Una vergognosa sentenza del Consiglio di Stato sulla disabilità

25 agosto 2024

 

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Cub Pubblico impiego Pisa: sia garantito il diritto alla inclusione sociale 

Il Consiglio di Stato, in una recente sentenza ha di fatto violato quel diritto all'inclusione degli alunni con disabilità che pensavamo ormai fosse oggetto di tutela dagli enti locali e dallo Stato.

Il ricorso della famiglia di un alunno con disabilità, respinto dal Consiglio di Stato, contestava la decisione di un Ente locale di ridurre le ore di assistenza scolastica, previste per altro dal Pei (il piano personalizzato redatto per gli studenti con disabilità allo scopo di fornire un supporto personalizzato per l'apprendimento e lo sviluppo di ciascuno studente in base alle esigenze individuali).

L’Ente locale motivava la sua decisione con la impossibilità di spesa,  ragioni insomma di bilancio.

E’ semplicemente vergognoso che nel 2024 non ci siano fondi a sufficienza per assicurare tutte le misure di inclusione che ricordiamo non si limitano al docente di sostegno ma anche ad altre attività riconosciute come essenziali dai docenti e dagli specialisti che si prendono in cura la disabilità.

 Se le esigenze di bilancio e il rispetto dei patti di stabilità impediscono l’inclusione e la cura immaginiamoci cosa accadrà con l’autonomia differenziata con tante funzioni demandate agli enti locali dallo Stato.

 Questa sentenza rappresenta un precedente assai pericoloso, i diritti alla inclusione diventano una sorta di variabile dipendente dalle esigenze di bilancio degli enti locali, e per questo potranno essere negati.  Lo stesso vale per la 104, per l’assistenza a familiari in difficoltà e a innumerevoli altri diritti sociali e individuali oggi sotto minaccia

Non giriamoci dall’altra parte!!

 

Vi racconto di mio figlio disabile abbandonato dallo Stato

  riceviamo e pubblichiamo questo accorato appello

Vorrei segnalarvi, se permettete senza riportare il nostro cognome, una storia di ordinaria follia. Mio figlio G. ha 9 anni, gravemente disabile dalla nascita, da quando è iscritto alla scuola elementare il docente di sostegno arriva in ritardo e non all'inizio dell' anno scolastico. Poi le ore assegnate sono sempre insufficienti anche a  detta degli operatori che lo seguono oltre ai docenti dell'istituto comprensivo. Mi chiedo come sia possibile tanta disattenzione verso la disabilità ma ormai siamo abituati a farcene una ragione e a sopperire a queste gravi lacune del sistema educativo. Il Pei, ossia il piano educativo individualizzato. prevede delle ore che non sempre vengono garantite, ci sono ragioni di spesa e di bilancio che gravano sugli alunni più deboli come mio figlio.

Non è sufficiente il docente di sostegno, per quanto bravo e attento sia, gli enti locali dovrebbero fornire anche un'altra tipologia di assistenza mirante a favorire l'autonomia e la comunicazione del disabile e nei piccoli Enti locali molte volte mancano fondi. 

Vi assicuro che il mio caso non è isolato, ho conosciuto situazioni di genitori che hanno dovuto fare i salti mortali per convincere i servizi scuolabus a gestire al meglio la presa in carico dei figli disabili evitando lunghi giri tra casa e scuola. Mi sforzo di non chiedere l'impossibile ma di mettere in condizione il mio bambino di vivere una vita "normale" al pari dei suoi coetanei ma la sua diversità impone attenzioni e cure che hanno un costo, quel costo ormai viene considerato una sorta di lusso a carico della comunità.

Il mio appello è rivolto alle autorità locali e scolastiche per favorire tutte le forme di inclusione possibili senza trincerarsi a esigenze di bilancio o normative carenti

Se uno Stato non destina risorse economiche  alle politiche d’inclusione coinvolgendo gli enti locali senza demandare in toto agli stessi la soluzione del problema, la società che andiamo costruendo sarà senza dubbio più iniqua e diseguale e a rimetterci saranno innanzitutto i disabili e i figli delle classi sociali meno abbienti.

 

21 agosto 2024

Da delegati-lavoratori-indipendenti-pisa