchia, l’impatto del commercio con la “zona BRICS” è basso.

In sintesi, nel 2030 la distribuzione delle riserve internazionali delle banche centrali potrebbe essere la seguente:

 

https://scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2024/10/Ga5bbmtWYAA7kul.jpg


Tuttavia, l’impatto non si limiterebbe al forte calo del dollaro e all’aumento delle “altre valute”. Infatti, gli importi in dollari detenuti dalle Banche Centrali sono detenuti sotto forma di Buoni del Tesoro USA.

Una riduzione delle riserve delle Banche Centrali dal 58% al 34%/39% comporterebbe una vendita massiccia di buoni del Tesoro, causando un crollo del mercato dei titoli pubblici e grandi difficoltà per il Tesoro americano nel rifinanziamento del debito statunitense.

Si può quindi ritenere che l’istituzione del sistema Clear dei BRICS avrà importanti implicazioni per la stabilità del sistema monetario mondiale, e più specificamente per la parte “occidentale” di tale sistema.

Sicuramente le decisioni del BRICS avrà delle ricadute sui grandi centri assicurativi e finanziari mondiali. Si apre un’era di maggiore concorrenza, ma, soprattutto, l’uso politico del sistema economico internazionale. Questo è stato il principale errore dell’Occidente: aver malamente utilizzato una posizione di forza nel tentativo di imporre la propria volontà.

Gli stati Occidentali devono tornare a fare quello che facevano bene: produrre ricchezza , senza distruggere quella degli altrim, superare il concetto di somma zero mondiale. Altrimenti qualcuno gli spiegherà che non sono più i Re del mondo , e questo potrebbe essere molto doloroso.

L’Italia non è un hub centrale dei servizi assicurativi, per questo motivo sarebbe interessante prendere una posizione di osservatori, o di fornitori di servizi, all’interno dell’accordo. Perché non tornare a giocare il nostro storico ruolo di mediazione nei commerci?

 

Da scenari economicia cura di Enrico Vigna