I poliziotti kenioti non possono garantire il dominio statunitense di Haiti
5 settembre 2024
Scritta in creolo in una manifestazione: “Le banche non sono innocenti della nostra miseria”.
La missione multinazionale di supporto alla sicurezza (MSS) ad Haiti, approvata dalle Nazioni Unite, finanziata in gran parte dagli Stati Uniti e guidata da poliziotti provenienti dal Kenya, ha iniziato ad arrivare a Port-au-Prince alla fine di giugno. È l’ultimo passo della lunga storia di manovre e trame che gli Stati Uniti stanno usando per mantenere la loro presa neocoloniale sul paese e acuire lo sfruttamento e la schiavitù economica della sua gente. La resistenza ostinata e dilagante del popolo haitiano agli Stati Uniti, il ruolo di avanguardia delle milizie e bande territoriali è stato un fattore rilevante nei cambiamenti tattici che gli Stati Uniti hanno dovuto fare.
Jean-Jacques Dessalines dichiarò Haiti indipendente il 1° gennaio 1804. Gli Stati Uniti, dove la schiavitù era legale prima della guerra civile ed estremamente redditizia, ignorò questo cambiamento nello status di Haiti per 58 anni, fino al 1862.
I marines degli Stati Uniti ad Haiti e la rapina dell’oro haitiano
All’inizio del XX secolo, gli Stati Uniti giustificarono l’invio di marines ad Haiti per “ripristinare l’ordine e mantenere la stabilità politica ed economica nei Caraibi”. Durante questa occupazione, che durò dal 1915 al 1934, i marines rubarono le riserve auree di Haiti, facendo eleggere il presidente filo-statunitense Philippe Sudré Dartiguenave.
Dopo alcune azioni militari e tumulti predeterminati e con il grande sostegno da parte degli USA, Francois “Papa Doc” Duvalier , prese il sopravvento nel 1957; suo figlio Jean-Claude “Baby Doc” Duvalier gli succedette nel 1971. Durò fino al 1986, quando le proteste popolari, invocarono il "dechoukaj" (NdT: un termine creolo che letteralmente significa "sradicamento", usato principalmente per riferirsi al sommovimento politico ad Haiti che portò all'esilio del dittatore Jean-Claude Duvalier il 7 febbraio 1986. Durante il dechoukaj i contadini haitiani e gli abitanti delle città si vendicarono dei loro oppressori, compresi i membri dei Tonton Macoutes. Il dechoukaj colpì in particolar modo l'istituzione della religione vudù haitiana, i cui principi e tradizioni erano stati fortemente e strettamente legati ai dittatori e usati per esercitare il controllo sulla popolazione) che costrinsero alla fuga e all’esilio nel sud della Francia, Baby Doc.
Ci sono varie voci su come ha preso i milioni di dollari che aveva rubato ai fondi pubblici di Haiti. Funzionari statunitensi hanno detto che “possedeva da 200 milioni di dollari a 500 milioni di dollari in conti bancari esteri.” (tinyurl.com/4ezb86s4). Altre voci hanno detto che ha preso bancali pieni di contanti o miliardi di dollari in oro. Nel 2007, il governo svizzero ha dichiarato che “Baby Doc Duvalier aveva 6,3 milioni di dollari in un conto congelato”. (tinyurl.com/3mcfufkt)
Il regime militare, pienamente sostenuto dagli Stati Uniti, intervallato da elezioni che avevano visto vincere Jean-Bertrand Aristide come presidente, subito dopo la caduta di Duvalier. Aristide, che rappresentava una forza progressista nella politica haitiana, fu osteggiato dagli USA, mentre i governi militari messi in atto dai vari colpi di stato, ovviamente, avevano il sostegno degli Stati Uniti.
Intervento delle Nazioni Unite
Le turbolenze degli anni post-Duvalier hanno permesso alle manovre statunitensi di usare l’ONU per istituire una missione di “peacekeeping” chiamata MINUSTAH, dalle iniziali francesi per la Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite ad Haiti. Dal settembre 1993 al giugno 1996, e di nuovo nell'aprile 2004, MINUSTAH ha speso circa 7 miliardi di dollari secondo le stime delle Nazioni Unite, quasi totalmente per coprire i costi dei poliziotti e dei soldati che l’ONU ha speso. MINUSTAH è stato grandemente detestato dagli haitiani, dal momento che non ha fatto fronte alle necessità di assistenza sanitaria, istruzione, sviluppo economico e infrastrutture.
Il Gruppo Centrale degli imperialisti
Jovenel Moise, che è diventato presidente nel 2017, non si è nemmeno preoccupato di tenere elezioni. Dopo aver avuto il sostegno del Core Group, degli USA e dei suoi consociati imperialisti come Canada e Francia.
Il Core Group ama fingere che le “elezioni” (in realtà “selezioni”) possano risolvere i problemi di Haiti. Fino ad ora Haiti non ha funzionari eletti, dopo l’assassinio di Jovenel Moise tre anni fa, gli Stati Uniti hanno poi imposto Ariel Henry come primo ministro de facto e presidente ad interim.
Le condizioni sotto Henry sono diventate drammatiche, violenza dispiegata, mancanza di scuole, di assistenza sanitaria, cibo, lavoro,abitazioni, tanto che un gran numero di persone furono costrette a atti criminali solo per sopravvivere. Invece di spendere miliardi di dollari per fornire “sicurezza”, la comunità internazionale avrebbe dovuto fornire le infrastrutture necessarie per provvedere ai bisogni delle persone.
E' stato Henry a fornire il pretesto al Kenya per mandare i suoi poliziotti a guidare la MSS, ma una coalizione di gruppi paramilitari chiese e impose le sue dimissioni.
L’imperialismo statunitense ha creato velocemente un “Concilio presidenziale” che agisce come presidente, e ha scelto Gary Conille come primo ministro, il quale in combutta con l’oligarchia haitiana, sta attualmente lavorando per mettere in atto un Consiglio Elettorale Provvisorio (CEP) con gli stessi attori e settori del panorama politico di Haiti che sta usando da decenni.
“Il tempo di una seconda rivoluzione sociale”
Come ha sottolineato Berthony Dupont a Haiti-Liberté il 24 luglio: “Se mai c’è la possibilità di una seconda rivoluzione sociale ad Haiti, questa è ora. Non c’è un solo funzionario haitiano legittimo ed eletto che gli imperialisti possano fingere di difendere. Sia l’imperialismo nordamericano che quello europeo stanno crollando. Biden, Trudeau e Macron hanno tutti un punteggio di consenso approvazione sotto il 30% o inferiore. Stanno perdendo drammaticamente le loro guerre in Ucraina, Gaza, Yemen e Sahel. Anche il loro delegato, il Kenya, è azzoppato dal debito e dalle proteste di massa…”.
Anche se la classe capitalista degli USA aveva promesso di finanziare pienamente la missione multinazionale di sostegno alla sicurezza, non può mettere insieme abbastanza fondi per pagare i poliziotti kenioti, le forze repressive che sta usando e i bonus che erano stati loro promessi.
I progressisti negli Stati Uniti hanno un immenso debito di solidarietà nei confronti del popolo di Haiti le cui lotte per secoli hanno fatto così tanto per far avanzare le lotte di tutti i poveri e dei lavoratori per la loro piena emancipazione.
FUORI da Haiti gli imperialisti statunitensi, francesi e canadesi, subito! Da IAC, USA
Traduzione a cura di IniziativaMondoMultipolare/CIVG