Lettera aperta della CUB di Pisa agli studenti e alle studentesse, alla cittadinanza tutta dopo i fatti di Venerdi' 23 Febbraio

28 febbraio 2024

 

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Rimandiamo al mittente la divisione tra buoni e cattivi: Lettera aperta della CUB di Pisa agli studenti e alle studentesse, alla cittadinanza tutta dopo i fatti  di Venerdi' 23 Febbraio a Pisa

Proviamo a ragionare nel merito dei fatti con due obiettivi: evitare ogni divisione tra gli studenti e le studentesse, valorizzare anche i contributi esterni al mondo della scuola, ad esempio quello sindacale e sociale,  rafforzare le istanze generali e in primis la mobilitazione contro il genocidio del popolo palestinese

Veniamo da anni nei quali si sono costruite le basi della società della sorveglianza, sistemi di controllo, cani antidroga nelle scuole, telecamere lungo ogni strada, sistemi elettronici avanzati, alcuni dei quali di produzione israeliana, pensati per fini militari e  ampiamente utilizzati contro le registrazioni pirata ai concerti fino al riconoscimento facciale e all'identità digitale di cui si è fatto ampio utilizzo nella guerra a Gaza con bombardamenti a tappeto che hanno raso al suolo ospedali, scuole e case con i loro abitanti, migliaia di civili uccisi senza alcuna remora per colpire e neutralizzare anche un solo militante della Resistenza palestinese.

La società della sorveglianza copre una dilagante insicurezza sociale  determinata dalla precarietà del lavoro e delle nostre esistenze, da fondi che mancano alla istruzione, alla sanità e al welfare, la repressione è la classica risposta di un sistema malato che teme la rivolta sociale e per questo vuole diffondere e imporre rassegnazione e paura.

Per non dilungarci proviamo allora a mettere insieme alcuni concetti con relative proposte

  • Ben vengano le cause contro l'operato della polizia consapevoli che dovranno essere l'occasione per rimettere in discussione le legislazioni di emergenza, le normative repressive votate negli anni, dai pacchetti sicurezza fino  al decreto contro il rave e gli eco ambientalisti. Proviamo a dare da Pisa un piccolo contributo perchè questi temi diventino patrimonio collettivo. Sta quindi a noi costruire sinergie con i legali per una critica radicale a uno stato di polizia che il governo di destra intende costruire avvalendosi di norme votate dal centro sinistra e dai governi tecnici. 
  • Rivendichiamo allora una società democratica e istituzioni dal basso partecipate senza modelli di rappresentanza calati dall'alto e funzionali al controllo sociale. Serve altresì ricordare che per giorni è stata raccontata la storiella secondo la quale il corteo sarebbe stato privo di autorizzazione, si confonde ad arte il preavviso con la autorizzazione vigente in epoca fascista e che magari  vorrebbero ripristinare per limitare le libertà collettive di movimento. Non è casuale che esponenti del Governo nazionale e locale abbiano invocato la repressione delle iniziative contro il genocidio decidendo quali siano le manifestazione da consentire e quelle invece da vietare
  • Le cariche contro studenti e studentesse sono avvenute nel corso di una manifestazione contro il genocidio palestinese, vogliamo essere molto chiari su questo punto chiedendo a tutti i solidali di prendere posizione perchè le nostre scuole e università non siano complici con lo stato di Israele e con la Nato 
  •  La principale preoccupazione di presidi e istituzioni locali è scongiurare il deterioramento del clima di collaborazione tra forze dell'ordine e scuola, noi da sempre concordiamo con l'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell'università giudicando la presenza di militari nel mondo della conoscenza una mera intrusione nelle attività formative ed educative. Emblematica la presenza di militari che parlano di storia giustificando l'eroismo coloniale o delle forze armate che combatterono per volontà politica del fascismo a fianco dei nazisti. Non pensiamo che un militare possa, nelle scuole, parlare di pace e questo non significa scatenare un odio viscerale verso gli uomini e le donne in divisa ma solo prendere atto che  scuola e università non debbono essere terreno di conquista per proselitismo militare e militarista o per progetti di ricerca a fini di guerra.
  • Chiudiamo ricordando che il 16 Marzo è prevista una calata di realtà identitarie a Pisa, gruppi giovanili di quella destra che ha subito preso le parti delle forze dell'ordine solidarizzando apertamente con gli autori delle cariche. Inutile ricordare che Pisa non sarà terreno di conquista per una destra reazionaria e con simpatie nostalgiche e come nella giornata dei manganelli la città dovrà rispondere coesa a questa ennesima provocazione

 

Da Cub Pisa