Dalla Storia di Miguel alla Corsa di Miguel
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- Scritto da Carla Gagliardini
(Parte prima)
Quella di Miguel è una storia nella storia. E’ il racconto di un giovane uomo, un giovane argentino che ha sperimentato nel suo Paese il pugno duro della dittatura del governo della giunta militare golpista (1976-1983), guidato da Jorge Rafael Videla. E’ una storia finita malissimo perché l’8 gennaio del 1978 i militari fanno violentemente irruzione nella sua abitazione, lo bendano e lo portano via, dove non si saprà mai. Miguel da quel momento va ad infoltire la lista dei desaparecidos/as, uomini e donne fatti sparire dalla dittatura e di cui, ancora oggi, non si sa che fine abbiano fatto. Le madri e le nonne di Plaza de Mayo non hanno mai smesso di cercarli/le e, nonostante siano passati quasi cinquant’anni da quei sequestri di Stato, continuano a darsi appuntamento nella piazza simbolo della loro resistenza e della loro ostinazione.
Ma torniamo a Miguel, per cercare di conoscerlo meglio. Il suo nome completo è Miguel Benancio Sanchez. Nasce a Bella Vista, nella provincia settentrionale argentina di Tucuman, il 6 novembre del 1952. E’ l’ultimo di undici figli. La zona dove cresce è ricca di piantagioni di canna da zucchero e suo padre è con quel lavoro che mantiene la numerosa famiglia.
Appena diciottenne, Miguel raggiunge i fratelli maggiori a Buenos Aires, dove trova lavoro come imbianchino. Anche il suo sostegno economico alla famiglia è importante e lui lo sa. Ama lo sport, adora correre e lo fa giocando a calcio sul campo del Club Gimnasia y Esgrima La Plata, che molti anni dopo sarà l’ultima squadra allenata da Diego Armando Maradona.
Le passioni di Miguel però sono molte, oltre a correre sente il bisogno di scrivere e lo fa attraverso le poesie e le note scritte a bordo campo dopo ogni allenamento. Non finisce qui, è giovane, atletico e pieno di energia in un’Argentina che sta stretta a molti giovani che si ribellano alla dittatura. Si dedica dunque per un po’ di tempo alla militanza politica e lo fa nella Gioventù Peronista.
A prevalere sono tuttavia le prime due passioni. Miguel nel frattempo cambia lavoro, trova un posto in banca, si accomiata dalla militanza politica e dedica lo spazio del tempo libero allo sport e alla scrittura. Capisce però che il calcio non è lo sport che fa per lui, preferisce correre per lunghi chilometri, quindi lo abbandona. E’ la corsa la sua vera passione e così decide di entrare a far parte della squadra di podismo Club Independiente.
Al lavoro questo legame stretto con la corsa è noto e i colleghi ritagliano per lui due soprannomi: “El correcaminos” (1) e “El Tucu” (2).
Provando ad immaginare di averlo davanti agli occhi, sembra di vedere un giovane uomo maturo, responsabile e con tanta voglia di gioire per le cose belle che la vita sa dare. Tra queste, per lui, c’è la gara che sogna, la Corsa di San Silvestre (3) in Brasile che, all’epoca, si corre di notte. Una notte magica, colma di emozioni, di sensazioni e di speranza, anche per il suo Paese, che sanguina dalle ferite profonde della dittatura che semina terrore, con le sue torture e i suoi desaparecidos/as.
Miguel nel dicembre del 1977 si trova per la terza volta in Brasile per correre la San Silvestre e il suo cuore sgorga di gioia. Scrive una poesia, Para vos atleta (4), che viene consegnata agli organizzatori della corsa e pubblicata da La Gazeta Esportiva di San Paolo, il 31 dicembre del 1977. La poesia è un inno all’atleta e si chiude con una speranza di pace “(…) per te atleta, che disprezzi la guerra e sogni la PACE”. Il suo pensiero corre alla sua Argentina.
La gara prende il via il 31 dicembre 1977 alle 23.50 e Miguel c’è, vivo, felice, circondato, come lui stesso scrive, “di speranza e amore” che si respirano nell’aria di quei giorni magici della corsa.
Prima di rientrare in Argentina, partecipa a un’altra importante gara, “La carrera de San Fernando”, in Uruguay.
Sono giorni raggianti, di libertà assoluta, di passioni avvolgenti.
Sono gli ultimi giorni di Miguel. Dopo, il sequestro di Stato. Poi, il silenzio.
Quando gli aguzzini lo vanno a prendere fanno un gran baccano, urlano e gli negano perfino l'abbraccio con la madre. “Tanto tornerà a casa”, dicono. Mentono e lo sanno.
Miguel invano cerca di dire: “Sono argentino! Corro per l’Argentina!". Ai suoi sequestratori non interessa.
Questa storia nella storia, la storia di Miguel, cattura l’attenzione di un giornalista sportivo sensibile, Valerio Piccioni, ed è a lui che si deve la nascita de “La corsa di Miguel”.
La corsa fa il suo esordio il 9 gennaio del 2000 a Roma e da allora non si è mai fermata.
Fine parte prima (Racconto in tre parti), febbraio 2024
(1) Corridore della strada
(2) Soprannome dovuto alla sua provenienza dalla provincia di Tucuman
(3) Corsa su strada che si svolge a San Paolo, in Brasile, il 31 dicembre di ogni anno dal 1925.
(4) https://www.biocorrendo.it/2013/11/miguel-benancio-sanchez-para-vos-atleta.html