Sperimentazione dei percorsi quadriennali degli istituti tecnici e professionali statali. Confindustria esulta.

10 gennaio 2024

 

scuola quadriennale

 

L’articolo che segue è pubblicato sul Blog de IL FATTO QUOTDIANO e sembra il contributo spontaneo di un professore universitario di Padova che non ce la faceva più a tacere, un testo che condividiamo e che può essere di aiuto ai genitori per le decisioni che saranno chiamati a prendere nel prossimo futuro.

I genitori dovranno provvedere all’iscrizione dei figli alle superiori e saranno spinti, con vari artifici, a iscrivere i figli ai nuovi corsi SPERIMENTALI. Già la parola sperimentale ha una forza di seduzione, ma è facile prevedere un grande dispiego di altre parolone: NUOVO, MODERNO, ATTUALE… ma, come dicevamo nel precedente articolo, il falso concetto della “GRANDE OCCUPATIBILITA’ millantata al 90%”, sarà l’argomento maggiormente usato per convincere i genitori perché scelgano la sperimentazione.

Ai genitori basterà dire NO!, “ho scelto l’ISTITUTO TECNICO STATALE” oppure “l’ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE” e finché resta sperimentale questa ”NON SCUOLA” SPERIMENTALE non potrà essere imposta a nessuno.

Gli insegnanti dovranno deliberare la sperimentazione nella loro scuola. La normativa, legge 59/99 istitutiva della autonomia scolastica e il DPR 175 (regolamento dell’autonomia scolastica) dicono espressamente che l’organo preposto alla delibera e attuazione delle sperimentazioni e ricerche è esclusivamente il COLLEGIO DEI DOCENTI.

Questo in virtù del fatto che la Costituzione (Art.33 e 34) prevede tassativamente la libertà d’insegnamento, tanto che tra i compiti assegnati al

Dirigente Scolastico c’è anche quello di vigilare e promuovere la libertà di ricerca e sperimentazione dei docenti.

Non c’è alternativa perché , sempre la Costituzione recita:

Art.23: “Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”

Quindi non c’è governo che tenga, finché la legge non ha compiuto il suo iter parlamentare e non l’abbia pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il governo dovrà aspettare.

PERCHE’ NO! ALLA SPERIMENTAZIONE NE’ ADESSO NE’ DOPO

Le ragioni del NO! sono tante, proviamo a scrivere almeno le principali:

1) Un argomento che verrà usato per convincere i genitori sarà quello che il percorso scolastico diminuirà di un anno, da cinque a quattro anni. Completamente falso! Il percorso diventerà quattro anni, ma per raggiungere gli aspetti terminali del precedente quinquennio bisognerà che i ragazzi si iscrivano dopo i quattro anni al biennio/triennio degli ITS (Istituti Tecnologici Superiore Accademy).Il diploma equipollente quindi non sarà raggiungibile se non dopo un anno o due, in ritardo rispetto al quinquennio degli Istituti Tecnici o Professionali Statali.

2) Questo nuovo iter scolastico, anche quando fosse approvato per legge, non ha bisogno di veder diminuita la sua durata, casomai avrebbe bisogno di essere maggiormente estesa, Infatti la complessità della vita sociale richiede una formazione sempre più lunga ed estesa.

Non solo, ma dal punto di vista lavorativo, la formazione di base culturale dovrà essere più vasta e approfondita perché i giovani abbiano gli strumenti prima per orientarsi e poi per avere un bagaglio culturale che li aiuti ad acquisire gli aggiornamenti e la riqualificazione necessari per poter consapevolmente fare buon uso di tecnologie che stanno avendo velocità di trasformazione inedite nella storia dell’umanità.

3) La millantata OCCUPABILITA’ dell’80% e addirittura del 90% è un falso plateale che lo stesso INDIRE (ente pubblico addetto a monitorare, unico controllo pubblico, sugli ITS Academy) non ha mai contestato, anzi accolto, elaborato e diffuso con tanto di “bollinatura” ufficiale..

Secondo il Rapporto INDIRE del 2022 negli 8 anni documentati ((2013-2.020) gli iscritti agli ITS sono stati complessivamente 28.288. I diplomati sono stati 21.471 (75,9%), gli occupati nell’anno del diploma sono stati 17.271, quindi gli occupati sul totale degli iscritti sono solo il 60,8%. Molti di meno dei laureati occupati al primo anno e dei laureati di una qualsiasi facoltà universitaria.

Nell’anno 2022 i laureati al primo livello (laurea triennale) occupati ad un anno dalla laurea erano il 75,4%; gli occupati a 3 anni dalla laurea erano il 90,3%; gli occupati a 5 anni dalla laurea erano il 92,1%.

Nello stesso anno 2022 i laureati al secondo livello (laurea quinquennale) occupati ad un anno della laurea erano il 77,1%, gli occupati a tre anni dalla laurea 85,9%; gli occupati a cinque anni dalla laurea erano 88,7% (Rapporto 2023, XXV INDAGINE CONDIZIONE OCCUPAZIONALE, AlmaLaurea Consorzio interuniversitario, pag, 6. Figura 5.1)

4) Per gli ITS Academy i dati del solo anno 2020, documentano una feroce pratica di selezione. Delle 18.273 domande iniziali sono riusciti ad iscriversi solo 6.874 giovani. Circa 11.399 sono risultati o non idonei o non hanno partecipato alle prove di selezione.

Pertanto gli iscritti effettivi sono stati circa un terzo dei giovani che avevano presentato la domanda.Non ci sono dati che spieghino questa ecatombe dei due terzi che non si sono iscritti.In ogni caso non depone a favore degli ITS il fatto che in 12.000 circa non risultino iscritti pur avendo fatto la domanda.

A ciò si aggiunge che nello stesso anno, 2020, 1.393 iscritti si sono ritirati, il 20,9%, più di un quinto degli iscritti. I diplomati nell’anno si sono ridotti a 5.280 in tutta Italia e distribuiti nei 260 corsi realizzati. Gli occupati, alla fine sono stati soltanto 4.218, il 61,3% degli iscritti cioè il 79.9% dei diplomati. (Rapporto INDIRE pag. 60)

Queste sono alcune delle ragioni per cui invitiamo Genitori ed Insegnanti a utilizzare tutti gli strumenti perché i loro figli studenti non vengano sottoposti ad un calvario non solo inutile ma gravemente dannoso. A breve, con l’ingresso nei “percorsi” delle Fondazioni di diritto privato cambieranno status: da STUDENTI diventeranno CLIENTI), per gli insegnanti, per i genitori per la società tutta.

Una regressione della scuola al 1962 quando in alternativa esisteva l’avviamento professionale (al lavoro) a 10 anni con una condanna alla subordinazione per il resto della vita.

 

Geat - Piero di ALaS e Assemblea scuolapubblica