9 maggio 1941 – 9 Maggio 2024. Memoria eterna al Reggimento degli Immortali.
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- Scritto da Enrico Vigna
9 maggio 1941 – 9 Maggio 2024
Noi NON dimentichiamo e diciamo GRAZIE ai vincitori e ai liberatori dal nazifascismo in Europa.
Memoria eterna al Reggimento degli Immortali.
La liberazione e la vittoria sul nazifascismo costò ai popoli dell'Unione Sovietica 27 milioni di morti e 42 milioni di invalidi e mutilati.
Solo nella battaglia dell’assedio di Leningrado, che durò 880 giorni, il numero delle vittime dell’assedio, da solo supera quello di tutte le perdite di USA e Gran Bretagna messe insieme, durante l’intera guerra: oltre 800 mila morirono di fame durante l’assedio nazista.
Tra il 1941 e il 1945 nell’Unione Sovietica furono distrutti: 1.710 città, 70 mila villaggi, 32 mila fabbriche e impianti, 98 mila aziende agricole.
Il prezzo della vittoria: pensieri dalle storie del Reggimento Immortali
Monumento a Maria Frolova, che perse otto figli in guerra. Zadonsk, regione di Lipetsk.
“I nonni e gli zii sono e rimarranno sempre giovani e tra di noi….Dieci parenti su dodici sono il prezzo della Vittoria per la nostra famiglia. Un ricordo eterno e benedetto per loro…Tutta la storia del Paese e del nostro popolo sia in queste parole…”.
Il 9 maggio ogni famiglia ha le sue tradizioni: alcuni cantano, altri piangono; alcuni escono in strada per stare con la gente, altri restano a casa a sfogliare vecchi album; alcuni guardano una parata militare, altri pregano per la pace nel mondo...ciascuno ha il suo modo di onorare la memoria di coloro che liberarono il mondo dal mostro nazifascista, a costo della loro vita, salute e giovinezza.
Noi viviamo grazie a loro. NON dimenticatelo mai!
Guardando questa foto di questo veterano sovietico, ma soprattutto scrutando il sorriso sul volto di quest’uomo, penso che questa foto può essere la sintesi delle sofferenze, dei prezzi indicibili pagati con decine di milioni di caduti, con decine di milioni di mutilati, dai popoli slavi dell’Europa orientale; ma quest’immagine ci trasmette anche un messaggio di positività, di forza, di speranza; un messaggio che trasmette emozioni forti, vere, umane. Quel sorriso, io credo sia la riaffermazione della vittoria sulla piaga nazifascista, nonostante tutto e nonostante le immani sofferenze: un messaggio che va dritto alle coscienze ed all’anima degli uomini, di coloro che, con onestà intellettuale, al di là di credi politici, religiosi o culturali, nel cuore hanno la giustizia, la verità, la pace e l’etica come principi e valori incorruttibili, non comprabili. Augurandoci che siano i giovani di oggi a raccogliere questo messaggio, perché è di questi che il mondo ha bisogno. A quest’uomo e a tutta la generazione di quei veterani, semplici uomini e donne che misero sul piatto della storia le loro esistenze, al servizio dell’umanità, con unica contropartita la possibilità della morte: ci inchiniamo e rendiamo loro onore, ma soprattutto diciamo loroGRAZIE!
Il nome di quest’uomo è Anatoly Leopoldovich Golimbievsky. Era un membro del cacciatorpediniere "Ingegnoso", l'unico sopravvissuto di tutto il suo equipaggio.
Enrico Vigna, 9 maggio 2024