Julius Evola?

18 ottobre 2024

 

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Quest’anno cade il cinquantenario della morte di Evola, il filosofo esoterista che si faceva chiamare Julius, all’anagrafe Giulio Cesare. Si spacciava anche per nobile (barone) ed ancora oggi c’è chi lo crede tale, ma gli Evoli erano una famiglia di antica nobiltà normanna a lui estranea, che usava solo per darsi fascino, così come il monocolo che ostentava negli anni Trenta.

Il noto intellettuale romano di origini siciliane, caro ai neofascisti, era in grado di ispirare con abilissima dialettica, ammaliante simbologia e forza espressiva. Pittore dadaista, scrittore, filosofo e sapiente conoscitore di antiche nozioni ermetiche ed alchemiche, era un uomo di profonda erudizione e acutezza di pensiero. Oggi è ben vivo negli ambienti colti reazionari, rispettato in quelli accademici, comprensibilmente demonizzato dagli antifascisti, ma sconosciuto ai più.

La sua sagacia intellettuale è indubbia, da chiarire, invece, il senso delle sue azioni.

Sorvoliamo l’ostracismo ideologico e consideriamo le recenti ricerche biografiche realizzate proprio dagli affezionati seguaci del grande teorico, e prendiamo atto di come e per cosa Evola abbia usato i suoi indiscutibili talenti.

Gli evoliani sono disinvolti nel riproporne le “gesta” intellettuali, indifferenti alle pesanti conseguenze politiche, mentre altri tentano di presentarlo in veste di pensatore “diversamente fascista”, illuminando la sua figura di artista e filosofo, tacendo il resto.

Nel 1951, quando venne processato (e assolto) con l’accusa d’i ispirare i Fasci di Azione Rivoluzionaria (Far), proprio lui si autodefinì “superfascista”, rivendicando una personale superiorità/alterità. Forse era una provocazione furbesca, ma era molto vera, perché ad essere precisi, Evola non era solo un fascista, era un nazifascista a pieno titolo.

Alla fine degli anni Venti, Evola è il coordinatore del Gruppo di Ur, una serie di circoli culturali dediti a pratiche iniziatiche a cavallo fra esoterismo ed occultismo. Si definiscono “catene”, richiamando in modo esplicito l’attività dello spiritismo, animati dalla ricerca di rinnovamento spirituale tramite una forma di neopaganesimo. Con questa compagine (massoni e teosofi) e le riviste (Ur nel biennio 1927/28 e Krur nel 1929), flirta col movimento fascista che riconosce come espressione della “rivoluzione conservatrice”, in cui si identifica sul piano politico. Una contraddizione nei termini che Evola risolve attribuendogli l’accezione astronomica; il percorso orbitale di un corpo celeste che termina là dove è cominciato, cioè al punto di partenza. Quel punto, secondo la sua peculiare visione filosofica, l’idealismo magico, è la tradizione dell’epoca classica, greco-romana, la culla della nostra civiltà, tutta da recuperare e riattivare per superare la modernità decadente e la sua palude clericale- borghese. Del movimento di Mussolini apprezza il sedicente superomismo, la grinta volitiva dell’uomo guerriero.

Ma il fascismo, divenuto regime, archivia lo squadrismo e firma i patti lateranensi col Vaticano, procurando ad Evola qualche frustrazione e la chiusura della sua rivista La Torre, nel 1930.

La sua dissidenza, però, è poca cosa, perché dal 1934 è inserito nell’apparato ideologico fascista ai massimi livelli. Scrive su tutte le riviste, da Il regime fascista a  La Razza. Insegna nella scuola di mistica fascista intitolata a Sandro Italico Mussolini (il nipote di Benito, morto giovanissimo) che forma i più facinorosi elementi del partito, recuperando le ispirazioni ideologiche dello squadrismo. Nel 1937 scrive Il mito del sangue, in cui elabora una teoria razzista fondata sul concetto di superiorità razziale di tipo spirituale e non biologico, a differenza di quello germanico. Fornisce così a Mussolini un razzismo originale, italiano, utile per ritagliare un’autonomia sull’argomento rispetto al nazismo. Tramite rapporti con antroposofi arriva al circolo di Thule, il nucleo di intellettuali bavaresi che ispira Hitler su gran parte del suo agire politico. Ne fanno parte anche Rudolf Hess e  Karl Haushofer, quest’ultimo ideatore del concetto di spazio vitale germanico (Lebensraum), che diviene consulente geopolitico del Führer. Nel 1939 Evola entra in contatto con il Reichfhurer Heinrich Himmler, guida suprema delle SS, cura una serie di conferenze in Germania e viene introdotto al più potente ed esclusivo circolo politico esoterico nazista, l’Ahnenerbe (Eredità Ancestrale), sito nel castello di Wewelsberg. Il rapporto con Himmler gli procura un colloquio con Hitler e la collaborazione con Franz Six, alto ufficiale SS, al progetto di adattamento del suo libro, Il mistero del Graal.

