Lettera aperta di Paolo D'Arpini

 

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Il Libro dei Mutamenti afferma: "Nel grembo della terra vi è l’acqua: l’immagine dell’Esercito. Così il nobile magnanimo verso il popolo accresce le sue masse” - L’immagine dell’esagramma L’Esercito (Shih n. 7) del Libro dei Mutamenti, è molto chiara nell’indicarne il significato. Infatti in Cina nell’antichità "i soldati erano presenti nel popolo come l’acqua sotto la terra. Ed avendo cura della prosperità del popolo si ottiene un esercito valoroso". Ed ancora nella prima linea. “Un esercito deve servire in buon ordine ed armonia il popolo. Se ciò non avviene incombe sciagura”.…il 4 novembre ricorre il giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate….

Rinnegare il passato non ha senso… l’Unità d’Italia è stata raggiunta con fatica, lotta e sacrificio… Anche se  potrei obiettare che non serviva e che la prima guerra mondiale (ed ultima del Risorgimento) poteva essere evitata poiché l'Austria si era impegnata a cedere Trento e Trieste in cambio della non belligeranza italiana. Altri addirittura affermano  che si stava meglio con il Regno delle Due Sicilie, con lo Stato del Vaticano (ma quello c’è ancora...), con la Repubblica di Venezia, etc. Può anche essere vero ma pure in quei regni esistevano eserciti ed un senso nazionale… 

Non sono d’accordo con il sistema corrente in cui il servizio militare sia riservato a forze prezzolate,  credo che l'onere della difesa (dico “difesa”…)  della nostra terra o dei legittimi interessi dei suoi abitanti non possa essere delegata a “lanzichenecchi” di professione.  
Tra l'altro l'Italia oggi è alla mercé delle truppe "d'occupazione" della Nato e di un numero sempre crescente di mafiosi e malavitosi e in caso di necessità non c'è più una forza popolare che garantisca  la sicurezza  dei cittadini. Esistono solo "truppe private" al servizio dei politici di turno (tra l'altro ricordo che la maggioranza delle forze dell'ordine funge da scorta ai privilegiati). Insomma se in Italia  un governo momentaneamente eletto decidesse di portare l'Italia in guerra  potrebbe farlo senza preoccuparsi delle conseguenze poiché le guerre iniziano con l'invio delle truppe prezzolate e poi seguirebbe la coscrizione  che obbliga innocenti cittadini ad andare a morire al fronte (basti vedere quel che sta accadendo in Ucraina).   Se in Italia ci fosse un esercito popolare  potrebbe aiutare a mantenere una certa indipendenza e  potrebbe servire a calmierare le eventuali decisioni politiche dei governi italiani condizionati dagli interessi USA e NATO che obbligano l'Italia a schierarsi contro ipotetici "nemici".  Senza una forza popolare autonoma tutti noi cittadini italiani siamo sottoposti alle decisioni di una  politica succube  e che avendo ai propri ordini  un esercito  di  mercenari può  aderire alle guerre  decise da USA e NATO senza possibile alternativa.La coscrizione popolare può sembrare una sopraffazione, se serve ad una causa ingiusta, ma è l’unico modo per  garantire libertà e giustizia, riconoscendo i veri interessi del Paese. 

L'esempio della Svizzera, in tal senso, è molto significativo. Questo Stato multilingue e neutrale per antonomasia ha comunque istituito un servizio militare popolare a scopi di difesa. 

Paolo D’Arpini - Rete Bioregionale Italiana