Lo status del Kosovo e Metohija solo dentro la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU 1244

Il globale interventismo della NATO può condurre a un confronto globale

 di Zivadin Jovanovic Presidente del Forum Belgrado per un Mondo di Eguali

Questi sono alcuni dei punti dell' intervento introduttivo di Zivadin Jovanović, Presidente del Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali, all'Assemblea annuale dell'Associazione svoltasi il 14 dicembre 2013, a Belgrado.

Il problema dello status della provincia serba del Kosovo e Metohija rimane irrisolto, indipendentemente dai cosiddetti negoziati di Bruxelles. Una soluzione pacifica e duratura sarà possibile solo fornendo il pieno rispetto e l'attuazione della risoluzione Onu 1244 e della Costituzione della Serbia,  garantendo entrambi questi atti la sovranità e l'integrità territoriale della Serbia. Il ruolo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel garantire una soluzione giusta e duratura, non può essere sostituito dal ruolo di qualsvoglia organizzazione regionale, che si tratti di UE, NATO, o qualsiasi altro. Solo le Nazioni Unite e la comunità internazionale hanno una legittimità, mentre il resto sono auto proclamazioni.

L'aggressione della NATO sulla Serbia ( RFJ ) del 1999 è stato un punto di svolta verso la globalizzazione dell' interventismo militare, i successivi recenti sviluppi quali la Siria, l'Iran e l'Ucraina, illustrano, ciasuno a proprio modo, un punto di svolta verso una multipolarizzazione dell'ordine mondiale. La multipolarità è importante perché abolisce il monopolio di un potere e apre uno spazio per il rispetto del diritto internazionale, dei principi fondamentali delle relazioni internazionali e per una democratizzazione delle relazioni internazionali. Sottolineare l'importanza della multipolarizzazione non ci deve portare a credere che una nuova tendenza positiva sia garantita automaticamente. E' una assoluta necessità che tutte le forze amanti della pace, intensifichino la cooperazione e il coordinamento reciproco nella lotta per lo Stato di diritto, il rispetto dell'uguaglianza sovrana degli Stati e per la democratizzazione delle relazioni mondiali.

La crisi mondiale ha colpito direttamente e in primo luogo i paesi più sviluppati, i paesi privilegiati, poi il resto. Coloro che sono di fronte al pericolo di perdere i loro privilegi, non rinunceranno facilmente. Come si vede, stanno cercando di trasferire l'onere della crisi che essi stessi hanno causato, al resto del mondo, soprattutto verso paesi che sono deboli militarmente, ma che sono ricchi di energia e di minerali strategici, o appartengono a importanti regioni geostrategiche. La NATO è ancora una volta il pugno di ferro dei privilegiati, del capitale corporativo multinazionale.

Il mondo di oggi, è molto diverso dal periodo degli anni novanta del secolo scorso. Cina, Russia, India, tutto il Sud America, molti altri paesi e regioni del mondo, sono cresciuti molto più velocemente dell'Occidente, sia economicamente che in molti altri aspetti, anche nella difesa.       E 'chiaro che questi paesi, alcuni dei quali sono diventati attori globali imprescindibili, non accettano la dittatura nelle relazioni mondiali, e le palesi interferenze negli affari interni e l'interventismo militare.

Pertanto, la strategia di usare il potere militare, di globalizzare l'interventismo militare al fine di controllare e soggiogare il resto del mondo per mantenere i privilegi, è sempre più chiaramente a confronto con una resistenza dei paesi. Il mondo è sul punto di, o trovare un modo pacifico di fermare l'interventismo militare imperialista, in nome del capitale industriale militare e finanziario monopolistico, o ditrovarsi di fronte a un duro confronto globale.

 

All'Assemblea annuale del Forum Belgrado hanno partecipato soci e amici, tra i quali il segretario esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace, Iraklis Tsavdaridis, il Vescovo della Chiesa Ortodossa Serba Irinej Bulovic, l'Ambasciatore iraniano Majid Fahir Pour, diplomatici di alto rango da diverse altre ambasciate, rappresentanti di associazioni civiche, tra cui associazioni studentesche delle università di Belgrado e Banja Luka, associazioni serbe della provincia del Kosovo e Metohija e altri. Nessun rappresentante ufficiale di strutture governative erano presenti, anche se, come sempre, erano stati invitati .

 

 

Traduzione di Enrico Vigna per  Forum Belgrado per un Mondo di Eguali - Italia