Six avrebbe dovuto curarne una versione germanica, conforme all’ideologia nazista fondata sulla mitologia nordica neopagana, ma non lo farà mai, perché assorbito dai compiti operativi affidatigli allo scoppio della guerra. Deve progettare lo sterminio di circa trenta milioni di sovietici per sfruttare il Lebensraum. Oltre ai massacri delle squadre della morte (einsatzguppen) sotto comando operativo di Reinhard  Heydrich, il piano prevede, in caso di vittoria e occupazione dell’URSS, lo sterminio tramite affamamento della popolazione.

Nel dopoguerra Six sarà condannato a vent’anni di reclusione, poi liberato nel1951.

Allo scoppio del conflitto mondiale gli insegnanti della scuola di mistica fascista si arruolano volontari, fedeli al concetto di cittadino-guerriero; il presidente, Niccolò Giani, muore sul fronte greco e all’armistizio, nel 1943, ne risultano caduti quattordici. Evola, desideroso di combattere sul fronte russo, contro quello che considera il peggior nemico (il comunismo), non sarebbe partito perché  la distruzione dell’armata italiana (ARMIR) lo avrebbe impedito.

Nel frattempo, Evola lavora per il Reichssicherheitshauptamt (RSHA), l’ufficio centrale per la sicurezza del Reich gestito dalle Schutzstaffell (SS). L’apparato poliziesco è diviso in sette dipartimenti. Julius opera nel AMT VII, si tratta del dipartimento addetto alla guerra ideologica, che comprende varie attività di ricerca storica. Il filosofo italiano si occupa di ripulire il sapere esoterico dagli elementi massonici-giudaici, contribuendo all’elaborazione di quella visione del mondo (Weltanschauung) elitaria e rigidamente gerarchica che avrebbe dovuto opporsi all’americanismo e al bolscevismo.

Questo ruolo da ricercatore dotto si interrompe alla caduta del governo di Mussolini, allorché viene (sorprendentemente) ingaggiato dai tedeschi come agente di spionaggio oltre le linee nemiche. Perciò ritorna a Roma, dove opera con altri agenti (Evolagruppe) ma finisce con l’essere identificato da un agente (una donna) del Vaticano. Nel giugno1944 deve sfuggire alla cattura da parte degli Alleati e riparare al nord. In seguito, la sua biografia si fa più oscura ma risulta certa la sua presenza a Vienna, con lo pseudonimo di Carlo de Bracornes. Nella capitale austriaca continua a lavorare per le SS in ambito di ricerca culturale, pare alla costruzione dei fondamenti teorici per un imprecisato ordine teutonico. Il 21 gennaio del 1945 è ferito dallo scoppio di una bomba e leso alla spina dorsale, riportando la paralisi degli arti inferiori.

Dal dopoguerra è stato il teorico di riferimento del neofascismo italiano, la sua ininterrotta attività di esponente intellettuale della destra aristocratica, irriducibile nel fornire una filosofia della storia al fascismo, lo ha reso una personalità di spicco, a dispetto delle categorie etiche.

Oggi, la sua conclamata e volenterosa collaborazione con i più occulti gangli del potere nazifascista non fanno che confermare la natura del suo operato.

Rimanendo in ambito simbolico-esoterico, a lui tanto caro, nella saga fantasy di Tolkien il mago Saruman è l’esempio che gli calza su misura; un mago stregone dotato di grande intelligenza e prestigio, che insegue la propria volontà di potenza, egotica e narcisista, fino a diventare uno strumento del male. Un povero essere che subisce una metamorfosi interiore, abbandonando la via della saggezza.

 

Fonti:

- Un filosofo in guerra - De Turris 2023

- Vita avventurosa di Julius Evola - Andrea Scarabelli 2024

- Julius Evola e il Medioevo magico – fantastico di Heinrich Himmler: la cerca del Graal quale rivolta contro il mondo moderno – Cristian Guzzo  / Luca Valentini 2024